MASTROGIACOMO LIBERO. LE OMBRE DELLA VICENDA. NE PARLIAMO?

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  1. lupog
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    La conclusione della vicenda di Mastrogiacomo mi lascia un sapore agrodolce. il sollievo per la liberazione dell'inviato di Repubblica non può nascondere la sensazione che nella vicenda ci siano state due pesi e due misure nella gestione della trattativa per gli ostaggi: l'autista afghano è stato orribilemente sgozzato dai talebani e dell'interprete di Mastrogiacomo non si sà più nulla. sappiamo poi che il ruolo del nostro governo è stato nullo nelle trattative gestite in prima persona da Emergency che ha chiesto esplicitamente di agire svincolato da un governo odiato dalla popolazione. ed il prezzo pagato è stato enorme: la liberazione di alcuni talebani e la loro legittimazione come gruppo politico. e già Fassino ( spalleggiato da Maroni per par condicio) parla di aprire anche ai talebani un eventuale conferenza di pace sull'Afghanistan.ci si può dimenticare ( o far finta di dimenticare) che siamo di fronte a soggetti che lapidavano le donne sospette adultere nello stadio di Kabul? per non parlare della sorte riservata a quel povero autista reo di aver accompgnato Mastrogiacomo. di questo passo che facciamo : invitiamo al Qaeda ad una conferenza di pace per l'Iraq?
    vorrei sapere quali riflessioni suggerisce a voi questa vicenda.
     
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  2. Drago Nero™
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    Daniele Mastrogiacomo é libero. Potrebbe, dovrebbe, bastare questo per festeggiare con l'umanità dovuta ad un essere umano finito per disgrazia nelle mani dei peggiori esempi possibili di terrorismo internazionale.

    Permangono, tuttavia, alcuni dubbi ai quali, ovviamente, non avremo mai nessuna risposta. Quanto é costata, in termini monetari e diplomatici, tutta questa vicenda ? I talebani non sono un'opera senza scopo di lucro quindi credo che i soli tre esponenti liberati rappresentino la verità precotta da vendere al mondo esterno.
    Gino Strada, presente in Afghanistan con la sua Emergency, sapeva sin da subito dove si trovasse il reporter italiano ? Probabile, visto che un suo collaboratore ( é notizia di queste ore ) é stato arrestato dalle autorità locali come complice dei talebani. Quindi lo stesso Strada ha lavorato parallelamente agli uomini del Sismi senza esserne effettivamente investito, configurando una qualche specie di reato al quale la procura di Roma potrebbe dare seguito.

    Sulla conferenza internazionale di pace proposta dal nostro ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in quel di New York ( sede ONU ) ci sono dei distinguo importanti a cui attenersi. Che la guerra in Afghanistan sia lunga e dispendiosa é ormai notorio, ma non per questo é buona regola invitare i principali nemici della democrazia ( i talebani ) al tavolo delle trattative. Abbastanza velleitaria la proposta di qualche politico di estrema sinistra con la quale si subordina la loro presenza al cessate il fuoco immediato ed alla rinuncia ad ogni sovrana velleità. La vedo abbastanza improbabile. Per gli studenti coranici i trattati sono carta straccia o lordure demoniache.
    Non si tratta con un nemico simile. Prima lo si costringe alla resa con le armi e poi, molto poi, si indice una conferenza tra i paesi dell'alleanza per decidere cosa farne dei "rimasugli" così da non finire in un pantano anche peggiore di quello iracheno.
     
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  3. onestobender
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    Permangono, tuttavia, alcuni dubbi ai quali, ovviamente, non avremo mai nessuna risposta. Quanto é costata, in termini monetari e diplomatici, tutta questa vicenda ?

    Per la vicenda in questione non si sa ancora, ad differenza di alcuni casi accaduti durante il governo precedente...
    Copio-incollo da Politica-mente:

    E' molto interessante venire a sapere oggi che il governo italiano ha pagato 11 milioni di € come riscatto per la liberazione di Giuliana Sgrena, Simona Pari e Simona Torretta.
    Voglio subito fare una precisazione: ad un orecchio attento la notizia non giungerà totalmente nuova, perchè chi ha buona memoria si ricorderà di alcune ammissioni più o meno velate pronunciate soprattutto dopo la liberazione della Sgrena, prima dal nostro Ministero degli Esteri e poi riprese dal Tg5.
    Ovviamente poi tutto è caduto nell'oblio (non c'è da stupirsi in un paese come il nostro), tranne qualche sporadico ritorno di fiamma caratterizzato dalle stizzite smentite del nostro carissimo Gianfranco Fini.
    Oggi è arrivata una prima conferma autorevole e soprattutto documentata.

    LINK

    Conferme che mancano invece (per il momento) per il caso Stefio, Quattrocchi, Agliana e Cupertino: anche in quella occasione il responsabile della Croce Rossa Italiana fece (sempre al Tg5) dei discorsi molto strani su forniture di viveri e medicinali per avviare la mediazione.
    Insomma sembra che al nostro ormai ex governo piacesse molto sovvenzionare il terrorismo che dichiarava di combattere: infatti possiamo facilemente immaginare come siano stati spesi questi soldi, chissà forse in libri ed opere d'arte...
    Certo non dobbiamo scandalizzarci: anche gli olandesi facevano credito agli spagnoli con cui erano in guerra.


    Una domanda mi viene dunque spontanea: perchè prima si (e veniva messo tutto a tacere) e adesso no?
    Cosa è cambiato nel dibattito interno e soprattutto da parte americana?
    Semplice, il governo.

    La malizia del'intervento americano sulla questione traspare dunque chiaramente, sia dalla casistica precedente, sia dalla tempistica dei fatti di questi giorni.
    Ora c'è un governo di centro-sinistra e gli americani aspettano che il nostro ministro degli esteri prenda l'aereo per esprimere opinioni che avrebbero potuto tranquillamente comunicargli qualche ora prima.
    Ma se è ovvio che gli Stati Uniti preferiscano Berlusconi, e quindi si sforzino chiaramente di far cadere Prodi (per fortuna oggi i metodi sono cambiati, prima per allontanare i "comunisti" dal governo si faceva mettere qualche bombetta in giro), non lo è altrettanto che quest'ultimo faccia di tutto per accontentare chi lo vorrebbe mandare a casa (vedi Vicenza).
     
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  4. lupog
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    Una domanda mi viene dunque spontanea: perchè prima si (e veniva messo tutto a tacere) e adesso no?
    Cosa è cambiato nel dibattito interno e soprattutto da parte americana?
    Semplice, il governo.

    per me era un fatto grave anche il pagamento di un riscatto per la Sgrena, la Torretta e la Pari. in questa vicenda c'è stato però un salto di qualità in negativo: la legittimazione dei talebani come controparte politica prima acconsentendo alla liberazione di 5 suoi membri alla luce del sole e poi accreditandoli come possibili interlocutori ad una conferenza di pace. credo che non sia questione di colore poltico, ma proprio delle modalità con cui è avvenuta la trattativa. se si fosse pagato un riscatto clandestinamente credo che gli Americani ( come gli inglesi governati dai laburisti, i tedeschi con ministri dell'SPD e gli olandesi ) non avrebbero potuto dire nulla. nell'arrivare ad un vero e proprio scambio di prigionieri con i talebani sgozzatori di uomini e lapidatori di donne si è varcato un limite che non doveva essere superato. tanto vale allora tornarsene a casa e riconsegnare l'Aghanistan ai talebani e ammettere che i terroristi possono vincere con i loro metodi criminali.

    và comunque sottolineato che la legittimità del comportamento italiano è sostenuto da autorevoli commentatori di geopolitica come Lucio Caracciolo di Limes

    ascolta l'audio di Lucio Caracciolo

    Edited by lupog - 24/3/2007, 01:24
     
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  5. onestobender
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    per me era un fatto grave anche il pagamento di un riscatto per la Sgrena, la Torretta e la Pari.

    Anch'io ero e sono contro, ma come si sarebbe dovuto agire?

    Dal racconto di Mastrogiacomo si capisce che i suoi rapitori non scherzavano di certo.


    CITAZIONE
    in questa vicenda c'è stato però un salto di qualità in negativo: la legittimazione dei talebani come controparte politica prima acconsentendo alla liberazione di 5 suoi membri alla luce del sole e poi accreditandoli come possibili interlocutori ad una conferenza di pace.

    Nel caso degli allegri compagnoni (mi rifersico a Stefio, Quattrocchi, Agliana e Cupertino) ad esempio, la Croce Rossa ha consegnato preziosi rifornimenti come gesto di buona volontà solo per iniziare la trattativa con i sequestratori.
    Successivamente si è aggiunto il riscatto, che non penso sia stato investito in giochi da tavolo (magari c'è scappato qualche risiko però :P ).
    Insomma, alla fine dei conti si è dato un aiuto non indifferente agli insorti.
    La differenza è che in quel caso il governo italiano ha agito in maniera coperta(maldestramente, visto che alla fine le informazioni sono uscite lo stesso) , mentre nella vicenda di Mastrogiacomo si è deciso per una trattativa alla luce del sole.

    Gli scambi di prigionieri poi in guerra si sono sempre verificati persino con parti in causa che dai Talebani avrebbero poco da imparare: senza andare troppo lontano nel tempo e nello spazio ad esempio, in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, quella degli scambi di prigionieri con i nazisti gassatori di ebrei e con i repubblichini era una prassi piuttosto diffusa.
    Recentemente si sono verificati scambi fra due acerrimi nemici come Israele ed Hamas.
    Purtroppo la guerra non elimina la possibilità di contatto e compromesso anche con il peggiore dei nemici.

    Un discorso simile va fatto per la questione della conferenza di pace.
    Anch'io inizalmente ero contrario alla proposta di Fassino.
    Il problema però è che i "gruppi Talebani" (suo questa defiinizione perchè si tratta di una serie di formazioni combattenti indipendenti), volenti o nolenti, sono una parte in causa nella questione Afghana e le conferenze di pace si fanno col nemico.
    Un nemico che fa ribrezzo certo, ma proporre a questi gruppi di mettersi intorno ad un tavolo può infatti servire sia per usare contro di loro l'arma del "divide et impera" (alcuni decideranno di negoziare mentre altri rifiuteranno dando luogo ad una spaccatura su cui si potrebbe far leva militarmente e politicamente), sia per metterli dal punto di vista politico con le spalle al muro (del tipo: noi vi abbiamo dato una possibilità).

    L'approccio americano alla Chuck Norris del "non si tratta coi terroristi" preclude invece tutte queste possibilità, fatto non indifferente in una guerra il cui obiettivo è passato nel giro di pochi anni dal vincere al non perdere.
     
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  6. lupog
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    cosa si dovrebbe fare non lo so sinceramente. forse hai ragione tu onesto , per questa volta Mastrogiacomo andava salvato a qualsiasi costo. credo però che sia inaccettabile che un governo rinunci completamente alla gestione delle trattative come è stato fatto in questo caso. tra l'atro vorrei sottolineare il comportamento cinico della Farnesina che prima ha chiesto a Gino Strada di trattare dandogli carta bianca, salvo poi a rilascio dell'ostaggio ultimato,abbandonare il mediatore di Emergency al suo destino con i servizi segreti afghani comprensibilmente furiosi per aver dovuto fare delle concessioni cos' ampie e desiderosi di conoscere i contatti che Rahmatullah aveva con i talebani. Forse con la manifestazione di oggi a favore del rilascio dei due afghani finalmente il governo si darà una mossa e si adopererà anche per il loro rilascio. Per il futuro occorrerà essere molto chiari: la nostra diplomazia dovrebbe ammonire che ogni altro giornalista che volesse andare nel sud Afghanistan controllato dai Talebani ad incasinarsi per un pò di gloria o ambizione professionale, lo farebbe a suo rischio e pericolo e non vi sarebbe alcuna propensione a fare le stesse concessioni ai tagliagole.
    credo che invitare i talebani ad una conferenza di pace per operare la strategia del divide impera sia velleitario perché le loro eventuali divisioni sono di gran lunga superate dal loro integralismo fanatico e dal loro odio verso tutto ciò che è altro.( quindi non solo noi occidentali , ma anche gli afghani più moderati). E poi mi pare che nello scenario che si sta profilando è proprio chi si oppone ai talebani ad essere più soggetto al divide et impera. una volta legittimati i talebani come controparte dovremo spiegare agli afghani e soprattutto alle afghane che hanno subito il loro dominio oscurantista come mai ci si mette al tavolo con loro e con quali obiettivi. Si spera veramente che improvvisamente essi diventino degli scrupolosi difensori dei diritti umani? O che smettano di proteggere i terroristi di al Qaeda? Per me intavolare la pace con loro è assolutamente inaccettabile ed un simile atteggiamento sarebbe da considerarsi sinonimo di cedimento. Piuttosto accanto alle strategie militari, bisogna premere perché si investa maggiormente nell'opera di ricostruzione di quel paese. Mi pare che le energie e i soldi spesi in questa direzione siano stati del tutto insufficienti.
     
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  7. onestobender
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    le loro eventuali divisioni sono di gran lunga superate dal loro integralismo fanatico e dal loro odio verso tutto ciò che è altro

    Di questo io non sono tanto convinto, ma qui si tratta di opinioni personali che andrebbero poi confermate da chi ha un pò più mezzi di noi.
    Secondo me l'unica cosa che unisce questi gruppi è la ricerca del potere e del profitto personale: quella della religione è una bandiera da sventolare per fare proseliti e stringere alleanze. Non si tratta quindi di legittimare: ma di cercare di controllare.

    CITAZIONE
    una volta legittimati i talebani come controparte dovremo spiegare agli afghani e soprattutto alle afghane che hanno subito il loro dominio oscurantista come mai ci si mette al tavolo con loro e con quali obiettivi.

    Credo che gli afghani e le afghane abbiano altre priorità in questo momento, fra cui la più importante è la sopravvivenza. Se si ascoltano le interviste la cosa che balza maggiormente all'occhio è la rassegnazione e l'idea che ci sarà guerra in eterno.
    L'obiettivo sarebbe cercare di ridurre l'estensione del conflitto, cosa che non mi sembra tanto impossibile da comunicare. Più che un cedimento sarebbe un atto di realismo, un elemento che fin'ora è mancato in maniera drammatica (ed i risultati, se si va oltre alla mera propaganda, lo dimostrano).

    CITAZIONE
    Piuttosto accanto alle strategie militari, bisogna premere perché si investa maggiormente nell'opera di ricostruzione di quel paese. Mi pare che le energie e i soldi spesi in questa direzione siano stati del tutto insufficienti.

    Il mio discorso qui è sempre il solito: senza il controllo del territorio (un controllo vero dunque e non desiderato o millantato) i soldi spesi nella ricostruzione sono letteralmente buttati via (nel breve o nel lungo periodo) ed a lungo andare si diffonde un pericoloso senso di impotenza e di inutilità (sia fra chi li mette che fra coloro che dovrebbero beneficiarne).
    Per controllare il territorio afghano, o si mandano un milione (o forse anche due) di uomini (che comunque, se non impiegati nella maniera giusta, non servirebbero a niente) o si scende a compromessi.
    Se si continua a ragionare come si è fatto fin'ora si rischia di perdere le proverbiali capre e cavoli.
     
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  8. Drago Nero™
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    Trovo poco credibile l'ormai nauseante ritornello della guerra all'infedele di medioevale memoria quando, é notorio, gli integralisti eravamo noi occidentali con le nostre ripetute e, spesso, disastrose missioni in quel di Gerusalemme e dintorni. Ai talebani, millantatori di conoscenze teologiche asservite ai propri comodi, la credulità popolare o l'imposizione di principi inconcepibili all'epoca in cui siamo, servono per istruire una guerra senza quartiere al predominio occidentale e che, da sempre, é visto con malcelata invidia. Invece di crescere e far crescere i popoli che credono nei dettami islamici puri ( disattesi quotidinamente dai talebani ), s'industriano per abbattere cultura, economia, politica, pensiero liberale di popoli che, in realtà, se ne fregherebbero bellamente ( e con sommo piacere ) dell' Islam e dei suoi adepti.

    Trattare o meno con i talebani ? La proposta del leader Ds, Piero Fassino, di una conferenza di pace da tenersi a Roma, subito, con i talebani al tavolo delle trattative é stata corretta, in sede ONU, dal nostro ministro degli Esteri, Massimo D'Alema ( compagno di partito ), con una proposta più generale: conferenza di pace ( prima o poi ), partecipazione degli stati coinvolti nella crisi afghana. Diplomaticamente ineccepibile. In realtà l'idea Fassino, nata per alleggerire la pressione della sinistra radicale verso l'esecutivo Prodi, non é così irrealistica come può sembrare. Semplicemente sono sbagliati modi e tempi della questione. Con i terroristi non si tratta, affermano con forza da Londra e Washington, non si scambiano prigionieri e non si prospettano scenari diversi da quelli attuali. Perché questo cambi occorre un'evoluzione a senso unico oggi irrealistica: cessate il fuoco unilaterale, deposizione immediata delle armi, arresto dei mullah integralisti, legittimazione dell'ala moderata, minoritaria, degli "studenti del Corano". Stante le cose non credo di errare nell'affermare che di acqua sotto i ponti ne passerà ancora parecchia.

    Che gli aiuti internazionali non arrivino a chi ne ha realmente bisogno ( il popolo affamato ) é risaputo. L'Afghanistan é solo l'ultimo degli infiniti esempi di una cooperazione internazionale farraginosa, che permette all' 80% degli stanziamenti di finire ovunque, tranne che nel posto indicato a monte. Non condanno la buona volontà dell'ONU e delle associazioni ad esso collegate ( se non ci fossero certi popoli si sarebbero già estinti per fame, sete e malattie ), condanno la leggerezza politica con la quale i paesi donanti si lavano la coscienza dopo lo stanziamento. Donazione fatta = arraggiatevi per i fatti vostri.
    Il popolo afghano é, per natura, fatalista. Abituato a vivere giorno per giorno e non oltre il proprio naso, si vede sempre più tragicamente affossato da un conflitto di cui farebbe volentieri a meno. Certo non rimpiange le violenze talebane ( soprattutto le donne ), ma non crede che Stati Uniti e compagnia cantante possano cambiare le sorti di un paese abituato a vivere con il 90% del PIL derivante dalla coltivazione dell'oppio. Leggevo sul Corriere della Sera di qualche settimana addietro che la comunità internazionale é pronta ad acquistare la produzione di oppio per impiegarla ad uso medico. Tecnica sperimentata dagli USA con le coltivazioni di coca in Colombia. Fallimento quasi totale.

    Ed infine: le strategie militari occidentali sono assolutamente inadatte alla circostanza. Non servono battaglioni interi di marines, incursori, paracadutisti o palombari ciclisti. Servono interventi mirati che non includano bombardamenti indiscriminati sulle popolazioni inermi ( propaganda ghiotta per i talebani ). Sono certo che il piccolo contingente italiano ( 1700 uomini circa ) sia il meglio schierato tra tutti quelli presenti alla partita. In fin dei conti la tecnologia avanzatissima non ha permesso agli occidentali di catturare il nemico principe, Osama Bin Laden, né il mullah Omar, né il mullah Dadullah ( che ho imparato a conoscere solo con il rapimento Mastrogiacomo ). C'é di che riflettere. Ormai é una guerra di posizione, con i terroristi nascosti nelle caverne naturali delle montagne e con gli occidentali troppo timorosi di dover giusitificare ingenti perdite di vite umane per andare a stanarli uno ad uno.
     
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  9. onestobender
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    Leggevo sul Corriere della Sera di qualche settimana addietro che la comunità internazionale é pronta ad acquistare la produzione di oppio per impiegarla ad uso medico.

    Ecco, questa secondo me è una proposta molto interessante (permetterebbe all'economia afghana di ripartire da una base che possiede già senza fare assurdi ribaltoni) ma purtroppo è irrealizzabile senza il presupposto di un controllo serio del territorio.

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    palombari ciclisti

    I palombari ciclisti sono truppe temibilissime :wave:

     
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  10. lupog
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    [QUOTE=onestobender,31/3/2007, 20:10]
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    CITAZIONE
    Piuttosto accanto alle strategie militari, bisogna premere perché si investa maggiormente nell'opera di ricostruzione di quel paese. Mi pare che le energie e i soldi spesi in questa direzione siano stati del tutto insufficienti.

    Il mio discorso qui è sempre il solito: senza il controllo del territorio (un controllo vero dunque e non desiderato o millantato) i soldi spesi nella ricostruzione sono letteralmente buttati via (nel breve o nel lungo periodo) ed a lungo andare si diffonde un pericoloso senso di impotenza e di inutilità (sia fra chi li mette che fra coloro che dovrebbero beneficiarne).
    Per controllare il territorio afghano, o si mandano un milione (o forse anche due) di uomini (che comunque, se non impiegati nella maniera giusta, non servirebbero a niente) o si scende a compromessi.
    Se si continua a ragionare come si è fatto fin'ora si rischia di perdere le proverbiali capre e cavoli.

    onesto, mi metti a disposizione la fonte da cui evinci che per controllare l'afghanistan ci vogliono 1-2 milioni di soldati? credo che in ogni caso vi siano strade alternative all'accordo con i talebani . innanzitutto si dovrebbe favorire lo sviluppo economico ed il rafforzamento dello Stato nelle regioni afghane già sottratte all'influenza talebana. Non è necessario avere il controllo contestuale di tutto il territorio, sarebbe già sufficente consolidare le zone centrali già sotto la sovranità del governo Karzai. Sò che ci vorrebbero anni forse decenni ma la strada della trattativa con i talebani mi pare non praticabile. Trovare talebani moderati disposti a rispettare i diritti umani e la dignità delle donne? mi pare una contraddizione in termini. se si dovesse estendere all'Italia la linea della trattativa poichè anche il governo italiano non ha il controllo totale di almeno quattro regioni soggette all'influenza della criminalità della mafia, occorrerebbe accordarsi e dare legittimità a Cosa Nostra. la proposta Fassino mi pare in poche parole una trasposizione afghana dell'assunto dell'ex ministro Lunardi secondo cui biognava convivere con la mafia. Come non si convive con chi scioglie i bambini nell'acido, non si tratta con chi lapida le donne!!

    Edited by lupog - 2/4/2007, 15:44
     
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  11. onestobender
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    Si tratta di una mia stima molto approssimativa (discutibilissima per carità, non ho i mezzi né l'autorevolezza per pretendere di più), determinata dai seguenti fattori:

    1) Lezione sovietica: all'Urss non bastarono più di 600000 uomini (più le truppe della Repubblica Democratica dell'Afghanistan) per stabilire un controllo serio sul territorio.

    2) Configurazione del territorio: l'Afghanistan si estende su una superficie maggiore rispetto all'Iraq ed ha un territorio estremamente impervio (per la presenza di aree montuose). Questo ultimo elemento non è trascurabile e non sembra risolvibile nemmeno con l'impiego dei migliori mezzi tecnologici disponibili (sorveglianza elettronica e satellitare, ricognizioni aeree, utilizzo di UAV), su cui fra l'altro si è riposta una fiducia eccessiva (proprio per questioni strumentali secondo l'equazione: più tecnologia=meno uomini).

    3) I risultati di un controllo sommario del territorio si vedono: l'offensiva a sud è un esempio lampante di come, dopo l'invasione, volenti o nolenti (proprio per mancanza di truppe) si sia lasciato troppo respiro alla guerriglia che ha avuto tutto il tempo di riorganizzarsi, riarmarsi e soprattutto di rimpinguare le loro file.

    Forse due milioni di uomini sono tanti, ma con l'approccio attuale (che ripeto, secondo me è errato), l'impiego di un milione di effettivi circa (fra forze NATO e afghane ovviamente) diventa necessario.



    CITAZIONE
    se si dovesse estendere all'Italia la linea della trattativa poichè anche il governo italiano non ha il controllo totale di almeno quattro regioni soggette all'influenza della criminalità della mafia. la proposta Fassino mi pare in poche parole una trasposizione afghana dell'assunto dell'ex ministro Lunardi secondo cui biognava convivere con la mafia. Come non si convive con chi scioglie i bambini nell'acido, non si tratta con chi lapida le donne!!

    Le due situazioni sono diverse per una lunga serie di motivi, anche se, come avrai visto in altri miei post, sono un sostenitore del paragone fra mafia e terrorismo (soprattutto per risvegliare le coscienze).
    In Italia, se lo Stato si decidesse a impegnarsi seriamente avrebbe la possibilità di prendere in mano la situazione, anche con mezzi non eccessivi.
    In Afghanistan invece il pallino sembra essere decisamente in mano ad altre forze.
    Il livello di gravità delle situazioni inoltre è molto diverso (per fortuna): per questo mentre in Italia lo Stato può permettersi di non trattare con la mafia o col terrorismo (e ci mancherebbe), in Afghanistan bisogna agire diversamente, perchè il contesto (e le sue conseguenze) è molto meno favorevole a chi vuole ristabilire l'ordine (la priorità in questo momento).


    Poi Lupog ho profondo rispetto del tuo sdegno e delle argomentazioni che stanno alla sua radice. Sono tutte condivisibilissime.
     
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  12. lupog
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    perfetto onesto : hai esposto le tue tesi in modo chiaro e dettagliato così da chiarirmi alcuni dubbi residui, per cui pur avendo punti diversi mi ritengo più che soddisfatto. :ciao:

    P.S: ho lievemente corretto la sintassi del mio precedente post che avevo scritto di getto (cosa per cui chiedo venia), così da rendere più intelleggibile il mio pensiero
     
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  13. onestobender
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    :ok: :respect:
     
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  14. lupog
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    SERVIZI AFGHANI CONFERMANO UCCISIONE ADJMAL

    I servizi segreti afghani hanno confermato l'uccisione di Adjmal Naqeshbandi da parte dei talebani. Secondo il portavoce dei servizi, Saeed Ansari, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo e' stato ucciso alle 11,30 locali nonostante i "ripetuti tentativi da parte dell'intelligence di stabilire un contatto con i talebani e ottenere il suo rilascio attraverso i negoziati". I miliziani fondamentalisti, ha aggiunto Ansari durante una conferenza stampa a Kabul ripresa dall'agenzia afghana Pajhwok, non si sono mai fatti avanti per intavolare i colloqui.

    FONTE: AGI

    questa tragica notizia conferma , se ce ne fosse bisogno che qualcosa è andato storto nella trattativa per il rilascio di Mastrogiacomo. Perchè dei tre rapiti solo il giornalista di repubblica è tornato a casa ,mentre gli altri due afghani sono stati decapitati? a noi poveri e inadeguati osservatori il compito di porre questa domanda, ad altri con più potere e responsabilità
    il dovere di adoperarsi per fornire risposte esaurienti.
     
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  15. Drago Nero™
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    Proprio perché mi sento un ingenuo ed inadeguato osservatore provo a mettere sul tavolo una parvenza di discussione, certo di sbagliare ma in assoluta buona fede.

    Delle mie opinioni su Daniele Mastrogiacomo potete leggere qualche messaggio più indietro nel tempo. Di Adjmal parlerò ora. Ricordo un'intervista apparsa sul Corriere della Sera di qualche tempo addietro in cui la moglie ( oggi vedova ) dell'interprete afghano lamentava come ci si fosse mobilitati in massa per il reporter italiano e ci si fosse dimenticati di suo marito.

    Credo sia vero in parte perché la realtà é, forse, ben peggiore. Io credo che il governo traballante di Romano Prodi, prossimo al voto sul rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan, si fosse trovato innanzi a richieste difficilmente concretizzabili. Insomma: i talebani hanno provato il gioco al rialzo chiedendo un numero elevato di "fratelli" carcerati in cambio della vita dei due ostaggi.

    Immaginatevi, dunque, cosa sarebbe successo se negli Stati Uniti avessero saputo che, oltre ai cinque terroristi liberati in cambio di Mastrogiacomo, fossero stati scarcerati altri nemici della libertà per l'interprete. A quel punto il "faccendiere" Gino Strada avrà abbassato la testa in segno di costrinzione ed avallato il solo scambio con il giornalista di Repubblica. Ed il biasimo mondiale si é scatenato, puntuale, comunque.

    Karzai, poi, non ha trovato di meglio che rilasciare un'intervista da brividi ai giornalisti italiani presenti ad una conferenza stampa nella quale, ma non mi stupisco poi molto, il leader afghano affermava con sicurezza che il nostro presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha più volte sollecitato la collaborazione di Kabul per non far cadere il suo governo. Cinicamente penso, in verità, che a Karzai siano stati offerti dollari sonanti e che il "favore" si é presto trasformato in "dovere ben pagato".

    In tutto questo l'interprete non aveva nessun peso politico. Nessun governo sarebbe caduto nella polvere per la sua morte ( puntualmente avvenuta ). A piangerlo ci sono solo i poveri parenti che, probabilmente, saranno perseguitati a vita dagli stessi talebani, vista l'accusa di spionaggio a favore degli italiani comminnata al povero Adjmal.

    Insomma: apprendo dolorosamente che l'italiana abitudine di considerare le persone appartenenti ad un livello maggiore di altri si é trasferita temporaneamente in un'altro angolo di mondo dove, tanto per non dimenticarlo, la fiducia nei nostri confronti non é così elevata da far passare l'accadimento come un tragico "incidente di percorso". Se la spinosa faccenda fosse stata trattata dagli agenti del Sismi ( bellamente emarginati dal solito leader di Emergency ) forse, ma non lo sapremo mai, una miserevole via d'uscita per tutti e tre gli ostaggi ci poteva essere. Ricordiamo, infine, come in altre circostanze le "barbe finte" di Roma siano riuscite a liberare diversi ostaggio non necessariamente ed esclusivamente nostri connazionali.

    Grazie per l'attenzione.
     
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22 replies since 20/3/2007, 17:48   612 views
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