IL DECLINO DEGLI SVEVI. MANFREDI, ANGIOINI E ARAGONESI

Corrado IV di Svevia, Corradino di Svevia, Cassano d'Adda, Montaperti, Alessandro IV, Caltabello

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  1. lupog
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    CORRADO IV E MANFREDI SI CONTENDONO LA SICILIA

    A Federico II succedette come imperatore il figlio Corrado IV (1250-54)a cui il papa Innocenzo IV, scomunicandolo, contrappose prima Enrico Raspe e poi Guglielmo D'Olanda; trovandosi in difficoltà in Germania Corrado scese in Italia per prendersi il regno di Sicilia che Manfredi, figlio naturale dello stesso Federico, aveva tenuto in suo nome ma che aspirava a scalzare il fratellastro nel regno . Per questo Manfredi si alleò con il re d’Aragona combinando un matrimonio tra sua figlia Costanza e il futuro Pietro III. Ma Corrado lo sconfisse stroncando la manovra. La seconda scomunica e la successiva morte per peste di Corrado rimisero in gioco Manfredi.
     
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  2. lupog
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    MANFREDI RE DI SICILIA. LA LOTTA DI GUELFI E GHIBELLINI IN ITALIA

    Corrado IV lasciò erede il figlio di tre anni Corrado V (Corradino di Svevia) sotto la reggenza di Bertoldo di Hohenburg. Manfredi si riconciliò con l'Hohenburg presentandosi come protettore dei diritti di Corradino, e riuscì a guadagnarsi la fedeltà di buona parte della nobiltà siciliana che vide in lui l’erede di Federico II. Facendo credere che Corradino fosse morto, Manfredi riuscì a farsi incoronare re di Sicilia ( agosto 1258). Per conquistarsi la corona Manfredi dovette vincere l'ostilità di Papa Alessandro IV (1254-61) ed interessarsi quindi delle sorti del partito ghibellino volgendo la sua azione politica verso l’Italia centrale e settentrionale. Con alterne fotune: mentre a Cassano d’Adda (1259) i guelfi milanesi insieme a Oberto Pelavicino e Buoso da Dovara sconfissero il ghibellino Ezzelino da Romano, signore di Verona, in Toscana Manfredi sostenne con successo i ghibellini di Firenze e Siena che a Montaperti (1260) sconfissero i guelfi fiorentini; in funzione antipapale lo stesso comune di Roma sostenne Manfredi.
     
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  3. lupog
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    GLI ANGIOINI CONTROLLANO L'ITALIA MERIDIONALE. LA FINE DI MANFREDI


    Papa Urbano IV (1261-64) per fermare Manfredi iniziò trattative per affidare a Carlo I d'Angiò, fratello di Luigi IX di Francia la conquista del regno di Sicilia . Esse furono oltremodo lunghe per la riluttanza di Luigi IX ad impegnarsi in questa vicenda e coinvolsero il successore di Urbano, Clemente IV (1265-68). Carlo d’Angiò, scese in Italia e nel 1266, a Benevento, sconfisse Manfredi che morì valorosamente in battaglia dopo essere stato abbandonato dai suoi vecchi alleati; quindi sconfisse due anni dopo a Tagliacozzo Corradino di Svevia, figlio di Corrado IV, che fu catturato e condannato a morte. Con Corradino si estingueva la dinastia degli Hohenstaufen e il regno dell’Italia meridionale passava in mano agli Angioini. Carlo d’Angiò assunto il titolo di Carlo I re di Sicilia, era ormai l’arbitro dell’intera penisola.
     
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  4. lupog
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    LA STRATEGIA ESPANSIONISTICA DI CARLO D'ANGIO

    Carlo d’Angiò riprese la politica di Federico II e puntò a riunificare l’intera penisola, utilizzando però il partito guelfo anziché il ghibellino. La chiesa ovviamente non poteva accettare tale situazione perché ciò avrebbe significato finire nuovamente accerchiati, stavolta dagli angioini come in precedenza dagli svevi. Il papa Gregorio X (1271-76) per ricomporre la crisi della Germania dopo la morte di Federico II favorì l’elezione imperiale di Rodolfo d’Asburgo (1273-91), e in Italia centrale si adoperò per pacificare guelfi e ghibellini. Carlo d’Angiò dovette subire anche lo smacco dei suoi alleati Della Torre che a Milano persero la signoria a favore dei Visconti. Il successore di Gregorio X, Niccolò III Orsini (1277-80),ne continuò la politica di distensione tra guelfi e ghibellini da una parte e per l'altro verso di ostilità all’Angioino che dovette rinunciare al titolo di senatore di Roma e a quella di vicario della Toscana.
     
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  5. lupog
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    INSURREZIONE DEL VESPRO: MOTIVI OCCASIONALI E RAGIONI POLITICHE

    Ma fu l’insurrezione del Vespro in Sicilia -denominata cosi perché scoppiata all’ora dei vespri del 31 marzo lunedì di Pasqua- (1282) ,a mettere in grave difficoltà la monarchia angioina. La causa occasionale fu la villania di un soldato francese verso una ragazza. Le reali motivazioni erano ovviamente più profonde : il trasferimento della capitale da Palermo a Napoli, i gravami fiscali imposti dagli Angioini e l'azione di congiura di alcuni nobili fedeli agli Svevi rifugiati in Aragona nonchè l'alleanza tra Aragona e Bisanzio timorosa quest'ultima dalle mire espansionistiche degli Angiò. Carlo d'angiò venne invece sostenuto da Filippo III di Francia e dal papa Martino IV.
     
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  6. lupog
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    GUERRA DEL VESPRO: ANGIONI CONTRO ARAGONESI. LA PACE DI CALTABELLOTTA (1302)

    Ben presto l’insurrezione divenne guerra del Vespro, quando la nobiltà siciliana offrì la corona del regno di Sicilia a Pietro III d’Aragona, genero di Manfredi (1276-85); egli , potendo contare sull'alleanza di Bisanzio e Venezia desiderose di limitare l'espansionismo angioino ,occupò l’isola, presentatandosi come erede dei diritti sulla Sicilia della dinastia sveva sconfisse la flotta francese nelle acque di Napoli (1283). Sia Pietro che Carlo morirono nel 1285, ma la contesa proseguì da parte aragonese con Giacomo (I di Sicilia), che diventato re d'Aragona nel 1291, lasciò la conduzione della guerra al fratello Federico II incoronato re di Sicilia nel 1296 dai feudatari. Da parte francese il conflitto fu portato avanti da Carlo II e da Filippo IV il BELLO . Le alterne vicende dela guerra indussero le parti alla pace di Caltabellotta del 1302: il compromesso proposto da papa Bonifacio VIII assegnò a Federico II la Sicilia, ridenominata regno di Trinacria e l’Italia meridionale agli Angioini. Il trattato stabilì che alla morte di Federico la Sicilia sarebbe dovuta tornare agli Angiò ma essa rimase in mano agli aragonensi.
     
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5 replies since 1/6/2007, 10:47   2980 views
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