Il test bipartisan di Alitalia

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  1. segretario_90
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    Ora quindi, mi pare di capire, la partita si gioca su quale hub deve avere la prevalenza; e qui bisognerà vedere chi l'avrà vinta, fra Lega e AN; dico bene?
     
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  2. aioiamai
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    L'importante personalmente e' cha la telenovela-barzelletta Alitalia sia finita.
    Ho volato solo una volta con Alitalia.Faceva pena a livello di personale e d'organizzazione gia' 15 anni fa.
    Speriamo migliori.
     
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  3. lupog
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    Il governo ha disposto l'aumento della tassa di imbarco per i passeggeri degli aerei portandola da 1 a 3 €. Il ministro del Welfare sacconi ha confermato il provvedimento annunciando che si tratta di un contributo di solidarietà di nei confronti dei lavoratori che perdono il posto di lavoro.

    FONTE: ASCA

    e i nodi pian piano cominciano a venire al pettine :wacko:

    Edited by lupog - 24/10/2008, 18:06
     
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  4. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 24/10/2008, 15:15)
    Il governo ha disposto l'aumento della tassa di imbarco per i passeggeri degli aerei portandola da 1 a 3 €. Il ministro del Welfare sacconi ha confermato il provvedimento annunciando che si tratta di un contributo di solidarietà di nei confronti dei lavoratori che perdono il posto di lavoro.

    FONTE: ASCA

    e i nodi pian piano cominciano a venire al pettine :wacko:

    Potresti spiegarmi cosa comporta questo Fabri? Non riesco ad avere le idee chiare :unsure:
     
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  5. segretario_90
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    Come sempre, se un'azienda è in crisi, pagano tutti
     
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  6. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 24/10/2008, 19:01)
    CITAZIONE (lupog @ 24/10/2008, 15:15)
    Il governo ha disposto l'aumento della tassa di imbarco per i passeggeri degli aerei portandola da 1 a 3 €. Il ministro del Welfare sacconi ha confermato il provvedimento annunciando che si tratta di un contributo di solidarietà di nei confronti dei lavoratori che perdono il posto di lavoro.

    FONTE: ASCA

    e i nodi pian piano cominciano a venire al pettine :wacko:

    Potresti spiegarmi cosa comporta questo Fabri? Non riesco ad avere le idee chiare :unsure:

    significa che se prendi un aereo paghi il biglietto più caro: una sorta di tassa sul volo. e i costi degli esuberi di Alitalia, ( che giova ricordarlo con CAI sono più di quanto sarebbero stati con Air France) verranno scaricati sugli utenti. :cry:
    caro Davide, questa è la concezione liberale all'Italiana ( sigh sigh) :giveup: :wallbash:
     
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  7. segretario_90
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    "Quando un'azienda è in crisi / luii la vende agli amici / pagano gli italiani / e son tutti felici / per lui sindacati e piloti / sono un branco di idioti / questa la sua filosofia è / meno male che Silvio c'è
     
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  8. lupog
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    C'è il sì di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e il no di Sdl, Avia Anpac, Anpav e Up (in pratica le categorie che rappresentano gli assistenti di volo e i piloti) al lodo Letta, un documento di premessa al contratto e ai criteri di selezione del personale nella Nuova Alitalia in cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si pone come «garante dell'intesa». Il documento, presentato da Letta durante il vertice Cai-governo-sindacati a Palazzo Chigi, e la firma dei confederali rappresentano un primo passo verso lo sbocco della vertenza sui contratti della nuova compagnia di bandiera.

    CAI VERSO NON-OFFERTA - Intanto nella sede di Intesa Sanpaolo a Roma è in corso il cda di Cai, che - secondo fonti della stessa società - potrebbe concludersi con la decisione di non presentare l'offerta vincolante per l'acquisto di asset Alitalia. a mezzanotte scade il termine entro cui la società guidata da Colaninno e Sabelli dovrà presentare al Commissario Fantozzi l'offerta per rilevare gli asset portanti della "vecchia" Alitalia. «A mezzanotte non c'è più Alitalia, senza l'accettazione dell'offerta di Cai perché il 31 è il termine ultimo per sopravvivere - aveva detto Gianni Letta prima della presentazione del lodo -. Siamo vicini al baratro, non c'è più margine per trattativa, l'alternativa è il fallimento». «Senza una firma sui contratti al tavolo a Palazzo Chigi la Cai è fuori da Alitalia» ha aggiunto il presidente della Cai Roberto Colaninno.

    «ACCORDO STRAVOLTO» - Le sigle autonome non firmano anche per «le gravi esclusioni sociali che sono state avanzate dall'azienda nel documento, come quella delle donne in maternità e di coloro che assistono persone disabili». In alcuni casi si tratta di «veri mostri sociali», spiega il presidente di Avia Giuseppe Divietri, con l'azienda che ha la «discrezionalità assoluta sulle persone da assumere e quelle non da assumere». La denuncia avanzata nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi viene però respinta da Cgil, Cisl, Uil e Ugl che affermano all'unisono che questa lettura è «da escludere categoricamente. È un'ipotesi priva di fondamento, assolutamente da smentire». E comunque i sindacati ricordano che, in caso di dubbi, si può sempre ricorrere alla mediazione della presidenza del Consiglio, così come previsto dal lodo Letta. «C'è stato il tentativo di stravolgere l'accordo raggiunto a settembre» denuncia il leader dell'Anpac Fabio Berti. Per il numero uno del'Unione piloti, Massimo Notaro, il risultato «è un progetto nano da un punto di vista etico e morale. Da quando, trentacinque giorni fa, abbiamo firmato l'intesa - spiega - abbiamo perso tempo». Duro l'attacco nei confronti degli altri sindacati: Berti si chiede come «chi ha dato l'ok abbia mai potuto farlo»

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    FONTE: CORRIERE.IT
    e che diamine..... non saremo nuovamente punto e a capo? :giveup:
     
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    Dspiace che le sorti di un' azienda che dà lavoro a migliaia di dipendenti sino in mano a una cordata di imprenditori con pochi piani e molta sete di soldi, a dei sindacati intransigenti e, soprattutto, a dei politici incompetenti e ciarlatani.
    Speriamo che tutto rientri anche se quelli della CAI proprio non lo meritano.
     
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  10. lupog
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    Dopo una giornata di passione Cai, la Compagnia Aerea Italiana, ha presentato l'offerta vincolante al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, per l'acquisizione di beni e asset. Cai si aspetta una risposta entro la prossima settimana. Lo ha deciso il cda della società, che si è riunito sotto la presidenza di Roberto Colaninno, dopo la firma dei contratti da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Resta il no delle cinque sigle autonome Sdl, Avia, Anpac, Anpav e Up. Dalla loro mancata firma secondo Colaninno «non sorgeranno problemi perché hanno firmato le quattro sigle confederali». Fantozzi ha comunicato che l'offerta della Cai sarà esaminata lunedì 3 novembre.
     
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  11. lupog
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    ALITALIA: UNA LOTTA NELL'ABISSO
    di Andrea Boitani 11.11.2008

    Il “Piano Fenice” non è la soluzione che si poteva sperare alla lunga crisi dell’Alitalia. Ma ormai è l’unica soluzione sul tappeto, a parte il fallimento. Certamente, se fosse stata accettata la proposta primaverile di Air France i costi per lo Stato e per i consumatori italiani sarebbero stati inferiori e il profilo strategico dell’operazione sarebbe stato più chiaro: Alitalia sarebbe divenuta parte del più grande gruppo mondiale di vettori aerei tradizionali (full cost). Dal Piano Fenice sembra emergere per la nuova Alitalia un profilo vicino a quello di una low cost. (nessun hub, sei basi nazionali, disponibilità del personale a trasferirsi nella base cui sono assegnati, maggior peso alla parte variabile della retribuzione per i piloti, maggior flessibilità nell’impiego per gli assistenti di volo). È probabile che la trattativa con il partner straniero si chiuda proprio nella prospettiva di offrire ad esso (chiunque sia) un vettore capace di coprire la fascia price sensitive del mercato, oltre che portare voli dall’Italia agli hub stranieri di riferimento. Cosa questo abbia a che fare con la compagnia di bandiera (tanto fortemente voluta dal premier italiano) è poco chiaro.
    Piloti e assistenti di volo hanno capito perfettamente che il profilo professionale del personale viaggiante è molto diverso tra compagnie low cost e compagnie full cost. E il nuovo profilo non è a loro per niente gradito. Il Ministro Matteoli ha reso noto che chi rifiutasse l’offerta di lavoro di Cai verrebbe escluso dai benefici degli ammortizzatori sociali. La minaccia si basa sull’art. 1-quinquies della legge 291/2004, dove si prevede l’esclusione dal trattamento di cassa integrazione di colui che “non accetti l’offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20% rispetto a quello delle mansioni di provenienza”. Secondo quanto riportato dai giornali a fine settembre, lo stipendio offerto da Cai a piloti e assistenti di volo sarebbe più basso di quello percepito nella vecchia Alitalia, ma di meno del 20%. Ma produttività e flessibilità dovrebbero essere molto maggiori. Se così effettivamente stanno le cose, la minaccia del Ministro sembra credibile. Mentre sembra incredibile che alcuni piloti e assistenti di volo non abbiano capito che forme di lotta ai limiti della legalità e oltre, dopo aver contribuito al declino dell’Alitalia, possono ora contribuire al “taglio” definitivo di chi vi ricorre.

    FONTE: LAVOCE.INFO
     
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  12. alexandrom
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    Questa è la fine di tutte le cose che sono portate avanti con la pura e semplice logica elettorale
     
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  13. lupog
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    LA POLITICA NON MOLLA IL BOCCONE ALITALIA

    il paradosso è che la vecchia scarburata Magliana, dopo il breve interregno Cai, da domani tornerà a chiamarsi, appunto, Alitalia. E' uno dei punti all'odg dell'assemblea Cai di stamattina a Milano. Bruxelles all'inizio voleva imporre la rivisitazione del logo per segnare la discontinuità tra vecchia e nuova compagnia, ma alla fine le difficoltà legate alla modifica della sigla Iata Az, hanno aperto la strada al più classico dei ritorni all'antico.

    É bastato aprire i giornali di ieri per accorgersene. Nell'ultima pagina dei principali quotidiani campeggiava il lancio pubblicitario della nuova Alitalia. «Il 13 gennaio – recita l'inserzione – dall'unione di Alitalia ed Air One, nasce la vostra nuova compagnia aerea. Forte dei valori della migliore tradizione aeronautica italiana, di un nuovo e ampio network di collegamenti e di una flotta moderna ed efficiente». Dal 13 gennaio, dunque, «è operativo il nuovo programma di voli, acquistabili da subito».

    Il che significa che alla fine di un lungo gioco dell'oca la Magliana tornerà alla casella di partenza, quanto a nome, logo e, probabilmente, a partner internazionale (Air France). In mezzo, un complicatissimo risiko con tanto di gravoso accollo (circa 1,5 miliardi di sola bad company) caricato sulle spalle dei contribuenti italiani e di supervalutazione di Air One (790 milioni di fair value), specie se rapportata ai 1.052 milioni pagati da Cai per l'acquisto delle attività di Alitalia che, ripulita dai debiti, ha un fatturato di 5 volte il gruppo di Carlo Toto e in pancia ricchi slot sui principali scali europei. Ma è chiaro che su Colaninno e sulla valutazione finanziaria (a meno Toto non avrebbe venduto), ha pesato il pressing di Intesa San Paolo, decisa a rientrare dai crediti vantati verso Air One, che stavano diventando un problema per la banca guidata da Corrado Passera.

    Dal 13 gennaio, quindi, il network sarà unificato: 70 destinazioni di cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali per un totale di 670 voli al giorno (nel gennaio 2008 ne facevano 1.050). Nel dettaglio, il nuovo operativo prevede 66 destinazioni da Fiumicino: 21 domestiche, 32 internazionali, 13 intercontinentali. 35 da Milano di cui 11 domestiche (6 da Linate e altre 5 spalmate tra Malpensa e il Forlanini), 21 internazionali (7 da Linate, quella sul Parigi CdG operata da entrambi gli scali, e 13 da Malpensa) e 3 intercontinentali dallo scalo varesino. E 23 dalle altre 4 basi regionali (6 da Torino, 4 da Catania, 10 da Napoli e 3 da Venezia), «per consentire - da piano industriale - collegamenti più rapidi in e dall'Italia». Anche se proprio ieri, il sindaco di Genova Marta Vincenzi, ha scritto una lettera di fuoco all'Enac: «i due vettori insieme garantivano 16 voli, il nuovo operativo Cai solo 9, così non va affatto».

    Su Malpensa per ora è lo stesso, al di là della faccia scura del fronte nordista. Rispetto al piano Fantozzi inaugurato il 14 novembre, che già tagliava ulteriormente rotte e voli rispetto al de-hubbing di Maurizio Prato, dal 13 gennaio gli intercontinentali passano da 20 misere frequenze settimanali (Az+ Ap) ad appena 13 (7 New York, unico collegamento giornaliero garantito, 3 Tokyo e 3 San Paolo). L'integrazione, infatti, cancella il Malpensa-Chicago quotidiano operato da Air One. Così per volare italiano sulla città di Obama, d'ora in poi bisognerà partire da Roma.

    Il fatto poi che le tratte su Parigi restino spalmate sui due scali milanesi fa pensare che il partner sia proprio Air France (che diventerebbe primo socio al 25%). I francesi sono già partner Alitalia dal 2001 e c'è un coordinamento nei voli Italia-Francia: smontarlo costerebbe troppo tempo e denaro. La stessa richiesta dei vertici Cai di riequilibrare la spartizione degli utili delle tratte comuni (specie il feederaggio di traffico italiano sul CdG), è un altro segno che porta dritti al matrimonio con Parigi.


    FONTE: IL SOLE-24 ORE

    Dunque: alla fine della fiera si è tornati all'orgine. Partner dovrebbe essere Air france e Fiumicino l'hub. Cn la differenze ddi un prestito ponte, della bad company fallita, e la suoevvalutzione di Airone sul groppone dei contribuenti. Il tutto al modico prezzo di oltre tre miliardi di euro. Risparmiarli avrebbe fatto davvero comodo in tempi di crisi!
    Ma la ppolitica non contenta di aver fatto disastri torna alla carica. Ed ecco che Letizia Morrati si converte allo statalismo per difendere i suoi interessi locali e chiede al governo di fare nuovamente pressione sugli imprenditori per scegliere Lufthansa e tutelare Malpensa


    http://www.corriere.it/politica/09_gennaio...44f02aabc.shtml

    e la Lega minaccia le barricate per deifendere il suo feudo elettorale

    AGI) - Milano, 3 gen. - Il capodelegazione della Lega Nord in Giunta regionale lombarda, Davide Boni, lancia un "appello ai lombardi" perche' tutti insieme si schierino contro il ridimensionamento di Malpensa. "La questione di Malpensa - commenta - non deve essere vista come una lotta 'campanilistica'. Indipendentemente dagli schieramenti politici e dalle polemiche sollevate negli ultimi giorni da chi si riscopre 'pro-Malpensa' solamente oggi, tutti i lombardi hanno il dovere di stringersi attorno alla nostra infrastruttura, impedendo che un suo ridimensionamento o un posizionamento erroneo sul mercato, ne metta in serio pericolo la sua sopravvivenza". "Ogni livello istituzionale, - continua Boni - e' quindi chiamato a prendere una posizione forte. Sapevamo fin dall'inizio cosa sarebbe successo se Cai avesse scelto come partner straniero la compagnia francese Air France, che non ha mai fatto mistero di preferire lo scalo romano a quello varesino". "La responsabilita' - conclude Boni - e' quella di tutelare i nostri posti di lavoro e tutto l'indotto economico e sociale. Per questo non possiamo arretrare di un solo passo sulle nostre posizioni".

    In definitiva temo che il pastticciaccio Alitalia sia ben lungi dall'essere giunto al capolinea. Non si escludono sorprese ulteriori per il contribuente :cry:

    <_<

    LEGGERE IL COMMENTO DI TITTO BOERI SU REPUBLICA.IT

    Edited by lupog - 4/1/2009, 17:06
     
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  14. alexandrom
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    Che gran casino... e ulteriore presa per i fondelli dei contribuenti... si rimane senza parole dinanzi a queste situazioni :(
     
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  15. Cornelio Scipione.
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    Nuove rotte in autunno. La Ue congela gli slot milanesi
    Protesta Formigoni. La Lega prepara il boicottaggio


    Fiumicino batte Malpensa
    "Sarà base principale di Cai"




    ROMA - Fiumicino centro di gravità di Alitalia. Mancava solo l'annuncio ufficiale, che ieri i vertici di Alitalia hanno consacrato pubblicamente. Il Leonardo da Vinci sarà l'hub, lo snodo principale del vettore. È l'ennesimo e forse definitivo schiaffo alla Lombardia che ha dovuto digerire pure il congelamento da parte della Ue degli slot di Malpensa.

    "La capitale - ha detto il presidente di Alitalia Roberto Colaninno - deve rappresentare il punto di riferimento principale. Puntare su Roma non vuol dire esprime un giudizio negativo su Malpensa ma Roma è al centro di un territorio con varianti molto significative". Restano però aperti i nodi della mobilità dei collegamenti problematici con il cuore della città: "Alitalia è interessata anche a entrare direttamente in questo servizio", ovvero a mettere il marchio sulla navetta ferroviaria.

    Per l'ad della compagnia Rocco Sabelli "ci sono motivi saldissimi di natura industriale che fanno di Roma la base principale di Alitalia". Tra questi "la dimensione del mercato romano che vale 4 miliardi, e la propensione naturale per la quale il 60% del traffico incoming è concentrato su Roma oltre al trend di crescita del traffico business che si attesta tra l'8-9% rispetto al 10% di Milano".

    Il Leonardo da Vinci è quindi la principale delle 6 basi operative su cui si incentra la strategia e lo sviluppo del network. Alitalia da e per Roma offre oggi 69 destinazioni (23 nazionali, 24 europee e 22 intercontinentali) che diventeranno 78 entro il 2013. A partire dalla stagione invernale Alitalia aprirà nuove rotte: Zurigo, Berlino, Vienna, Praga e Malaga per l'Europa, Los Angeles, Shanghai, Seoul e Rio de Janeiro per il lungo raggio.

    Novità in arrivo anche sulla tratta Fiumicino-Linate, dove la concorrenza del ferro inizia a farsi sentire. A breve saranno implementati dei banchi per il check-in e varchi sicurezza e gate dedicati ai viaggiatori della "navetta" che collega le due città. In arrivo anche un'altra novità per i viaggiatori abituali: Alitalia sta studiando degli abbonamenti, alla stregua di quelli usati per i mezzi pubblici. In cantiere c'è inoltre, il sospirato progetto che dovrebbe consegnare nella sola disponibilità di Alitalia-Air One il Terminal A. Fabrizio Palenzona, presidente di Aeroporti di Roma e neo presidente di Assaeroporti, plaude alla scelta di Alitalia: "Siamo consapevoli di essere di fronte ad una svolta, ma occorre adeguare le tariffe aeroportuali ferme da sette anni, in modo che il gestore possa rispondere con investimenti alla richiesta di maggiori infrastrutture".

    Sulla stessa linea di Palenzona si sono ritrovati il presidente del Lazio e quello dell'Enac Vito Riggio. Secca e durissima, invece, la replica del governatore della Lombardia Roberto Formigoni: "Quella che è nata per essere una grande compagnia nazionale si conferma invece un vettore che riduce i propri piani a livello regionale che al Nord ha tagliato il 90% dei voli da Malpensa". E la Lega è pronta a dare battaglia: in arrivo una serrata anti Alitalia degli imprenditori lombardi per sollecitare il governo alla liberalizzazione delle rotte.

    dal sito de La Repubblia.
    ................................

    a mio avviso è un gran risultato! spero che non ci siano retromarce sul provvedimento!
     
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92 replies since 17/3/2008, 08:40   1288 views
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