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.Facebook sa quello che tu comunichi. In vedo quale nesso ci sia con un eventuale cancellazione.
No sa anche quello che comunicano gli altri. Io per esempio non ci scrivo da 10 anni, ma i miei amici si e di conseguenza se loro pubblicano foto dove compaio anche altri vengono a sapere cose che io non ho mai reso pubbliche, è il motivo principale per cui lo tengo, posso auto-spiarmi.
Per Lavori Archeologici l'anonimato legittima l'assenza di rivendicazioni di diritti da parte dell'utente, io ho portato l'esempio di come questi diritti, se vengono riconosciuti, sono a discrezione di chi gestisce il servizio. Un po' come se il permettere l'accesso ad un bar di un siciliano sia a discrezione del gestore del bar, certo se nel bar X si appone un cartello "qui non serviamo i siciliani" io posso andare in un altro bar, ma ...
Insomma Lavori Archeologici ha capito che in queste dittature virtuali non ci stanno diritti e legittima la cosa sostenendo che chi non è identificabile non ne può rivendicare. La sua potrebbe essere anche una posizione corretta, ma non è l'anonimato che fa da discrimine ed ho fatto un esempio di come non ho diritti nemmeno come persona identificabile: perchè vengo cancellata? Chi ha giudicato ciò? Posso appellarmi? ...
Insomma pensate all'equivalente dell' Habeas Corpus, non c'è... Non c'è nulla. Ogni tanto qualcuno fa causa e la vince, ma una definizione giuridica di che servizi sono non c'è: sono servizi aperti al pubblico, associazioni, stampa?. -
.. . . ho fatto un esempio di come non ho diritti nemmeno come persona identificabile: perchè vengo cancellata? Chi ha giudicato ciò? Posso appellarmi? ...
Non semplicemente identificabile, ma operante del tutto palesemente.
A tale condizione se ritieni che qualcuno contro alle Leggi o contro ad un impegno contrattuale esplicito ti abbia recato un ingiusto danno hai senz'altro a chi rivolgerti (o in prima battuta hai cosa diffidare alla controparte). Di solito è sufficiente.
Ma se tu ritieni di avere dei diritti operando nascostamente e per di più a casa d'altri senza disporre di un titolo nemmeno in termini di accordo a consentire ai fini di un vantaggio reciproco, beh forse c'è qualche aspetto che sfiora la pretesa.. -
.No sa anche quello che comunicano gli altri. Io per esempio non ci scrivo da 10 anni, ma i miei amici si e di conseguenza se loro pubblicano foto dove compaio anche altri vengono a sapere cose che io non ho mai reso pubbliche
Questo è un caso del tutto diverso. Se gli "amici" lo fanno contro la tua volontà che amici sono? Però sta a te divenire attiva. Se ritieni che il diritto alla tua immagine sia stato leso puoi presentare querela nei confronti di chi ha pubblicato le foto pretendendo la loro cancellazione. Se non lo fai, affar tuo, vuol dire che lo tolleri.
Mi pare che tu sia un questo un po' come colui che diceva di raccontarsi barzellette che non conosceva ancora.
Io ritengo, magari mi illudo, di essere in grado di valutare il mio comportamento senza bisogno di auto-spiarmi su facebook.. -
.No sa anche quello che comunicano gli altri. Io per esempio non ci scrivo da 10 anni, ma i miei amici si e di conseguenza se loro pubblicano foto dove compaio anche altri vengono a sapere cose che io non ho mai reso pubbliche
Questo è un caso del tutto diverso. Se gli "amici" lo fanno contro la tua volontà che amici sono? Però sta a te divenire attiva. Se ritieni che il diritto alla tua immagine sia stato leso puoi presentare querela nei confronti di chi ha pubblicato le foto pretendendo la loro cancellazione. Se non lo fai, affar tuo, vuol dire che lo tolleri.
Mi pare che tu sia un questo un po' come colui che diceva di raccontarsi barzellette che non conosceva ancora.
Io ritengo, magari mi illudo, di essere in grado di valutare il mio comportamento senza bisogno di auto-spiarmi su facebook.
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Valutare il mio comportamento??? Non ho capito.
No il fatto è che persone pubblicano cose su di me a mia insaputa ed io voglio sapere cosa, poi hai ragione, scelgo di tollerare la foto in pizzeria con gli amici . Non ho niente da nascondere per cui non ho problemi se la fidanzata di mio fratello fa sapere che ero a Roma giorno X (quell'episodio mi è davvero successo), però semmai facessi una stupidaggine e venissi ripresa, mi potrebbe tornare utile vedere se vengo taggata, per cosa e da chi. Anche tu sarai nel web, magari qualche compleanno di qualcuno, qualche conferenza, ... Tu scegli di non sapere, io invece opto per saperlo.. -
.Anche tu sarai nel web, magari qualche compleanno di qualcuno, qualche conferenza,
Di me sul web ci sono, o c'erano, vecchie di oltre dieci anni, alcune foto pubblicate su di un giornale locale e una ripresa dal sito della clinica di cui ero amministratore e comproprietario, da me autorizzate. A conferenze, convegni e cose simili, qualcuno ne ho organizzato io stesso, ma prima che i social media fossero diffusi, non partecipo da oltre dieci anni, compleanni solo pochissimi in stretto ambito famigliare e nessuno ne pubblica foto, quando mai vengano fatte, sul web. L'ho detto, sono un essere asociale o quanto meno la mia socialità è assai diversa da quella rappresentata sui cosidetti social media. Non ho nulla da nascondere, ma neppure da esibire.
Il mio nome compare nel web per qualche valutazione di prodotti, in genere di libri, su amazon, se non sbaglio solo in tedesco e per qualcosa pubblicato su un blog di archeologia, o in risposta o commento a qualche articolo. Il tutto senza immagini e comunque scritto da me.
Vi è inoltre un caso di omonimia.
Edited by dceg - 1/6/2020, 15:23. -
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Ahahahahah ti è venuta la curiosità di cercarti... . -
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Non è certo la prima volta, l’ho fatto da anni e mi fa un gran piacere non trovarmi o quasi. Personalmente mi piace l’anonimato.. -
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Allora anche tu ti auto-spii. Penso che sia normale. È parte di noi la nostra immagine, cosa facciamo, cosa ci piace, etc. e vogliamo sapere se un po' della nostra vita si trova da qualche parte senza che ne sapessimo niente.
Comunque non è affidabilissimo cercarsi su Google, io ho scoperto per vie traverse che una mia foto di classe delle elementari si trovava su Facebook, nemmeno ricordavo di averla mai avuta.. -
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Questo video fa un riassunto di come il concetto di editoria e responsabilità sia cambiato con l'avvento di internet, blog, piattaforme, etc. SPOILER (clicca per visualizzare)
È un altro punto di vista, io ho una visione più radicale del concetto di piattaforma che dovrebbe avvicinarsi più ad un servizio di provider che ad un ordine di controllo dell'informazione, ma è interessante lo stesso il suo punto di vista.
Edited by Oskar - 6/6/2020, 15:59. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)
EDIT: video messo in spoiler per rendere la discussione più leggera da caricare.
Edited by Oskar - 6/6/2020, 16:00. -
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Se posso permettermi. E' vero che una regola comune a tutti i forum è quella di non dover motivare le decisioni/sanzioni dei moderatori e degli amministratori, ma ritengo un dovere 'extralegale' quello di accompagnare sempre in forma pubblica i provvedimenti dei moderatori/amministratori con una adeguata motivazione. A mio avviso ne guadagna il profilo del forum, più che gli utenti. Il dovere della motivazione della decisione da parte di chi esercita il potere sanzionatorio risponde, a mio avviso, a basilari ed ineludibili ragioni di civile convivenza. Non a caso le giurisdizioni più civili impongono il dovere della motivazione delle sentenze (come non avviene, non a caso, negli Stati Uniti, che sono ancora al livello degli storici bovari del far west). Vorrei fosse chiaro che non sto contestando la regola, da me accettata, del non-obbligo della pubblica motivazione delle decisioni della moderazione/amministrazione, ma sto piuttosto esprimendo, motivandolo (!), il mio semplice auspicio. . -
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La regola viene inserita per rispetto della privacy e anche, credo, per evitare polemiche e lungaggini sgradevoli.
Mi sembra che qui, tuttavia, le motivazioni siano quasi sempre fornite in anticipo. Se infatti consideri i post che precedono le sanzioni, l'utente è stato pregato, esortato, ammonito ecc. indicandogli con chiarezza quel che non andava nei suoi post e lasciandogli parecchio tempo per replicare.. -
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Ho espresso la mia opinione in termini generali ed astratti, prescindendo cioè del tutto dagli accadimenti precedenti. . -
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In linea di massima sono d'accordo e in tutti questi anni ho sempre cercato di rendere pubblici i provvedimenti disciplinari e le ragioni alla loro base. Ci sono state delle volte, come nel caso dell'addio di un nostro ex moderatore, in cui la linea della trasparenza, per quanto a mio avviso necessaria, è stata complicata da seguire e da gestire. Ci sono però anche state alcune spiacevoli occasioni nelle quali qualche utente ha dato il peggio di sé in messaggi privati; evitare di rendere pubblica la cosa nell'atto di allontanarli dal forum è stato un modo per rispettare il carattere privato delle loro comunicazioni e per non gettare eccessivo discredito su di loro. .