La morte dell'abbé Pierre, il fondatore di Emmaus

secondo la stampa

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  1. lupog
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    Il fondatore di Emmaüs è morto il 22 gennaio lunedì all'età di 94 anni. La stampa europea medita sul ruolo giocato in una Francia laica dall'uomo che ha segnato i suoi concittadini per i suoi impegni e le sue grida a favore dei poveri. E sottolinea anche l'ipocrisia di certi omaggi ufficiali.

    Dalla fondazione della prima comunità di Emmaüs inel 1949, l'organizzazione di aiuto a li male-ospitati ed a più sguarnite, all'insediamento all'estero di più di 400 comunità in più di 40 paesi, l'abbè Pierre, Henri Grouès il suo vero nome, ha segnato profondamente i francesi che gli hanno manifestato regolarmente la loro simpatia .
    “Il presidente dei poveri se ne è andato", titola le Libre Belgique. Con la scomparsa di questo "uomo buono che era la coscienza del paese", la Francia si è sentito orfana” nota el Pais. Tuttavia, "l'abbè Pierre non era l'immagine della perfezione. Si è sbagliato. Ha detto delle sciocchezze. Le ha rimpiante talvolta. Ma, poiché era un uomo, dava speranza a quelli che dubitano di tutto, a cominciare da loro stessi", nota Les Temps.

    Per il Frankfurter Rundschau, "l'abbè Pierre è riuscito a riconciliare la Francia rivoluzionaria con le sue radici cattoliche. Era anche il primo curato mediatico. Molto cosciente dell'impatto del suo aspetto, con la sua barba, il suo bastone, la sua tonaca ed il suo basco, ha fatto della sua persona un simbolo, una promessa per i poveri. Anche il suo sostegno al négazionista Roger Garaudy non ha potuto scalfire questa immagine", osserva il giornale tedesco.

    L'abbé Pierre sarebbe quello che avrebbe convinto il presidente Mitterrand a proteggere i brigatisti rossi che erano fuggiti dall'Italia". Il giudice Carlo Mastelloni, intervistato dal quotidiano Corriere della Sera, si ricorda dell'abbé Pierre al tribunale di Venezia a metà degli anni 1980, venuto a prendere la difesa del gruppo di terroristi italiani rifugiati a Parigi, perché, diceva, "sono perseguitati dalla destra."

    Si dice di lui che è "un san Francesco di Assisi moderno", nota John Lichfield in The Independent. Per il giornalista britannico, l'abbé Pierre "era un santo del nostro tempo: un santo secolare che ha detestato la sua popolarità ma sapeva sfruttarla. Rappresentava per molti francesi tutto ciò che c'è di migliore nella chiesa cattolica, pur denunciando le posizioni di questa sulla contraccezione, l'omosessualità ed il celibato dei preti." Perché era tanto popolare"? prosegue Lichfield. "Solo un poco più della metà dei francesi si dicono cattolici. Tra essi, solo uno su dodici va in chiesa. La chiesa cattolica francese è essenzialmente conservatrice e convenzionale. E tuttavia, l'abbé Pierre è riuscito ad essere popolare presso i cattolici tradizionali come presso i militanti non cattolici. I francesi amano questo ribelle appassionato. Per i non cattolico, ha rivelato l'ipocrisia della chiesa che censura.

    Ai cattolici, ha dato della carne e del sangue alla loro fede". Nell'editoriale di le Soir , Joëlle Meskens è incerto su "i limiti di un grido", perché la morte dell'abbè Pierre mette in luce i fallimenti della società che lo erige a eroe. "A che cosa rinvia questa icona? Alle carenze di una società che ha perso la sua capacità globale di indignazione. Ed ai limiti di un potere politico che aspetta oramai di essere costretto dai media a reagire". volendo erigerlo in eroe, addirittura in santo, ci si può riabilitare a buono conto della nostra incapacità di agire per compassione. Per l'editorialista di le Soir, "tutti i cittadini, e tra essi i politici più degli altri, non dovrebbero essere degli abbé Pierre"?

    Del tutto intransigente "verso i politici di ogni parte", Jean-Paul Duchâteau denuncia, nell'editoriale di le Libre Belgique , "un indecente recupero". "A sinistra certamente, ci si presenta come gli eredi naturali della sua lotta". Ma "la destra ha fatto ancora di più; Giscard proponendo immediatamente dei funerali nazionali; o Sarkozy affermando che la 'sua fede ed il suo carisma ci hanno trascinato sulle strade della bontà e dell'azione'.

    fonti
    http://www.lesoir.be/
    http://www.lalibre.be/
    http://www.elpais.com/articulo/internacion...lpepiint_11/Tes
    http://www.letemps.ch/template/editoriaux....&article=198714
    http://www.f-r.de/in_und_ausland/hintergru...?em_cnt=1056478
    http://www.corriere.it/
    http://news.independent.co.uk/europe/article2177973.ece
     
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