I DICO e la Presa di posizione della C.E.I. sull' Avvenire

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Dati e Fatti
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    L'Avvenire: uno spartiacque che peserà sulla politica
    Sotto accusa la dichiarazione anagrafica prevista dal ddl
    Pacs, i vescovi tornano a Pio IX
    "Su quel testo non possumus"
    di MARCO POLITI

    ROMA - La Cei minaccia il governo Prodi. Sulla bozza Bindi-Pollastrini l'Avvenire pone un veto assoluto e lancia un pesante avvertimento. La scelta di una formula o l'altra per le unioni di fatto rappresenta "uno spartiacque che inevitabilmente peserà sul futuro della politica italiana". L'Avvenire non un qualsiasi giornale d'opinione. È l'organo dell'episcopato italiano, gli editoriali più importanti riflettono la posizione del cardinale Ruini e l'editoriale in questione, che mette la spada alla gola del governo Prodi, non è firmato dal direttore Boffo, ma siglato "Av" (cioè Avvenire) proprio per dare il massimo di ufficialità.

    "Non possumus", proclama l'organo della Cei riesumando la formula di Pio IX contro quelle che nel 1860 la Chiesa chiamava le "usurpazioni" piemontesi, cioè la riunificazione dell'Italia e l'annessione delle Romagne al Regno piemontese. Fare una legge che certifichi l'esistenza di coppie di fatto viene dunque equiparato ad un'usurpazione. Ma è l'avvertimento finale l'elemento più allarmante. Il giornale dei vescovi, a proposito di una legge sulle convivenze, non parla infatti di "problema morale", di una questione rilevante per le coscienze o al limite di un bivio per la società. No. Parla di uno "spartiacque" della politica italiana. Dando ragione così a quei segnali provenienti giorni fa da ambienti ecclesiastici, che avevano allertato l'agenzia Asca su un'offensiva di Ruini contro il governo perché non si azzardasse a riconoscere le coppie di fatto. Nell'editoriale si ribadisce che persino la dichiarazione anagrafica prevista dalla bozza Bindi-Pollastrini darebbe "rilevanza giuridica" a una "realtà para-familiare", inaccettabile secondo le parole di Benedetto XVI.

    Rosy Bindi ha risposto scherzando "io non parlo tanto latino", ma in realtà è fallita la strategia di buona volontà della ministra, che nei mesi e nelle settimane scorse aveva tentato di ammorbidire il cardinale Trujillo (per parte vaticana) e il segretario della Cei Betori, mettendo i risalto le iniziative concrete pro-famiglia del governo. D'altronde la linea editoriale dell'Avvenire da anni mira sistematicamente a colpire la visione culturale dei cattolici- democratici, perché è un pensiero che implica l'autonomia dei cattolici impegnati in politica e chiamati a misurarsi con una società pluralista. Mentre la linea di Benedetto XVI è che vi sono "temi non negoziabili" su cui i credenti in politica non possono che agire da cinghia di trasmissione. E su cui vengono chiamati a convergere i teo-con, che come Pera respingono la libertà di coscienza. In questo clima il cardinale Poletto di Torino può persino rilanciare l'idea di un intervento del diavolo nella legislazione. "Sull'esistenza del demonio non ci sono dubbi", ha dichiarato ieri. Specificando che Satana è in azione per indurre al peccato anche con progetti di "scassinamento della famiglia" e della società.

    L'offensiva politica della Cei si sviluppa alla vigilia del cambio della guardia alla presidenza. Ratzinger ha lasciato crescere un groviglio di contraddizioni. La consultazione dei vescovi ha messo al primo posto il cardinale Tettamanzi, ma Benedetto XVI non lo vuole. Allora il più votato sarebbe il cardinale Scola, ma il Segretario di Stato Bertone pare contento di avere una personalità così forte a capo della Cei. Bertone preferirebbe alla presidenza un vescovo in modo da gestire in prima persona il rapporto con la politica italiana. Ora è emersa la candidatura del vice-presidente della Cei mons. Benigno Papa di Taranto dopo che mons. Renato Corti di Novara ha declinato.

    (fonte: LaRepubblica.it, 7 febbraio 2007)
     
    Top
    .
  2. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Dico: i contenuti del provvedimento

    "Due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta, adozione, affiliazione, tutela, curate o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti e delle facoltà stabiliti dalla presente legge". Inizia così il ddl sui "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi" approvato dal Consiglio dei ministri.

    La convivenza. Si legge nel testo che la convivenza "è provata dalle risultanze anagrafiche". La dichiarazione può avvenire contestualmente, ma nel caso ciò non avvenga "il convivente che l'ha resa ha l'onere di darne comunicazioni mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente".

    Gli esclusi. Non possono accedere ai diritti regolati dalla legge i condannati per "omicidio consumato o tentato sul coniuge dell'altra o sulla persona con la quale l'altra conviveva" o anche che "sia stata rinviata a giudizio" per lo stesso reato. Escluse anche le persone "legate da rapporti contrattuali, anche lavorativi, che comportino necessariamente l'abitare in comune". Ovviamente per una falsa dichiarazione di convenienza è prevista una pena: da uno a tre anni di carcere e una multa da 3 mila a 10 mila euro.

    La malattia. "Le strutture ospedaliere e di assistenza pubbliche e private regolano l'esercizio del diritto di accesso del convivente per fini di visita e di assistenza nel caso di malattia o ricovero dell'altro convivente". Questo si legge nel capitolo "assistenza per malattia o ricovero" della legge sulle unioni di fatto.

    Secondo il testo in discussione al Cdm "ciascun convivente può designare l'altro suo rappresentante: a) in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, al fine di concorrere alle decisioni in materia di salute, nei limiti previsti dalle disposizioni vigente; b) in caso di morte, per quanto riguarda la donazione degli organi, la modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie". Questa designazione "è effettuata mediante atto scritto e autografo. In caso di impossibilità di redigerlo viene formato un processo verbale alla presenza di tre testimoni, che lo sottoscrivono".

    Case popolari. Le Regioni "tengono conto della convivenza ai fini dell'assegnazione di alloggi di edilizia popolare o residenziale pubblica". In buona sostanza, le Regioni dovranno tener conto nelle graduatorie per le case popolari anche dei conviventi registrati.

    Contratto di affitto. "In caso di morte di uno dei conviventi che sia conduttore del contratto di locazione della comune abitazione, l'altro convivente può succedergli nel contratto, purché la convivenza perduri da almeno tre anni ovvero vi siano figli comuni". Questa disposizione, si legge ancora, "si applica anche nel caso di cessazione della convivenza nei confronti del convivente che intenda subentrare nel rapporto di locazione".

    Tutele sul lavoro. "La legge e i contratti collettivi disciplinano i trasferimenti e le assegnazioni di sede dei conviventi dipendenti pubblici e privati al fine di agevolare il mantenimento della comune residenza, prevedendo tra i requisiti per l'accesso al beneficio una durata almeno triennale della convivenza". Il ddl sulle unioni di fatto, specifica come "il convivente che abbia prestato attività lavorativa continuativa nell'impresa di cui sia titolare, l'altro convivente può chiedere, salvo che l'attività medesima si basi su di un diverso rapporto, il riconoscimento della partecipazione agli utili d'impresa, in proporzione all'apporto fornito".

    Eredità. "Trascorsi nove anni dall'inizio della convivenza il convivente concorre alla successione legittima dell'altro convivente", avendo diritto "a un terzo dell'eredità se alla successione concorre un solo figlio e ad un quarto se due o più figli". In particolare il ddl prevede che "in caso di concorso con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle anche se unilaterali al convivente è devoluta la metà dell'eredità". Se non ci sono figli o di fratelli e sorelle "al convivente si devolvono i due terzi dell'eredità", mentre "in assenza di altri parenti entro il terzo grado in linea collaterale, l'intera eredità". La legge specifica poi, dal punto di vista fiscale, che "quando i beni ereditari di un convivente vengono devoluti all'altro convivente l'aliquota sul valore complessivo netto dei beni è stabilita nella misura del 5% sul valore complessivo netto eccedente i 100 mila euro".

    Gli alimenti. "Nell'ipotesi in cui uno dei due conviventi versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento, l'altro convivente è tenuto a prestare gli alimenti oltre la cessazione della convivenza, purchè perdurante da almeno tre anni, con precedenza sugli altri obbligati, per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza". L'obbligo di versare gli alimenti, si legge ancora, "cessa qualora l'avente diritto contragga matrimonio o inizi una nuova convivenza" registrata all'anagrafe.

    Riconosciute coppie in essere. "Entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, può essere fornita la prova di una data di inizio della convivenza anteriore a quella delle certificazioni" registrate all'anagrafe. Nello stesso articolo, il 13, del ddl si specifica che la registrazione di una convivenza fa cessare "i diritti patrimoniali, successori o previdenziali e le agevolazioni previste" per i divorziati. Ovviamente gli stessi diritti riconosciuti dalla legge ai conviventi cessano se uno degli ex conviventi si sposa.

    Reversibilità. "In sede di riordino della normativa previdenziale e pensionistica, la legge disciplina i trattamenti da attribuire al convivente, stabilendo un requisito di durata minima della convivenza, commisurando le prestazioni alla durata della medesima e tenendo conto delle condizioni economiche e patrimoniali del convivente superstite". Così il disegno di legge approvato dal governo su "diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi".


    http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/p...e-di-fatto.html
     
    Top
    .
  3. MariaLaura79
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Questa continua a assurda ingerenza del vaticano mi sta davvero disturbando. Preciso che io sono cristiana anche se nn cattolica e che cero sempre di capire cosa spinge la chiesa di Roma a fare certe affermazioni.
    Il Vaticano dovrebbe accorgersi che nella ns Italia, anche se è ancora considerata un paese a maggioranza cattolico, è cambiata come sono cambiati tutti gli stati occidentali. Deve capire che non siamo uno stato teocratico come lo era Israele nella Bibbia e c'è lo stato con i suoi organi a promuovere, bocciare o revisionare la legge. Non si può imporre il proprio pensiero a chi nn condivide la fede cattolica, sia che si sia atei che si scelga di seguire un altro xcorso di fede come ho fatto io. Lo Stato ha il diritto di tutelare queste famiglie nn basate sul matrimonio (poco importa se civile o religioso), ha il diritto di tutelare le coppie nn etero, ha il diritto di legiferare senza che nessun organo religioso 'minacci' di lanciare anatemi. Ora detto questo, ciò nn toglie che io come cristiana ho il dovere di rispettare la legge dello stato xché ciò me lo impone la mia fede, ma ho anche il diritto di nn essere d'accordo con una tale legge e di poterlo dire liberamnete senza essere etichettata come bigotta. X me il matrimonio rimane cmq ll'unica forma di famiglia valida.
    Ben vengano i pacs/dico, a patto che la gente come me che ha determinati principi venga rispettata e altrettanto tutelata.
     
    Top
    .
  4. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Presidente della CEI , Bagnasco sui DICO: "inaccettabile un nuovo soggetto di diritto

    sui Dico il presidente della Cei e arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco in un'intervista al quootidiano 'Avvenire' si esprime in questo modo:"Nessuna condanna per le convivenze, è inaccettabile invece creare un nuovo soggetto di diritto pubblico che si veda assegnati diritti e tutele in analogia alla famiglia. La legge ha anche una funzione pedagogica, crea costume e mentalità. I giovani già oggi disorientati si vedono proporre dallo Stato diversi modelli di famiglia e certo non vengono aiutati a diventare cittadini adulti. Molto di ciò che viene chiesto è già oggi garantito dal diritto privato, una via però rifiutata per creare un nuovo soggetto alternativo in nome di una pretesa ideologica."

    fonte: AVVENIRE
     
    Top
    .
  5. onestobender
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Segnalo un giochino divertente creato da un amico :wave: :

    LINK
     
    Top
    .
  6. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (onestobender @ 23/3/2007, 13:09)
    Segnalo un giochino divertente creato da un amico :wave: :

    LINK

    :dev: :lol: beh simpatico indipendentemente dall'opinione che si ha sulla questione. sopratutto i premi che si vincono :clapping: :ciao:
     
    Top
    .
  7. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mons. Bagnasco: no a Dico, incesto e pedofili


    il Presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco, è tornato a Genova e ha ribadito in maniera ancora più netta,i concetti sui DICO già espressi nel documento della Conferenza episcopale.

    “Quando si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana, non vi è più un criterio per valutare il bene e il male. Quando il criterio dominante è l’opinione pubblica o le maggioranze vestite di democrazia - che possono diventare antidemocratiche o violente - allora è difficile dire dei ‘no’.”
    Allora “perché dire no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia?”, si domanda il prelato riferendosi ai Dico.
    “Perché dire di no all’incesto, come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? Bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali”.
    “Oggi ci scandalizziamo”, ha concluso il presidente della Cei, “ma se viene a cadere il criterio dell’etica che riguarda la natura umana, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, è difficile dire no. Se il criterio sommo del bene e del male è la libertà di ciascuno, come autodeterminazione, come scelta, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale e questo criterio riguarda non più l’uomo nella sua libertà di scelta, ma nel suo dato di natura”.

    “La Chiesa - ha detto l’arcivescovo di Genova - ha il dovere di ricordare all’uomo che è un essere pensante in grado di distinguere tra il bene e il male. Ecco perché la nota sui Dico, ecco perché l’affermazione, contro l’opinione pubblica, di maggioranze vestite di democrazia e disegni di legge che vorrebbero creare un soggetto di diritto pubblico alternativo alla famiglia fondata sul matrimonio, l’unicità dell’uomo come essere capace di un uso retto della ragione”.
    “Vi è necessità di porre dei paletti a una società che sta andando alla deriva. Oggi comunicare i valori dell’uomo e della fede non è facile perché in queste epoca ci si deve scontrare con molti altri modi di pensare. La nota sui Dico è un esempio di impegno col quale noi vescovi ci siamo cimentati, con molta coralità, e a mio parere è un buon risultato. E’ un buon esempio di come oggi la comunicazione debba tener conto delle ragioni antropologiche. Non solo di quelle della fede, ma di quelle che derivano dal retto uso della ragione per non cadere nella facilissima accusa che i cattolici vogliono imporre le proprie convinzioni al popolo in un contesto di chiaro pluralismo e frammentazione culturale”.

    FONTE


    RIMANGO ALLIBITO. :giveup: :wallbash: INDIPENDENTEMENTE DA COME LA SI PENSI SULLA QUESTIONE DEI DICO LE PAROLE DI BAGNASCO CHE ACCOSTA COPPIE DI FATTO E OMOSESSUALI ALLA PEDOFILIA MI PAIONO PERICOLASAMENTE ASSURDE. VORREI CONOSCERE LA VOSTRA OPINIONE, IN PARTICOLARE QUELLA DEI CATTOLICI.
     
    Top
    .
  8. onestobender
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mi hai letto nel pensiero lupog : graduated: , ho postato anch'io su Politica_Mente.

    Si tratta di una presa di posizione assurda e becera, che dimostra la totale irrazionalità delle posizioni ufficiali della Chiesa, che, non sapendo andare oltre il dogmatismo per difendere le sue scelte, fa ricorso a un autentico terrorismo.
    Con una controparte di questo tipo è impossibile dialogare, perchè vuole imporre una verità assoluta gli altri, non solo a livello religioso ma anche a livello politico: un approccio talebano insomma.
    A mio avviso simili posizioni, che fanno leva solo sull'irrazionale, non hanno alcuna dignità.

    Senza contare il fatto che il Papa, durante la sua ultima visita in Germania, si è scagliato contro il pluralismo. Avete capito bene, ha criticato il pluralismo in Germania!
    Probabilmente ha nostalgia dei cari (solo per lui) vecchi tempi...
    Die Fahne hoch, Die Reihen dicht geschlossen, SA marschiert Mit ruhig festem Schritt...

     
    Top
    .
  9. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (onestobender @ 31/3/2007, 21:18)
    Con una controparte di questo tipo è impossibile dialogare, perchè vuole imporre una verità assoluta gli altri, non solo a livello religioso ma anche a livello politico: un approccio talebano insomma.
    A mio avviso simili posizioni, che fanno leva solo sull'irrazionale, non hanno alcuna dignità.

    Senza contare il fatto che il Papa, durante la sua ultima visita in Germania, si è scagliato contro il pluralismo. Avete capito bene, ha criticato il pluralismo in Germania!
    Probabilmente ha nostalgia dei cari (solo per lui) vecchi tempi...
    Die Fahne hoch, Die Reihen dicht geschlossen, SA marschiert Mit ruhig festem Schritt...

    beh adesso non esageriamo ... è importante dialogare con una realtà importante come la Chiesa anche se non se ne condividono le posizioni perchè rappresenta un punto di riferimento per una parte importante dell'opinione pubblica. le parole di Bagnasco sono inacettabili perchè lascaino trasparire un pregidizio verso gli omosessuali e pericolose perchè una autorità così importante come il presidente della CEI che associa l'omosessualità alla pedofilia rischia di scatenare nelle persone in possesso di minori strumenti culturali per la loro interpretazione un'ondata discriminatoria e omofoba. ripeto qual'è la posizione del forum su questa vicenda: è legittimo esprimere il prorio favore o la contrarietà ai DICO. E proprio per questo sollecito l'opinione dei cattolici. Ma un paletto và messo per evitare che la discussione degeneri: l'omosessualità non è una malattia o un vizio ma come acclarato da quasi 25 anni dall'OMS è una naturale inclinazione sessuale presente nell'essere umano. Minoritaria rispetto all'eterosessualità ma come quest'ultima assolutamente connaturata all'uomo e quindi aliena da qualsiasi tratto patologico. Tra l'altro questo stato di naturalità è riconosciuto anche dalla Chiesa cattolica nel suo Catechismo ( pur con i distinguo di ordine morale che vengono fatti circa l'omosessualità e il suo rapporto con l'ordine voluto da Dio.) E proprio per questo rimango sconcertanto dalla posizione di Bagnasco che tra l'altro , rendendosi conto di aver detto una coglionata sesquipedale si è affrettato a dire che le sue parole sono state mal interpretate (cosa putroppo non vera perchè ho riportato i virgolettati, evidentemente è lui che non si sà esprimere). per cui nel rispetto della tradizione dogmatica della Chiesa e del suo patrimonio umano ( che i talebani è pacifico si sognano la notte) e fatto salvo il diritto di critica anche accesa di posizioni come quella di Bagnasco rinnovo l'invito ai cattolici che volessero dire la loro di farlo senza alcun timore di censura ( eccetto per il paletto di cui sopra) perchè saranno ascoltati con la massima attenzione e considerazione.
     
    Top
    .
  10. Drago Nero™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mi permetto di lasciare traccia del mio pensiero nonostante sia di religione induista, praticante e "battezzato" secondo rito indiano. Tuttavia non credo di essere assolutamente e completamente alieno alla discussione avendo avuto un'impostazione religiosa cristiano cattolica come d'uso nel mondo occidentale e professando l'assoluta collaborazione tra le religioni del mondo. Inoltre, non provo vergogna alcuna nell'affermarlo, sono di orientamento bisessuale con una compagna di vita transessuale ( imprenditrice, figlia di facoltosi imprenditori parmensi e, quindi, perfettamente integrata con il mondo "normale" ).

    Una delle mie grandi passioni ( insieme alla Storia ed alla politica ) é lo studio sistematico ed approfondito, tempo permettendo, dei passaggi della Chiesa attraverso l'inarrestabile incedere dei secoli. Or bene: rimango sempre più sconcertato di quanti personaggi integralisti abbiano affollato le volte del Vaticano ( ed i papi non sono pochi ). Per una religione fondata sul rispetto dei valori della vita umana, sulla tolleranza, sulla solidarietà simili esempi di religiosità deviata non depongono certo a favore di una credenza che, nonostante tutto, viene professata ai quattro angoli del mondo.

    Le parole di Bagnasco, quindi, non mi sorprendono più di qualche secondo. Forse intendeva lanciare un messaggio forte alle componenti cattoliche che siedono in Parlamento, forse era sua intenzione svegliare l'animo cattolico di questo paese. Forse, ma rimane un'amarezza di fondo di chi, come me, vive nel peccato e dovrebbe, in un certo qual modo, nascondersi per quello che é. Paragonare l'omosessualità ( o la bisessualità, almeno credo ) alla pedofilia e ad altre vomitevoli devianze umane mi é parso piuttosto inadatto, ben lungi dagli insegnamenti del Cristo e dei suoi apostoli. Già l'ignoranza umana é tale da tollerare in modo quasi fraterno l'essere bisessuale e condannare senza appello l'omosessualità totale ( come se non fossero, tutto sommato, similissimi tra loro ) se, poi, un rappresentante emerito della Chiesa di Benedetto XVI se ne esce con dichiarazioni simili non é irrealistico pensare a forme di integralismo verbale non dissimile da quello praticato lontano dalle rive del Tevere.

    Credo che la Chiesa abbia il diritto - dovere di esprimere le proprie opinioni, di indirizzare il popolo credente secondo dettami secolari e di provvedere alla salvezza delle anime perse o abbandonate. Credo meno alle continue ingerenze nella vita di uno stato laico come quello italiano, ai moniti di scomunica tanto cari ai papi medioevali ed agli inquisitori loro servitori fedelissimi. L'ortodossia, spesso, fa il pari con l'intolleranza e non necessariamente servono mezzi violenti ( che comunque vengono da sè ) per imporla a terzi.

    Dimenticavo: non provo simpatia per i DICO.
     
    Top
    .
  11. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    grazie mille drago nero trovo il tuo intervento illuminante per l'apertura mentale e per il coraggio con cui rivendichi ,in un mondo soffocato dai pregiudizi , il tuo diritto a vivere alla luce del sole le tue personali inclinazioni sessuali . lo pubblicizzo subito in home e ne consiglio la lettura a tutti gli utenti. :clapping: ^_^
     
    Top
    .
  12. Drago Nero™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Grazie a te per lo spazio concessomi. La vera persona degna di note sei tu.
     
    Top
    .
  13. Drago Nero™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CEI: NUOVE SCRITTE CONTRO MONS.BAGNASCO A GENOVA

    GENOVA - Nuove scritte contro mons.Angelo Bagnasco, presidente della Cei, sono state scoperte in due zone del quartiere di Sampierdarena, nel Ponente genovese. Utilizzando in entrambi i casi una vernice rossa, ignoti hanno disegnato sui muri delle case che affiancano due chiese il simbolo della falce e martello e poi scritto "Bagnasco attento" e "Bagnasco a morte". Le scritte sono state trovate in vico delle Catene ed in piazza del Monastero.

    I nuovi graffiti contro l'arcivescovo di Genova seguono quello trovato nei giorni scorsi sul portone della cattedrale di San Lorenzo (''Bagnasco vergogna'') in seguito al quale prefetto e questore hanno deciso di affiancare costantemente al prelato una scorta di agenti.

    Fonte: Ansa.it
     
    Top
    .
  14. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted



    Busta con proiettile per Mons. Bagnasco
    All'interno del plico anche un'immagine dell'arcivescovo con una svastica disegnata a mano. Rinforzate misure sicurezza


    GENOVA - Un proiettile all'interno di un plico recapitato per posta è stato consegnato al presidente della Cei e arcivescovo di Genova monsignor Angelo Bagnasco. All'interno della busta anche un'immagine dell'arcivescovo con una svastica disegnata a mano. La consegna sarebbe avvenuta venerdì mattina, ma la notizia è trapelata soltanto sabato.

    Stamani è riportata dal quotidiano genovese «Corriere Mercantile» che ne fornisce i dettagli. Sul caso indaga la digos di Genova. L'inquietante minaccia segue un mese di tensioni segnato dalle scritte insultanti sui muri rivolte al presidente della Cei dopo la sua dura presa di posizione contro le unioni di fatto. La scorta all'arcivescovo è stata rinforzata e la messa in cattedrale sarà celebrata in un ambiente «blindato».
    Monsignor Bagnasco ha saputo del messaggio qualche ora dopo al suo rientro in Arcivescovado da Milano». «In serata - prosegue il quotidiano - l'arcivescovo ha incontrato alcuni dirigenti della questura e ha avuto un colloquio con il questore Salvatore Presenti. Busta, proiettile e fotografia (ritagliata pure da un quotidiano) sono stati posti sotto sequestro sequestro dalla Digos d'intesa con l'autoritá giudiziaria e inviati alla polizia scientifica».


    le idee di monsignor Bagnasco devono essere contestate sul piano della dialettica. quà invece siamo alle minacce di ordine terroristico da cui non ci si può che dissociare . :no:
     
    Top
    .
  15. guicar0
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Settimane fa ho discusso con un sacerdote (professore di religione) per un'oretta al riguardo, e il sacerdote ha affermato ciò:
    - La Chiesa è contraria al principio dei DICO (qualunque cosa voglia dire)
    - La religione dovrebbe prevedere culto per tutti, siamo tutti uguali di fronte agli occhi del Signore (...)
    - Tuttavia i precetti religiosi impongono che il matrimonio sia tra due persone di sesso diverso

    Le mie posizioni:
    1) i DICO non sostituiscono il matrimonio, invece sono rappresentativi solo dal punto di vista civile per avere dei diritti che finora sono stati negati alle coppie che Benedetto afferma essere CONTRO NATURA!! (e invece avete anche voi evidenziato che non è vero)

    2) Questa chiusura della Chiesa non farà che portarla ad un inevitabile declino

    3) Se siamo tutti uguali... Allora le donne perchè non sono ammesse al sacerdozio? O meglio, perchè i gay sono trattati come persone che di propria scelta stanno compromettendo l'ordine naturale di Dio??

    Alla fine si è capito: neanche loro sanno veramente perchè, sono contrari e basta
     
    Top
    .
16 replies since 7/2/2007, 19:39   910 views
  Share  
.