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il referendum in Portogallo per la legalizzazione dell'aborto ha visto i si' alla riforma prevalere con il 59% ma il suo esito non è valido dato che l'affluenza del 44% non ha fatto raggiungere il quorum necessario per rendere la consultazione vincolante. Il voto ha confermato la spaccatura tra il sud e le metropoli, progressisti, e il nord rurale legato alla tradizione cattolica: il si' ha infatti trionfato a Lisbona (71,5%), Setubal (82%) e Faro (73,5%) mentre in molte citta' settentrionali ha prevalso il no. E' il caso di Braga (58%), Braganza (59%), Vila Real (70%) e Viseu (61,5%). Nel nord fa eccezione Oporto, la seconda citta' del Paese, dove il si' ha vinto con il 54,4%.
Tuttavia il governo aveva promessso prima delle urne che se avessero prevalso i si avrebbe promosso una legge per legalizzare l'aborto
Il primo ministro socialista Jose Socrates ha detto ieri che avrebbe utilizzato la maggioranza di centrosinistra in Parlamento per approvare una legge per la legalizzazione dell'aborto.
La decisione del governo portoghese farà entrare il paese iberico nel folto gruppo di paesi europei che hanno legalizzato l'aborto, che è illegale solo a Malta, in Irlanda e in Polonia.
I progressisti sperano che la legge apra le porte a una serie di riforme di stampo liberale, come è successo nella vicina Spagna che ha legalizzato i matrimoni tra gay.
L'opposizione conservatrice, guidata dal capo del Partito cristiano democratico portoghese Jose Ribeiro e Castro, ha detto che si tratta di un triste capitolo per la storia del Paese.
Più della metà dell'elettorato del paese a maggioranza cattolica si è astenuto, ma il 59,3% di coloro che hanno votato si è espresso in favore della legalizzazione, mentre il 40,8 ha votato per mantenere la normativa in vigore.
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REFERENDUM IN PORTOGALLO SULL'ABORTO |
