HAMAS E FATAH E IL GOVERNO PALESTINESE DI UNITà NAZIONALE

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  1. lupog
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    Il presidente palestinese Abu Mazen il 15 febbraio ha incaricato ufficialmente il primo ministro uscente Ismail Haniyeh, esponente di Hamas, di formare il nuovo governo di unità nazionale. Il provvedimento è conseguente agli accordi sul governo di unità nazionale raggiunti a La Mecca dalle fazioni rivali palestinesi di Fatah e Hamas . L'accordo tuttavia appare debole ed avente come obbiettivo ottenere la revoca delle sanzioni internazionali, imposte da un anno dopo la vittoria di Hamas alle elezioni legislative. Inoltre l'accordo non vincola Hamas al riconoscimento dell'esistenza dello Stato d'Israele, mantenendo dunque la pregiudiziale allo stabilimento di una collaborazione in vista del raggiungimento di accordi di pace con il governo guidato da Hamas

    HAMAS E FATAH : RIVALI ORA "ALLEATI"

    Fatah è l'acronimo al rovescio di Harakat al-Tahrir al-Filistiniya (Movimento di Liberazione palestinese) che significa "conquista" in arabo. Fondato da Yasser Arafat negli anni cinquanta per promuovere la lotta armata e per liberare ogni Palestina da controllo israeliano, sii sviluppò come la più grande fazione politica palestinese e, dopo aver riconosciuti il diritto dell'Israele ad esistere, condusse con Israele gli sforzi verso una soluzione di due Stati secondo quanto stabiito apartire dagli accordi di pace di Oslo. Del 1993 I membri di Fatah formano la spina dorsale dell'amministrazione che si ispira ad Oslo, l'Autorità palestinese (ANP), specialmente i suoi burocrati e forze di sicurezza. Il partito perse il potere nelle elezioni parlamentari del ,2006 dopo che i suoi funzionari vennero percepiti come corrotti ed incompetenti. il Presidente ANP Mahmoud Abbas ( Abu Mazen) sostiene la ripresa del processo di pace ed è un forte critico della "resistenza" armata e degli attacchi contro i civili israeliani. Il suo obbiettivo è stabilire uno stato palestinese neli territori occupati della Cisgiordania e nella striscia di Gaza con Gerusalemme Est come capitale. Le Brigate dei martiri di al-Aqsa , legate a Fatah hanno partecipato, insieme a Hamas, a una tregua militante ed informale fin dal 2005 ma hanno condotto quello che essi chiamano “attacchi di ritorsione” contro l'Israele. La sconfitta delle elezioni di gennaio 2006 ha messo Fatah sulla difensiva e gli eventi susseguenti hanno incrementato le paure che essa proverebbe ad usare la sua influenza politica ed il potere militare per mantenere il predominio. Le forze di polizia dell'ANP (composte da 70000 uomini)e le forze di sicurezza sono principalmente fedeli a Fatah.

    Hamas Acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiya (Movimento di Resistenza islamico) che significa "fervore" in arabo.
    Ramo palestinese dei Fratelli musulmani, impegnato a stabilire uno stato islamico nell'intero di ciò che essa chiama Palestina ( Israele, lCisgiordania e Gaza).
    Fin dalla sua fondazione nel 1987 ha intrapreso una funzione duplice: assistenza sociale e quello che chiama resistenza armata. Ciò gli guadagnò rispetto e gratitudine fra i Palestinesi che soffrono sotto l'occupazione israeliana, ma una sequenza di attentati esplosivi suicidi contro civili israeliani comportò che esso venisse designato come un organizzazione terrorista da Israele, Stati Uniti ed Unione Europea.
    La sua vitoria schiacciante del 2006 pose per la prima volta su Hamas la responsabilità del potere.
    Lo statuto di Hamas cerca intransigentemente la distruzione dell'Israele. Comunque, Ismail Haniya, il primo ministro palestinese di Hamas ha parlato di una tregua a lungo termine con lIsraele se Israele si ritirasse dai territori occupati nel 1967. L'ala armata di Hamas, le brigate Izzedine al-Qassam , partecipa in una tregua informale dal 2005, ma reclama il diritto di fare rappresaglia contro quelli che chiama attacchi israeliani.
    Designato ome un gruppo terrorista dai donatori dell'AP, i finanziamenti all'Autorità palestinese e condotta da Hamas- sono stati prosciugati. Le Banche rifiutano di trattare donazioni di emergenza temendo sanzioni dagli Stati Uniti.


    FONTI

    http://www.pna.gov.ps/index.asp
    http://www.israel-mfa.gov.il/mfa/
    http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/5016012.stm
     
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  2. Drago Nero™
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    » 2007-06-13 21:02

    HAMAS ALLA CONQUISTA DELLA STRISCIA DI GAZA

    GAZA / TEL AVIV - Una striscia di Gaza sotto il controllo totale di Hamas: questo l'obiettivo annunciato dalle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato del movimento islamico, che hanno concesso alle forze rivali fedeli al presidente Abu Mazen (al Fatah) solo due giorni ancora per consegnare le armi.

    Nel frattempo, secondo Abu Obeida (portavoce delle Brigate al-Qassam) Hamas controlla già in maniera significativa il Nord e il Sud della Striscia di Gaza. "Sembra di essere ormai in uno Stato di Hamas" ha confermato un giornalista palestinese indipendente dopo aver compiuto un sopralluogo nella zona Nord compresa fra Sheikh Radwan (Gaza City), Jabalya, Beit Lahya e Beit Hanun, al confine con Israele.

    In serata furiosi combattimenti si svolgono attorno alle principali installazioni delle forze di Abu Mazen a Gaza. Il bilancio della giornata è di almeno 25 morti e oltre 100 feriti. I miliziani islamici fanno abbondante ricorso a mortai e a razzi Rpg. A Khan Yunes, nel Sud della striscia, i miliziani di Hamas hanno vinto la resistenza delle forze di sicurezza legate ad al-Fatah facendo esplodere un tunnel scavato sotto alla loro caserma nelle settimane passate. La deflagrazione ha provocato numerosi morti e decine di feriti.

    A Gaza i dirigenti di al-Fatah sono da giorni irreperibili. Abu Mazen, il presidente, è a Ramallah, in Cisgiordania. Il suo consigliere di sicurezza Mohammed Dahlan, è in Egitto. I vari comandanti delle forze di sicurezza (fra cui Rashid Abu Shbak) non si sono manifestati. Il portavoce Maher Meqdad è stato costretto a darsi alla macchia dopo che per due giorni miliziani di Hamas hanno dato l'assedio alla sua abitazione. La zona dove abita è stata espugnata.

    Contro i miliziani di al-Fatah, Hamas ricorre anche alla guerra psicologica. Un dirigente di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha fatto appello via radio ai genitori degli agenti inquadrati nelle forze di Abu Mazen affinché "vadano a riprendersi i figli, e salvino loro la vita". Membri delle Brigate al-Qassam, da parte loro, hanno telefonato ai cellulari dei loro rivali politici e li hanno esortati a consegnarsi con la promessa che riacquisteranno la libertà qualora nei loro confronti non ci siano accuse particolari. In serata, secondo una radio vicina a Hamas, le defezioni sono state numerose, a centinaia. A Rafah decine di agenti delle forze di Abu Mazen hanno preferito consegnarsi alle forze egiziane.

    Il senso di impotenza e di frustrazione nei vertici di al-Fatah è forte. In Cisgiordania i primi a reagire sono stati i miliziani delle Brigate dei martiri di al-Aqsa, che hanno già attaccato a Nablus decine di sostenitori di Hamas. In parte sono stati feriti, in parte sequestrati. L'equazione è abbastanza chiara: se Hamas non cessa a Gaza gli attacchi contro le forze di al-Fatah, al-Fatah reagirà in Cisgiordania dove ha maggiore forza. La prospettiva di due entità distinte una Gaza 'islamica', e una Cisgiordania sotto il controllo di Abu Mazen allarma non pochi palestinesi perché significherebbe una rottura forse definitiva dei contatti. Un ministro israeliano di estrema destra, Avigdor Lieberman, ha già detto che per Israele sarà adesso necessario isolare Gaza del tutto e troncare ogni tipo di transito (di persone o di merci) con la Cisgiordania.

    Di fronte ai massacri quotidiani, centinaia di abitanti di Gaza hanno avuto il coraggio di sfidare i cecchini e di organizzare un corteo di protesta. Chiedevano a Hamas e ad al-Fatah di cessare le lotte fratricide. Ma dai tetti delle case vicine è stato aperto il fuoco anche contro di loro: due i morti, 17 i feriti.

    Fonte: ANSA.it
     
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  3. lupog
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    drago sposto il tuo post nel topic su Hamas :ciao:
     
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  4. lupog
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    sciolto il governo di unità nazionale. Hamas controlla Gaza

    Da una parte il presidente dell'Anp, Abu Mazen, che ha firmato il decreto di revoca del governo di unità nazionale e ha imposto lo stato di emergenza nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, con l'impegno a convocare nuove elezioni generali "non appena la situazione lo consentirà". Dall'altra i miliziani di Hamas che hanno conquistato con le armi la sede dell'Autorità Nazionale Palestinese e il palazzo presidenziale a gaza.

    E nonostante la firma di un terzo decreto per formare un governo di emergenza al posto di quello formato il 17 marzo da ministri indipendenti e legati alle due principali fazioni palestinesi, Hamas non ha mostrato cedimenti: "Sono decisioni prive di valore", ha detto Sami Abu Zuhri, un dirigente del movimento islamico.
    "Il primo ministro Ismail Haniyeh resta alla guida del governo - ha aggiunto - anche se è stato sciolto dal presidente".

    Sono solo gli ultimi sviluppi di una crisi devastante e fratricida che sta insanguinando le strade dei territori arabi che in una settimana ha fatto 100 vittime e centinaia di feriti.

    La cronaca delle ultime ore parla di miliziani e sostenitori di Hamas che hanno preso possesso delle strade di Gaza per celebrare la "seconda liberazione" della Striscia (dopo quella del 2005, quando 8.000 coloni israeliani furono costretti ad abbandonare i loro insediamenti), al termine di un'altra giornata drammatica. Gli estremisti islamici sono riusciti ad espugnare due roccheforti del presidente Abu Mazen: le sedi della Sicurezza preventiva a Tel al-Hawa e dell'Intelligence generale a Sudanya, nel settore nord-occidentale della città.

    Le forze di Hamas hanno marciato anche su Rafah, al confine con l'Egitto e hanno completato l'occupazione della vicina Khan Yunes. Hamas, ora, controlla quasi l'intero territorio della Striscia, la principale arteria di collegamento, quasi tutta Gaza, meno la sede presidenziale della Muntada, il palazzo presidenziale sul lungomare di Gaza City dove proseguono aspri combattimenti. In serata è caduta anche la Saraya, il comando della Sicurezza nazionale.

    Ma non solo: Hamas è adesso padrone dell'informazione. L'emittente Radio Palestina è stata messa fuori uso, così pure Radio Hurrya (libertà) e Radio Shebab. Restano molto attive la radio e la televisione satellitare di Hamas, Voce di al-Aqsa, che partecipano alla campagna contro al-Fatah con elementi di lotta psicologica. Nel primo pomeriggio la televisione islamica ha mandato in onda immagini umilianti di miliziani di al-Fatah che si sono arresi dopo la caduta dell'edificio della Sicurezza preventiva.

    Lo spettacolo è stato umiliante. Molti miliziani erano senza camicia, alcuni solo in mutande, con le braccia alzate, storditi. Ed uscivano da quello che negli anni Novanta era stato il simbolo del 'giro di vite' di al-Fatah contro Hamas, quando ai dirigenti di Hamas venivano tagliate le barbe in segno di spregio. Secondo alcune testimonianze non confermate, ci sono state atrocità, con prigionieri passati per le armi davanti alle loro famiglie.

    La situazione preoccupa molto anche gli Usa, che seguono gli avvenimenti con "grande attenzione" e "profonda preoccupazione" per quelli che vengono definiti gli "atti di terrore" compiuti da Hamas. E oggi il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha telefonato al premier Abu Mazen per esprimergli l'appoggio degli Stati Uniti.

    A Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Sean McCormack, ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a prendere in considerazione l'ipotesi di una forza multinazionale per Gaza, come proposto dal segretario generale dell'Onu, precisando, però, che gli Usa pensano che sarà difficile trovare paesi pronti a contribuire a tale forza.

    fonte: repubblica
     
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  5. Vince™
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    Mo: Peres, ad Hamas scelta su futuro
    Presidente israeliano oggi in visita in Italia
    'Hamas faccia un esame di coscienza e scelga se preferisce continuare a lanciare i razzi Qassam o piuttosto nutrire i bambini'.Lo ha detto il presidente israeliano Shimon Peres alla radio pubblica israeliana poco prima di partire per Roma, dove e' giunto in mattinata per una visita ufficiale. La dichiarazione del presidente precede una seduta del Consiglio di difesa convocato dal premier, Ehud Olmert, per decidere una linea d'azione sul lancio di razzi Qassam su Sderot.

    ansa.it
     
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4 replies since 18/2/2007, 11:53   306 views
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