La complessa vicenda di Cesare Battisti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Drago Nero™
        +1   -1
     
    .

    User deleted



    PARIGI -Lontano, ma non abbandonato. Cesare Battisti arrestato a Copacabana, a poca distanza da un albergo sull' avenue Atlantica, a Rio de Janeiro, è stato tradito dall'arrivo di una donna che gli portava 9.000 euro, tradito dalla solidarietà dei suoi amici parigini che lo aiutavano e lo sostenevano nella sua lotta contro l'estradizione in Italia, dove lo attende l'ergastolo per quattro omicidi.

    La fuga dell'ex esponente dei proletari armati per il comunismo avvenuta alla fine d'agosto del 2004 dopo che il tribunale di Parigi aveva deciso la sua estradizione in Italia non aveva fermato la mobilitazione di politici e intellettuali, che è ancora attiva, come testimoniava appena tre settimane fa il settimanale l'Express che descriveva "le grandi manovre"in corso attorno a Cesare Battisti. In prima linea Bernard-Henri Levy, che spera che il nuovo presidente della repubblica - "chiunque sia" - rinunci "a questa estradizione conformemente ella parola data a suo tempo da Francois Mitterrand a nome della Francia".

    I suoi amici si stavano e si stanno muovendo per cercare appoggi e assicurazioni presso Segolene Royal e Francois Bayrou; particolarmente attivo Fred Vargas, uno dei maggiori sostenitori di Battisti nel mondo delle lettere. Come ricordava Levy, l'obiettivo è di salvaguardare la parola data a suo tempo da Mitterrand. Lo stesso Laurent Fabius, uno dei primi ministri assieme a Pierre Mauroy a gestire la partita dei fuorusciti italiani, ricordava che Battisti, come tanti altri, era arrivato in Francia sapendo di avere "la parola della Francia".

    E Mauroy ricordava:"avevamo la volontà di non estradarli, dal momento che avevano rinunciato ad ogni attività. Il governo italiano non aveva troppa fratta di cercarli, né i francesi di consegnarli. Si era stabilito una sorta di modus vivendi, e Ba ttisti fa parte di questa storia". Una storia tuttavia cambiata da un incontro l'11 settembre 2002 tra il ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli e quello francese Dominique Perben: i due si accordano di riesaminare "caso per caso" la situazione degli ex terroristi italiani rifugiati in Francia. E' dopo questo incontro che il 10 febbraio 2004 Battisti, rifugiato a Parigi dal 1990 dove si è rifatto una vita - è sposato ed ha due figlie -, viene arrestato in base ad una seconda richiesta italiana di estradizione, essendo la prima stata respinta nel 1991.

    Il Comune di Parigi lo pone "sotto la protezione della città", si mobilita la vedova di Mitterrand assieme a registi, attori, cantanti, scrittori e filosofi. Ma a fine giugno il tribunale decide che Battisti può essere estradato. La pressione esterna cresce; le altre decine di fuoriusciti che hanno trovato ospitalità generosa a Parigi e nel Paese cominciano a temere. Poi il 21 agosto la mancata firma al commissariato fa immaginare la scelta di Battisti. Ancora una volta si dibatte se era o no corretto fare questo tipo di scelta, se era giusto mettere a rischio magari altre persone, altre situazioni per una scelta individuale. Poi il mandato internazionale di arresto e nel 2005 il sigillo definitivo del Consiglio di Stato sulla sua estradizione.

    Con una motivazione che scardina aspettative e certezze: la "giurisprudenza Mitterrand", lanciata nel 1985 e secondo la quale non dovevano essere estradati gli ex partecipanti a movimenti di estrema sinistra a condizione di rinunciare alla violenza, ha il valore di una 'dichiarazione di intenti'' senza alcun effetto giuridico. Ora le mosse future sono nelle mani delle autorità brasiliane, cui spetta decidere se dare priorità alla richiesta di estradizione italiana - relativa alla condanna all' ergastolo - o al mandato d' arresto emesso dalla magistratura francese dopo la sua fuga.

    L'autore di successo di polizieschi finisce la sua sua fuga. In Italia il magistrato che seguì le indagini, Pietro Forno, sostiene che è pericoloso come allora. A Parigi il candidato alle presidenziali Francois Bayrou sostiene che "un uomo avrebbe diritto di un processo in sua presenza", un principio "riconosciuto in Francia da 350 anni". L'Italia ne chiede una rapida estradizione e il dibattito riprende.
     
    Top
    .
  2. onestobender
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Spero solo che poi non si ricominci con i soliti (per riassumerne solo alcuni) "ma rappresenta una stagione ormai chiusa", "bisogna cercare una riconciliazione", "poverino è vecchio (o magari malato), che male può fare ormai", ecc...

    Se l'Italia ha realmente intenzione di mettere la lotta al terrorismo come una delle sue priorità in politica estera, deve prima dimostrarsi inflessibile nelle questioni interne.
    Altrimenti si rischia di dimostrare scarsa serietà.
     
    Top
    .
  3. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    non posso che sottoscrivere.
    amo la Francia e la sua cultura però devo dire che la strategia di dare asilo ai militanti dell'estremismo politico anche se responsabili di reati di sangue l'ho sempre trovata disgustosa. per me Battisti poi è un vero farabutto: ha ucciso un gioielliere e reso paraplegico il figlio ed ammazzatto a sangue greddo un macellaio. in più ha amazzato un guardiano di prigione, Santoro, e di un agente della Digos, Campagna. :wallbash: :no:
     
    Top
    .
  4. Drago Nero™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Cesare Battisti é un terrorista ed anche della peggior specie. Su questo punto penso si sia tutti concordi.

    Essendo un terrorista riconosciuto come tale e condannato per gli atti di cui dovrebbe, finalmente, rendere conto ( alle vittime prima, alla gente comune poi ), rimane l'amarezza per questa lunga caccia all'uomo in giro per il mondo ( con buona pace dei contribuenti ). Era auspicabile, da un paese "amico" come la Francia, ben altra assitenza alla giustizia italiana, sbeffeggiata a più riprese dallo stesso Battisti ( delirante una sua intervista all'ombra della torre Eiffel, allorquando dichiarò che "la stagione dell'odio é finita, tutti dovremmo dimenticare" ) forte del rifiuto secco delle autorità transalpine di estradare il pluri omicida leader dei PAC ( Proletari Armati per il Comunismo ).

    Non resta che sperare nella maggiore collaborazione delle autorità brasiliane, che saranno molto meno democratiche e raffinate di quelle francesi, ma non orgogliose di aver sul proprio territorio un simile soggetto. Per intanto la richiesta d'estradizione é già atto concreto, non resta che attendere fiduciosi. Fiduciosi, insomma, che Cesare Battisti torni a veder sorgere e tramontare il sole da una bella e confortevole cella. La sua degna dimora.
     
    Top
    .
  5. micio000
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Drago Nero™ @ 19/3/2007, 13:55)
    Era auspicabile, da un paese "amico" come la Francia

    ma tu credi ancora che la Francia sia un paese amico dell'Italia, quelli è da secoli che cercano di boicottarci, prendendoci tra l'altro terre e opere d'arte
     
    Top
    .
  6. Lorindel
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (onestobender @ 19/3/2007, 00:05)
    Se l'Italia ha realmente intenzione di mettere la lotta al terrorismo come una delle sue priorità in politica estera, deve prima dimostrarsi inflessibile nelle questioni interne.
    Altrimenti si rischia di dimostrare scarsa serietà.

    Quoto.
    Il nostro Paese ha molta potenzialità,anzi moltissima a parer mio.
    Ma non ha la forza di applicare le sue leggi e le sue volontà. Ed è un gran problema.
     
    Top
    .
  7. guicar0
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (micio000 @ 20/9/2007, 14:10)
    ma tu credi ancora che la Francia sia un paese amico dell'Italia, quelli è da secoli che cercano di boicottarci, prendendoci tra l'altro terre e opere d'arte

    Ma che c'entra, la FRANCIA come stato non odia l'Italia, è una generalizzazione completamente campata per aria! Ma le leggete le regole?!

    CITAZIONE
    ]C- E’ raccomandabile distinguere tra fatti ed opinioni e quando si porta un fatto indicare ove possibile, un riferimento dettagliato ad una fonte che ne consenta la verifica e la critica.

     
    Top
    .
  8. desaparecido
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Io spero che la stessa regola valga per tutti i terroristi che vivono ancora indisturbati all'estero.
    Qualcuno si ricorda di Zorzi?
    Tutti sanno dove è e cosa ha fatto eppure è libero e beato e se la gode tranquillamente.
     
    Top
    .
  9. micio000
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    sembra che Battisti stia per tornare. Sembra

    CITAZIONE (desaparecido @ 11/10/2008, 17:16)
    Io spero che la stessa regola valga per tutti i terroristi che vivono ancora indisturbati all'estero.
    Qualcuno si ricorda di Zorzi?
    Tutti sanno dove è e cosa ha fatto eppure è libero e beato e se la gode tranquillamente.

    Zorzi è cittadino giapponese e purtroppo i nipponici non danno l'estradizione
     
    Top
    .
  10. Wollando
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Speriamo davvero. Chi pretende l'impunità dopo essersi macchiato di crimini gravissimi mi fa semplicemnte orrore.
     
    Top
    .
  11. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il Brasile nega l'estradizione di Battisti
    "Rifugiato politico, rischia persecuzioni"


    Il ministro brasiliano della Giustizia, Tarso Genro, ha deciso di accordare lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti, la cui estradizione era richiesta dall'Italia dove è stato condannato per quattro omicidi. Lo ha annunciato il ministero brasiliano. Immediate le reazioni sdegnate delle forze politiche italiane e del governo che chiede a Lula di ripensarci. Con toni magari diversi, Gasparri (capogruppo Pdl al Senato) e Fassino (Pd) hanno criticato la decisione.

    "Il ministro della Giustizia Tarso Genro ha deciso a favore della concessione dello status di rifugiato all'italiano Cesare Battisti a causa dell'esistenza fondata di un timore di persecuzione" per le sue opinioni politiche, ha riferito il ministero brasiliano in un comunicato pubblicato stanotte.

    Cesare Battisti, 52 anni, dopo essere fuggito dalla Francia nel 2004, si è rifugiato in Brasile dove è stato arrestato nel 2007 e carcerato in attesa di una eventuale estradizione verso l'Italia. In un'intervista pubblicata giorni fa dal settimanale brasiliano Epoca, Battisti aveva affermato di temere per la sua vita se fosse estradato. "Sono certo che se andassi in Italia sarei oggetto di vendetta. Io sarei assassinato" ha assicurato.

    Battisti ha invitato Genro, "che anche lui ha personalmente sofferto dalla repressione politica quando era militante" sotto la dittatura militare (1964-1985), a rifiutare la sua estradizione. Il ministro della Giustizia è andato contro la decisione del comitato nazionale per i rifugiati del Brasile, dove siedono in particolare rappresentanti dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, che aveva respinto il 28 novembre la sua richiesta di asilo politico, il che avrebbe aperto la strada alla sua estradizione.

    Fino ad allora, il Brasile aveva sempre respinto le richieste di estradizione verso l'Italia di ex attivisti italiani, in particolare delle Brigate Rosse, considerando che erano perseguiti per delitti di natura politica. Ma in aprile, il procuratore generale della Repubblica Antonio Fernando Souza aveva espresso un parere favorevole alla richiesta di estradizione di Battisti, rifiutando di considerare i suoi crimini come "politici". Souza aveva rilevato "che erano stati marcati da una certa freddezza e un certo disprezzo per la vita umana".

    Condannato all'ergastolo in contumacia in Italia per l'assassinio di quattro persone tra il 1977 e il 1979, Battisti era stato arrestato a Rio de Janeiro nel 2007 e incarcerato a Brasilia, nell'attesa di una decisione della giustizia brasiliana sulla richiesta di estradizione presentata dall'Italia.

    Battisti, che nega di aver partecipato ai quattro omicidi per i quali è stato condannato, era in fuga dall'agosto del 2004. Aveva lasciato clandestinamente la Francia, dove aveva trovato rifugio nel 1981 sotto la presidenza del socialista Francois Mitterand, poco prima che la giustizia francese desse il via libera alla sua estradizione verso l'Italia nell'ottobre del 2004.

    E proprio in Francia, dove Battisti si è fatto apprezzare per aver fondato la rivista culturale ViaLibre e pubblicato diversi romanzi, la notizia del "no" alla sua estradizione ha avuto vasta eco. Le edizioni on line dei grandi giornali stanno dedicando alla vicenda un rilievo proporzionale alla notorietà dell'ex terrorista nel paese transalpino. Sul sito de Le Monde si è aperto un dibattito sul terrorismo politico degli anni di piombo e lo status degli ex esponenti di quel periodo. Alcuni fanno notare il differente atteggiamento del governo italiano da quello francese, e considerano una sua eventuale detenzione un mero atto repressivo.

    -------------
    alla vergogna non c'è mai fine........ Un pluriomicida considerato rifugiato politico. Vivissimi complimenti al signor Lula, al suo iilluminato ministro della giustizia. E ancora vivi complimenti allo Stato francese che ha fatto fuggire Battisti verso uno stato che si sapeva non avrebbe concesso l'estradizione. Sembra che Sarkozy non abbia fatto mancare le sue pressioni al governo brasiliano....
    Solidarietà ai familiari delle vittime del terrorismo. Quale amarezza staranno provando....... Per loro non c'è mia pace e non c'è mai giustizia......
    :(

    Edited by lupog - 14/1/2009, 12:32
     
    Top
    .
  12. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Oggi a Studio Aperto (commenti a parte) hanno messo in contatto una vittima del terrorista con il ministro Alfano (che non è apparso e non si è sentito) e gli è stato chiesto di fare qualcosa, di intercedere maggiormente per questa estradizione. Speriamo che la giustizia possa fare il suo corso anche perchè sono tantissimi e non solo Battisti i criminali che hanno ottenuto lo status di rifugiati politici in altri stati, 30 solo a Parigi (fonte Studio Aperto). Credo che l'Italia non si meriti questo, non chiediamo altro che la pena a cui sono stati condannati venga applicata.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,446
    Reputation
    +1,456
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    Che vergogna assoluta.
    Io se fossi Berlusconi o Alfano minaccerei ritorsioni gravissime sui rapporti diplomatici tra Italia e Brasile e farei di tutto per avere l' UE dalla mia parte.
    In secondo luogo protesterei violentemente contro i francesi nelle sedi europee: non si può continuare così. Cosa pensano che l' italia sia un paese di forcaioli?
    Se il Governo si muoverà in queste direzioni avrà tutto il mio appoggio.
    Comunque è vergognoso che ci sia qualcuno che chiede la grazie per degli assassini come Battisti e Sofri: sono colpevoli e devono risponderne davanti alla giustizia.
     
    Top
    .
  14. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Oskar @ 15/1/2009, 17:57)
    Che vergogna assoluta.
    Io se fossi Berlusconi o Alfano minaccerei ritorsioni gravissime sui rapporti diplomatici tra Italia e Brasile e farei di tutto per avere l' UE dalla mia parte.
    In secondo luogo protesterei violentemente contro i francesi nelle sedi europee: non si può continuare così. Cosa pensano che l' italia sia un paese di forcaioli?
    Se il Governo si muoverà in queste direzioni avrà tutto il mio appoggio.
    Comunque è vergognoso che ci sia qualcuno che chiede la grazie per degli assassini come Battisti e Sofri: sono colpevoli e devono risponderne davanti alla giustizia.

    Oggi Alfano a Radio Rai ha detto che oltre che agire utilizzando le leggi italiane spulcierranno anche quelle brasiliane per vedere se trovano qualche sistema per sbloccare l'estradizione :ph34r:
     
    Top
    .
  15. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Battisti, Lula a Napolitano - "Siamo liberi di decidere"

    Il presidente brasiliano Luiz Iniacio Lula da Silva ha scritto una lettera al presidente della Repubblica italiano Giorgio Napolitano che è stata consegnata dalla presidenza di Brasilia al ministero degli esteri brasiliano. La lettera sarà poi consegnata da Itamaraty (il ministero degli esteri) all'ambasciata d'Italia a Brasilia. La risposta di Lula arriva dopo l'intervento di Napolitano che aveva espresso "profondo stupore e rammarico" per la decisione del ministro brasiliano della Giustizia, Tenso Genro, di concedere lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti, terrorista ex militante dei proletari armati per il comunismo, condannato per quattro omicidi commessi tra il 1977 e il 1979.
    I contenuti della lettera di Lula,hanno precisato fonti brasiliane, non saranno divulgati dal Brasile. Secondo indiscrezioni della stampa carioca, invece, Lula ribadirebbe la sovranità del governo brasiliano e che solo a lui spetta decidere se concedere o meno l'asilo politico a Battisti.


    Fonte: libero-news.it
     
    Top
    .
186 replies since 18/3/2007, 22:22   3420 views
  Share  
.