DALLO SCUDETTO AD AUSCHWITZ

Arpad Weisz, allenatore ebreo

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  1. lupog
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    Matteo Marani

    Dallo scudetto ad Auschwitz
    Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo
    editore Aliberti
    euro 14


    L'ebreo ungherese Arpad Weisz fu uno degli allenatori più forti degli anni trenta. Vincitore di uno scudetto nel 1929-30 con l'Ambrosiana-Inter( nome fascistizzato dell'Internazionale) dove scoprì anche il giovane Peppin Meazza e di due scudetti con il Bologna nel 1935-36 e nel 1936-37 era uno dei profeti del c.d Metodo, un sistema tattico che prevedeva davanti al portiere la linea dei terzini, quello destro e quello sinistro davanti ai quali si posizionava la linea dei mediani, il destro, il centromediano (chiamato anche centrosostegno) che spesso doveva marcare il l Centro Avanti avversario e proporre ogni nuova azione offensiva , e il mediano sinistro. L'attacco era a cinque punte con le ali, destra e sinistra, più avanzate dei tre compagni: le mezzeali destra e sinistra, e il Centro Avanti,che partiva leggermente arretrato rispetto alle mezzeali ma pronto repentinamente a proporsi come vertice altro dello schieramento d'attacco. Avrebbe sicuramente condotto il Bologna anche alla vittoria nel 1938-39 se le leggi razziali del regime non lo avessero costretto ad abbandonare l'incarico per cercare di fuggire alla fuga antisemita. Il giornalista del Guerin Sportivo, Matteo Marani, ne ricostruisce la vita e l'attività professionale fino all'odissea che lo porterà a morire nel lager di Auschwitz

    ecco un breve passo del libro
    “In una domenica pomeriggio che per il pubblico è stata di divertimento, lui ha finito solo da poco di lavorare. Weisz è un allenatore, un allenatore di calcio da una dozzina di anni. In pratica, ha cominciato quando veniva calata la prima pietra di questo stadio fuori dal quale si trova adesso ad attendere i giocatori…Weisz si cala ancora più bassa la tesa del cappello, per sfuggire alla timidezza che lo esclude da ogni foto o rito pubblico, e si lascia alle spalle lo stadio con i suoi bambini.Per tornare a casa, non ha che da compiere un breve tratto a piedi, meno di un chilometro. E’ quello il momento migliore per l’incontro ravvicinato con se stesso…Nella freschezza della sera scorre qualcosa di pungente e sinistro, qualcosa non colto finora. E’ un gelo che arriva da lontano. Non è l’estate che si annuncia, è piuttosto un nuovo inverno dopo l’inverno che già pareva alle spalle. E’ il momento più bello della sua vita e dista appena nove mesi dalla fuga dall’Italia, meno di quattro anni dall’inferno di Auschwitz, meno di sei dalla fine di tutto.”


    I nostri libri sull'epoca nazista

    Edited by Oskar - 23/11/2023, 12:05
     
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  2. gautier sans avoir
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    un libro che certamente cercherò .......

    nel contempo vorrei consliare
    L'UOMO CHE FERMO' HITLER
    di Gabriele Nissim , un giusto Ungherese che salvò migliaiaia di ebrei.

     
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    Segnalo che Inter e Bologna hanno recentemente ricordato il loro indimenticabile allenatore: http://www.repubblica.it/sport/2013/01/15/...isz-50622982/1/
     
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2 replies since 24/3/2007, 18:28   562 views
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