FRANCIA: PRESIDENZIALI 2007

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  1. lupog
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    per il primo turno delle presidenziali francesi del 22 aprile proponiamo un sunto dei programmi dei tre principali aspiranti della corsa all'Eliseo: Nicolas Sarkozy (neo gollista dell'Unione per un Movimento Popolare (UMP)destra), Segolene Royal (socialista) , e françois Bayrou (Presidente del partito di centro, Unione per la Democrazia Francese (UDF) )




    François Bayrou http://www.bayrou.fr
    Cultura e comunicazione
    Downloading: moderata remunerazione per la copia privata, difesa del software libero.
    Firma della carta delle lingue regionali e minoritarie.
    Voto di una legge che vieta ai grandi gruppi che vivono di commesse dello stato di acquistare delle imprese di media.
    Economia e lavoro
    Autorizzazione a creare due posti di lavoro senza tassazione in ogni impresa, ( eccetto per i contributi pensione,: il 10% in tutto) per cinque anni.
    Soppressione dei contratti di lavoro esistenti al profitto di un CDI universale a diritti progressivi.
    Liberalizzazione del sistema delle 35 ore, con le ore supplementari rimunerate il 35% in più, ivi compreso per il pubblico impiego.
    fiscalità vantaggiosa per le PMI, esoneri fiscali , semplificazione delle procedure amministrative.
    Iscrizione nella Costituzione dell'obbligo di consultare i partner sociali prima di ogni riforma del codice del lavoro.
    il 100% dei piccoli mercati pubblici ed il 20% dei mercati di più di 50 000 euro riservati alle PMI.
    Imposta sul patrimonio a base larga, a partire da 750 000 euro, senza esenzioni, ma a tasso leggero.
    Soppressione del deficit dello stato in tre anni; iscrizione nella Costituzione dell'interdizione per lo stato di presentare un bilancio primario in deficit.
    Esenzione dalle tasse per i redditi dei brevetti dei ricercatori francesi o residenti in Francia. Esonero delle successioni in linea dirette fino a 200 000 euro.
    Limitazione dei tiri fiscali al 20% della tassa dovuta.
    Educazione
    Creazione di un servizio civile obbligatorio di sei mesi.
    Creazione di percorsi formativi di eccellenza
    Creazione di un contratto di lavoro e di formazione professionale per i giovani senza formazione, con una presa in carico di parte dello stipendio dedicato alla formazione.
    Aumento del numero di educatori e di sorveglianti nelle scuole.
    Raddoppiamento in dieci anni dell'investimento per studente nell'insegnamento superiore. Aumento del 5% per anno in dieci anni del bilancio della ricerca.
    Ambiente
    Riforme per favorire l'agricoltura biologica.
    Caccia: realizzazione di un piano che unisce periti indipendenti e cacciatori.
    Creazione di una tassa sulla consumo dei carburanti fossili.
    Diminuzione del 25% del consumo di energia da qui al 2020.
    Mantenimento della produzione di energia nucleare, abbinato ad un obbligo di trasparenza. Abbassamento di 10 km/h della velocità sulle strade.
    Europa
    Redazione di una nuova proposta di Costituzione europea, sottomessa al voto dei francesi. Politica europea concertata sull'immigrazione.
    Armonizzazione della fiscalità europea, in particolare quella ecologica.
    Maggiore ntervento dell'unione europea nelle crisi al Vicino-Oriente.
    Creazione di una comunità euro-mediterranea di cooperazione, senza l'adesione della Turchia all'UE.
    Famiglia ed alloggio
    Sostegno all'unione civile ed al diritto di un adozione semplice per gli omosessuali, ma opposizione al matrimonio omosessuale
    Creazione di un codice della laicità.
    Sostituzione del sistema dei sindacati rappresentativi da parte del principio maggioritario: un accordo sarà valido solamente se è firmato dai sindacati che rappresentano la metà dei salariati di un settore.
    Distruzione delle grandi barre di palazzi per favorire la mescolanza sociale.
    Una soglia del 25% di case popolari in ogni nuovo progetto immobiliare.
    Unificazione delle minime sociali in un sussidio unico
    Rivalutazione della minimo di vecchiaia e delle pensioni minime .
    Immigrazione
    Favorire lo sviluppo dell'Africa per fermare la propensione all'immigrazione.
    Creazione di un ministero dell'immigrazione.
    Istituzioni e riforma della stato
    Instaurazione di una VI Repubblica, con un presidente responsabile a mandato unico, un Parlamento forte, e delle autorità di controllo indipendenti a cui i cittadini possano rivolgersi. Divieto del cumulo dei mandati, soppressione della possibilità di votare per procura per i deputati, stipendio dei parlamentari indicizzati sulla base della loro presenza all'assemblea.
    Attribuzione dei pieni poteri locali ai comuni, federate in intercomunalità , ivi compreso in materia di sicurezza.
    Attribuzione dei poteri di piano di sviluppo del territorio, di attrezzatura e di solidarietà alle regioni. Introduzione della proporzionale: al di sopra del 5% di voti, ogni partito deve essere rappresento dagli eletti all'assemblea nazionale.
    Aumento della produttività dei funzionari del 2% ogni anno, con aumento del loro potere di acquisto.
    Instaurazione di un servizio minimo nei trasporti pubblici ed in un sistema di rappresentanza degli utenti.
    Utilizzo del referendum per i grandi progetti dello stato.
    Instaurazione dell'obbligo di votare e conteggio dei voti bianchi.
    Rifiuto di un statuto speciale per le istituzioni corse.
    Soppressione di un " campo riservato" del presidente in materia di affari esteri.
    Giustizia e sicurezza .
    Raddoppio del bilancio della giustizia in dieci anni.
    Abolizione dell'amnistia presidenziale.
    Sistematizzazione del principio di risarcimento del danno causato ad altrui o alla collettività dai delinquenti.
    Insegnamento della legge alla scuola.
    Applicazione più veloce delle pene, creazione di pene con lavori di interesse generale di 3, 6 e 12 mesi.
    Investitura del guardasigilli da parte del Parlamento e non più da parte del presidente della Repubblica.
    Riconferma del ruolo di arbitro del giudice istruttore.
    Aumento dei mezzi accordati alla lotta contro le violenze alle donne.
    Politica estera e difesa
    Aumento dell'aiuto umanitario e diplomatico al Darfour.
    Rafforzamento della ricerca militare e dell'intelligente, particolarmente economico.
    Riconferma della dottrina nucleare: l'arma atomica non può essere utilizzata che in ultimo istanza, lotta contro la proliferazione.
    Fermezza di fronte all'Iran sul nucleare.
    Condizionamento dell'aiuto umanitario al rispetto dello stato di diritto.
    Salute e pensioni
    Riforma del sistema pensionistico soggetta a referendum.
    Instaurazione di un sistema di pensione universale dove i salariati scelgono liberamente l'età dell loro ritiro in pensione, il cu importo aumenta di livello coi tempi dei contributi.
    Piano per le piccole pensioni, fissando il 90% dello smic (salario minimo interprofessionale) come livello della pensione più bassa. Gestione della politica sanitaria a livello regionale.


    Segolene Royal http://www.desirsdavenir.org/

    Cultura e comunicazione
    Sostegno alla creatività ed all'impiego culturale.
    Rafforzamento dell'insegnamento artistico dalla materna all'università.
    Finanziamento di nuove impianti culturali dal lato delle regioni.
    Creazione di una Alta Autorità per il pluralismo, nominata dal Parlamento.
    Rafforzamento della misure anti-concentrazione nella stampa.
    Tassazione dei redditi pubblicitari delle catene private a vantaggio dell'audiovisivo pubblico.
    Economia ed impiego
    Aumento dello smic a 1500 euros e conferenza generale sugli stipendi nel giugno 2007. Creazione di un'agenzia nazionale di re-industrializzazione.
    Riservare una parte dei mercati pubblici alla PMI.
    Modulazione della tassa sulle società in funzione dell'utilizzazione degli utili (reinvestimento o distribuzione agli azionisti)
    Semplificazione delle modalità di creazione di un'impresa e miglioramento della protezione sociale degli imprenditori.
    Regolamentazione da parte dello stato delle tariffe bancarie.
    Negoziati per consolidare le esperienze delle 35 ore e ridurre i loro effetti negativi.
    Nessuno giovane resterà in stato di disoccupazione più di sei mesi senza beneficiare di un impiego sostenuto dallo Stato, di un tutorato rimunerato o di una formazione.
    Creazione di prestiti di 10000 euro a tasso zero per i giovani.
    Ogni beneficiario dei minimi sociali che riprenderà il lavoro godrà di u terzo di redditi supplementari.
    Indennità di disoccupazione per un anno uguale al 90% dell'ultimo salario netto percepito, integrata da una formazione qualificata.
    Promozione di un sindacalismo di massa; informazione sistematica sul diritto sindacale al momento della firma del contratto di lavoro.
    Creazione di una carta per l'uguaglianza uomo/donna al lavoro.
    Instaurazione di tassi minimi sull'imposta sulle società, per frenare le delocalizzazioni.
    Educazione
    Creazione di un sostegno scolastico gratuito per tutti gli alunni.
    Aumento del 10% all'anno del budget per la ricerca.
    Diritto alla formazione ed alla riqualificazione inversamente proporzionale alla durata degli studi. Scolarizzazione obbligatoria a 3 anni.
    Revisione della mappa scolastica per smantellare i " ghetti scolastici".
    Aumento del bilancio delle università per portarlo in cinque anni al livello di quell'esistente in media nei paesi dell'OCSE.
    Creazione di un servizio pubblico dell'orientamento.
    Creazione di un sussidio di autonomia per i giovaninon abbienti.
    Reclutamento massiccio di sorveglianti, di infermiere scolastiche e di assistenti sociali. Instaurazione di un servizio civile volontario per i giovani.
    Ambiente
    20% della produzione di energia generata da sorgenti rinnovabili da qui al 2020.
    Creazione di un polo pubblico dell'energia tra GDF ed EDF.
    Sviluppo dei trasporti pubblici per mezzo di una tassa sui profitti delle società petrolifere. Applicazione del principio inquinatore-pagatore; obiettivo zero rifiuto industriale da qui al 2012. Creazione di un éco-canone per scoraggiare il trasporto via strada.
    Diffusione del risparmio energetico nell'abitazione.
    Creazione di un di vice-primo ministro incarico dello sviluppo sostenibile.
    Promuovere la creazione di un'organizzazione mondiale dell'ambiente naturale
    IVA che tendente allo zero per le éco-industrie.
    Interruzione a pieno campo delle culture di OGM, lancio di un grande dibattito pubblico sull'argomento.
    Europa
    Negoziazioine di un trattato istituzionale sottomesso a referendum.
    Rafforzamento delle cooperazioni nei campi dell'ambiente naturale, della ricerca, dell'energia. Creazione di un governo della zona euro; iscrizione negli statuti della Banca centrale europea dell'obiettivo di crescita-impiego.
    Lancio di un'iniziativa europea per una conferenza di pace e di sicurezza per il Vicino-Oriente.
    Famiglia ed alloggio
    Aumento del sussidio-alloggio.
    Costruzione di 120 000 case popolari all'anno anno
    Lo stato potrà sostituirsi ai sindaci che non applicano la legge SRU; sanzioni finanziarie per i comuni che non propongono un posto di alloggio di emergenza ogni mille abitati.
    Semplificazione delle procedure di espulsione degli inquilini in malafede.
    Possibilità per i comuni di acquistare gli alloggi vacanti speculativi.
    Estensione dei prestiti a tasso zero; nella casa popolare, gli inquilini che hanno pagato la loro pigione per quindici anni potranno accedere alla proprietà.
    Garantire l'uguaglianza dei diritti per le coppie dello stesso sesso.
    Raddoppio del sussidio di riapertura delle scuole, versata in due rate.
    Immigrazione ed integrazione
    Creazione di un visto che permette molteplici viaggi andata e ritorno per parecchi anni. Ristabilimento della regola dei dieci anni come criterio di regolarizzazione.
    Regolarizzazione degli illegali a partire da criteri di durata di presenza in Francia, di scolarizzazione dei bambini, dell'esistenza di un contratto di lavoro.
    Introduzione della storia della schiavitù nei programmi scolastici.
    Istituzioni e riforma della stato
    Divieto del cumulo dei mandati per i parlamentari.
    Introduzione di una quota proporzionale per l'elezione dei deputati; riforma del sistema di scrutino per le elezioni senatoriali.
    La presidenza della commissione finanze sarà affidata ad un membro dell'opposizione. Soppressione del veto del Senato in materia costituzionale.
    Integrazione di una carta della laicità alla Costituzione.
    Diritto di voto alle elezioni locali per gli stranieri che risiedono in Francia da più di cinque anni. Sviluppo dei servizi pubblici su Internet e diffusione dei software liberi nell'amministrazione.
    Giustizia e sicurezza
    Raddoppio del budget della giustizia, con un piano di emergenza per la giustizia dei minori; sviluppo di compagnie dei minori nei commissariati delle grandi zone urbane.
    Rafforzamento dei mezzi di sicurezza nei trasporti urbani, collocamento di custodi in tutti gli immobili di servizi sociali.
    Sviluppo di centri educativi rinforzati, se necesssario con inquadramento militare, e soppressione delle pene in prigione per i minori, salvo per i reati gravi alle persone.
    Voto di una legge-quadro contro le violenze familiari.
    Creazione di una nuova polizia di quartiere; assegnazione di poliziotti esperti nei settori difficili, con il compenso di premi.
    Creazione di lavoratori sociali della polizia per accogliere le vittime; possibilità di depositare querela per Internet.
    Rafforzamento dell'aiuto giurisdizionale; realizzazione di un servizio pubblico di riscossione dei danni e degli interessi per le vittime.
    Creazione di un organo indipendente di controllo delle prigioni.
    Creazione delle procedure di "'azione di gruppo" (class action).
    Modifica della composizione del Consiglio superiore della magistratura, per riequilibrare il numero di membri magistrati e non-magistrati.
    Politica estera e difesa
    Preservazione della capacità di dissuasione nucleare.
    Cooperazione aumentata in materia di difesa coi paesi europei.
    Riforma del FMI e della Banca mondiale; creazione di una tassa sui flussi finanziari.
    Rilancio della cooperazione euro-mediterranea.
    Promozione dei medici generici nei paesi in via di sviluppo.
    Salute e pensioni
    Aumento del 5% delle pensioni più basse che sarà versato il primo di ogni mese e dei sussidi alle persone handicappate.
    Piano di prevenzione e di ricerca sulle malattie gravi .
    Creazione di ambulatori nelle zone rurali.
    Un consulto medico gratuita alla settimana per chi ha tra 16-25 anni; contraccezione gratuita per le giovani donne di meno di 25 anni.
    Rafforzamento dei mezzi della medicina del lavoro, della medicina scolastica ed universitaria.
    Ripristino dei mezzi di cure per gli stranieri irregolari.

    Nicolas Sarkozy http://www.sarkozy.fr
    Cultura e comunicazione
    Gratuità dei musei nazionali.
    Aumento del budget della cultura, soppressione dei freni al mecenatismo.
    Aumentare gli obblighi dei canali di televisione pubblica in materia di trasmissioni culturali. Sostegno ai diritti di autore ed ai diritti affini; creazione di un'agenzia incaricata di regolare i litigi tra chi hai i diritti e i professionisti di Internet.
    Sostegno allo sviluppo del software libero.
    Economia ed impiego
    Condizionamento degli esoneri di carico al rialzo degli stipendi.
    Creazione di un contratto di lavoro unico, a durata indeterminatapiù agile in materia di licenziamento
    Ogni minimo sociale sarà abbinato obbligatoriamente a un un lavoro di interesse generale.
    Il sussidio-disoccupazione non potrà essere inferiore allo smic, ma chi cerca impegno non potrà rifiutare più di tre offerte che corrispondono alle sue competenze.
    Esonero dagli oneri fiscali per le ore supplementari.
    Creazione di un sistema di venture capital pubblico( per finanziare nuove iniziative) e di prestito a tasso zero per le creazioni di imprese.
    Rilancio dei negoziati sull'abbassamento dell'IVA sulla ristorazione.
    Uno scudo fiscale sul 50% dei redditi.
    Défiscalizzazione totale dei lavori di servizi alla persona.
    Esonero dei diritti di successione per i patrimoni " piccoli e medi".
    Riportare in cinque anni il debito pubblico sotto i 60% del PIL.
    Riduzione del 4% del PIL delle trattenute obbligatorie.
    Riservare una parte dei mercati pubblici alle PMI.
    Educazione
    Scolarizzazione di tutti i bambini con handicap da qui in cinque anni.
    Creazione di una filiera di eccellenza della formazione degli insegnanti in cinque anni.
    Creazione di filiere di eccellenza in tutti i licei, il 5% dei migliori alunni raggiungeranno le classi preparatorie alle grandes écoles.
    Aumento delle borse di studio; i redditi degli studenti che lavorano saranno défiscalizzati e non saranno conteggiati nel calcolo delle loro risorse per l'attribuzione di borse e di alloggi.
    Prestiti a tasso zero per gli studenti con l'impegno di seguire un programma di accesso al lavoro. Rafforzamento dell'educazione civica.
    Aumento del bilancio della ricerca del 40% di qui a 2012.
    Creazione di un servizio civile di sei mesi che potrebbe essere reso obbligatorio dopo sperimentazione.
    Ambiente.
    Tassare l'inquinamento piuttosto che il lavoro.
    Mantenimento della produzione di energia nucleare per limitare il rilascio di gas ad effetto serra. Promozione di un diritto internazionale dell'ambiente.
    Europa
    Rafforzamento della preferenza comunitaria in materia economica.
    Rivalutazione dell'euro.
    Opposizione all'integrazione della Turchia nell'unione europea.
    Voto su un nuovo trattato europeo semplificato per via parlamentare: presidenza stabile del Consiglio europeo, creazione di un ministro degli Affari esteri dell'unione.
    Aumento del budget destinato alla difesa europea.
    Famiglia ed alloggio
    Instaurazione di una discriminazione positiva fondata su criteri sociali, economici ed educativi. Obiettivo di zero senza fissa dimora fra due anni.
    Creazione di prestiti immobiliari garantiti dallo stato.
    Costruzione in dieci anni di 700 000 alloggi mancanti per riassorbire la crisi dell'alloggio. Estensione dei sussidi familiari alle famiglie con un bambino.
    Opposizione al matrimonio, ma favorevole ad un'unione civile per le coppie dello stesso sesso.
    Immigrazione ed integrazione
    Instaurazione della "immigrazione scelta".
    Modifica del ricongiungimento familiare: un immigrato non potrà fare venire la sua famiglia in Francia salvo che abbia un reddito proveniente di un lavoro ed un alloggio decente.
    Obbligo per gli immigrati di imparare a leggere ed a scrivere il francese.
    Realizzazione della discriminazione positiva.
    Riforma delle leggi sulla laicità: lo stato potrà partecipare alla formazione ed al finanziamento dei culti.
    Istituzioni e riforma della stato
    Soppressione degli organismi inutili, aumento della produttività dei servizi pubblici. Finanziamento delle spese correnti dello stato assicurato unicamente dalla tassazione.
    Creazione di uno " sportello unico" per i passi amministrativi della PMI.
    Limitazione della presidenza della Repubblica a due mandati; responsabilità del presidente davanti al Parlamento.
    Limitazione del numero di ministri a quindici.
    Non sostituzione di un funzionario su due che va in pensione, aumento degli stipendi e della formazione nella funzione pubblica.
    Giustizia e sicurezza
    Pene maggiori per i recidivi
    Creazione di un voto di disciplina nelle scuole.
    Inserimento sotto tutela dei sussidi familiari per i genitori che non assumono i loro obblighi. Introduzione di una giuria nel tribunale correzionale per le questioni importanti.
    Riforma dell'ordinanza del 1945 sulla responsabilità penale dei minatori.
    Politica estera e difesa
    Mantenimento del bilancio della difesa al suo livello attuale.
    Sviluppo di nuove armi (armi antimissile).
    Creazione di un consiglio di sicurezza nazionale, collegato al presidente della Repubblica, e di un'agenzia di sicurezza civile.
    Lancio di una riflessione sulla dottrina di dissuasione nucleare.
    Limitazione della presenza militare francese in Africa.
    Politica di fermezza sulla questione del nucleare iraniano, nel quadro dell'Onu.
    Salute e pensioni
    Incoraggiamento finanziario per i medici che assumono dei compiti per la collettività. Allineamento delle parcelle dei medici medici generici su quelli degli specialisti.
    Rafforzamento dell'autonomia degli stabilimenti ospedalieri.
    Allineamento dei regimi speciali delle pensioni al regime generale.
    Rivalutazione della minima di vecchiaia.
    Valutazione del tempo passato all'educazione dei bambini nel calcolo delle pensioni. Instaurazione di una franchigia sugli atti medici.
    Aumento al 50% del rimborso delle cure dentarie ed ottiche.

    i siti dei candidati minori
    OLIVIER BESANCENOT
    JOSè BOVè
    Marie-George Buffet
    Arlette Laguiller
    Jean-Marie LE PEN
    Frédéric Nihous
    Gérard Schivardi
    Philippe de Villiers
    Dominique Voynet

     
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  2. Drago Nero™
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    A pochi giorni dalle elezioni presidenziali 2007 in quel di Parigi mi sento di considerare molto più che un "candidato minore" il leader ultranazionalista, Jean-Marie Le Pen.

    Forte del seguito giovanile, dei delusi dai partiti socialista e comunista, del ceto medio oppresso dall'incubo criminalità lo storico leader di FN si candida a superare il primo turno con un potenziale 16.5%. E' bene ricordare che, da tempo, in Francia si verifica un fenomeno nuovo, prima impensabile: gli elettori del Fronte Nazionale non si vergognano più di dichiarare le loro intenzioni di voto.

    Insomma: come nella passata tornata elettorale Le Pen "rischia" seriamente di diventare l'ago della bilancia verso l'Eliseo, stante anche la capacità degli altri leader di scivolare su enormi bucce di banana mediatiche.

    Grazie per l'attenzione.
     
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  3. lupog
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    dal mio punto di vista Le PEN ha pochissime possibilità di passare il primo turno. comunque il tuo intevento Drago mi consente di chiarire cosa io intendessi nel fare la distinzione tra candidati maggiori e minori. i candiddati maggiori sono quelli che hanno possibilità di diventare presidenti , mentre Le Pen, pur avendo un bacino elettorale sicuramente superiore ai candidati dei gruppuscoli della sinistra o all'atermondialista Josè Bovè, stando agli ultimi sondaggi che lo danno al 16% ( con una crescita dell'1% rispetto all'ultima rilevazione) non potrà in alcun modo ripetere l'exploit che lo portò cinque anni fà al secondo turno a contendere l'Eliseo a Chirac anche perchè a differenza di allora la sinistra ha trovato un candidato forte anche mediaticamente in segolene Royal ( accreditata di un 23%)ed in più vi è il terzo incomodo Bayrou anch'egli in crescita seppur minima al 21%. il leader dell'estrema destra feancese sicuramente otterrà un consistente successo nelle Banlieues ma ciò credo non gli sia sufficente neppure per sperare . vedrem ^_^

    Edited by lupog - 1/5/2007, 12:15
     
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  4. lupog
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    Sondaggio le Parisien: Sarkozy e Royal alla pari.

    Il candidato della destra alle elezioni presidenziali francesi, Nicolas Sarkozy, ha perso il vantaggio di cui godeva nei sondaggi sulla candidata socialista Segolene Royal, e i due riporterebbero la stessa percentuale al ballottaggio, secondo la nuova ricerca demoscopica pubblicata dal quotidiano le Parisien.

    Il sondaggio realizzato da Csa per il giornale e pubblicato ieri, indica che Sarkozy sarebbe in vantaggio rispetto a Royal al primo turno, che si terrà domenica prossima, ma che invece al secondo turno - fissato per il 6 maggio - entrambi i candidati avrebbero il 50%.

    Fin dall'inizio dell'anno Sarkozy è sempre stato in testa ai sondaggi.

    fonti
    http://today.reuters.it/news/newsArticle.a...OVI-FRANCIA.XML
    http://elections.leparisien.com/home/presi...cleid=276050775
     
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  5. Drago Nero™
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    Guardando il voluminoso carteggio in mio possesso, fatto di rapporti epistolari che intrattengo da lungo tempo con alcuni amici d'oltralpe ( alcuni impegnati nelle campagne elettorali dei diversi candidati ), si evince che mai, come in questo 2007, la Francia ed i suoi elettori sono stati tanto incerti su chi sarà il prossimo inquilino dell'Eliseo.

    Sotto sotto, nonostante lo sfavore dei sondaggi ( i francesi non sono, notoriamente, sinceri nelle intenzioni di voto ), molti pensavano che la signora Royal avesse molti crediti da spendere in sede di campagna elettorale. Gli ultimi giorni hanno evidenziato una certa immaturità politica da parte del suo principale antagonista, Sarkozy, che non ha trovato di meglio che dichiarare che "l'omosessualità é una malattia".

    Per quanto riguarda il candidato che voterei se fossi cittadino francese, Jean - Marie Le Pen ( FN ), mi pare di ricordare una "forchetta" di valori oscillanti tra il 16% ed il 17% che porrebbero il leader dell'estrema destra in una condizione eccezionale in caso di secondo turno ( come sarà concretamente ).
    Sono consapevole del fatto che Le Pen non diverrà mai presidente della Repubblica, probabilmente non ne avrebbe le capacità, ma sarà l'ago della bilancia a cui gli sfidanti per l'Eliseo si appelleranno facendo un'ampia gamma di concessioni.
    Come diceva lo stesso Le Pen in un'intervento radiofonico, "tutti vogliono i nostri voti, ma non la nostra faccia". Ed il ceto medio, quello preoccupato per la sicurezza delle proprie città, non ha più paura di dichiarasi elettore di FN. Una variante non indifferente per un paese dei mille "pruriti" come la Francia.
     
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  6. lupog
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    Il patriottismo e il nazionalismo domina questa campagna elettorale per le presidenziali francesi. Secondo il candidato dell’estrema destra Le Pen l’imperativo categorico della Francia è farla finita con l’immigrazione per non mettere in causa la propria superiorità mondiale. Il cattolico tradizionalista esponente della Vandea, De Villiers insiste sulla diffidenza nei confronti dell’Europa.
    tutti i candidati della sinistra radicale i trotzkisti Gérard Schivardi,Olivier Besancenot,fanno a gara ane posrti contro l’integrazione comunitaria e l’apertura delle frontiere, al pari dell’”altermondialista” José Bové (a cui i sondaggi attribuiscono meno del 2 per cento). La candidata ufficiale del Partito comunista Marie-George Buffet,(con sondaggi inferiori al 3 per cento) è ugualmente contraria all'Unione Europea. a chi obbietta che questo nazionalismo è in contraddizione con la tradizionale vocazione internazionalista del proletariato si obbietta "Questa è solo l’Europa dei padroni e delle multinazionali americane!”.
    La candidata socialista Ségolène Royal, che al referendum sulla ratifica della Costituzione europea (svoltosi il 29 maggio 2005 e conclusosi con la vittoria dei no)si era espressa a favore del si’, stavolta si è alleata con personaggi – a cominciare dall'ultranazionalista di sinistra Chevènement – che sono sempre stati contrarissimi all’attuale processo di integrazione comunitaria. La Royal ha detto che – se entrerà all’Eliseo – nelle scuole francesi si dovrà imparare la Marsigliese a memoria e farà di tutto perché il 14 luglio la bandiera nazionale sia esposta a ogni finestra.
    il candidato del centrodestra Nicolas Sarkozy, presidente dell’Ump (Union pour un Mouvement populaire, partito solitamente europeista, ha presentato la costruzione europea come l’edificazione di una sorta di grande Francia. Intervistato dalla tlevisione TV5 Sarkozy ha detto che – se entrerà all’Eliseo – farà di tutto perché nei 27 Paesi europei si studino obbligatoriamente a scuola tre lingue: l’inglese, il francese e la lingua nazionale del Paese in questione. Anche il centrista Bayrou è euroscettico :secondo cui la Francia deve difendere a tutti i costi i propri interessi nazionali soprattutto in campo agricolo.


    FONTE:PANORAMA
     
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  7. lupog
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    Francia sondaggio CSA, Le Pen balza al terzo posto


    SONDAGGIO CSA- LE PARISIEN (20 APRILE)


    1°TURNO
    %
    N. Sarkozy UMP (-0,5)26,5
    S. Royal PS (-0,5)25,5
    J.-M. Le Pen FN (+0,5)16,5
    F. Bayrou UDF (-1)16
    O. Besancenot LCR (=)5
    M.-G. Buffet PCF (+1)2,5
    A. Laguiller LO (+1)2
    J. Bové (-1,5)1,5
    D. Voynet Verts (=)1,5
    F. Nihous CPNT (+0,5)1,5
    P. de Villiers MPF (+0,5)1,5
    G. Schivardi PT (=)0

    2°TURNO
    N. Sarkozy UMP 50%
    S. Royal PS 50%

    I francesi sono grandi consumatori di sondaggi, ma sono anche famosi per smentirli. La titanica sfida fra Sarkozy e Ségolène è stata annunciata dai sondaggi e dai giornali prima che entrasse nella testa e nel cuore dei francesi. La campagna 2007 è caratterizzata da un'offerta politica nuova, che confonde i classici confini fra destra e sinistra e quindi la scelta elettorale rispetto alla propria condizione sociale o economica. Una sfida molto personalizzata, in cui l'immagine del candidato si è spesso sovrapposta alle convinzioni politiche degli elettori. Anche perché i candidati non hanno esitato a utilizzare riferimenti culturali e storici del campo opposto. Questa volta, la sfida è una vera semifinale a quattro, anziché a tre, come avvenuto in passato, quando due destre divise (si pensi al duello Chirac-Balladur) affrontarono il candidato socialista o, come avvenuto nel 2002, con l'ingresso sulla scena del «terzo incomodo», Jean-Marie Le Pen, che nell'ultimo sondaggio, Csa-Cisco, diffuso ieri, salirebbe al 16,5%. A ridosso, ora quarto, c'è François Bayrou. In testa, ci sarebbe Nicolas Sarkozy, ma con una forbice che oscilla fra il 27 e il 30 per cento, soltanto un punto sopra la massima possibilità assegnata alla candidata socialista Ségolène Royal.
    Il secondo elemento è che la semifinale è condizionata dal grande numero di indecisi (almeno un elettore su tre), il che spiega la forte disparità di valutazione dei diversi istituti specializzati. Inoltre, nella Francia di oggi, indecisione non significa indifferenza, ma attenta valutazione della posta in gioco. Lo si capisce nel confronto fra Bayrou e Ségolène: le simpatie che il primo raccoglie anche in casa socialista sono contrastate dalla sensibilità dell'elettorato di sinistra verso gli appelli al «voto utile» per impedire una seconda eliminazione al primo turno, come nel 2002. Inoltre i francesi che vorrebbero vedere l'«uomo senza qualità» all'Eliseo s'interrogano sulla governabilità del Paese, visto che Bayrou, ormai leader senza partito, dovrebbe costruirsi una maggioranza politica dal nulla, raccogliendo voti a destra e a sinistra alle legislative di giugno. I sondaggi hanno scientificamente studiato anche l'indecisione, scoprendo che soltanto il 39 per cento degli elettori di Bayrou sono sicuri della loro scelta: 19 su cento potrebbero ancora scegliere la Royal e 16 su cento Sarkozy. Per il leader della destra, lo «zoccolo duro» è invece attestato al 71 per cento, mentre per Ségolène la percentuale è di poco inferiore: 69 per cento.
    Jean-Marie Le Pen oscilla fra il 13 e il 16,5 per cento delle intenzioni di voto. Fra il terzo e il quarto posto: scavalca Bayrou secondo il sondaggio di ieri; è ancora tre punti sotto in altre rilevazioni. Resta comunque a 10 punti dalla Royal. Tuttavia, l'«avvertenza massima» di tutti i sondaggisti è che molti elettori di Le Pen non si dichiarano. Inoltre, nelle intenzioni di voto, la scelta di Le Pen sarebbe la più stabile: l'82 per cento non cambia idea. Il che significa che il recupero ingaggiato da Sarkozy all'inizio della campagna elettorale si sarebbe arenato nelle sabbie mobili delle paure dei francesi. Il leader del Fronte, negli ultimi giorni, ha fatto di tutto per invitare gli elettori a votare l'«originale» e a non lasciarsi sedurre da Sarkozy, il «figlio d'immigrati con madre ebrea», «non abbastanza francese per rappresentare la Francia». A meno di clamorose sorprese (cui peraltro la Francia ci ha abituato), Nicolas Sarkozy è il solo candidato sicuro di passare il primo turno. Ma per lui è fondamentale essere anche al primo posto. Dopo una campagna dispendiosa e all'insegna del trionfalismo (tanto che c'è chi sospetta sondaggi troppo benevoli) non sarebbe di grande soddisfazione arrivare soltanto in finale, magari con le misere percentuali raccolte dall'ultimo Chirac. Un consenso ampio sarebbe la conferma di quanto la Francia si attende da lui in termini di rinnovamento e riforme. Un margine ristretto lo obbligherebbe — sia contro la Royal, sia ancora di più contro Bayrou — a guadagnarsi il sostegno degli elettori di Le Pen, probabilmente disposti a donare sangue, ma in cambio di garanzie ferree sui temi che stanno loro più a cuore: immigrazione, ordine pubblico, identità nazionale. In sostanza, a spostare ancora più a destra il baricentro del suo progetto riformatore. «Non farò politica tutta la vita, ho un mestiere, sono avvocato, posso fare altre cose», ha detto l'altro ieri, in un' intervista a Le Parisien. Che anche Sarkozy non sia più sicuro di nulla?

    Massimo Nava

    fonte: CORRIERE DELLA SERA

    Edited by lupog - 21/4/2007, 19:59
     
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  8. lupog
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    Risultati ufficiali: Sarkozy e Royal al ballottaggio


    Fonte: Ministero dell'Interno . Schede scrutinate : 99%


    Nicolas SARKOZY(UMP).......31,11 %
    Ségolène Royal (PS).............25,83 %
    F.Bayrou, (UDF) ................. 18,55 %
    J.-M. Le Pen (FN) .................10,51 %
    O. Besancenot...................... 4,11 %
    P. de Villiers......................... 2,24 %
    M.-G. Buffet.......................... 1,94 %
    D. Voynet............................. 1,57 %
    F. Nihous.............................. 1,15 %
    A. Laguiller........................... 1,34 %
    J. Bové................................. 1,32 %
    G. Schivardi.......................... 0,34 %

    TASSO DI ASTENSIONE...........15,4%


    Edited by lupog - 23/4/2007, 03:37
     
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  9. lupog
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    François Bayrou non dà indicazioni di voto e crea un nuovo partito.

    "Io non darò indicazioni di voto " tra i due turni, ha dichiarato François Bayrou ad una conferenza stampa molto attesa, indicando che non sapeva lui stesso “ciò che farà„ domenica 6 maggio.“Ritengo che i francesi che hanno votato per me sono in coscienza dei cittadini liberi di scegliere. Il candidato dell'UDF, molto corteggiato da quando ha raccolto il 18,6% deli voti al primo turno dell'elezione presidenziale, ha d'altra parte indicato che accetta il confronto che gli ha proposto la candidata del PS Ségolène Royal, aggiungendo che è pronto a fare altrettanto con Nicolas Sarkozy (UMP) se quest'ultimo lo propone.

    François Bayrou ha fatto precedere quest'avviso da una spiegazione. Lui ritiene che la Francia soffra di tre mali, “che devono essere risolti insieme„ : “la democrazia malata„, ed in particolare “l'assenza di separazione dei poteri„,“il tessuto sociale strappato„, con i suoi “ghetti„, e “la mancanza di crescita„, di cui disoccupazione e la debolezza del potere d'acquisto sono“sintomi„. Ma, secondo lui, “Nicolas Sarkozy e Ségolène Royal non ripareranno ma rischiano di peggiorare entrambi questi mali„ : il candidato del UMP (Sarkozy), che ha “il gusto dell'intimidazione e della minaccia„, se è eletto, “concentrerà i poteri come mai„ ; la candidata socialista “sembra più attenta al tessuto sociale„, ma intende “moltiplicare gli interventi dello Stato„, ed il suo programma economico “va esattamente contro gli orientamenti di cui la Francia ha bisogno„. Infine, ritiene che “i due candidati hanno promesso un aumento assurdo delle spese pubbliche„.

    Bayrou ha inoltre annunciato la creazione di un nuovo raggruppamento politico, il Partito democratico, una formazione che rappresenti la voglia di nuovo dei francesi. La democrazia francese, ha poi commentato, «è malata e bisogna ricostruirla dalle fondamenta».

    fonte: LE MONDE

    l'articolo originale
    CITAZIONE
    Je ne donnerai pas de consigne de vote" entre les deux tours, a déclaré François Bayrou lors d'une conférence de presse très attendue, mercredi 25 avril, indiquant qu'il ne savait pas lui-même "ce qu'il fera" dimanche 6 mai. "J'estime que les Français qui ont voté pour moi sont en conscience des citoyens libres de leur choix." Le candidat UDF, très courtisé depuis qu'il a recueilli 18,6 % des voix au premier tour de l'élection présidentielle, a par ailleurs indiqué qu'il accepte le débat que lui a proposé Ségolène Royal, ajoutant qu'il est prêt à en faire autant avec Nicolas Sarkozy si ce dernier le lui propose.

    François Bayrou a précédé ces annonces d'une explication. Lui estime que la France souffre de trois maux, "qui doivent être réparés ensemble" : "la démocratie malade", et notamment "l'absence de séparation des pouvoirs", "le tissu social déchiré", avec ses "ghettos", et "le manque de croissance", dont le chômage et la faiblesse du pouvoir d'achat sont les"symptômes". Or, selon lui, "Nicolas Sarkozy et Ségolène Royal vont non pas réparer mais risquent d'aggraver l'un ou l'autre de ces maux" : le candidat de l'UMP, qui a "le goût de l'intimidation et de la menace", s'il est élu, "concentrera les pouvoirs comme jamais" ; la candidate socialiste "paraît plus attentive au tissu social", mais entend "multiplier les interventions de l'Etat", et son programme économique "va exactement à l'encontre des orientations dont la France a besoin". Enfin, il estime que "les deux candidats ont promis une hausse délirante des dépenses publiques".


    UN PARTI DÉMOCRATE, "CENTRAL"



    "Je ne reviendrai pas en arrière sur notre chemin de liberté. Je ne cherche ni n'accepterai aucune soumission ou ralliement à l'un des deux camps", a-t-il ajouté. "Je veux au contraire garantir aux Français que quel que soit le vainqueur, ils trouveront pour les représenter une force de contre-pouvoir, libre, capable de dire oui si l'action va dans le bon sens et non si elle va dans le mauvais sens. Capable, autrement dit, de faire sortir la politique des réflexes du toujours pour et du toujours contre, pour défendre l'intérêt général", a poursuivi M. Bayrou.

    "Pour changer définitivement la politique française", il a annoncé la création d'un nouveau parti "central" plutôt que centriste, qu'il propose de baptiser Parti démocrate. Ce parti "présentera des candidats à toutes les élections à venir, et d'abord aux élections législatives, pour représenter les Français qui veulent une politique nouvelle, indépendante, libre dans son expression et décidée à défendre les citoyens sans se laisser intimider par les menaces ou les tentations diverses liées au pouvoir" "Le Parti démocrate proposera de refonder nos institutions pour que le mot démocratie trouve son sens en France", a-t-il ajouté.
    Interrogé sur son propre vote au second tour, il a répondu : "A l'heure qu'il est, je ne sais pas ce que je ferai, mais j'imagine déjà ce que je ne ferai pas". "Beaucoup de choses peuvent intervenir dans les douze jours qui restent", a-t-il indiqué, citant le débat qu'il devrait avoir avec la candidate socialiste et le débat d'entre-deux-tours entre les présidentiables. A une journaliste qui l'interrogeait en anglais, François Bayrou a répondu dans la même langue qui lui était "absolument impossible, dans la situation actuelle", d'accepter un poste de ministre dans le prochain gouvernement, quel qu'il soit.

    Claire Ané

     
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  10. lupog
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    Duello in TV tra Sarkozy e Royal



    Ha parlato prima di tutto alle elettrici francesi: «Tutelerò le donne». Giacca e gonna nera, camicia bianca, Segolene Royal ha assicurato una particolare tutela, ma ha anche implicitamente rivolto un appello all'elettorato femminile francese in apertura del duello televisivo che la contrappone al candidato conservatore, Nicolas Sarkozy. La Royal ha esordito dicendosi «felice» di prendere parte al faccia faccia in diretta con l'avversario; quest'ultimo, che ha preso la parola per primo, si era detto «concentrato».
    PROTEZIONE PER LE DONNE - «Se sarò presidente della Repubblica le donne saranno protette e tutelate», ha detto la candidata socialista, che ha ricordato lo stupro subito da due donne-poliziotto nelle scorse settimane, proprio vicino a un commissariato di polizia. «Se ci fossero state tutele migliori probabilmente queste donne non sarebbe state violentate. E se avessimo più infermiere non avremmo un degrado nella sanità», ha aggiunto, ricordando la sua decisa opposizione alla riduzione dei dipendenti pubblici. Considerato come l'acme della campagna elettorale per il ballottaggio alle presidenziali francesi, il duello televisivo tra Sarkozy e Royal è stato organizzato dalla tv francese TF1 e dalla pubblica France 2.
    DUELLO SUL BILANCIO DELLO STATO - Uno dei duelli più accesi del confronto tv tra Nicolas Sarkozy e Segolene Royal si è svolto sul bilancio dello Stato: il candidato di centro-destra all'Eliseo ha affermato di voler ridurre la spesa, diminuendo in particolare il numero dei dipendenti pubblici, al che l'esponete socialista ha ribattuto di «non ritenerlo giusto».
    35 ORE - La situazione nel settore pubblico, e in particolare nella sanità, ha offerto a Nicolas Sarkozy l'occasione per liquidare come «catastrofica» l'esperienza delle 35 ore settimanali in Francia. Al candidato presidenziale di Centrodestra ha replicato l'avversaria socialista Segolene Royal, affermando che solo con il rilancio della crescita economica si possono coniugare competitività e giustizia sociale. Sarkozy ha successivamente chiesto all'interlocutrice se intende, qualora eletta, mantenere e generalizzare le 35 ore. Royal, dopo aver difeso i benefici del provvedimento, ha replicato domandandogli perchè quando era al governo non le abbia eliminate. La candidata socialista ha ammesso che l'attuale regolamentazione è troppo rigida e la sua applicazione troppo uniforme, demandandone peraltro le modifiche al confronto tra e con le parti sociali, settore per settore; ha dichiarato anche di aver discusso del problema con diversi leader stranieri, compreso Romano Prodi, per trarne spunti.
    ECONOMIA - Poi la Royal lancia uno slogan, "Voglio fare della Francia un paese di imprenditori!". Sarkozy ne lancia un altro, "Il mio sogno è di fare della Francia un paese di proprietari." Ma sono le pensioni e la riforma della cosiddetta "legge Fillon" in merito ad occupare un lungo passaggio del dibattito. Lui la accusa di "spostarsi da un argomento all’altro con una certa superficialità". E aggiunge, "I francesi da noi vogliono precisione! Lei ha tendenza a non rispondere alle domande". E la socialista replica: "A ciascuno il suo metodo", sorridendo. "Ho libertà di parola, come lei". Royal cita la sua esperienza come presidente di regione, parla di deburocratizzazione, di prestiti gratuiti a chi esce dalle università per creare la sua piccola impresa: "E’ anche così che rimetteremo in moto il talento dei nostri territori". E lancia: "Io sarò la presidente che farà in modo che i nostri cervelli restino in Francia" facendo appello alla piccola Francia, alla Francia delle regioni. Parla di alta tecnologia, della necessità "di vedere l’economia in altro modo, in dinamica con il territorio, per sviluppare la ricerca e la scienza".
    PENSIONI - Lui parla delle pensioni in termini estremamente concreti: l’aumento di quelle basse, la questione delle pensioni di reversibilità, "oggi le vedove hanno il 54%, le porterò al 60%". E passa al diritto alla casa: "Dall’estate del 2007" assicura "creerò un credito d’imposta" per detrarre gli interessi dei prestiti dalle tasse. E va sul concreto: parla dell’obbligo della visita medica per chi chiede un mutuo, che definisce "scandaloso", "Non è perché si è malati che si ha meno bisogno di una casa". Infine cita il problema degli anziani, della necessità di un "piano Alzheimer" e di aumentare i rimborsi per gli occhiali. Lei ribatte che la riforma delle pensioni è essenziale, per i giovani e per le donne. E propone: "Io voglio aumentare subito le pensioni più basse con una imposta sui redditi da investimento". "Di quanto?" attacca Sarkozy. "Saranno le parti sociali a discuterne". Il candidato conservatore ironizza, chiedendole una cifra precisa, che non ottiene. E aggiunge: "Come finanziare le pensioni: questo dovrebbe essere un tema che unisce sinistra e destra, non un argomento di lacerazione". Lei conclude: "Per cinque anni avreste potuto fare queste cose, c’è un problema di credibilità." E lui: "E’ a me che parla di credibilità?" Tutti e due parlano di taglio delle imposte: lui, alle imprese; lei, dell’intenzione di "negoziare una Iva vicino alla zero" e di "sviluppare una fiscalità incoraggiante" per tutte le imprese che si avvicinano a criteri ecologici.
    IRONIA - Più volte poi Sarkozy ha rimproverato alla Royal l'eccesso «di ironia, se non di disprezzo» nel criticare il punto di vista diverso dal suo. La candidata socialista ha ribattuto con grinta: «Quando lei è infastidito, fa la vittima». Sarkozy, più freddo, è parso puntare a ingraziarsi l'elettorato moderato con i richiami alla moderazione. Royal, combattiva come non mai, è invece sembrata intenzionata a proporsi come degna della presidenza della Repubblica con quello stesso atteggiamento determinato su cui l'avversario ha costruito il proprio personaggio. «Sono scandalizzata». «Lei fa dell'immoralità politica». «Poi si va venire la lacrimuccia»: questi alcuni degli affondo rivolti al candidato di centro-destra. «Un presidente deve essere calmo», ha ribattuto Sarkozy. «Non posso essere calma di fronte alle menzogne e all'ingiustizia», ha ribattuto Segolene, «sono in collera per questo, ma non perdo la mia lucidità».
    PROMESSE FINALI- Il dibattito si conclude con le promesse finali. «Voglio riformare la Francia» dice la Royal. «Darò a tutti la possibilità di una vita dignitosa» ribatte Sarkozy. E tra queste due diverse visioni i francesi saranno chiamati a scegliere domenica.


    Fonte: Corriere









     
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  11. lupog
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    Bayrou: "Non voterò per Sarkozy"
    alla fine del dibatito televisivo tra Sego e Sarko il leader centrista Bayrou ha dichiarato che non voterà per Sarkozy. "La mia dichiarzione è a titolo personale e probabilemente non rilascerò alcuna indicazione di voto prima di domenica", ma ha anche aggiunto che Sarkozy " rischia di aggravare gli strappi del tessuto sociale"

    FONTE: LE MONDE
     
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  12. lupog
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    2° turno: Sarkozy eletto presidente

    Iscritti ... 44 472 363 ......... 100,00%
    Astenuti ... 7 128 894 ......... 16,03%
    Votanti ..... 37 343 469...........83,97%

    Bianche/nulle.. 1 569 450............ 4,20%
    Valide ...........35 774 019 ..........95,80%
    VOTI %

    Nicolas SARKOZY........18 983 408......53,06%
    Ségolène ROYAL.........16 790 611.....46,94%



    FONTE: ministero dell'interno francese


    Edited by lupog - 7/5/2007, 02:08
     
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  13. lupog
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    ANALISI DEL RISULTATO ELETTORALE IN FRANCIA


    Il direttore di Le Monde Jean Marie Colombani nel suo editoriale sottolinea che una Francia di destra ha votato a destra. I risultati del secondo turno sono andati nella stessa direzione di quelli del primo , mostrando una sinistra storicamente debole,; debolezza che gli scrutini del 2002 avevano permesso già di misurare. Per altro, la superiorità della destra ed il successo di Sarkozy trovano la loro origine nella congiunzione di due tendenze. In primo luogo, la forza e l'intensità della domanda di ordine e di autorità che favorisce la destra. In secondo l'uogo la Francia che ha votato Sarkozy è una Francia che invecchia: e più si avanza in età, più si è inclini a votare a favore della destra. Queste due caratteristiche che ancorano la superiorità della destra, saranno dunque, per il presidente Sarkozy, una prima fonte di contraddizione da superare: si può, a priori, legittimamente pensare che il voto che l'ha portato è conservatore nel senso politico del termine; ma lui stesso si è avviato su una promessa di cambiamento. è un altra forzatura che attiene questa volta al sostrato elettorale della sua vittoria. . Sarkozy ha potuto, difatti, osservare la dimensione del suo successo a spese dell'estrema destra. Ha lasciato un le Pen consumato, vinto e patetico: la strategia volta a conquistare l'elettorato del FN ha funzionato perfettamente, al punto di rendere nulla la consegna di astensione del suo leader.
    Nicolas Sarkozy aspira indubbiamente a fare meglio di quello che fu il suo mentore , Chirac, al quale succede: il che significa riformare in profondità. La Francia agiata, che rappresenta e che crede al merito individuale, vi aspira anch'essa, purché la sua terapia sia liberale; la Francia vecchia che gli ha proocurato un trionfo, da' la precedenza all'ordine; la Francia dei salariati, con i salariati del priva gli hanno dato la preferenza, al 54%; contro il 35% solamente per i salariati del pubblico, si aspetterà un miglioramento del suo potere di acquisto.
    La diffidenza della gioventù e delle città là dove si concentra gran parte dei problemi francesi devono indurlo a fare un tratto di strada con gli avversari che hanno compreso meglio di lui queste parti del paese, e che lui dice di volere "rispettare." Sarà possibile credervi il giorno in cui , contrariamente al ministro dell'interno che fu, il presidente Sarkozy potrà andare e venire liberamente nei quartieri difficili che, anche essi , aspirano ad essere oggetto della massima attenzione della Repubblica. La profondità del rinnovamento che rivendica si misurerà anche dalla realtà del "rispetto" promesso all'altra metà della Francia.
    L'accesso alla testa dello Stato di un figlio di immigrati è il segno felice di un progresso per una società un tempo chiusa. È augurabile dunque che lasci libero corso alla sua parte di sincerità; dunque all'audacia "sociale" che fu la sua, in un certo momento del suo percorsoe mostri attenzione alle esigenze delle minoranze religiose, degli omosessuali, degli immigrati.
    Dal quartier generaledi Segolene non si nasconde il rammarico per la mancanza di unità del partito socialista . Le relazioni complicate che la candidata ha intrattenuto col partito hanno sovente perturbato la sua campagna. La competizione interna per l'investitura del partito ha lasciato delle tracce. Domenica sera, non ci si dava pace"Se non ci fossero stati queste primarie che hanno alimentato l'accusa di incompetenza di Ségolène Royal, se i leader del PS non avessero passato il loro tempo a denigrarla, non si sarebbe a questo punto". D' altro canto, Segolene ha lei stessa fatto di tutto per mantenere a distanza il partito, persuasa che facendo leva sul rifiuto dei "leader" presso l'opinione pubblica, lei avrebbe potuto incarnare meglio il rinnovamento. Il suo QG è restato off limits per una buona parte dei responsabili del partito, confinati, a due passi, alla sede del PS. E molto spesso,lo stesso François Hollande (compagno della Royal e padre dei suoi quattro figli nonchè segretario del partito) non veniva consultato In sette mesi di campagna dalla designazione della candidata, il primo segretario non ha tenuto che una sola riunione comune à Limoges il 29 marzo.
    La Royal ha innovato, travolto dei tabù, impresso un metodo nuovo con la democrazia participativa e presentato un viso nuovo: cose che resteranno come i punti forti della sua candidatura. Ma molto spesso, fidandosi delle sue intuizioni, ha avanzato delle proposte senza curare la loro presentazione. "Ha idee molto buone ma non sa renderle credibili", riconosce un membro della sua squadra. Questo metodo ha trovato i suoi limiti con il "contrat première chance" per esempio. Lanciato senza preavvertire dalla Royal in una riunione a Guéret, il 30 marzo, il "CPC", destinato a favorire l'impiego dei giovani senza qualifica, ha preso laboriosamente corpo a furia di spiegazioni confuse e talvolta contraddittorie.
    La candidata, galvanizzata dal fervore dei suoi sostenitori ha voluto mettere sempre al primo posto il campo dei "valori", considerando che il dettaglio delle misure da adottare non la sollevava al ruolo di un capo di stato, ma, come ha molte volte ripetuto, di un "ministro del bilancio" o di un "ministro del lavoro". Risultato: talvolta ha dato la sensazione di non essere sicura di sè o peggio: di non dominare gli argomenti. "Se non si fosse fatto degli errori, forse oggi si starebbe celebrando un successo, ha dichiarato Hollande, domenica sera su France 2. "Non abbiamo probabilmente parlato abbastanza di proposte concrete".
    Adesso Segolene dovrà far fronte al desiderio di resa dei conti dei vecchi leader di partito, i cosidetti "elefanti". La candidata ha messo subito sul piatto i quasi 17 milioni di francesi che l'hanno votata , contro i 14 milioni di Jospin nel 1995 (ma conn una percentuale superiore di oltre 47% dei suffragi) .Ha afffermato anche di voler proseguire sulla strada del rinnovamento del socialismo: significherà anche un avvicinamento alle ragioni dei centristi ? Strauss- Khan parlava di grande sconfitta e evidentemente rivolgendosi al segretario Hollande sottolineava che da cinque anni il partito non ha intrpreso la strada del rinnovamento. Fabius riteneva invece che segolene avesse fatto tutto il possibile nella sua condidatura. "sono in piedi e solida" ha detto la Royal che sà che l'attenderà una lunga battaglia: se la vincerà, facendo conciliare unità e cambiamento, si potrà veramente affermare che il Ps ha trovato la guida capace di eliminare il griogiore che l'attanaglia dalla fine dell'era Mitterand.


    FONTI

    http://www.lemonde.fr/web/article/0,[email protected],0.html
    http://www.lemonde.fr/web/article/0,[email protected],0.html
    http://www.liberation.fr/actualite/politiq...7/252183.FR.php
    http://www.lefigaro.fr/election-presidenti..._francaise.html
    http://tempsreel.nouvelobs.com/actualites/...oc_sarkozy.html
     
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  14. lupog
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    LEGISLATIVE: SARKOZY VINCE MA NON SFONDA


    il secondo turno delle elezioni legislativ
    e da a Nicolas Sarkozy una maggioranza chiara al Parlamento ma non con quella larghezza che era lecito attendersi dopo il primo turno. l'UMP ha ootenuto 314 seggi all'Assemblea nazionale (su 577) con i socialisti che hanno tenuto con 185 seggi (227 per tutte le sinistre, ivi comprese le estreme). Dunque la destra non sfonda come previsto : dai risultati del primo turno si pensava che l'UMP ppotesse superare i 400 seggi. Sarkozy dovrà procedere con più prudenza sulla strada dell'attuazione del programma e dovrà accantonare l'idea di portare nella compagine governativa alcuni membri della guuche. Altro contrattempo la sconfitta del numero due del governo Alain Juppé che ha presentato le sue dimissioni. L'aumento dell'IVA per finanziare le spese sociali può ugualmente non aver fatto una bella impressione sull'elettorato. A fronte di una partecipazione al voto piuttosto bassa le sinistre hanno saputo mobilitare meglio il loro elettorato ed hanno così limitato i danni. Segolene ed il compagno , il segretario socialista Hollande, si separano: vedremo se ciò avrà effetti sulla vita politica.
    Il sistema francese conferma la sua forte connotazione bipartitica: il FN è stato spazzato via , ed il brillante terzo incomodo delle presidenziali Bayrou è stato fortemente ridimensionato: i centristi hanno ragranellato una ventina di seggi
    Infine una considerazione utile anche in chiave italiana. lo scarto percentuale tra UMP e PS è stato molto più contenuto che alle presidenziali: circa 2 punti. Ciò nonostante il sitema elettorale ( un maggioritario uninominale con eventuale doppio turno ) garantisce ai vincitori una maggioranza ampia con cui governare. I francesi così potranno verificare effettivamente come si comporterà Sarkozy nei prossimi 5 anni. In Italia con i nostri sistemi elettorali ( sia il pasticciato proporzionale sia il Matttarellum) risultati di voto analoghi avrebbero prodotto una maggioranza molto più scarna e frammentata. Meditiamo gente , Meditiamo! :hmm:
     
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  15. Drago Nero™
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    Credo che non si potesse chiedere di più ad un turno elettorale che giunge appena dopo la trionfante cavalcata presidenziale del neo-eletto Sarkosy. E' plausibile pensare che l'orgoglio socialista abbia "tamponato" la grande ascesa della destra, limitando egregiamente i danni, ma rimanendo una volta di più ferma al palo.

    Concodo con quanto appena letto sulla stabilità garantita dal sistema elettorale francese. Ne sono un fautore convinto non potendo veder realizzato il mio ambizioso progetto di un'Italia federale prima, presidenziale poi. Confermo una volta di più il mio dissenso verso chi, assolutamente fuori dal tempo, propone una riedizione corretta del sistema proporzionale alla tedesca.
     
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14 replies since 5/4/2007, 16:03   694 views
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