IL PARTITO DEMOCRATICO: PROSPETTIVE E IDENTITA

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  1. lupog
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    I congressi DS e della Margherita tenutesi quasi in contemporanea hanno dato ufficialmente inizio al processo di transizione che dovrà portare da qui a pochi mesi alla creazione del Partito Democratico. L'identità del nuovo soggetto politico è tutta da definire: i diessini vorrebbero trascinarlo verso sinistra, magari con l'adesione al partito socialista europeo mentre di tutt'altra opinione Rutelli che ha escluso categoricamente questa eventualità mirando all'inclusione nel partito democratico europeo, di cui è stato il fondatore assieme al centrista francese Bayrou.. Divisioni non mancano anche sul piano dei programmi. Sul modo di intendere la laicità ad esempio sarà curioso vedere come far andare d'accordo la Binetti e la Pollastrini sui DICO. Come non dimenticare inoltre che i DS sono stati fra i promotori del referendum sulla fecondazione assistita mentre i centristi hanno fatto di tutto per affossarlo.Trovare una sintesi che renda credibile l'incontro di due esperienze culturali e politiche in partenza così differenti sarà una bella sfida che oggi si presenta in salita stando ai sondaggi che danno il futuro Partito Democratico attestato con questo sistema elettorale sul 23%. Un incertezza ed un malumore della base testimoniate anche al vertice dalla decisione di Mussi e di Angius di non aderire al nuovo progetto politico. D'altronde nella storia repubblicana italiana il proporzionale non ha mai premiato le fusioni o le alleanze elettorali, esaltando molto di più le tendenze centrifughe che la propensione alle unioni. Il Partito Democratico potrà funzionare quindi solo con una svolta in senso maggioritario molto più decisa di quanto sinora è stato timidamente manifestato dai suoi aspiranti leader. Ed in questo senso non stupisce la presenza di Berlusconi alle assise congressuali. Il Cavaliere non ha mai nascosto il desiderio di esercitare una leadership più incisiva e di voler imitare l'esperienza del PD riunificando attorno alla sua persona le forze del centrodestra. Per un compiuto bipolarismo occorrerà però vincere le resistenze dei partiti più piccoli che is presentano forti sia nel centro sinistra (Mastella , Comunisti e Verdi) sia a destra (Lega ed UDC), i quali non a caso minacciano di fare le barricate dinanzi alla prospettiva del referendum che proponendo il premio di maggioranza al partito che ottiene più voti alle elezioni, darebbe al nostro sistema elettorale una connotazione fortemente maggioritaria.
     
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  2. giuseppebaudo
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    IL PARTITO DEMOCRATICO E' UN MATTONE NELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE. UN PASSO IMPORTANTE MA NON CONCLUSIVO VERSO UN BIPARTITISMO ALL'AMERICANA.

    http://giuseppebaudo.it/forum
    ;)

    Edited by giuseppebaudo - 22/6/2007, 09:23
     
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  3. El Tabarro
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    Sarò guari succinto.
    Il Pd, come ben detto da Lupog in questa sua prima battuta d'inizio topic, sarà l'unione tra Ds e Margherita, in altri termini, fra ex comunisti ed "ex" democristiani. Un compromesso storico all'italiana che, dal mio punto di vista naturalmente, non expedit. Non giova perchè vi saranno una serie di problemi relativi all'etica che difficilmente troveranno dei comuni e solidi punti minimali. Lampante il caso dei Dico come quello della laicità dello stato. Pure Di Pietro ha chiesto il lascito d'ingresso. Tutto a discapito delle "ali," anche se confido in una Confederazione delle Sinistre che riunirebbe Prc, Pdci, la nuova Sd di Mussi, Angius e Salvi e i Verdi. Credo proprio che l'Udeur farà un onesto voltafaccia, onesto perchè lecito, prevedibile. L'unico partito che credo resterà autonomo sarà quello della Rdp. Ciò detto, ribadisco di nuovo il mio stato d'indifferenza (nei confronti del Pd s'intende, non è la mia scelta). Tanto più il Pd non parteciperà all'Internazionale Socialista, non figuererà a livello europeo come partito socialista. Per le masse la semplificazione è estremamente gradita, ma credo che il popolo comprenda che il Pd non sarà la manovra vincente per sconfiggere le destre. E l'ha già dimostrato col voto (ed in compenso la Sd ha ottenuto un buon risultato inaugurale).
    Sono alquanto blasé dai recenti accadimenti, ed attendo ansioso in un superamento assai rapido di questa mortifera fase di transizione.
     
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  4. giuseppebaudo
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    PIU' CHE COMPROMESSO SI TRATTA, SECONDO ME, COME QUALCUNO HA DETTO, DI "TENSIONE IDEALE" TRA I LAICI RIFORMISTI (O DEMOCRATICI) ED I CATTOLICI RIFORMISTI (O DEMOCRATICI) -_-

    NON CAPISCO PERCHE' IN ITALIA BISOGNA ESSERE DIVISI SU OGNI COSA. LA STRADA VINCENTE VA VERSO L'UNIONE. C'E' BISOGNO DI CONVERGERE ANCHE SE SI HANNO IDEE TOTALMENTE DIVERSE. BISOGNA DISCUTERE DEI PROBLEMI DEL PAESE (E SE POSSIBILE RISOLVERLI) ED ARRIVARE IN QUALCHE MODO AD UN "COMPROMESSO".
    QUINDI IL "COMPROMESSO" VIENE DOPO. INTANTO CI SI METTE INSIEME E POI SI PENSA. PERCHE' PRE-OCCUPARSI?

    :B):

    http://www.giuseppebaudo.it/forum

     
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  5. El Tabarro
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    In Italia, il compresso è il minimalismo.
     
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  6. lupog
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    LA CANDIDATURA DI VELTRONI A SEGRETARIO DEL PARTITOI DEMOCRATICO

    Veltroni ha annunciato mercoledì a Torino la sua candidatura a segretario del Partito Democratico. La sua elezione il 14 ottobre appare scontata. La scelta della città in cui dare l'annuncio non è stata casuale: si vuol ripartire dalla roccaforte operaia del Nord per cominciare la riconquista del consenso perso al settentrione, perdita del consenso manifestatasi in modo clamoroso nelle recenti amministrative.
    Al solito Veltroni è stato molto ecumenico: grandi elogi per Prodi, Fassino, Rutelli e un invito a superare gli odi e le divisioni perchè la ripresa economica non è né di destra né di sinistra. È la qualità che gli riconoscono tutti: saper coagulare le diverse posizioni alla ricerca di un efficace compromesso che accontenti il maggior numero di istanze. Un metodo che ha complessivamente incontrato il gradimento dei romani. Ma ha mostrato anche inaspettata decisione quando si è trattato di snocciolare i problemi che affliggono la sua parte: ha parlato di una sinistra vecchia ancorata nella difesa di vecchie conquiste che in una società dinamica privano dei diritti altre fasce della popolazione. Ha lanciato una frecciata al sindacato affinché non tuteli solo i lavoratori con il posto già assicurato e i pensionati ma anche i giovani precari.
    La parte dedicata ai contenuti ha presentato molti elementi di interesse: ha richiamato alla necessità di dare maggiore attenzione ai giovani : con un piano di edilizia popolare con funzione di calmiere in vista di uno sblocco del mercato degli affittii, con un sistema che garantisca possibilità continue di formazione e indennità di disoccupazione volte non al parcheggio ma alla reintroduzione più celere e soddisfacente nel lavoro. Ha parlato della debolezza della ricerca scientifica, del fisco troppo alto che contribuisce a generare sacche di evasione e ha criticato le difese corporative che caratterizzano il nostro paese. Ha difeso l'esigenza di una finanza rigorosa per abbattere debito pubblico. Ha mostrato attenzione anche alle esigenze degli imprenditori: le merci in Italia viaggiano molto più lente che all'estero; un imprenditore per ottenere un credito in via giudiziaria ci impiega il doppio del tempo perché la giustizia funziona con tempi lenti. Un imprenditore quando non evade, paga troppo, deve adempiere a troppe beghe burocratiche e riceve pochi servizi per quanto paga.
    A mio parere Veltroni dunque si è presentato bene: ha mostrato di avere le idee chiare su cosa si deve fare e mi ha sorpreso non lasciandosi andare come temevo al buonismo caramelloso dimostrandosi capace di lanciare ben indirizzate frecciatine alla sua parte politica.
    Da questo punto di vista alcune questioni con i suoi le dovrà chiarire e non bisogna essere dei veggenti per immaginare le resistenze e gli ostruzionismi chem dovrà superare. Ne faccio una breve rassegna:
    Veltroni ha parlato di un nuovo ruolo da dare alle donne nel partito. Nei fatti i suoi compagni non la devono pendate come lui: altrimenti non si spiega perchè è stata scelto lui come candidato (unico?) al PD e non la Finocchiaro. chi ha lavorato di più per il PD, Veltroni o la Finocchiaro? Si attendono riscontri a questo buon proposito.
    Ha affermato che non è con l'odio sociale che si elimina l'evasione e che è ugualmente esecrabile il pubblico dipendente fannullone che magari fa secondo lavoro in nero. Ma chi è che continua a propagandare una logica di odio classista e a difendere i fannulloni considerando un tabù il licenziamento nel settore pubblico?
    Ha parlato di un ambientalimo intelligente rivolto ai si grazie anche alla conoscenza e allo sviluppo delle energie alternative( idrogeno, solare): ha detto che non si può dire all'alta velocità se l'alternativa sono i gas di scarico della auto, non si può dire no allo smaltimento dei rifiuti tramite termo valorizzatori se l'alternativa sono le discariche a cielo aperto. Ma chi è contro la TAV? E chi governa nella regione Campania dove lo smaltimento dei rifiuti sono emergenza quotidiana?
    Ha evidenziato le storture del welfare dove si discute ogni giorno se si debba andare in pensione a 57 ,58 o 60 anni, ma non si affrontano i problemi dei bambini che vivono in famiglie al di sotto della soglia della povertà. Questo vorrebbe dire che Veltroni non è contro lo scalone della riforma Maroni? E che forse ammette che le pensioni incamerano troppe risorse pubbliche sottraendone ad altri settori ugualmente importanti del welfare? Ma quanti nel centrosinistra sono d'accordo con lui?
    ha elogiato l'opera di D'Antona e Marco Biagi . ma forse si è dimenticato che a sinistra c'è chi vede Biagi come il demonio.
    Ha fatto l'elogio del sistema elettorale francese definendolo testualemte perfetto. Ha aggiunto “da noi tutto è frammentazione. Ma la democrazia è decisione. I comuni e le regioni sono esempio di stabilità ed i sindaci rispondono ai cittadini.” Il sistema elettorale deve far convivere le esigenze di pluralismo, rappresentatività, stabilità e eliminazione della frammentazione. Si è detto favorevole a ridurre la numerosità degli organismi elettivi. 1000 parlamentari in italia sono troppi, negli altri paesi ce ne sono la metà . Ha definito l'Italia paese dei veti e non delle decisioni e ha ammonito che la democrazia si può perder per eccesso ma anche per difetto di decisione. Un elogio del maggioritario dunque. A Mastella ai comunisti e ai verdi saranno fischiate le orecchie.
    Un sincero augurio a Veltroni perché un partito democratico forte è utile non solo al centrosinistra, ma anche al sistema politico italiano e serve da stimolo anche alla destra. Ma deve essere consapevole che gli ostacoli alla realizzazione di ciò che ha proposto vengono anzitutto dai suoi alleati.
     
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  7. ShakeUp
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    CITAZIONE (lupog @ 1/7/2007, 10:43)
    A mio parere Veltroni dunque si è presentato bene: ha mostrato di avere le idee chiare su cosa si deve fare e mi ha sorpreso non lasciandosi andare come temevo al buonismo caramelloso dimostrandosi capace di lanciare ben indirizzate frecciatine alla sua parte politica.

    francamente, ha detto (come tutti i politici) le cose che i cittadini vogliono sentirsi dire. ma tra dire e fare...

    veltroni è il vecchio che viene ripresentato come il nuovo... ahimè, altro che largo ai giovani... :(
     
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  8. Drago Nero™
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    Veltroni é il vecchio che avanza, semplicemente gode di quell'abilità rara in Italia da parte dei politici: saper stare nell'ombra, silenzioso ed attendista. Walter Veltroni, per il Partito Democratico ( Pd ) é certamente il meglio possibile dopo i "capricci" dell'assediato Romano Prodi e le esclusioni forzate ( leggasi scandalo intercettazioni ) di personaggi illustri della sinistra quali Massimo D'Alema e Piero Fassino. Davvero poca cosa le velleità di Francesco Rutelli e del ministro Bersani, presenti per fare numero e niente più.

    Quel che mi rattrista, da non elettore del centrosinistra, é il vedere l'entusiasmo della gente, dei delegati di partito, di quelle persone che affermano, gonfiando il petto: "Adesso sì che si ragiona !". Ne siamo poi certi ? Intanto continua a latitare un ricambio al vertice, mentre l'oligarchia solita della sinistra ( e tralasciamo il complesso discorso sull'ala più estrema ) non accenna a fare un passo indietro.

    Dimenticavo: la sinistra ha perso, più o meno nettamente, al Nord. Pensa di riconquistare elettori tacendo e dimenticandosi che, volenti o nolenti, sono gli elettori "nordisti" a sorregge le scempiaggini economiche di questo governo dei "burattini" senza fili ?
     
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    Per rimanere sul tema del topic io dico che il PD è un grande rischio ma anche una grande opportunità e io questa opportunità voglio viverla: insomma ci voglio credere, voglio credere che sia nato un grande partito democratico al suo interno, pluralista, serio e in grado di governare il paese. per il resto ritengo Enrico Letta il candidato migliore per guidarlo e concordo sul fatto che il nord sta lanciando un grido di dolore che l' Ulivo DEVE saper ascoltare
     
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  10. lupog
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    Riflessioni sulle primarie del PD: successo di partecipazione, l'apparato lo cogliera?

    il risultato più eclatante delle primarie è quello della partecipazione alle urne: quasi tre milioni e mezzo di persone sono andate a votare, ben al di là di ogni previsione ( si riteneva che sarebbe stato un successo se si fosse superato il milione di votanti). Forse una risposta all'antipolitica del “vaffa”, più probabilmente l'ultimo gesto disperato di tanti cittadini che vogliono credere alla bontà di questo nuovo progetto politico messo in piedi da personaggi che di nuovo hanno poco o nulla. Un segnale anche per la destra, la creazione di un forte partito di centrosinistra, nella direzione della realizzazione di un bipolarismo finalmente compiuto. Il fatto incontestabile è che, forte di questa massiccia investitura popolare, il Partito Democratico può cominciare la fase costituente su basi abbastanza solide e che Veltroni grazie al suo 75% di consenso ha la legittimazione per intraprendere con decisione quel rinnovamento che la base evidentemente reclama. Premesso ciò permangono gli interrogativi che mesi fa accompagnarono l'annuncia della nascita del PD. Partendo dalle due parole d'ordine, rinnovamento e decisione: Veltroni è l'uomo giusto che può incarnare queste aspettative? I rapporti con il governo: Veltroni agirà per smarcarsi progressivamente da Prodi e dal suo operato o si adopererà per sostenerlo e legittimarlo? Nel Pd confluiscono un'anima cattolico popolare con radici democristiane, e un'anima socialdemocratica che faticosamente e dolorosamente ha ripudiato l'utopia comunista: il risultato sarà la somma di queste due identità o si arriverà ad un'auspicata fusione dei due riformismi? E conseguentemente permarranno le diffidenze e le litigiosità di questa prima fase di legislatura? Senza contare che chi nella maggioranza dal PD è rimasto fuori ( al centro come a sinistra) sarà sicuramente allarmato dal riscontro avuto dal nuovo soggetto politico e per reazione potrebbe avere interesse a distinguersi ulteriormente dall'azione operativa del governo. E infine occorre domandarsi quali indicazioni trarranno i dirigenti del PD dall'ingente affluenza elettorale: si sentiranno responsabilizzati nel voler costruire un partito realmente nuovo, non solo nel nome, ma anche nelle persone e nel modo di fare politica oppure rassicurati dal fatto che vi è un consistente zoccolo duro che voterà per loro sempre e comunque, considereranno questa l'ennesima operazione di maquillage e continueranno semplicemente a operare come prima per garantirsi la sopravvivenza politica?
     
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    Per ora mi godo il successo (non ho resistito, sono andato a votare e mi è pure tornato l' entusiasmo)...
     
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  12. Veneto Autonomo
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    ma il PD di sicuro non sarà la panacea a tutti i mali.
    le primarie farsa erano uno spazio concreto di partecipazione e 3.4 mln di italiani lo hanno sfruttato: meglio di sicuro dei vaffa.

    sappiamo bene cosa vogliono i 3 milioni speriamo che in sede di costituente lo tengano presente...in primis la struttura federata. I problemi del veneto non sono quelli della calabria, nè quelli della lombardia.
     
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  13. Lorindel
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    Purtroppo il PD aveva l'aria da illusione che fin'ora ha dimostrato.
    Il partito delle innovazioni. E le liste erano bloccate.
    Primarie. E Veltroni "guarda caso" vince.
    Idee anti-nostalgiche. E siamo partiti con personaggi pluri-datati e di una sinistra non molto moderata e anti-nostalgica.
    Vedo molto il tutto come un'azione soltanto mediatica.
    Meritano piu' rispetto i vecchi e duri compagni che resistono a pugno alzato coerenti e mai adattati.
    Eh già,sono un rivoluzionario. Se avessi anche l'idea della comunione dei beni,sparirebbero gli amori astratti per la Patria e la tradizione,se accettassi regole che non potrò mai accettare di buonismi e demagogie varie e fossi principalmente meno critico verso qualsiasi cosa che sappia di partito (non vogliatemene coloro che si identificano come comunisti,ma siete alquanto legati alla sezione e agli ordini dall'alto) sarei il primo comunista in Italia.
     
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    Mah, anch' io vedo i problemi ma aspetto i risultati della Costituente per pronunciarmi sulle vere prospettive del nuovo partito.
     
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  15. Giuseppe Pizza
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    CITAZIONE (Veneto Autonomo @ 17/10/2007, 18:31)
    ma il PD di sicuro non sarà la panacea a tutti i mali.
    le primarie farsa erano uno spazio concreto di partecipazione e 3.4 mln di italiani lo hanno sfruttato: meglio di sicuro dei vaffa.

    sappiamo bene cosa vogliono i 3 milioni speriamo che in sede di costituente lo tengano presente...in primis la struttura federata. I problemi del veneto non sono quelli della calabria, nè quelli della lombardia.

    La verità è una sola. Il PD vuole ricoprire il ruolo che un tempo era della nostra DC. Ma non riuscirà in quest'ignobile impresa. La DC è una sola, e adesso è mia.
     
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18 replies since 25/4/2007, 11:25   555 views
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