TROIA

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  1. lupog
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    Tutti consociammo la storia di Troia narrata nell'Iliade, ma Troia cos'ha rappresentato veramente nella storia?
    Nel III millennio a.C. Troia si presenta come crocevia dei mercanti di metalli preziosi in transito dall’Asia. Dalla collina su cui era insediata la roccaforte si poteva controllare sia la via marittima dello stretto dei Dardanelli sia le strade via terra.
    Troia conosce un periodo di stasi per riprendersi nel II millennio a. Come importante luogo in cui si tessono rapporti commerciali tra la grecia e l'Asia
    Intorno al 1500. a.C. vengono costruite mura alte circa a 8 mt e spesse 5 mt.
    A quell’epoca si pensa debba risalire la “guerra di Troia”. Dopo un violento terremoto Troia è soggetta a diverse invasioni di varie tribu balcaniche e greche. Nel 480 a.C sono i Persiani ad impadronirsene per circa un secolo fino alla conquista di Alessandro Magno
    Ormai decaduta dal punto di vista commerciale Troia è ormai oggetto di attenzioni "turistiche da parte dei Greci che la visitano in omaggio agli eroi omerici e dei romani in virtù del leggendario antenato Enea.
    Troia ,dopo esser stata sede episcopale in periodo bizantino, cadrà nell'oblio.
     
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  2. Karma Negativo
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    Gli Hittiti erano, in anatolia, il popolo più forte dell'epoca, e giunsero anche al mar Egeo.

    In alcuni documenti hittiti c'è testimonianza di una città situata nella zona dell' Ellesponto di nome Wilusa.
    E' stata fatta un analogia fra il nome Ilio (che i Micenei avrebbero chiamato Wilios) e Wilusa...


    altro non so dire..
     
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  3. lupog
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    sulla teoria di Wilusa-Troia, vedere il testo seguente.

    http://www.archeologia.com/forum/storia-an...erra-troia.html


    CITAZIONE
    Andare indietro nel tempo a volte assomiglia ad un indagine poliziesca. A volte gli indizi più utili si trovano magari dove non si cercano. Negli ultimi anni, per esempio, gli studi su Troia hanno trovato alcuni indizi interessanti nei testi ittiti. indizi sempre più interssanti sembrano far coincidere la città di Wilusa, di cui i testi ittiti parlano in più occasioni, con Troia.
    Prima di tutto il nome, giacché è ormai quasi assodato dai linguisti, dallo studio comparato dei dialetti greci arcaici, che in greco arcaico Ilion si scriveva Wilion, giacché il dialetto attico dell'Iliade fu uno dei primi a perdere la lettera digamma dall'inizio di molti vocaboli.
    Poi le diverse coincidenze fra la Troia e Wilusa. Questa città compare nei testi ittiti intorno al 1400 a.c. . Questa era descritta come un'importate città del paese di Assuwa, nome che gli ittiti davano alla parte occidentale dell'Anatolia. In quel periodo gli ittiti iniziavano la loro espansione imperiale e si trovarono a scontrarsi contro una coalizione di 22 popoli e città del paesi di Assuwa. Il re ittita Tudhaliya I sconfisse questa coalizione, annettendo all'impero alcuni di questi popoli, mentre gli altri rimasero indipendenti ma entrarono nella sfera di influenza ittita.
    Altri 4 testi molto importanti parlano di Wilusa, tutti datati fra il 1310 e il 1250 a.c., che hanno la particolarità di intrecciarsi l'un l'atro delineand una storia ben precisa.
    Sono 3 lettere diplomatiche e un trattato,
    La prima è la lettera, databile tra il 1310 a.c. e il 1280 a.c., del re Manapha-Tarhunta signore del bacino del fiume Seha (regione corrispondente alla Misia, giacché si sa da altre fonti che era il nome dato al Caico, il fiume che scorreva nei pressi di Pergamo), rivolta ad non meglio identificato re Ittita. Questo sovrano, che era uno dei vassalli dell'impero (anche se lui stesso ricorda che in passato prossimo si era ribellato agli ittiti, insieme al re di Mira Kupunta-Kurunta, ma di aver fatto poi atto di sottomissione dando in ostaggio tutta la sua famiglia), parla di un certo Piyama-Radu (Piyama vuol dire dono, Radu era una divinità benevola), un avventuriero appartenente al non meglio identificato popolo degli "Atpa" che aveva deposto il re di Wilusa Kikunni, che era un vassallo ittita, ed aveva tentato di invadere la vicina isola di Laspa (ossia Lesbo). Però gli Ittiti, con la collaborazione dei loro alleati, fra cui Manapha-Tarhunta, lo avevano sconfitto ed ucciso. Quest'ultimo descrive Wilusa come una città posta a nord dei territori del suo regno, ossia nella regione che conosciamo come Troade.
    Il secondo documento è il trattato di alleanza fra il re ittita Muwatalli II e il re di Wilusa Alaksandu, databile intorno al 1280 a.c. (sicuramente però è successivo al primo) . In questo trattato si parla anche dei diritti di re Manapha-Tarhunta. Ora nell'Iliade Paride viene chiamato anche Alexandros, quindi non sarebbe campato in area supporre che il nome Alessandro possa essere un nome dinastico troiano.
    Un terzo documento è una lettera del re ittita al suo vassallo re di Mira. Questa lettera non è precisamente databile, giacché non fa riferimento a date conosciute, ma dovrebbe essere stata scritta fra il 1300 a.c. e il 1250 a.c.. Questa lettera è chiamata la "lettera di Milawanda", giacché un re ittita non identificato accenna ad una campagna militare condotta insieme nel nei pressi di questa città, identificata con Mileto (sappiamo che gli achei la chiamavano Milwatos). In questa lettera il re ittita chiedeva anche al suo vassalo di consegnare ad un suo emissario un certo Walmu, rifugiatosi da lui, per reistallarlo sul trono di Wilusa al posto del fratello, città che viene posta nei pressi del mare.
    Il re ittita ricorda al re di Mira che il padre (forse Kupunta-Kurunta?) si era ribellato all'impero e che lui era stato posto sul trono proprio in sostituzione del ribelle. Un ribelle come Piyama-Radu (rieccolo!)
    Il quarto documento, databile intorno al 1250 a.c. è una pagina di una più lunga lettera scritta dal re ittita Hattusili III ad un re del popolo degli Ahhiyawa, nome con cui designavano gli Achei (forse il re di Tebe, giacché si accenna al fratello del re, Tawagalawa, che i linguisti mettono in relazione con il nome acheo di Etewoklewes, ossia Eteocle, nome dinastico della famiglia reale tebana). In questa lettera si accenna anche a Milawanda (Mileto) e al suo governatore, appartenente al popolo degli "Atpa".
    In questa lettera, il re ittita ricorda che "Ora noi siamo giunti ad un accordo su Wilusa per cui noi fummo in guerra".
    L'ipotesi che si sta facendo strada è di una Wilusa/Troia che, dopo essersi ripresa dal terremoto che la distrusse intorno al 1500 a.c., per circa due secoli fu una città ricca e strategica, vassalla dell'impero ittita, che dovette però difenderla dalle mire degli achei in espansione. Ma Quando, intorno al 1200 a.c., l'impero ittita fu messo in crisi dai popoli del mare, gli achei colsero l'occasione di conquistarla ed incendiarla, come non erano riusciti nel secolo precedente, per poi crollare anche loro, a seguito dei sommovimenti e delle migrazioni che sconvolsero il medio oriente e l'area mediterranea nel XII sec. a.c. .

     
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  4. Apph
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    esauriente XD grazie ^^
     
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  5. Romagnoli inutile
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    molto interessante...soprattutto l'approfondimento di Lupog :)
    suggerirò la lettura del topic a qualche mio amico che non è cretino e limitato come me nell'apprendere qualunque tipo di informazione...ma che ci posso fare...mia mamma mi ha fatto così... non è semplice convivere con questo obsoleto cervello, la mancanza di neuroni rende la mia mente sveglia e attiva come quella di un novantenne...ma vabbè...pazienza!!!

    Edited by Cornelio Scipione. - 20/1/2008, 17:47
     
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  6. Wollando
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    Tra l'altro l'unica fonte scritta rinvenuta a Troia è proprio un sigillo ittita scritto in luvio geroglifico (la scrittura cerimoniale tardo-ittita).
     
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  7. Trillix
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    Dettagliata analisi storico-archeologica circa la possibile e plausibile veridicità della guerra di Troia possono essere trovate su questa pagina:

    http://www.salimbeti.com/micenei/war.htm
     
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6 replies since 14/5/2007, 16:24   2630 views
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