LA MORTE DI DADULLAH ED IL FUTURO DEI TALEBANI

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  1. lupog
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    è presto per determinare quali siano le conseguenze della morte del mullah Dadullah, il guerrigliero (?), pardon terrorosta talebano famoso in Italia per essere tra coloro che hanno gestito il sequestro di Mastrogiacomo, ma ancor più in Afghabistan come sterminatore degli sciiti Hazara. Forse non cambierà nulla , come sostiene Emergency, i talebani dopo averlo sostituito alla guida della jihad con uno dei fratelli, (un altro fratello, quello liberato nello scambio intercorso per la liberazione di Mastrogiacomo, è stato ucciso nello stesso conflitto a fuoco che ha visto perire Dadullah) si riorganizzeranno e condurranno le loro operazioni in maniera ancor più crudele. Tuttavia ci sono alcuni elementi che vanno presi in considerazione. Anzitutto è impossibile pensare che la morte di Dadullah non sia stato uno schock per i talebani: si trattava del capo militare talebano, ed in qualsiasi esercito regolare o di guerriglia, il condottiero costituisce un punto di riferimento anche per morale per le truppe. Le cronache , non saprei dire quanto attendibili , ci dicono che molti talebani ancora si rifiutano di prendere in considerazione l'accaduto e credono che le immagini del corpo senza vita di Dadullah siano quelle di un sosia. In secondo luogo và tenuto presente che Dadullah è stato ammazzato non con un bombardamento aereo, odiatissimo dagli afghani perchè lascia sempre la scia tragica di decine o cntinaia di morti civili, ma in uno scontro a fuoco tra i talebani e le forze Usa e afghane . Anche questo elemento è importante sotto il profilo psicologico: i talebani sostenevano che gli americani erano incapaci di uccidere nel corpo a corpo, ma solamente con bomabardamenti dall'alto. L'uccisione di Dadullah in un sol colpo sfata questo luogo comune ed incrina pesantemente il mito dei talebani abilissimi guerriglieri. Infine tenendo a mente quallo che sinora era stato l'andamento della guerriglia talebana c'è da chiedersi come Dadullah, considerato anche dai suoi avversari abilissimo e astutissimo, sia stato così ingenuo da farsi sorprendere dall'agguato delle forze alleate. In altre circostanze sarebbe stato preavvertito dell'arrivo del nemico e sarebbe riuscito a fuggire o ad organizzare una migliore resistenza. Qualcuno deve averlo tradito, vendendolo al nemico, che sapeva esattamente dove si trovasse. O comunque ha impedito che le comunicazioni funzionassero per approntare tempestivamente le necessarie contromisure. O entrambe le cose: segno che cominciano ad emergere le prime falle nella rete di protezioni e complicità che hanno sostenuto i gruppi guerriglieri talebani. Ed il successore di Dadullah dovrà tenerne conto e preoccuparsene, per evitare di fare la stessa fine.
     
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  2. onestobender
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    Secondo Il Corriere (Link) sul corpo sono state individuate tre ferite: una alla schiena e dua allo stomaco. Il colpo alla schiena è ovviamente quello più interessante: potrebbe essere un segno del fatto che la politica del "divide et impera", se applicata sistematicamente, può risultare vincente.
     
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  3. Drago Nero™
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    Prima d'ogni cosa vi prego di scusarmi se solo ora trovo il tempo per potermi dedicare a questo forum che tanto amo, ma i numerosi impegni professionali mi hanno distratto da questa mia passione. Se, leggendomi, doveste trovare delle incongruenze o concetti già ampiamente discussi vi prego di non volermene più di tanto. Grazie.

    Dadullah é morto come, probabilmente, avrebbe voluto morire: combattendo. Dai racconti apparsi precedentemente la sua uccisione si delineava la figura di un guerriero ( del male ) atto ad ogni tipo di atrocità nei confronti del nemico. Se la memoria non m'inganna il Corriere della Sera affermava con buona dose di certezza che lo stesso "signore della guerra" e vice del mullah Omar era solito sgozzare gli sventurati capitati nelle sue mani. Un barbaro moderno, mitizzato da una popolazione ( o parte di essa ) facilmente impressionabile con racconti mistici e fantastici atti ad accrescere il mito di un banale terrorista.

    Cambierà qualcosa nella strategia del terrore ? No e questo monosillabo basterebbe a chiudere il mio intervento. Non cambierà nulla perché i talebani hanno un'innata capacità di rigenerarsi anche dopo atroci sconfitte ( visti i numeri sui "caduti" si dovrebbe pensare ad una vittoria schiacciante dell'Occidente, cosa ancora là da venire ). Per il mullah Omar la perdita del suo luogotenente più feroce crea pochi imbarazzi e grandi soddisfazioni. Per assurdo: la morte di Dadullah si può trasformare in un buon motivo per promuovere a vice comandante un elemente meno riottoso alla disciplina, lontano dalla strategia dei rapimenti di giornalisti ed operatori umanitari occidentali ( e non ) e più abile nel cercare il consenso delle tribù frastornate dal doppio binario di guerra sul quale si trovano loro malgrado.

    Insomma: il mullah Omar ( più verosimilmente il "fantasma" di O.B. Laden ) ha lasciato la ribalta mediatica al suo vice "gambadilegno", incoraggiandone le comparsate su Internet, via radio o incontrando giornalisti di mezzo mondo. Siccome le truppe NATO han mille e più difetti, ma proprio sprovvedute non sono, hanno sicuramente ben lavorato d'intelligence ed individuato il suo nascondiglio. Un "eroe" del male schiacciato dal suo stesso mito. Si può, dunque, perdere una guerra contro gente simile ?

     
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2 replies since 16/5/2007, 13:22   207 views
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