come spiegate il successo del libro La CASTA?

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  1. lupog
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    La casta
    Così i politici italiani sono diventati intoccabili
    Gian Antonio Stella , Sergio Rizzo
    Casa editrice: Rizzoli
    Collana: Saggi
    Anno pubblicazione: 2007
    Prezzo: 18,00
    Pag: 294


    Questo libro documentatissimo che descrive come i politici siano diventati una casta di intoccabili privilegiati andrebbe studiato come fenomeno sociologico. Dovunque vada, nei bar, nei ristoranti, nelle panchine dei parchi , nelle stazioni dei treni vedo persone intente a leggerlo. la sua diffusione và ben al di là delle oltre 700000 copie vendute. il libro circola sotto forma di fotocopie o di file scannerizzato. Conosco persone che avevano difficoltà a concentrasi perfino nella consultazione dell'elenco telefonico che l'hanno divorato in poche ore. a che si deve questo successo? il fenomeno è temporaneo e l'incazzatura destinata ad esaurirsi o è la premessa di un nuovo terremoto politico paragtonabile a quello di Tangentopoli?

    Edited by lupog - 7/8/2007, 16:30
     
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  2. onestobender
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    Credo che sia un segno di come la proverbiale corda sia sul punto di spezzarsi.
    E sappiamo tutti cosa succede quando si spezza, già una volta siamo stati all'avanguardia per quanto riguarda queste cose.

    Fra poco sentiremo gente che parla della necessità di guide forti, di figure eccezionali e dell'uomo nuovo.
     
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  3. lupog
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    CITAZIONE (onestobender @ 28/7/2007, 19:03)
    Credo che sia un segno di come la proverbiale corda sia sul punto di spezzarsi.
    E sappiamo tutti cosa succede quando si spezza, già una volta siamo stati all'avanguardia per quanto riguarda queste cose.

    Fra poco sentiremo gente che parla della necessità di guide forti, di figure eccezionali e dell'uomo nuovo.

    azz. questa non l'avevo messo in preventivo onesto. :unsure: quindi tu ritieni che potremo essere vicini ad una sospensione del funzionamento delle regole democratiche ed al conferimento di poteri eccezionali a uno o più istituti ( o persone) non meglio identificate? e l'opinione pubblicca che ruolo avrebbe in tutto questo? :cry:
     
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  4. onestobender
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    Se teniamo conto di due elementi, il passato e il contesto attuale a mio avviso il pericolo c'è (tralasciando il fatto che c'è sempre), anche se ovviamente non so dire quanto sia immediato.

    Per quanto riguarda il passato le lezioni non mancano; sicuramente la disastrosa situazione post bellica di Italia e Germania hanno avuto un forte influsso, ma secondo me un altro fattore determinante di cui tenere conto è la forte delusione nei confronti della politica di allora.
    Leggendo il "Mein Kampf" ad esempio, non potremmo fare a meno di concordare con molte delle affermazioni di Hitler sulla politica e soprattutto sui politici tedeschi.

    Tornando ad oggi quello che mi preoccupa è la crescente e sempre più profonda deriva qualunquistica del "tanto destra e sinistra sono la stessa cosa": a preoccuparmi ancora di più tuttavia è il fatto che non si può dare torto a chi fa queste affermazioni".

    L'ingiustizia, i privilegi, la corruzione, la stupidità senza speranza del dibattito politico; sono tutti ingredienti che vanno ad incrementare la rabbia repressa della gente.
    Questa rabbia, se incanalata nella maniera giusta al momento giusto da personaggi senza scrupoli può diventare pericolosissima.

    A ciò bisogna aggiungere il fatto che, col passare degli anni e con l'annessa scomparsa dei testimoni oculari, l'antifascismo non è più un valore ma sta diventando un elemento di connotazione politica (invece di essere un fattore trasversale della vita repubblicana).

    Al suo posto inizia ad aleggiare un'atmosfera menefreghista all'insegna del "volemose bene", "il passato è passato", "sotto il fascismo non si stava poi così male" (quì rubacchio un pò da un libro che consiglio a tutti, cioè "Opinioni di un clown" di Heinrich Boll), "Mussolini però ha fatto anche delle cose buone", "gli oppositori erano mandati in vacanza al confino", ecc...

    Queste sono le mie opinioni, poi non so, forse è solo un momento di pessimismo dovuto al caldo. :wallbash:
     
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  5. guicar0
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    Beh se una figura forte, carismatica emerge condannando tutto quello che la gente denuncia della politica italiana, c'è una possibilità che questa persona faccia carriera... se la situazione deteriora ulteriormente e senza freni... beh la remota possibilità c'è. Dopotutto mussolini salì al governo in una situazione completamente sballata, al momento non è così ma sento che ci stiamo avviando...
     
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  6. onestobender
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    A sostegno di quanto detto in precedenza (FONTE)



    Politica, cresce la sfiducia Perdono tutte le istituzioni


    da Corriere della Sera del 1 ottobre 2007, pag. 10

    di Renato Mannheimer



    Il dibattito e la preoccupazione per l'antipolitica continuano a mantenere ampio spazio sui media e, in generale, nel confronto politico. Soprattutto il libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella prima e le iniziative di Beppe Grillo poi, hanno funzionato da detonatore, portando alla luce ed enfatizzando l'esistenza di una sempre più larga area di insoddisfazione e di disagio, peraltro già individuata da diverse ricerche apparse nei mesi precedenti. Nelle sue forme più manifeste, la protesta è diretta sia verso la politica in generale sia, al tempo stesso, verso quella del governo in particolare.

    Ma, come si sa, il disagio non riguarda solo l'esecutivo: è vero infatti che nell'ultima edizione del «termometro Ispo della fiducia», il governo guidato da Prodi subisce un'erosione più accentuata. E che le altre istituzioni considerate più «politiche», come Parlamento, Sindacato e Confindustria mostrano i maggiori cali di consenso. Tuttavia, si erode negli ultimi mesi anche la fiducia in tutte le altre istituzioni, persino nella Chiesa cattolica e nelle Forze dell'Ordine. Insomma, la diminuzione di consenso è trasversale e riguarda l'intero tessuto istituzionale del paese, tanto che l'indice sintetico elaborato mensilmente diminuisce da gennaio ad oggi di ben sei punti.

    Tutto ciò si riflette anche sulla percezione delle prospettive economiche. Il clima di fiducia dei consumatori rilevato dall'Isae mostra un decremento impressionante da gennaio ad oggi, malgrado il lievissimo recupero proprio nelle ultime settimane. E il trend negativo riguarda anche la percezione della propria situazione personale.

    In questo clima, si accresce anche la diffidenza verso le possibili soluzioni avanzate. Il dibattito politico al riguardo viene giudicato ripetitivo e inconcludente. Le diverse proposte per uscire dalla crisi, avanzate da questo o quell'esponente politico, sono perlopiù ritenute poco credibili. Si allarga il punto di vista qualunquista, tanto che più dell'80 per cento dei cittadini — con una accentuazione nel centrosinistra - si dichiara d'accordo sul fatto che «nessun politico si interessa davvero dei problemi della gente come me». E, come sempre accade in queste circostanze - lo hanno paventato anche diversi commentatori, raffrontando il periodo attuale a quello pre-mussoliniano - l'onda di delusione e sfiducia porta ad auspicare l'emergere di un «uomo forte». Secondo un sondaggio Ipsos, pubblicato di recente, il 52% dei cittadini è «molto d'accordo» con l'idea che: «l'Italia ha bisogno di un uomo forte che sappia decidere e risolvere i problemi». E un altro 22% è «abbastanza d'accordo», ciò che significa che addirittura più di sette italiani su dieci vedono con favore questo genere di soluzione. In realtà, ciò mostra come il motivo vero del disagio non sta tanto nell'abuso di questo o quel privilegio da parte dei politici, né nell'uso dissennato che alcuni di essi fanno delle risorse pubbliche. Si tratta, certo, di comportamenti assai deprecati. Mail sentimento più forte, la vera spinta di tutta la protesta è la sensazione diffusa dell' incapacità dei governi a decidere, a governare davvero, a realizzare quanto viene promesso in campagna elettorale. Si tratta di un sentimento nato già durante il governo Berlusconi e accentuatosi nel corso della presidenza Prodi. Molti, elettori e, ancor più, molti osservatori, delusi dell'incapacità del Cavaliere ad attuare quanto si era impegnato a fare, hanno vissuto con speranza il tentativo di Prodi. E sono sino ad oggi scontenti anche di quest'ultimo.

    Per questo, la legge finanziaria presentata venerdì appare decisiva non solo per il futuro economico e sociale del paese, ma anche per la possibile riconquista del consenso dell' opinione pubblica. Le prossime settimane ci diranno se le proposte avanzate dal governo sono riuscite, da questo punto di vista, ad imprimere una svolta positiva.
     
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  7. Lorindel
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    Anti-fascismo? Inizia a militare di anti-pensiero dittatoriale e anti-ideologia,non anti-fascismo,per piacere.
    Non mi và di citare nuovamente le milioni di vittime in piu' dei regimi comunisti,ma sembra che una mozione europa della quale possiamo trovare il testo al seguente link dia quantomeno un nuovo volto alla vera storia.
    Invece che continuare sulla strada "ridiamo anima all'anti-fascismo",si parli invece "DIAMO FIDUCIA ALLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE" affinchè coloro che nelle barricate sono morti per darci il diritto di Libertà non siano davvero sepolti per sempre nei meandri della storia.
    Ma sè la politica,tutte le istituzioni e molti dei cittadini che (e su questo sono d'accordo) vanno sulla scia del pensiero "volemose bene" e andiamo avanti alla meglio accetterranno sempre regole che in realtà odiano,ma che davanti alle quali perdono tutte le forze pensando solamente al proprio angolo,ai propri problemi.
    Ed un effetto positivo del post-Grillo è questo : ridare sensibilità a destra,sinistra o centro che sia ad attivarsi ed a riflettere per il nostro Paese e per i nostri fratelli conpatrioti,che meritano in eguale misura risposte concrete dai Signori che sono li in alto grazie ai NOSTRI voti, voti di fiducia, e non meriti o chissà cosa. E' bene ricordare questo nostro immenso potere ogni tanto.
     
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  8. onestobender
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    CITAZIONE
    Anti-fascismo? Inizia a militare di anti-pensiero dittatoriale e anti-ideologia,non anti-fascismo,per piacere.

    Pensiero anti-dittatoriale + Pensiero anti-ideologia= antifascismo.

    Almeno per come la vedo io: tutto il resto, come la militanza comunista, socialista e cattolica che hanno caratterizzato il movimento antifascista storico, per me sono idee personali dei suoi protagonisti, ma il succo resta quello.

    La tua frase successiva inoltre (che cito qui sotto) mi fa pensare che tu mi attribuisca uno degli orientamenti politici di cui ho parlato (mmmh vediamo... indoviniamo un pò quale...): ti avverto subito, stai prendendo un bel granchio (e in questo senso non vorrei che si ripetesse lo spiacevole expluà di una discussione vecchia con Shakeup su Destri e Sinistri).



    CITAZIONE
    Non mi và di citare nuovamente le milioni di vittime in piu' dei regimi comunisti

    Hai fatto bene a non citarli, perchè qui non mi sembra che si stia parlando di quello. A questo punto potrai dire: beh tu nel tuo post hai citato il fascismo in lungo e in largo!
    Certo che ho citato il fascismo (e non il comunismo) e c'è un semplice motivo: il fascismo in Italia è stato un'esperienza politico-istituzionale concretamente vissuta, il comunismo no (almeno, non mi sembra che da noi ci sia mai stato un regime politico comunista e nemmeno il pericolo di una sua formazione, ma forse mi sbaglio...).

    Questa esperienza, storicamente vissuta, ha portato una dittatura, una disastrosa guerra e la conseguente distruzione del nostro paese: tutti questi mi sembrano dati di fatto su cui c'è poco da discutere o sbaglio?
    La Repubblica Italiana di conseguenza è nata proprio da quel paese distrutto dal fascismo: mi sembra dunque logico che la nostra nazione e le nostre istituzioni siano stati segnati in modo particolare proprio dall'antifascismo (e secondo me sarebbe stato quantomeno grottesco se, al contrario, l'elemento fondamentale fosse stato l'anticomunismo).
     
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  9. Lorindel
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    Sai come la COOP è cresciuta? Sai come la CGIL ha distribuito i suoi "adepti" e come ancora oggi controlla molte industrie statali? Sai perchè le Foibe e le vittime comuniste non vengono ancora oggi citate sui libri di storia italiani? Sai la storia delle Brigate Rosse?
    Ecco. Ti danno solo una piccola idea di quel che è stato il comunismo in Italia.
    Ecco perchè il mio ribadire di ANTI-IDELOGIA ed ANTI-DITTATURA.
    E quest'equazione:

    Pensiero anti-dittatoriale + Pensiero anti-ideologia= antifascismo

    E' davvero ma davvero fuori luogo.
    Il male delle idelogie è stato dimostrato in ogni Paese del mondo con altrettante vittime. Iniziamo quindi a liberarci da ogni pregiudizio e da ogni luogo comune,e potremo cambiare sul serio qualcosa.
     
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  10. onestobender
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    In generale per tutte le tue domande che cominciano con "sai" ti rimando QUI.

    Se scendiamo poi nel particolare ti ricordo che tu nel post precedente hai parlato di milioni di vittime in piu' dei regimi comunisti.
    Hai quindi tirato in ballo due elementi:

    1) I regimi comunisti (e mi sembra di ricordare che in Italia non ce ne sia mai stato uno).
    2) I milioni di morti (che in Italia non mi risultano proprio, nonostante la COOP e la CGIL, per le Brigate Rosse invece il discorso è diverso, i morti non sono stati milioni ma il terrorismo va condannato con fermezza).

    Piccola aggiunta: quando parli di milioni di vittime in piu' dei regimi comunisti, con quel IN PIU' non fai che ricantare un vecchio adagio da pallottoliere della destra italiana.
    Dimostri di ragionare secondo la logica aberrante del "i miei morti valgono di più perchè sono di più".


    Sulle foibe ti do ragione, ma solo parzialmente, per due ragioni:

    1) La bibliografia globale sull'argomento non manca certo di titoli, quindi non mi sembra che non se ne parli (anche in tv).
    2) Se questa brutta pagina della nostra storia non è venuta a galla per molto tempo non credo che sia colpa di un regime comunista, visto che in Italia ha governato per decenni la DC (e non mi sembra che sia mai stato un partito comunista).


    Sull'ideologia ti do ragione (da buon husserliano): si è sempre dimostrata catastrofica sia dal punto di vista scientifico-filosofico che da quello politico.
     
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  11. Lorindel
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    No no figurati.
    "Pallottoliere" di destra giammai. Semmai rivisitatore senz'altro,visto che per anni in Italia il comunismo non ha fatto altro che cercare di infilare la sua ideologia nel Paese, dopo il fenomeno fascismo e soprattutto ausiliato da quella perdita di fiducia in una visione politica di tradizione a destra dopo il già citato fenomeno.
    E circa i milioni di morti parlavo a livello mondiale. E secondo il tuo discorso "Non è accaduto in Italia" ti dico allora : il nazismo non l'abbiamo avuto in Italia. Semmai dovesse presentarsi un partito nazional-socialista appoggiamo la sua legalità secondo il discorso "In Italia non c'è stato il Nazismo"?
    Oppure come l'Europa sta facendo dal 2003 cercando di dare egual colpe a quei regimi totalitari e a quelle ideologie estremiste che come ogni fondamentalismo hanno portato danno nel Mondo?
    Circa i morti, hai traviato del tutto il mio discorso. Io condanno qualsiasi azione che meriti o che porti anche ad una sola vittima,perchè nessuno e ribadisco NESSUNO ha il giudizio di vita e morte tra gli uomini. Ma essendo in tutto il mondo dichiarato fuori legge qualsiasi movimento politico che anche lontanamente richiami ai regimi totalitari di destra, non vedo per quale ragione non debba essere fatto lo stesso per quelli di sinistra. E nel mondo questo sta avvenendo. Come disse Di Pietro a Matrix "I residui comunisti sono rimasti soltanto a Cuba e in Italia." (dimenticando il regime cinese vabè) Basta falce e martello o fascio o svastica. Cerchiamo di innovare il nostro pensiero politico distaccandoci da un periodo che segnò nel bene o nel male il mondo,ma che deve appartenere alla sola Storia.
    Ti rispondo circa le foibe anche.
    Sui libri di storia, sino agli inizi della Seconda Repubblica, non v'era neanche l'ombra di massacri comunisti in quanto l'istituzione scuola era tutta legata alla CGIL e ai suoi adepti (ergo risposta automatica alla tua affermazione : se questa non è dittatura..).
    Solo in quest'ultimo decennio le cose sembrano (e vedendo chi siede al Parlamento,è bene sottolineare quel sembrano) cambiare in vista di un'innovazione culturale della politica. E questo novello PD sembra dare nuove speranze almeno a sinistra.
    Credo che si è andata alquanto OFF pensando all'argomento centrale del post, e mi dispiace di averlo fatto.
     
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    Non solo la discussione è andata off ma ormai è fuori sezione: se volete parlare di comunismo, fascismo, etc (evitando luogho comuni!!!) fatelo nella sezione storia contemporanea.
    Per rimanere in tema del post io il libro non l' ho ancora letto ma spero di farlo al più presto: il tema mi appassiona alquanto.
     
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  13. onestobender
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    Io sposterei l'ultima parte discussione (più o meno gli ultimi 6 post) creando un nuovo topic nella sezione apposita.
     
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  14. lupog
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    in che sezione e che tittolo gli volete dare ? scrivetemi in Mp eventualmente......
     
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  15. guicar0
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    Buona lettura Oskar (e buon vomito dopo le prime due pagine :D)
     
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17 replies since 28/7/2007, 13:55   425 views
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