ABORTO E STUPRO: CONTESA TRA AMNESTY E VATICANO

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  1. lupog
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    La questione è semplice: Amnesty International ha riaffermato la propria politica favorevole all'aborto in caso di stupro subito dalle donne. Il Vaticano per bocca del segretario di Stato cardinale Bertone ha criticato questa posizione ribadendo che che la vita và difesa anche in caso di violenza. cosa ne pensate?

    LA POSIZIONE DI AMNESTY IN TEMA DI ABORTO

    http://www.amnesty.it/pressroom/documenti/...?page=documenti

    La posizione di Amnesty International in tema di aborto

    In occasione del XXVIII Congresso internazionale di Amnesty International, che si è svolto in Messico ad agosto di quest’anno, l’organizzazione per i diritti umani ha ratificato la sua posizione sull’aborto. La discussione su questo tema ha avuto origine nel contesto della campagna “Mai più violenza sulle donne”, che ha messo in luce la drammatica realtà di donne e bambine vittime di violenza sessuale e che subiscono ancora oggi le conseguenze della violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi. La sua adozione è stata preceduta da una consultazione internazionale durata due anni tra le Sezioni Nazionali, i Gruppi e i soci dell’associazione.

    La posizione di Amnesty non è per l’aborto come diritto ma per i diritti umani delle donne che devono vivere libere dalla paura, dalla violenza e dalle coercizioni quando affrontano le conseguenze dello stupro e di altre violazioni dei diritti umani.

    La policy adottata consentirà all’associazione di occuparsi di questioni specifiche riguardanti l’aborto, nella misura in cui queste sono direttamente legate alle attività di Amnesty International sul diritto alla salute e sulla violenza contro le donne.

    Amnesty International pertanto chiederà agli Stati di:

    • fornire a uomini e donne informazioni complete riguardanti la salute sessuale e riproduttiva;
    • modificare o abrogare le leggi per effetto delle quali le donne possono essere sottoposte a imprigionamento o ad altre sanzioni penali per aver abortito o cercato di abortire;
    • garantire che tutte le donne con complicazioni sanitarie derivanti da un aborto abbiano accesso a trattamenti medici adeguati, indipendentemente dal fatto che abbiano abortito legalmente o meno;
    • garantire l’accesso a servizi legali e sicuri di aborto a ogni donna la cui gravidanza sia dovuta a una violenza sessuale o a incesto o la cui gravidanza presenti un rischio per la sua vita o la sua salute.

    Sulla base della policy adottata, Amnesty International:

    • non svolgerà campagne generali in favore dell’aborto o di una sua generale legalizzazione;
    • non giudicherà se l’aborto sia giusto o sbagliato;
    • non consiglierà a singole persone di proseguire o interrompere una gravidanza;
    • non prenderà posizione sul fatto che una donna debba o meno abortire nelle circostanze sopra descritte, ma chiederà agli Stati di assicurarle la possibilità di ricorrere all’aborto in maniera sicura e accessibile e di prevenire gravi violazioni dei diritti umani correlate alla negazione di questa possibilità;
    • naturalmente, proseguirà a opporsi a misure di controllo demografico coercitive come la sterilizzazione e l’aborto forzati.


    LA POSIZIONE DEL SEGRETARIO DI STATO CARDINAL BERTONE IN UN INTERVISTA ALLA RADIO VATICANA.

    Salvare la vita anche se è frutto di violenza
    Intervista al cardinale Bertone di Luca Collodi - Radio Vaticana

    “Bisogna salvare la vita anche se è frutto di violenza”: così ha detto il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in una intervista rilasciata in esclusiva alla nostra emittente, a margine del Meeting di Rimini, commentando la svolta di Amnesty International che ha inserito tra i diritti umani l’aborto in caso di stupro. Il porporato ha affrontato questo e altri temi, come la verità, argomento al centro del meeting, l'azione di satana nel mondo e l'immagine della Chiesa, a volte deformata dai mass media. L'intervista è stata realizzata da Luca Collodi.

    Cardinale Bertone, è la prima volta che, come Segretario di Stato, inaugura il Meeting di Rimini, ma non è la prima volta che lei partecipa al Meeting...
    "Sì, conoscevo il Meeting, lo conoscevo anche da vicino. Sono venuto due volte a partecipare ai dibattiti, una volta anche ad un dibattito importante su Pio XII. Ho sempre visto il popolo del Meeting numeroso, attento, curioso, come dicevo nell’omelia, curioso di sapere, di sapere di più e di confrontarsi. Questa è la caratteristica soprattutto delle migliaia e migliaia di giovani che frequentano ogni anno il Meeting. Quest’anno sono venuto come segretario di Stato. Non sono stato invitato come Tarcisio Bertone, ma in quanto segretario di Stato. D’accordo con il Santo Padre, naturalmente, con un mandato del Santo Padre, sono venuto volentieri, anche perchè sappiamo bene quanto il Santo Padre Benedetto XVI, il cardinale Ratzinger, abbia seguito da vicino il Meeting. Ha mandato dei messaggi molto belli, il messaggio famoso sulla bellezza, la pace e la verità. Quindi, ho portato il suo saluto, la sua vicinanza e il suo augurio per il tema di quest’anno, che è un tema molto forte, un tema vincente, un tema che è nel dna della natura dell’uomo: la ricerca della verità".

    Come confrontarsi proprio nel ricercare la verità? Penso ad esempio a uomini di fedi diverse...
    "Intanto, ho citato anche nell’omelia un’espressione molto bella di Giovanni Paolo II nell’enciclica “Fede e ragione”, dove ha definito l’uomo “colui che cerca la verità”. E Sant’Agostino pone quella famosa domanda: “Che cosa cerca più ardentemente l’uomo, se non la verità?” E’ nella natura e nella vocazione profonda dell’uomo, di ogni uomo, di qualunque fede, di qualunque razza, di qualunque estrazione piccola o grande, intellettuale o uomo popolare o contadino, è nella sua natura la ricerca di una verità che lo arricchisca sempre di più e che lo porti alle soglie dell’assoluto. Quindi, la ricerca non di una verità parziale, fattuale, nemmeno solo di una verità scientifica. I grandi scienziati hanno superato se stessi, i risultati delle loro grandi ricerche, e si sono aperti all’infinito. Tanti grandi scienziati. Allora, il confronto è proprio su questa assolutezza della verità, sul mettere insieme verità parziali che formino un mosaico sulla visione dell’uomo, sulla visione della società e sulla visione del trascendente, dell’al di là. Quindi, è possibile confrontarsi nella ricerca della verità e arrivare ad un assoluto. Ho letto in questi giorni – faccio una piccola digressione – il diario di Celine, la sorella di Santa Teresina di Gesù Bambino, che nel suo diario esalta la piccola via dell’infanzia di Santa Teresina di Gesù Bambino. Celine ha trovato delle espressioni, delle intuizioni di grandi filosofi cinesi di 3000 anni fa, che giungono al medesimo risultato, che esaltano la piccola via dell’infanzia, che dicono che l’uomo più grande è quello che ha un cuore di fanciullo. Allora, c’è una convergenza verso una verità comune, condivisa, anche provenendo da estrazioni, da fedi, da esperienze, da civiltà molto diverse".

    Prima il Papa all’Angelus durante la festa della Madonna dell’Assunta, poi lei nell’omelia della Messa d’apertura del Meeting, toccate il tema della lotta tra il bene e il male. Secondo lei, l’uomo di oggi, la Chiesa, sono sotto attacco di Satana?
    "Il Maligno, colui che è chiamato Satana, che “seduce tutta la Terra abitata”, dice la Sacra Scrittura, è all’opera incessantemente, purtroppo. L’uomo è sotto attacco e deve difendersi. Sa che se vuole non soccombe all’attacco del Maligno, che la vittoria viene da colui che è “il Vittorioso”, il “Risorto”. Abbiamo fatto il paragone tra Geremia buttato nella cisterna e Gesù apparentemente sconfitto nel buio della tomba, ma che è risorto vittorioso e che quindi ha vinto. Siamo sotto questo attacco continuo. Non si può pensare che cessi in un momento della storia dell’umanità, fino alla fine dei tempi, questo attacco del Maligno. E Gesù e la Madonna, l’Immacolata, sono il segno di questa lotta, ma di questa vittoria possibile a tutti".

    In questo periodo storico si può dire che l’attacco del Maligno sia più forte?
    "Certamente ci sono segni molto visibili, diffusi di questo attacco. Pensiamo alla violenza che è così diffusa e che scoppia quasi improvvisamente e scoppia magari in quelli che dovrebbero essere i santuari dell’amore: dentro la famiglia stessa, dentro i forum della condivisione, della riconciliazione, dell’amicizia; la violenza che esplode da parte delle religioni. Le religioni sono costitutivamente create per la pace, perché guardano verso il medesimo Dio di tutti. Questi sono segni di attacchi furiosi del Maligno in questo nostro tempo, cui dobbiamo contrapporre una fede forte, la fede di colui che segue Cristo, autore e perfezionatore della fede, come ci ha detto la Lettera agli Ebrei nella XX domenica dell’anno.

    Qualuno vorrebbe ridurre la Chiesa ad un’Organizzazione non Governativa...
    "E’ assurdo. Basta vedere la storia della Chiesa, l’identità originale della Chiesa, lo spessore istituzionale della Chiesa come soggetto di diritto internazionale e basta vedere gli studi anche dei grandi internazionalisti. Ricordo uno studio molto bello di Balladore Pallieri, un grande professore dell’Università Cattolica di Milano, degli anni ’50. La Chiesa ha una consistenza giuridica tale che non può essere declassata ad una semplice organizzazione non governativa".

    Amnesty International, dall’altra parte, apre all’aborto come diritto umano per quelle donne che abbiano subito uno stupro ...
    "Abbiamo sentito ripresentare in questi giorni questa posizione e abbiamo già ascoltato il netto rifiuto da parte di uomini e donne di Chiesa e da parte anche di altri pensatori. Non si può aggiungere ad omicidi altri omicidi, l’uccisione di altre persone. Anche se sono persone all’inizio del cammino della vita, sono persone, sono soggetti umani, con tutta la loro dignità di esseri umani. Bisogna certamente lottare contro la violenza sulle donne, contro questa forma disumana di violenza che è lo stupro e lottare tutti, e difendere la dignità delle donne, di qualsiasi donna. Ricordo le grandi encicliche, i grandi messaggi, i documenti della Chiesa sulla dignità della donna. Vorrei citare un bel documento che è passato sotto silenzio, il documento della Congregazione per la Dottrina della fede, firmato dal cardinale Ratzinger e dal sottoscritto: “La collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nella società”. Bisogna salvare la vita, anche se è frutto di una violenza. Non si può eliminare la vita come tale, anche se è frutto di una violenza".

    La Chiesa fa del bene, lo abbiamo appena detto. Molti missionari lo testimoniano anche con il sacrificio della vita. Ma se noi sfogliamo qualsiasi giornale, italiano ed europeo, abbiamo un’immagine dubbia della Chiesa, spesso legata a fatti di cronaca. Sono i giornalisti che non capiscono la Chiesa o che altro?
    "Certamente, questo è un modo falsificante di presentare la Chiesa, come se si presentasse un frammento oscurato nella grande Cappella Sistina restaurata, che è uno splendore e che ha riacquistato i colori originali di Michelangelo, specialmente il grande affresco del Giudizio Universale. Ci sono dei ritagli di affresco che hanno mantenuto il colore rovinato, viziato dalle candele di secoli, dalle celebrazioni. Quindi, ci sono dei ritagli, dei rettangoli oscuri. Se uno puntasse la telecamera per riprendere la Cappella Sistina su questo angolo oscuro e non lo puntasse sullo splendore della Cappella Sistina, sarebbe una falsificazione. Anche quella è Cappella Sistina, certamente, ma non è il grande capolavoro. La Chiesa è un grande capolavoro di Dio e degli uomini e delle donne di Chiesa, dei giovani, di milioni di uomini e donne di Chiesa, nel passato della sua storia gloriosa e nell’attualità di un volume immenso di bene che la Chiesa produce in ogni parte del mondo. Ed io devo dire che nella esperienza che ho come segretario di Stato, ricevo presidenti, capi di governo di tutti gli Stati, anche non a maggioranza cristiana, Stati musulmani che riconoscono il bene che fa la Chiesa, il volume di carità sociale che svolge la Chiesa in ogni nazione. Allora, dico che questo modo di presentare la Chiesa, di chiunque sia, o qualunque sia l’intenzione o la colpa, è un modo mistificatore, non presenta la vera Chiesa, la vera Chiesa cattolica, la vera Chiesa di Cristo".

    Secondo lei questo comportamento è casuale o forse c’è un disegno preciso?
    "In qualche momento sembra ci sia un disegno, perché ad esempio, mentre ero negli Stati Uniti, mi hanno informato che per una settimana sui giornali italiani è comparso un istituto educativo, che ha una grande tradizione, per un fatto che è tutto da accertare, che è in mano alla magistratura, e appariva come un istituto dove si commettono chissà quali nefandezze. Questa è una falsificazione. Per una settimana, sui giornali o al telegiornale, vedere sempre la facciata di questo istituto è veramente vergognoso e mistificante. E’ da condannare assolutamente".

    Tra qualche giorno si recherà in Perù, colpito da un fortissimo terremoto. Porterà la testimonianza del Papa e l’aiuto concreto della Santa Sede?
    "Esatto. Avevo già previsto e programmato questo viaggio per incontrare il popolo cattolico peruviano, la Conferenza episcopale, le autorità politiche e civili, per inaugurare il Congresso eucaristico nazionale e concludere con la solennità di Santa Rosa da Lima, proprio il 30 agosto. Adesso andrò, naturalmente modificando il programma, a portare la vicinanza spirituale, la solidarietà e la carità del Papa e della Chiesa per queste popolazioni colpite e andrò a portare anche il senso di amicizia tra due popoli, il popolo italiano e il popolo peruviano. Ma è importante che, come ha detto il Papa, nel telegramma subito inviato, tutte le istituzioni internazionali, le Chiese locali si siano mobilitate per venire incontro a queste popolazioni colpite per la ricostruzione e per dare a questo bel Paese, storico Paese, Paese dell’America Latina, dei segnali di solidarietà e di sostegno".

    Eminenza, un anno fa la guerra in Libano: resta per la Chiesa la preoccupazione per i cristiani di Terra Santa?
    "Una delle preoccupazioni brucianti della Chiesa, del Santo Padre, quest’anno e adesso, è proprio il problema delle comunità cristiane del Medio Oriente. Il problema del Libano è un problema centrale, ma pensiamo anche al problema della Terra Santa come tale, in Israele e nella Striscia di Gaza tra i palestinesi. Pensiamo anche alla situazione dei cristiani in Iraq, alle minacce che subiscono i cristiani. Dobbiamo tutti impegnarci perché sia data a tutti una patria sicura e un luogo sicuro di convivenza, di sussistenza, un luogo dove si possa vivere nell’amicizia e nella condivisione, come si è fatto per secoli e secoli, per esempio in Iraq".



     
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  2. guicar0
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    Eviterò di insultare il vaticano.

    Il Maligno si sta insinuando e dobbiamo seguire la parola di Cristo...

    ...

    ...

    ...

    Con questi termini NESSUNO e ripeto NESSUNO li starà mai a sentire. Ma quale Satana demone cornuto o Cristo santerello... ma dai.
    Oltretutto organizzazione non governativa... bah!

    Ovviamente sono d'accordo con Amnesty: l'aborto è un diritto della madre.
    Se un figlio nasce da uno stupro, mettendo in ginocchio l'esistenza già travagliata della donna, che senso ha farlo nascere?
    Se un figlio nascerà down, affetto da malformazioni evidenti e debilitanti, sarà un problema per sè stesso e la famiglia.

    Non voglio entrare nel tema dell'anima e altre cose perchè in quanto agnostico al riguardo preferisco esprimermi con un dubbioso "può darsi", ma un figlio deve essere un dono, un finale risultato di un momento d'amore, no un segno di un'esistenza travagliata.

    Tutto questo dipende dalle famiglie, ma è giusto dare loro la possibilità di scelta. Così io la penso.
     
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    Il Vaticano è la prova vivente dell'ignoranza e dell'arroganza dell'uomo sull'uomo.
     
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    Piccolo richiamo a moderare i toni per Fres.
    Detto questo condivido nel merito le critiche e i pareri espressi da guicar0; io penso che l' aborto sia un diritto della donna in ogni momento e penso che la sua libertà di scelta sia più importante di un feto. Ovviamente supporto l' organizzazione Amnesty international a cui sono anche iscritto da un paio di anni.
     
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  5. eathan88
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    CITAZIONE
    Detto questo condivido nel merito le critiche e i pareri espressi da guicar0; io penso che l' aborto sia un diritto della donna in ogni momento e penso che la sua libertà di scelta sia più importante di un feto. Ovviamente supporto l' organizzazione Amnesty international a cui sono anche iscritto da un paio di anni.

    quoto dalla prima "D" all'ultimo punto. sono favorevole all'aborto consenziente, penso sia un diritto di tutte le donne decidere se portare avanti una gravidanza, se esso è imposto con la forza è nvece un crimine vero e proprio da condannare. certo sarebbe mooooolto meglio essere previdenti prima usando contaccettivi (ma alla chiesa non piacciono i profilattici..... mi chiedo: ma cosa ne sanno in materia di sesso i preti? certo sono liberissimi di esprimere le proprie idee, ma non c'è crimine peggiore contro l'intelligenza di una persona che parla a sproposito di cose che esulano dal proprio campo d'azione...). quanto al fatto che abortendo si uccide una persona, penso che si uccidano un ammasso di cellule, senza un vero e proprio apparato nervoso quindi incapace di soffrire. se "uccidere" delle cellule è un crimine allora tutti siamo assassini, per esempio pensiamo a quando ci grattiamo: strappiamo via dalla nostra pelle chissa quante povere ed innocenti cellule, cellule vive, eliminiamo vita....
     
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  6. miladydewinter
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    QUOTE (Fres @ 27/11/2007, 23:35) 
    Il Vaticano è la prova vivente dell'ignoranza e dell'arroganza dell'uomo sull'uomo.

    Sono totalmente d'accordo con questo intervento e anche con quello precedente.
     
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    Faccio presente che quell'intervento era già stato fonte di un richiamo. Inoltre chiedo se gli utenti milady dewinter e miladydewinter sono la stessa persona.
     
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    Appoggio Amnesty International in molte iniziative. La sua posizione è ineccepibile: vale la pena di evidenziare il passaggio chiave:
    garantire l’accesso a servizi legali e sicuri di aborto a ogni donna la cui gravidanza sia dovuta a una violenza sessuale o a incesto o la cui gravidanza presenti un rischio per la sua vita o la sua salute.
    (nell'appello rivolto ai singoli stati)
     
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7 replies since 24/8/2007, 15:40   418 views
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