La Francia dalla Restaurazione alla monarchia di Luigi Filippo d'Orléans (1815-1848)

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  1. lupog
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    Luigi XVIII e la costituzione ottriata

    Alla Caduta di Napoleone venne restaurato Luigi XVIII nipote del sovrano decapitato luigi XVI, il cui governo si presentava di restaurazione ma non di cieca reazione. Luigi XVIII ripristinò la carta costituzionale da lui concessa ( octroyée) nel 1814 prima del ritorno di Napoleone dall'Elba: essa affidava il potere legislativo ad una camera elettiva sulla base di un censo ristrettissimo ed ad una camera dei pari; inoltre ripristinava il concetto del governo del re per diritto divino ma manteneva le libertà della rivoluzione(libertà di pensiero, religione ed uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge). Inizialmente, nonostante il suffragio ristretto favorisse gli ultra realisti guidati dal fratello del re, il conte Carlo d'Artois, sotto i presidenti del consiglio Richelieu (1816-19) Decazes(1819-21) furono i monarchici moderati a prevalere. Ma l'assassinio del duca di Berry (13-II-1820) ,figlio del duca d'Artois, fornì occasione agli ultrarealisti per imporre le dimissioni di Decazes e per esigere dal nuovo ministero Richelieu provvedimenti restrittivi delle libertà e una nuova legge elettorale con suffragio ancor più ristretto. Il successore di Richelieu ,Villèle impose una politica decisamente favorevole agli ultras con misure a favore del clero e dell'aristocrazia e in politica estera, facendo guidare all Francia la spedizione della Santa Alleanza contro i liberali spagnoli (1823).
     
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  2. lupog
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    LA RESTAURAZIONE DI CARLO X E LE QUATTRO ORDINANZE DI LUGLIO

    Alla Morte di Luigi XVIII (16-IX-1824), gli succedette il fratello conte d'Artois, col nome di Carlo X, che era appunto il capo degli ultras, decisamente risoluto a ripristinare l'antico regime. Fattosi incoronare a Reims con il cerimoniale dell'Ancien régime e favorì la politica autoritaria e socialmente reazionaria di Villèle (scioglimento della Camera e della Guardia Nazionale ,organizzazione del sevizio di censura). Ma i liberali si riunirono nelle società segrete, facendo conto e stimolando il malcontento popolare. Alla fine del 1827 gli oppositori ottennero la maggioranza alla camera e costrinsero il re a licenziare Villèle (15-I-1828) sostituendolo con il liberale Martignac,; ma questa non fu che una parentesi: nell'agosto 1829 con il principe di Polignac Carlo X ristabilì un ministero conservatore. Per cercare di nascondere i problemi interni Carlo X si rifugiò nella politica estera per ridare alla Francia un posto fra le potenze europee. L'intervento a favore degli insorti greci era in funzione antiaustriaca, e la spedizione di Algeri (4 luglio 1830) rappresentò la prima tappa di un nuovo impero coloniale. l'opposizione liberale cominciò a pensare di sostituire sul trono di Francia i Borboni con gli Orleans. Carlo X per fronteggiare questa opposizione emana, d'accordo con Polignac le quattro ordinanze di Saint-Cloud: annullamento della libertà di stampa, suffragio ulteriormente ristretto , scioglimento del parlamento e indizione di nuove elezioni. La rivoluzione è ormai alle porte.
     
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  3. lupog
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    LE TRE GLORIOSE GIORNATE DI LUGLIO

    il 27, 28 e 29 luglio(le "tre gloriose giornate") il popolo parigino scese in piazza e ricorrendo alle barricate costrinse il monarca Carlo X ad abdicare. La rivolta sembrò inizialmente favorire gli elementi democratici: ma fu il generale La Fayette, acquisito il comando delle forze armate, ad incanalarla in senso decisamente più moderato. Luigi Filippo d’Orléans, figlio di Filippo Égalité, fu proclamato re dei francesi (9 agosto)formula con cui si indicava che l'autorità del re si basava sulla sovranità nazionale e non sul diritto divino. Venne introdotta una nuova legge elettorale che abbassò il censo per l’eleggibilità facendo in modo però che il controllo del legislativo fosse in mano agli elementi borghesi. La repressione delle rivolte operaie (Lione, novembre 1831) fece ben presto capire come i capi del nuovo governo fossero contrari a qualsiasi penetrazione di idee socialiste all'interno della rivoluzione. Il carattere moderato della monarchia di Luigi Filippo fu confermato in politica estera anche dal prevalere del partito della resistenza contrario a qualsiasi avventura in campo internazionale e tantomeno ad appoggiare i moti italiani e polacchi che erano scoppiati in quel periodo. Il partito( del non intervento) favorevole ad un distacco dalla Santa Alleanza guidato da la Fayette e dal banchiere Laffitte fu messo in minoranza. L'unico moto che ebbe successo fu quindi quello indipendentista belga contro l'Olanda, grazie all'azione dell'Inghilterra accanto a quella francese . Successo che la conferenza di Londra (novembre 1830)sancirà proclamando la neutralità del neonato regno del Belgio e ponendo il re d'Olanda dinanzi al fatto compiuto.
     
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  4. lupog
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    La monarchia di luglio all'interno dovette guardarsi da diversi avversari: i legittimisti, sostenitori della monarchia borbonica e fautori del ritorno, non tanto di Carlo X (morto esule a Gorizia nel 1836), quanto del nipote, il duca di Bordeaux; i repubblicani; i bonapartisti con a capo Luigi Bonaparte e i socialisti . I primi dieci anni di regno di Luigi Filippo si contraddistinguono per l'instabilità politica con ben 15 governi che vi si alternarono. Il governo retto da Laffitte (1830-1831), ancora presenta aspirazioni riformiste ma già i successivi governi a partire da quello di Périer, (1831-1832) esprimono compiutamente la svolta conservatrice . Il dominatore degli anni 40 fu Guizot (1840), sotto il quale si ebbe un grande sviluppo dell'industria ferroviaria con il passaggio della rete dai 500 Km del 1842 ai 4000 del 1848. L'industria metallurgica e quella estrattiva del carbone conobbero anch'esse un notevole impulso così come lo sviluppo del sistema bancario. Ma la Francia rimaneva tuttavia un Paese ancora profondamente agricolo giacché i 3/4 del reddito nazionale provenivano da questo settore. Nel 1847 una grave crisi economica e l'opposizione sempre più insofferente verso il conservatorismo governativo e desiderosa di una riforma della legge elettorale, spingevano per modificare le caratteristiche del regime di luglio. La proibizione di un banchetto organizzato sulla questione della riforma elettorale a Parigi (22-II-1848) fu la causa scatenante la rivoluzione di febbraio. Dopo tre giorni di rivolte nella capitale il 24 febbraio Luigi Filippo abdicò ponendo fine alla monarchia costituzionale Orleanista.

    BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA: R. Hervé, La monarchie de juillet, Paris, Presses Universitaires de France, 1994.
    P. Rosanvallon, Le moment Guizot, Paris, Gallimard, 1985.
    R. Pozzi, "Monarchia di Luglio", in Storia d’Europa, La Nuova Italia, 1980, vol. II, pp. 586-597.

    Edited by lupog - 18/4/2010, 14:50
     
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3 replies since 7/4/2008, 15:27   8360 views
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