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Cornelio Scipione.
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Braudel disse che il Mediterraneo ha tante frontiere(più di 100), ha tanti beni, ma soprattutto ha tanti circolazioni di uomini e tanti scambi culturali.
Il Mediterraneo è dinamico, non è affatto statico, ma anzi viene considerato dallo Storico Braudel una distesa di pianure liquide interrotte da porte:
le porte sono quelle "strettoie che si trovano nel Mare Nostrum, esempio di porta può essere la parte di mare compresa tra la Tunisia e la Sicilia.Ogni porta permette l'accesso a nuove culture e nuovi popoli.
La varietà di popoli interessati dalla sfera Mediterranea ha fatto sì che questa zona del nostro pianeta per quasi 2000 anni è stata il centro economico e culturale in assoluto.
Non è sbagliato parlare quindi di una storia Medievale Eurocentrica, perchè effettivamente il Mediterraneo è stato già dal tempo dei greci e dei Romani l'epicentro dell'umanità.
Non è però dello stesso parere Braudel che invece rappresentò il Mondo con i poli invertiti, in Modo da mettere in evidenza la presenza del deserto del Sahara che effettivamente prevale e il Mediterraneo passa veramente in secondo piano.
Quello che Braudel vuole dimostrare è che l'Africa,come anche tutta l'Europa continentale, è in strettissimo rapporto con il mediterraneo settentrionale, non si può parlare i mediterraneo senza considerare l'importanza che l'Africa ha per tutta l'Europa; parte del merito del successo sviluppatosi lungo le coste di questo "Grande lago" è da attribuire appunto all'Africa,soprattutto per la ricchezza di prodotti e dell'oro che venivano importati in Europa.
Lo scopo di Braudel è quello di screditare la teoria di una storia eurocentrica.
La forza dell'Impero Romano è stato proprio il Mediterraneo e per ben 4 secoli tutto il Mare Nostrum è stato sotto il controllo di Roma, e guarda caso le terre più ricche e prospere erano quelle lungo la costa meridionale.
Durante il Medioevo ,in particolare dopo l'XI secolo il mediterraneo Europeo ha cominciato ad essere notevolmente attratto dalla costa Africana.
Questa attrazione ha fatto si che si sviluppassero intensissimi traffici commerciali al suo interno , in cui navi mercantili soprattutto "Italiane"(intendo di città della nostra penisola) ininterrottamente facevano avanti e indietro da una sponda all'altra del Mediterraneo.
L'importanza di un mare non lo si deve giudicare a seconda della grandezza fisica , ma bisogna giudicarlo guardando l'intensità dei traffici marittimi e della ricchezza e lo sviluppo che esso ha portato.
Lo fortuna dell'Europa è da attribuire a questo Mare e alla costa Africana(da cui proveniva l'oro, indispensabile per la ripresa economica dopo il 1000 d.C.).
Ad essere interessati all'attività marittima nel mediterraneo non sono solo le regioni sulla costa, ma anche regioni molto lontane beneficiano di questo mare, anche le regioni del Nord d'Europa..indirettamente anche la Britannia fu inglobata nel raggio d'azione dell'attività commerciale del Mediterraneo. Per questo parliamo di più di 100 frontiere, perchè dopo per esempio dopo la Liguria(regione direttamente interessata) abbiamo il Piemonte che gioisce della presenza del mediterraneo e dei prodotti che esso porta, poi avremo la Svizzera, la Francia e la Germania...ecc... questo dimostra che l'influenza della presenza del Mediterraneo viene percepita anche in luoghi che distano anche migliaia di chilometri da esso.
Il Nome Mediterraneo significa appunto "in mezzo a due terre"e compare per la prima volta scritto nel VII secolo con Isidoro di Castiglia e nel XIII secolo con Brunetto Latini in cui dice che il Mediterraneo è il collegamento diretto con l'Oceano Atlantico.
Questo termine quindi lo possiamo considerare propriamente medievale, perchè come tutti sappiamo i Romani lo chiamavano "Mare Nostrum",definizione questa che cade definitivamente quando l'Islam si impossessa di tutta la costa Africana e parte della penisola Iberica.
Edited by Cornelio Scipione. - 10/4/2008, 12:41
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IL MEDITERRANEO NEL MEDIOEVO. LA TEORIA DI BRAUDEL |
