Scenari medio-orientali

Libano Siria, Iran Israele

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  1. jonny_k
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    I segnali che ci provengono dalla mezza luna fertile sembrano convergere tutti verso un'unica direzione: quella del conflitto armato. L'Iran sta muovendo tutte le sue pedine sullo scacchiere medio-orientale per arrivare entro l'estate o al più tardi in autunno ad un nuovo conflitto che coinvolga Israele in Libano e in Siria. Le avvisaglie sono innumerevoli ormai, qui mi limiterò a tratteggiare sommariamente le più eclatanti:epurazioni interne in Siria ed Iran, imponente riarmo di Hezbollah (anche con armi contraeree notevolmente avanzate), voci sempre più insistenti dall'Europa di un ritiro di Unifil 2, avvicinarsi delle elezioni americane che non permette all'attuale amministrazione di agire in maniera decisa, esercitazioni civili in Israele, indiscrezioni insistenti provenienti dalla stampa libanese, possibilità di impegnare Israele su un doppio fronte (Gaza e confini settentrionali), recente raid dell'IAF in Siria volto a colpire un possibile sito nucleare clandestino, costante evoluzione del potenziale missilistico iraniano, posizione attendista di Hamas che continua a tenere la tensione ad un livello medio-basso attraverso il lancio dei qassam pur disponendo di un potenziale missilistico in grado di colpire molto più lontano e in maniera assai più precisa.
    Bel quadretto, vero? Chi ne è responsabile? Qualche nome a caso: ONU, UE, Ehud Olmert, Amir Peretz, Massimo D'alema, Romano Prodi, Jacques Chirac... bravi tutti!!!
    Un suggerimento ai succitati, nel caso mi riveli una buona Cassandra: per piacere, almeno questa volta, lasciate che Tsahal porti a termine il lavoro sporco (di cui alla fine beneficeremo tutti) senza interferire. Se Israele non riuscirà a fermare L'Iran questa volta attraverso una guerra convenzionale e se si lascerà tutto com'è il rischio di un conflitto nucleare sarà una certezza.

    Edited by jonny_k - 23/4/2008, 13:24
     
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  2. lupog
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    condivido le tue preoccupazioni sul riarmo di Hezbollah jonny, ma non tanto per il rischio che si inneschi un conflitto nucleare quanto sulla effettiva capacità di Israele di risolvere a suo favore un eventuale nuovo conflitto con i membri del partito di Dio. l'azione militare del 2006 si è risolto in uno scacco non solo per l'intervento delle Nazioni Unite ma anche perchè Tsahal non è riuscita a portare l'ordine in tempi brevi. Israele ha tutto il diritto di difendersi il punto è che quando agisce non può permettersi di fallire perché questo rischia di rinsaldare l'alleanza araba contro Israele.
     
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  3. Lorindel
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    Quoto comunque le parole di Jonny sull'inefficienza europa in merito sulla situazione d'attuale attrito con il popolo iraniano . E quoto anche le parole di Lupog sul delicatissimo ruolo d'Israele . Che il buon senso prenda piede , insieme alla determinazione ora piu' che mai indispensabile .
     
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  4. bradipo1
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    CITAZIONE (jonny_k @ 23/4/2008, 13:08)
    ..... voci sempre più insistenti dall'Europa di un ritiro di Unifil 2, ......
    Bel quadretto, vero? Chi ne è responsabile? Qualche nome a caso: ONU, UE, Ehud Olmert, Amir Peretz, Massimo D'alema, Romano Prodi, Jacques Chirac... bravi tutti!!!

    Non ho capito: prima paventi il titiro dell'Europa da Unifil 2 (se ho compreso il tuo scritto), poi te prendi con chi ha voluto Unifil 2 ONU, Prodi e D'Alema?
    Mi puoi chiarire il tuo pensiero?
     
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    A me sembra che la tua analisi sia eccessivamente di parte, come sempre e come la tua firma, per altro.
    Detto questo passiamo al merito: io sono convinto che la missione ONU in Libano fosse una soluzione giusta e non rinnego per nulla la politica estera di D' Alema. Spero anzi che la missione venga potenziata e aumenti il suo potenziale deterrente verso ogni conflitto.
     
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  6. jonny_k
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    @ Oskar: sul fatto che io sia di parte non c'è dubbio alcuno; vorrei solo capire se il fatto implichi per te una qualche mia deficienza nell'analizzare l'attuale scenario politico-militare.
    Difendere Unifil 2 adesso e ancora di più difendere l'operato di D'alema come ministro degli esteri, d'altro canto, fa sorgere dei dubbi anche a me; non tanto sulla tua parzialità, tuttavia, quanto piuttosto sulle tue capacità di analisi e comprensione di ciò di cui si sta parlando... Link.
    Quanto alla mia firma mi dispiace molto che urti la tua sensibilità equidistante (a buon intenditor...).
    Quasi quasi la cambio :) .

    @ Bradipo: a mio parere Unifil 2 è stata una porcheria, non soltanto inutile, ma, ahimè, anche alquanto dannosa: ha permesso ad Hezbollah, infatti, di riarmarsi in modo massiccio ed impunito, cosa fra l'altro più che prevedibile visto mandati e regole di ingaggio con cui i militari italiani e francesi sono stati inviati nella valle del Bekaa. Il mio riferimento alle voci circolate anche in ambienti pidiellini circa un possibile ritiro dei contingenti dal Libano era funzionale a meglio dipingere il quadro di guerra, se non imminente quantomeno prossima, cui stiamo andando incontro.

    @ Lupog: concordo su tutta la linea. Soprattutto nel sottolineare che un possibile nuovo conflitto con Hezbollah potrebbe rivelarsi molto costoso per Israele in termini di vite umane, senza peraltro la garanzia di una vittoria. Israele non può permettersi di sbagliare, come è sempre stato dalla sua nascita a questa parte. Il punto centrale mi pare sia però Teheran più del fiume Litani. Con ciò intendo dire che bisogna essere consapevoli che Israele, in barba alla mania negoziale di quartetti quintetti et cetera, non permetterà mai che l'Iran arrivi ad una potenzialità nucleare effettiva senza agire preventivamente (Osirak doceat...). E la cosa che mi altera, a tal proposito, è la lenience della comunità internazionale: come se Usa, Ue e Russia non sapessero che in medio-oriente non c'è posto per due potenze nucleari. Mi sembra tanto che la linea comune sia quella di lavarsene le mani e lasciar fare il lavoro sporco ad Israele, salvo poi riversare su Gerusalemme la solita ridda di condanne. Giusto per chiarire l'entità dell'Iranian threat --> link 1, link 2.

    Edited by jonny_k - 24/4/2008, 14:45
     
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  7. alexandrom
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    Conosco alcune persone che sono andate in Iran per lavoro , tra cui anche un collega.

    Tutte queste persone mi hanno raccontato un paese pieno di giovani che non condividono per nulla le linee politiche dei loro leader religiosi.

    Giovani che sempre piu' usano internet , cercano libri che la censura "blocca" alla frontiera , auspicano di vivere il futuro in un paese "diverso".

    Giovani che spesso son costretti a nascondersi a causa del fascismo religioso che impera.

    Io credo che piu' economia , piu' benessere , piu' democrazia possano far diminuire il numero di bambini socialmente svantaggiati che finiscono inevitabilmente tra le maglie del fanatismo vita-natural-durante con effetti nefasti per loro e per il resto del pianeta.

    Le uniche conseguenze che la guerra , l'uso della forza armata , le invasioni militari portano gli abbiamo sotto gli occhi tutti quanti ... basta guardare quel che resta di Babilonia ...

    Purtroppo come ha scritto Robert Fisher dell'independent ... l'unica lezione che abbiamo imparato dall'uso della guerra è che ... non impariamo mai :(
     
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  8. jonny_k
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    Quanto sostieni, Alexandrom, è ampiamente condivisibile; il ricorso alla forza non è mai auspicabile in linea teorica, soprattutto se coinvolge persone innocenti per di più costrette a pagare la follia millenarista di una leadership autocratica come quella iraniana. Ciò detto, tuttavia, non è nemmeno possibile far finta che detta leadership non esista sperando che venga soppiantata dal basso dall'oggi al domani; quello di un'Iran nucleare è un problema che va afrontato, una minaccia alla sicurezza regionale e mondiale. Quello che mi turba, lo ripeto, è la nonchalance con cui i potenti della terra stanno trattando il dossier iraniano. E mi turba perchè lasciare la patata bollente di un Iran atomico in mano ad Israele significa sia minimizzare le continue minacce di distruzione che provengono da Theran sia ignorare che uno stato accerchiato e che si sente in grave pericolo come Israele non esiterebbe un momento a sferrare il first strike qualora la capacità nucleare iraniana fosse prossima a realizzarsi.

    Comunque leggendo i link che ho postato in precedenza si evince che il programma missilistico iraniano contempla lo sviluppo di esemplari in grado di colpire addirittura l'Europa. Dedicato (amaramente) a quelli che... lo scudo spaziale non serve all'Europa e la NATO è inutile. Mi auguro (per noi tutti) che il loro risveglio non sia troppo brusco.
     
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  9. bradipo1
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    jonny_k, ma gli Hezbollah non si erano già pesantemente armati praticamente sotto gli occhi degli israeliani, tanto che, come certamente sai, molti osservatori hanno ritenuto che Hezbollah abbia in sostanza vinto la guerra del 2006 in Libano e la missione Unifil mi sembra sia stata ben accolta, se non richiesta, dagli stessi israeliani?

    P.S. una curiosità personale: sei ebreo? Come forse sai dal 1492 non ci sono ebrei in Sicilia (attuamente a Palermo non arrivano a 10 maschi adulti: il numero minimo per pregare) e personamente non conosco nessun ebreo italiano (ho conosciuto alcuni ebrei americani), ma sono affascinato dalla cultura ebraica e molti dei miei scrittori preferiti sono ebrei.
     
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  10. jonny_k
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    Sì bradipo, sono ebreo. Posso dirti che in Italia non siamo poi così pochi (per fortuna); se la memoria non mi inganna si parla di circa 50.000 persone, 10.000 nella sola comunità di Milano cui appartengo. Quanto alla cultura ebraica si tratta di un oceano che io stesso non conosco abbastanza. Quanto agli scrittori non per niente siamo noti anche come il popolo del Libro :) . Se mi consenti un consiglio io attualmente sto approfondendo l'opera di Saul Bellow: un gigante!!!

    Tornado in-topic: sono parzialente d'accordo con te riguardo alla guerra del 2006, si è trattato di una sconfitta o meglio di un nulla di fatto nel senso che non si è riusciti ad annichilire Hezbollah ma solo a ridimensionarla temporaneamente (nota personale: Israele non si può permettere di avere un sindacalista al ministero della difesa, con Barak la musica sarebbe stata diversa...). Tuttavia non cocncordo col fatto che Israele abbia "accolto" se non addirittura richiesto la missione Unifil, piuttosto è stata Hezbollah a giovarne. Scusami ma non credo molto all'immagine di un Israele piegato da un mese di guerriglia extra-territoriale; mi pare più logico immaginare un Israele impossibilitato ad usare tutta la forza necessaria (a causa di vincoli interni ed internazionali), pur disponendone. Il problema di Hezbollah è assai complesso e, a mio avviso, affonda le sue radici nel ritiro unilaterale di Israele dal sud del Libano del 2001. L'ennesima prova che il meccanismo terra in cambio di promesse di pace è una chimera. L'instabilità attuale è figlia principalmente di quello che all'epoca fu considerato un gesto di buona volontà ma che, alla resa dei conti, si è rivelato un grave errore strategico.

    Aggiungo un link ad una notizia inquietante che i nostri fanciulleschi media hanno bellamente ignorato: link.

    Edited by jonny_k - 24/4/2008, 22:44
     
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  11. bradipo1
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    Una domanda, per sapere non per fare polemiche, ma perchè veramente mi interessa (se lo sai): ho letto da qualche parte che i giovani israeliani siano stufi di vivere in paese in costante pericolo di guerra e attentati, abbiano perso lo spirito di abnegazione pioneristico dei padri (esistono più i kibbutz?) e sempre in maggior numero pensino di trasferirsi in Europa o America, lasciando gli ultraortodossi che non fanno neppure il servizio militare, che gli emigranti dalle nazioni del gruppo ex-sovietico considerino Israele solo una tappa verso gli USA. E' solo una balla giornalistica o contiene una parte di verità?
     
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  12. jonny_k
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    Io vado in Israele una o due volte all'anno e tutta questa disaffezione da parte dei giovani non la vedo proprio; la storia dei refusnik in particolare è una bufala montata ad arte. Ti dico, per esperienza personale, che i sabra in particolare non si sognano proprio di emigrare e se lo fanno, alla fin fine, tornano in Israele. Per i russi il problema è diverso: diciamo che quelli di seconda generazione (cioè i giovani) sono e si sentono israeliani a tutti gli effetti, mentre i genitori hanno in effetti un atteggiamento più strumentale nei confronti di Israele. Infine va sottolineato che di qualunque etnia si tratti i giovani in età di leva (cioè i diciottenni) mostrano in grandissima parte un forte commitment verso il proprio paese e verso il servizio militare; ricordo che il servizio militare in Israele è obbligatorio e dura tre anni per gli uomini e due per le donne: si tratta, come si può capire, di un'esperienza non di poco rilievo e "peso" che comunque viene sentita dalla maggioranza dei giovani come imprescindibile.
     
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  13. bradipo1
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    Che sono i refusnik e i sabra?
    Sabra = nati in Israele?
    Ricorda che io, come credo tutti gli altri utenti, siamo goj.
     
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    Jonny, sia chiara una cosa: io non sono equidistante come il mio leader, D' Alema, o almeno come egli dice; io sono dichiratamente filo-palestinese.
    Per questo motivo io non mi pongo come imparziale ma come, volutamente, di parte.
     
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  15. jonny_k
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    Scusami bradipo, non volevo essere "oscuro"; comunque sì, i sabra sono i nati in Israele mentre i refusnik sono, più o meno, l'equivalente dei nostri obbiettori anche se io, nello specifico caso israeliano, preferiso chiamarli renitenti alla leva.
    Vorrei poi specificare che quanto ho scritto sopra circa gli umori reconditi di Israele è un mio personale punto di vista. Comprendere veramente cosa ribolle nella "pancia" di Israele è un'operazione praticamente impossibile...

    Scusate, la storiella che segue è O-T ma rende l'idea del popolo più litigioso e polemico che io conosca:
    "Un ebreo fa naufragio in Oceano e aggrappato a un relitto galleggiante approda faticosamente su un piccolo isolotto deserto lontano dalle rotte delle navi. Sette anni dopo, uno studioso di immagini satellitari scopre su un minuscolo e sperduto atollo delle costruzioni che sembrerebbero opera umana. Vengono allertate intelligence e autorità militari, anche per ragioni di sicurezza, e subito un aereo viene mandato in ricognizione. Il pilota fotografa e conferma: "Vedo una specie di capanna, ma accanto mi sembra di scorgere due sinagoghe". Finalmente viene inviata una nave. Il comandante con un barchino sbarca sulla spiaggia, accolto dal Robinson festoso, ormai dotato di una lunga barba.
    - Finalmente, erano sette anni che aspettavo. Ora so che non morirò qui solo come un cane…
    - Come, "solo"? – fa il comandante – e le due sinagoghe che vedo? Non le avrà mica costruite tutt’e due lei?
    - Quelle? Certo che le ho fatte io. Ma sono da solo
    - Ma, scusi, perché ne ha costruite due?
    - Beh... quella lì a nord è dove vado sempre a studiare e a pregare...
    - E quella a sud?
    - Scherza? Ma io in quella non ci andrei mai"

    @ Oskar: felice di sapere che tu sia filo-palestinese. Mi sorge un altro dubbio però: non sarai mica uno di quelli i cui rappresentanti sono scomparsi dal parlamento italiano? Beh, sappi che me lo auguro!
    Un altro dubbio, l'ultimo ti giuro: cosa ne pensi di Hamas? Sono proprio curioso...
     
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