Kenya: 15 donne al rogo per stregoneria

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  1. lupog
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    Quindici donne sono state bruciate vive ieri sera in un villaggio del Kenya occidentale da una folla che le accusava di stregoneria. Lo ha detto oggi un corrispondente della France Presse. Nel villaggio di Nyaeko, 300 km a ovest di Nairobi, un centinaio di persone è andato casa per casa a prendere le donne, che sono state legate e poi bruciate, secondo quanto hanno detto alla Afp un responsabile del villaggio e alcuni suoi abitanti.

    "E' inaccettabile. La gente non può farsi giustizia da sola solo perché sospetta di qualcuno. Daremo la caccia ai sospettati (del massacro)", ha detto il responsabile locale del distretto, Mwangi Ngunyi. Negli anni '90 decine di persone sospettate di stregoneria erano state uccise nel Kenya occidentale, a causa di voci secondo le quali c'era chi era diventato cannibale, sordo, muto o sonnambulo sotto l'effetto di sortilegi, così che questa regione ha acquistato la reputazione di "zona di streghe".

    fonte: ansa

    :giveup: :giveup:
     
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  2. Cornelio Scipione.
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    Ho sentito la notizia stasera al telegiornale e mi sono inorridito...veramente assurdo....vedete cosa vuol dire vivere in un assenza di cultura??

     
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  3. bradipo1
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    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 21/5/2008, 23:02)
    ....vedete cosa vuol dire vivere in un assenza di cultura??

    Mentre da noi dove la cultura è diffusa uccidiamo per una partita di calcio, vedi Spagnuolo e Raciti...
     
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  4. oea
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    CITAZIONE (bradipo1 @ 21/5/2008, 23:08)
    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 21/5/2008, 23:02)
    ....vedete cosa vuol dire vivere in un assenza di cultura??

    Mentre da noi dove la cultura è diffusa uccidiamo per una partita di calcio, vedi Spagnuolo e Raciti...

    :hmm: da noi la cultura è diffusa? :hmm:
    ci sto pensando, e mi vengono in mente esempi a ripetizione che mi provocano sbalzi rapidi d'umore: le bestie di satana (umore tragico), il mago otelma in tv (umore sulle tonalità del comico), il grande fratello (patetico), ma anche (sconsolato) l'ultimo concorso per magistrati, dove un'alta percentuale di persone con tanto di laurea sembrava ignorare regolette semplici, che un tempo si insegnavano ale elementari, come "va sta fa, vo sto fo, io mai accenterò"
     
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  5. lupog
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    scusate ragazzi. qui ci sono 15 donne arse vive. il problema sono i diritti umani e sopratutto quelli delle donne. la faccenda culturale mi pare francamente un fatto del tutto secondario. a meno che non si voglia parlare di cultura dei diritti umani..... :giveup:
     
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  6. oea
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    penso che la caccia alle streghe in europa sia finita grazie al diffondersi di una cultura che rendeva via via assurda, agli occhi degli eccelesiastici più istruiti e dei magistrati che fino a poco tempo prima giudicavano le malcapitate sospettate di essere streghe, la nozione stessa di stregoneria.
    forse sbaglio,e qui la competenza degli storici può facilmente correggere l'eventuale errore.
    se però non sbaglio, allora si può ritenere che orrori come quello del kenya vadano combattuti anche diffondendo per quanto si può gli antidoti culturali delle superstizioni.
    e si può anche ritenere che pure in italia la diffusione di una cultura razionale potrebbe ridurre il rischio di episodi certamente diversi da quello del kenya, eccidi non attuati da masse ma sempre "di gruppo" e non meno orrendi: questo intendevo ricordando le gesta atroci delle nostrane bestie di satana.
     
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  7. bradipo1
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    http://www.corriere.it/esteri/08_maggio_21...44f02aabc.shtml
     
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  8. Lorindel
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    Ahi , mia adorata cultura scientifica , che sempre vieni a mancare..
    Qui , come ha ben detto Lupog , manca una basilare cultura dei diritti umani , ma insieme credo che la questione dell'ignoranza sollevata da Cornelio non sia da sottovalutare , anzi . E mi toccherà raccontarvi un episodio che tutt'oggi mi rende protagonista di accuse pressochè uguali a quelle dei " muganga " .
    Dalla tenera età di 11 anni ho sempre avuto grande interesse per la musica , in particolare metal e classica . Questo , insieme al fatto che li adori , mi ha sempre spinto a portare i capelli decisamente lunghi ; insieme indossavo (ed ogni tanto indosso anche oggi senza problemi) magliette di band che agli occhi di tutti sono " il male " . Cliccate su Google Iron Maiden o Manowar o Slayer per capire .
    A parte le prime discussioni con i miei che vedevano nella mia passione un'iniziazione alla cultura della violenza , dell'alcool (purtroppo i pregiudizi non risparmiamo neanche le persone che ami di piu') e qualche sguardo malevolo da parte dei miei ex-colleghi delle medie ed alcuni delle superiori , tutto filava liscio , fino a quando , solo cinque mesi fa , vengo a sapere che da qualche anno ho il nome , ed insieme a me i migliori amici che tutt'oggi sono parte vitale della mia vita , di " satanista " , " stregone " , " adoratore del male " . E , secondo l'intellighenzia di questi signori , invierei anche maledizioni..
    Ora . In un ambiente culturale vivo , o comunque normale , pensare che una persona possa mandare delle maledizioni dovrebbe indurre al dubbio , al chiedersi " ah ok , chiacchiere di paese " . Eppure questo non è accaduto . E se dopo anni di vita sobria e tranquilla porto ancora il peso della mia cultura musicale , evidentemente qualcosa di sbagliato deve pur esserci , che sia in me o in loro .
    Spero di avervi dato un limpido esempio di come il Kenya non è cosi lontano dalle nostre vite .
    Combattete e non abbiate mai pregiudizi verso alcuno . Altrimenti la caccia alle streghe potrebbe un giorno tornare anche nelle nostre strade .
     
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  9. bradipo1
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    CITAZIONE (Lorindel @ 22/5/2008, 09:50)
    ... invierei anche maledizioni..

    Ora che lo so cercherò di non farti irritare :wave:


    A parte gli scherzi per sdrammatizzare non credevo che esistessero ancora realtà come quella che racconti.

    P.S. per il consumo di alcool comprendo i tuoi genitori e sono d'accordo con loro, è meglio una predica in più (chiedi a bradipino).
    Io vedo tanti giovani che iperconsumano alcool e ritengo che avremo una epidemia di alcolisti tra 10 anni.


    Edited by bradipo1 - 22/5/2008, 13:22
     
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  10. onestobender
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    Hai fatto un ottimo esempio Lorindel perchè l'ignoranza sembra essere un vero e proprio stato mentale più che un'assenza di cultura.

    Faccio anch'io un esempio di vita vissuta, che fa capire come l'ingoranza colpisca anche gente che ha una cultura universitaria.
    Nel collegio universitario dove ho vissuto per tre anni in molti erano convinti che fossi nazista...
    Si, avete capito bene, io nazista!
    Il motivo? In camera tenevo appesa una bandiera tedesca (quella con la Schwarzer Adler) perchè la Germania è un paese che amo molto.
    All'inizio pensavo che scherzassero ma poi mi sono reso conto che facevano sul serio e per me in tanti pensano ancora che io abbia delle idee naziste.

    Cosa c'è alla base di questi due episodi raccontati da me e da Lorindel? Mancanza di cultura?
    Non credo proprio. Alla base c'è la solita pigrizia mentale (di cui abbiamo già parlato io e Bradipo in un altro topic); la maggior parte delle persone ha bisogno di appiccicare delle etichette sugli altri in modo da riconoscerli immediatamente.
    E' un'eredità della nostra natura animale che era utile per riconoscere immediatamente i pericoli, i nemici o le fonti di cibo.

    Oggi capita nella scena politica ed a volte anche nel nostro forum: spesso ad esempio un certo tipo di pensiero viene immediatamente bollato come comunista o fascista perchè chi compie questa operazione ha bisogno di semplificare (e la semplicità, oltre a farci risparmiare energie mentali, è rassicurante, la complessità al contrario ci mette in difficoltà, ci spinge a a fare fatica).
    Questi meccanismi entrano in gioco anche nella pubblicità.
    La maggior parte delle persone ragiona utilizzando semplici variabili: bello/brutto, ricco/povero, intelligente/stupido, fascista/comunista ecc...

    Le conseguenze di questo fenomeno sono principalmente due:

    1) Tutto ciò che è complesso non viene capito (e questo è vermante assurdo perchè l'essere umano è per natura complesso e contraddittorio).
    2) Le persone, oltre a ragionare per categorie, tendono anche a cercare di entrare in una di esse, quindi si omologano.

    Comuque ho già fatto troppa psicologia/sociologia spicciola, magari i più competenti Oskar e Bradipo potranno smentirmi facilmente.
     
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    La tua è più psicologia perciò anche la mia competenza è alquanto parziale. Detto questo un discorso, per quanto semplice, di stampo sociologico si può sicuramente impostare.
    E si basa su un concetto fondamentale per la sociologia ma importante anche, per quel poco che ne so io, per la psicolagia. E' il concetto di ideal-tipo, formulato da uno degli autori simbolo della mia disciplina, Max Weber.
    Weber analizzò alcuni elementi fondamentali della vita politica e sociale avvalendosi di tipi ideali, forme pure utili in primo luogo all' analisi; il suo lavoro fu quindi quello di riconoscere in molti campi dei modelli esemplari di comportamento o di istituzioni che fossero significativi per comprendere il fenomeno in questione. Sui tipi ideali di Weber si fonda ancor oggi l' analisi sociolgica dell' agire umano e quella, estremamente interessante, del potere. In questo senso credo che molti, anche non sociologi, abbiano avuto a che fare con i tre tipi ideali del potere formulati da Weber: potere a legittimazione tradizionale (modello sciamano), carismatica (modello dittatore dei totalitarismi) e legale-razionale (modello del presidente eletto).
    Tuttavia, e qui sta l' utilità di questo mio discutibile excursus, Weber ci tenne a specificare che i tipi ideali erano appunto delle forme pure le quali, sostanzialmente, non si riscontrano nella realtà, ma che descrivono un continuum di comportamenti reali riscontrabili nella realtà empirica.
    Ecco, a me sembra che troppo spesso questo passaggio venga saltato e che si tenda davvero, e qui sono d' accordo con onesto, ad etichettare le persone secondo dei tipi ideali, come nazista, comunista o cose del genere senza:
    1) conoscere la realtà dei fatti;
    2) avere ben chiara neppure la natura del tipo ideale che si sta usando.
    In questo senso la cultura non è fondamentale per non incorrere i queste grossolane valutazioni, ma lo è anche un' altra cosa chiamata apertura mentale. Ed è una cosa che, a mio modesto avviso, si può imparare solo fino a un certo punto.

    Il caso di cui si occupa il topic, però, secondo la mia opinione va anche oltre l' analisi che abbiamo provato fin qui ad abbozzare, perché si mischia con almeno altri due elementi, quali:
    A) la superstizione tradizionale-religiosa la quale serve in molti casi a mantenere un certo ordine sociale (Durkheim), come in questo, dove le persone arse vive possono essere viste come degli autentici capri espiatori per dei mali sociali, veri o presunti che siano;
    B) l' assoluta e drammatica mancanza di cultura della legalità e razionalità; come sottolinea il link messo da bradipo i muganga sembra che fossero degli "stregoni" mantenuti dalla gente in cambio di speranza (un po' come gli imbonitori che spopolano ahimè anche da noi) che, all' occorrenza, potevano diventare anche una valvola di sfogo per i malesseri sociali.
    Insomma il loro potere, che descrive un' istituzione sociale, per quanto informale, si avvicina a quello tradzionale nella tipologia weberiana, un tipo ideale tipico delle società pre-moderne, come purtroppo, sono molte società africane, cratterizzate da questa palese totale e drammatica assenza di cultura dei diritti della persona.
    Siccome però la sociologia è nata e si è sviluppata come scienza di studio della società nel periodo della modernizzazione, gli strumenti di analisi della mia disciplina in questi contesti sono limitati; avremmo bisogno di un' altra figura, complementare a quella del sociologo, ovvero quella di un antropologo, per comprendere appieno il fenomeno.
    Dopo avervi lungamente annoiato ci tengo a chiudere con una cosa, ovvero non dimenticando che stiamo parlando di vite umane stroncate e che perciò il cordoglio viene prima di ogni, per quanto legittima, analisi.
     
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10 replies since 21/5/2008, 21:09   248 views
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