legislazione e televisione:

la tv può danneggiare democrazia e salute mentale?

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  1. oea
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    esistono numerose indicazioni scientifiche che le frequentissime scene di violenza osservabili in tv (dai telegiornali ai cartoni animati, non solo in film e sceneggiati) possono causare dànni seri e durevoli alla salute mentale dei bambini che passino più di due ore al giorno davanti alla tv durante la loro infanzia. una sintesi critica e prudente delle ricerche che lo dimostrano è leggibile qui:

    http://www.osservatoriominori.org/art_pagnin.pdf

    si cominciano a conoscere gli effetti (inquietanti) che l'assistere a spettacoli di violenza tv ha non solo sul comportamento direttamente osservabile, ma anche sul cervello:

    http://www.psychiatrictimes.com/display/article/10168/54801

    inoltre, autorevolissimi filosofi, sociologi e politici hanno manifestato, a partire dagli anni 80 e fino ad oggi, forti timori sugli effetti negativi che la tv potrebbe avere sullo sviluppo della democrazia in qualsiasi nazione. il nome più famoso fra questi è quello del filosofo liberale karl popper:

    http://www.comitatopopper.it/interne/7giugno.htm

    questi timori sono evidentemente suffragati dal controllo sulla tv ferreamente esercitato da regimi sostanzialmente antidemocratici come quello di putin (abbiamo nel forum un recente topic che tratta del problema), e dal comportamento di alcuni personaggi politici certamente meno tendenti all'autocrazia dell'amico putin, ma pur sempre affezionatissimi alle loro reti televisive di proprietà e al controllo sulle altre (garantito per consuetudine a coloro che vanno al governo in alcuni paesi occidentali: un esempio di tale consuetudine è la famosa frase sul proprio "editore di riferimento" pronunziata tanti anni fa da un noto giornalista televisivo, ancora oggi quotidianamente attivo nel suo paese).
    se la tv non avesse sostanziale influenza nella creazione di consenso politico, questi comportamenti sarebbero difficilmente comprensibili.

    dunque, di fronte a così seri indizi che la tv può essere gravemente dannosa per la salute mentale delle giovani generazioni, e anche quanto meno non favorente la normale e sana dialettica democratica, la giurisprudenza di ogni paese democratico dovrebbe teoricamente occuparsene.
    il legislatore avrebbe il dovere di intervenire affinchè il dànno potenziale alla mente dei cittadini più giovani venisse circoscritto, e affinché venisse garantito allla collettività il diritto ad un'informazione a più voci, con equa rappresentanza di maggioranza ed opposizione negli organi di dirigenza di tutti i canali televisivi.

    a vostro avviso, il legislatore italiano ha avuto abbastanza a cuore questa necessità prioritaria negli ultimi anni? basta il segno rosso con la figurina di un adulto a garantire il diritto del cittadino che il proprio figlio non abbia facile accesso a immagini che possono danneggiarne lo sviluppo mentale? meriterebbero in ogni caso analogo segnale alcuni cartoni animati? la par condicio va davvero abolita? è adeguata la legislazione italiana sul ben noto conflitto di interessi? per quale ragione l'illegale occupazione da parte di rete 4 di frequenze tv regolarmente acquistate da altri, riconosciuta tale dall'ue, non è oggetto da oltre un decennio di interventi governativi? è opportuno riconoscere che l'immagine visiva ha un potere di penetrazione acritica nella mente molto ma molto superiore a quello delle informazioni veicolate attraverso il linguaggio dalla carta stampata?
     
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  2. lupog
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    CITAZIONE
    basta il segno rosso con la figurina di un adulto a garantire il diritto del cittadino che il proprio figlio non abbia facile accesso a immagini che possono danneggiarne lo sviluppo mentale? meriterebbero in ogni caso analogo segnale alcuni cartoni animati? la par condicio va davvero abolita?

    evidentemente no. La prima cosa che i genitori dovrebbero fare è considerare la Televisione un sosotituto della Baby Siiter

    CITAZIONE
    la par condicio va davvero abolita? è adeguata la legislazione italiana sul ben noto conflitto di interessi?

    non sò dirti se la par condicio sia la risposta corretta al rischio di predominio televisivo di una parte politica. Quel che è certo è che il centro sinistra che dovrebbe avere a cuore tale problema non l'ha mai voluto affrontare in 5+2 anni di governo non se ne è mai occupata. Perchè?

    CITAZIONE
    per quale ragione l'illegale occupazione da parte di rete 4 di frequenze tv regolarmente acquistate da altri, riconosciuta tale dall'ue, non è oggetto da oltre un decennio di interventi governativi?

    perchè a destra non si ha ovviamente interesse a rompere le uova nel paniere al Capo della coalizione mentre a sinistra è molto più conveniente utilizzare la questione in funzione della polemica politica piuttosto che risolverla seriamente.
    C'è anche da dire che il passaggio dall'analogico al digitale e la conseguente moltiplicazione dei canali dovrebbe ridimensionare il problema della incidenza della singola frequenza rispetto al quadro complessivo dell'asseto delle comunicazioni televisive.
     
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  3. oea
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    CITAZIONE (lupog @ 8/6/2008, 15:29)
    CITAZIONE
    basta il segno rosso con la figurina di un adulto a garantire il diritto del cittadino che il proprio figlio non abbia facile accesso a immagini che possono danneggiarne lo sviluppo mentale? meriterebbero in ogni caso analogo segnale alcuni cartoni animati? la par condicio va davvero abolita?

    evidentemente no. La prima cosa che i genitori dovrebbero fare è considerare la Televisione un sosotituto della Baby Siiter

    CITAZIONE
    la par condicio va davvero abolita? è adeguata la legislazione italiana sul ben noto conflitto di interessi?

    non sò dirti se la par condicio sia la risposta corretta al rischio di predominio televisivo di una parte politica. Quel che è certo è che il centro sinistra che dovrebbe avere a cuore tale problema non l'ha mai voluto affrontare in 5+2 anni di governo non se ne è mai occupata. Perchè?

    CITAZIONE
    per quale ragione l'illegale occupazione da parte di rete 4 di frequenze tv regolarmente acquistate da altri, riconosciuta tale dall'ue, non è oggetto da oltre un decennio di interventi governativi?

    perchè a destra non si ha ovviamente interesse a rompere le uova nel paniere al Capo della coalizione mentre a sinistra è molto più conveniente utilizzare la questione in funzione della polemica politica piuttosto che risolverla seriamente.
    C'è anche da dire che il passaggio dall'analogico al digitale e la conseguente moltiplicazione dei canali dovrebbe ridimensionare il problema della incidenza della singola frequenza rispetto al quadro complessivo dell'asseto delle comunicazioni televisive.

    già, i genitori. ma chi li informa che le scene di violenza in tv possono essere dannose per la mente dei loro bambini, anche quando sono quelle così frequenti nei cartoni animati giapponesi? e quanto sarebbe efficace tale informazione, se non fosse capillare come le frasi anti-tabagismo sui pacchetti di sigarette?
    penso che questo proprio non sia un problema da delegare frettolosamente ai genitori. penso che sia un problema da legislatori, e anche molto, molto difficile per qualunque team di giuristi che il legislatore volesse consultare.

    l'incapacità o la non volontà del centrosinistra di affrontare seriamente il problema dell'informazione tv e del conflitto di interessi è una delle ragioni per le quali a mio avviso ha meritato la sconfitta elettorale. spero si sia trattato di incapacità e scarso coraggio. se si fosse trattato di non volontà, allora vorrebbe dire che beppe grillo ha sostanzialmente ragione, quando sostiene che abbiamo solo un'opposizione ombra, ed un monopartito mascherato da due partiti (pdl e pd[l], dove le parentesi quadre indicano la maschera).

    secondo te, mi sembra, l'unica speranza è che il passaggio al digitale (implica la scomparsa dell'analogico?) avvenga in tempi sufficientemente rapidi per garantire che una sana dialettica democratica sia ripristinata grazie al moltiplicarsi di frequenze fruibili, di canali tv, e via dicendo, non attraverso una nuova e adeguata giurisprudenza.
    ti confesso che anche io penso che il problema "rete 4" ed altri (incluso il conflitto di interessi), cambieranno del tutto forma col moltiplicarsi dei canali tv grazie al digitale. ma per me più che una speranza è un incubo. aumenteranno potere dei plutocrati e dei demagoghi, bombardamenti pubblicitari, immagini di sesso e violenza non controllabili, e frammentazione dell'informazione di portata tale da impedire una ricerca minima di quel tanto di oggettività che il dialogo permette, e altri consimili guai.
    sai qual era la ricetta di popper per prevenire tali guai? una patente.
    una patente per chi produce qualunque tipo diimmagine tv, dal pubblicitario al giornalista allo sceneggiatore al regista etc.
    una patente che può essere ritirata, come quella automobilistica. ed una commissione di saggi non dipendenti da alcun partito che controlli l'uso adeguato della patente.
    proposta probabilmente irrealizzabile in pratica, ma l'unica che mi sembra sensata.
     
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  4. lupog
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    sugli effetti negativi della Tv sui bambini forse ci potrà essere bisogno anche di una legislazione come tu affermi, ma a mio parere nessuna legge potrà mai sostituire il ruolo dei genitori. è a loro e non al legislatore che spetta recuperare la centralità del loro ruolo educativo all'interno della famiglia.
    non sono così negativo ovviamente come sei invece tu sugli effetti negativi del digitale. sulla patente caro oea, Dio ce ne scampi e liberi: l'Italia è già il regno delle patenti assegnate purtropppo da persone non sagge e per nulla indipendenti. Basti ricordare che siamo l'unico paese assieme alla Turchia a prevedere l'esistenza di un ordine corporativo che stabilisce che solo chi è al suo interno e possiede la "patente" di giornalista ha i requisiti per raccontare tramite mezzo stampa gli avvenimenti che accadono nel mondo. :giveup:
     
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  5. oea
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    dunque, anche a te la proposta della "patente" sembra irrealizzabile in pratica. forse la principale differenza di idee fra noi su questo tema sta nel fatto che a me la proposta di popper sembra logicamente sensata, anche se praticamente estremamente difficile da attuare.

    sul ruolo insostituibile dei genitori, l'accordo è poi totale. la legislazione dovrebbe solo aiutarli, i genitori, cominciando dall'informarli e continuando con l'assisterli per finire col punirli (un poco come la legge punisce oggi, dopo averlo molto a lungo e molto estesamente informato sui danni del fumo, chi fuma in pubblico).
     
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  6. Wanchope89
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    cosa volete che facciano i genitori?
    Nella maggioranza dei casi lavorano tutti e due, e non sempre i nonni possono occuparsi al 100% dei nipotini. La soluzione che hanno per tenerli buoni è la tv. Una volta li mandavano a giocare in cortile, ma al giorno d'oggi in certe aree metropolitane (e non) pochi lasciano i figli da soli a girare per il rione.

    Quindi i bambini passano ore davanti alla tv (e a videogiochi vari), che ha molto più tempo per influenzarli di quanto ne abbiano i genitori.
    Soluzioni non ne vedo..

    ps: quella della patente mi sembra assurda e ingiusta, alla pari dell'ordine dei giornalisti, per il quale ci sarà il referendum abrogativo
     
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  7. oea
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    già, wanchope. senza un forte aiuto del legislatore, i genitori non possono far nulla. e, se l'idea popperiana di un patente per chi fa televisione è impraticabile, oppure ingiusta, oppure assurda, allora non resta che rassegnarci ad una progressiva affemazione della specie peggiore di uomo televisivo, di homo videns.

    a proposito, avete letto quello che dell'uomo formato da un mondo di immagini artificiali, homo videns appunto, pensa giovanni sartori? in pratica, pensa che sia un caso di regressione alle nostre origini evoluzionistiche ancestrali:

    http://openlecture.wordpress.com/2006/09/2...dens-g-sartori/

    c'è anche un bel commento/recensione al libro di sartori fatto da galimberti:

    http://ospitiweb.indire.it/adi/recensioni/raffsim.htm
     
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  8. lupog
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    CITAZIONE (oea @ 15/6/2008, 00:02)
    già, wanchope. senza un forte aiuto del legislatore, i genitori non possono far nulla.

    CITAZIONE (Wanchope89 @ 13/6/2008, 00:34)
    cosa volete che facciano i genitori?
    Nella maggioranza dei casi lavorano tutti e due, e non sempre i nonni possono occuparsi al 100% dei nipotini. La soluzione che hanno per tenerli buoni è la tv. Una volta li mandavano a giocare in cortile, ma al giorno d'oggi in certe aree metropolitane (e non) pochi lasciano i figli da soli a girare per il rione.

    Quindi i bambini passano ore davanti alla tv (e a videogiochi vari), che ha molto più tempo per influenzarli di quanto ne abbiano i genitori.
    Soluzioni non ne vedo..

    ps: quella della patente mi sembra assurda e ingiusta, alla pari dell'ordine dei giornalisti, per il quale ci sarà il referendum abrogativo

    La tv come bambinaia ideale e preziosa alleata nell'educazione dei figli subordinata per lo più alle disposizioni e all'aiuto del legislatore: in quello che avete appena scritto c'è riassunta tutta l'abdicazione del ruolo genitoriale. Io ho avuto dei genitori che lavoravano entrambi da mattina a sera. Eppure riuscivano ad organizzarsi e non mi hanno mai negato il tempo necessario. E allora non c'era la TV con la magnifica varietà dell'offerta dei nostri tempi ma tutto partiva dal valore delle regole che come membro della famiglia ero tenuto a rispettare. Oggi tale procedimento di interiorizzazione di una severa disciplina verrebbe considerato all'antica. Io penso invece che sia cambiata ( in peggio ) la stoffa delle persone.

    Edited by lupog - 15/6/2008, 00:28
     
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  9. oea
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    CITAZIONE (lupog @ 15/6/2008, 00:10)
    La tv come bambinaia ideale e preziosa alleata nell'educazione dei figli subordinata per lo più alle disposizioni e all'aiuto del legislatore: in quello che avete appena scritto c'è riassunta tutta l'abdicazione del ruolo genitoriale.

    come sono arrivati i genitori, in massa, ad abdicare al proprio ruolo?

    forse per intrinseca infingardaggine piovuta dal cielo negli ultimi vent'anni? e se una tale infingardaggine ha risparmiato solo pochi eletti, questi non sono meritevoli di nulla, dato che dal cielo stesso sono stati graziati.

    oppure potranno entrarci poca educazione alle mutate condizioni della società, pochi asili nido efficienti, pochi aiuti economici a chi mette al mondo figli, etc. (tutti compiti del legislatore)?

    prova a pensare ai giovani adulti attuali che passavano le ore a vedere cartoni animati giapponesi, e che ora diventano genitori: non credo che possano giudicare in base alla propria esperienza i danni potenziali della tv descritti in homo videns o negli altri documenti che ho linkato. proprio come chi fumava, anni fa, ignorava i danni del fumo e accendeva tranquillamente una sigaretta ai propri figli.

    chi informa? e come? è un compito del legsilatore, oppure no?
    è chiaro che chi dalla tv guadagna denaro, pubblicità, fama, potere politico e altro (cioè tutta la classe politica ed imprenditoriale, di ogni colore) non ha alcun interesse ad incoraggiare studi sui danni della tv, e neppure ad informare su di essi la non sempre colta nè particolarmente attenta popolazione di un paese. proprio come non ci si poteva aspettare che le multinazionali del tabacco informassero la popolazione sui danni del fumo.

    stando così le cose, si può solo sperare che gli studi disponibili sugli effetti negativi di tanti tipi di immagini della tv (immagini di violenza, immagini sessuali esplicite e volgari, immagini di oggetti appetibili, immagini di consumismo come virtù, immagini di predominio sull'altro come valore) siano pessimistici e sbagliati. perché se non è così, siamo in un gran brutto guaio, che non si affronta certo criticando i genitori di oggi e di domani (peraltro sempre meno numerosi nella denatalizzata italia), vittime allo stesso modo dei figli di un processo sociale che ha perso ogni direzione diversa dal consumismo.
     
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  10. lupog
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    CITAZIONE (oea @ 15/6/2008, 19:16)
    CITAZIONE (lupog @ 15/6/2008, 00:10)
    La tv come bambinaia ideale e preziosa alleata nell'educazione dei figli subordinata per lo più alle disposizioni e all'aiuto del legislatore: in quello che avete appena scritto c'è riassunta tutta l'abdicazione del ruolo genitoriale.

    come sono arrivati i genitori, in massa, ad abdicare al proprio ruolo?

    forse per intrinseca infingardaggine piovuta dal cielo negli ultimi vent'anni? e se una tale infingardaggine ha risparmiato solo pochi eletti, questi non sono meritevoli di nulla, dato che dal cielo stesso sono stati graziati.

    oppure potranno entrarci poca educazione alle mutate condizioni della società, pochi asili nido efficienti, pochi aiuti economici a chi mette al mondo figli, etc. (tutti compiti del legislatore)?

    prova a pensare ai giovani adulti attuali che passavano le ore a vedere cartoni animati giapponesi, e che ora diventano genitori: non credo che possano giudicare in base alla propria esperienza i danni potenziali della tv descritti in homo videns o negli altri documenti che ho linkato. proprio come chi fumava, anni fa, ignorava i danni del fumo e accendeva tranquillamente una sigaretta ai propri figli.

    chi informa? e come? è un compito del legsilatore, oppure no?
    è chiaro che chi dalla tv guadagna denaro, pubblicità, fama, potere politico e altro (cioè tutta la classe politica ed imprenditoriale, di ogni colore) non ha alcun interesse ad incoraggiare studi sui danni della tv, e neppure ad informare su di essi la non sempre colta nè particolarmente attenta popolazione di un paese. proprio come non ci si poteva aspettare che le multinazionali del tabacco informassero la popolazione sui danni del fumo.

    stando così le cose, si può solo sperare che gli studi disponibili sugli effetti negativi di tanti tipi di immagini della tv (immagini di violenza, immagini sessuali esplicite e volgari, immagini di oggetti appetibili, immagini di consumismo come virtù, immagini di predominio sull'altro come valore) siano pessimistici e sbagliati. perché se non è così, siamo in un gran brutto guaio, che non si affronta certo criticando i genitori di oggi e di domani (peraltro sempre meno numerosi nella denatalizzata italia), vittime allo stesso modo dei figli di un processo sociale che ha perso ogni direzione diversa dal consumismo.

    calma oea stiamo mettendo sul piatto molte questioni. non stavamo parlando specificatamente del tema della legislazione e della televisione? Riguardo a questa specifica questione io affermo che chi lascia i bambini al controllo della baby sitter televisione abdica al proprio ruolo di genitore.
    E non mi risultata che la massa dei genitori segua questo atteggiamento: ma se mi fornisci una statistica che dimostra la maggior parte dei genitori adotta come comportamento quello di tenere i figli buoni davanti alla Tv allora prenderò atto di questo dato di fatto.

    sulla poca educazione alle mutate condizioni della società dovrebbe provvedere il legislatore secondo te? ma non scherziamo oea.... :rolleyes: Spero che tu non intenda questo ma trovo semplicemente assurdo che un politico debba determinare le linee educative a cui deve un genitore si deve attenere. E che forma dovrebbe avere: quello delle linee guida dirette alla famiglia italiana? O un decreto legge che renda la TV monotematica e fatta di programmi a immagine e somiglianza della Melevisione in cui gli unici personaggi ammessi siano quelli in stile Tonio Cartonio o altri eroi del Fantabosco? :huh: . Qualche cartone animato giapponese degli anni 80 l'ho guardato anch'io e non credo di aver subito tutto questa opera di lavaggio del cervello nè credo di essere uno di quegli eletti a cui tu fai riferimento. :)
    Per il resto è innegabile che esista un problema di scarsa presenza di asili nido e di scarso sostegno dello stato alle famiglie con figli: qui sono d'accordo il legislatore dovrebbe fare di più. Ma ci sono molte alternative alla Tv: se i figli sono un po più grandetti ( dai 5-6 anni in sù) li si può far praticare dello sport ad esempio. O far fare qualche altra attività ricreativa. E nelle giornate piovoso o quando questo non sia possibile, al pericolo violenza alla Tv generalista ci può essere l'alternativa di affittare un DVD o un VHS che i genitori possono scegliere, o di registrare in anticipo i programmi che i nostri bambini potranno guardare. E se in soluzioni d'emergenza invece non si può fare a meno di tenerli davanti alla TV si adottino le opportune precauzioni come ad esempio l'uso del parental control che inibisce ai bambini la visione dei canali non adatti. Insomma sono i genitori che devono avere il controllo del telecomando non i bambini. -_- Ma se la soluzione è invece quella di mettere un televisore nelle stanze da letto dei figli ( altra scelta nefasta sempre più diffusa e impensabile ai tempi della mia infanzia) allora è inutile prendersela con le colpevoli mancanze del legislatore nei settori cui tu hai accennato e che mi trovano d'accordo. :giveup:

    P.S: a proposito della relazione tra violenza e Tv un giovane ricercatore psicologo criminale mio corregionale, Marco Campus, ha affermato che sulla relazione tra violenza in Tv e capacità di influenzare i comportamenti devianti delle persone la letteratura scientifica è divisa: una parte della comunità scientifica afferma che di fronte alla violenza vi è un istintivo ritrarsi e che in ogni caso ci si identifica non con il cattivo violento ma con l'eroe buono. Prendetelo come puro spunto di riflessione dato che non è ovviamente questo il mio campo e che il ricercatore non ha approfondito la questione. oea saprà sicuramente a quale letteratura il giovane ricercatore si riferisse.

    http://www.psicocriminologia.com

    Edited by lupog - 15/6/2008, 20:39
     
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  11. oea
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    CITAZIONE (lupog @ 15/6/2008, 19:39)
    calma oea stiamo mettendo sul piatto molte questioni. non stavamo parlando specificatamente del tema della legislazione e della televisione? Riguardo a questa specifica questione io affermo che chi lascia i bambini al controllo della baby sitter televisione abdica al proprio ruolo di genitore.
    E non mi risultata che la massa dei genitori segua questo atteggiamento: ma se mi fornisci una statistica che dimostra la maggior parte dei genitori adotta come comportamento quello di tenere i figli buoni davanti alla Tv allora prenderò atto di questo dato di fatto.
    ....
    P.S: a proposito della relazione tra violenza e Tv un giovane ricercatore psicologo criminale mio corregionale Marco Campus, ha affermato che sulla relazione tra violenza in Tv e capacità di influenzare i comportamenti devianti delle persone la letteratura scientifica è divisa.

    cominciando dalla fine: come avevo accennato, dicendo nell'ultimo post "speriamo che gli studi sugli effetti negativi delle immagini violente siano sbagliati", il tema dell'influenza di quelle immagini sul comportamento infantile è scientificamente controverso (confermo dunque quanto hai appreso dal ricercatore campus). ma quelli a cui fa riferimento campus sono, se ho capito bene, dati statistici, correlativi ed epidemiologici, non dati di neurofisiologia. i recenti dati di neuroimaging, sui quali ho indicato un link nel mio primo post (quello su psychiatric times), indicano un effetto diretto sul cervello che non incoraggia l'ottimismo. e inoltre, non sono da trascurare gli effetti generali dell'esposizione ad un alto tasso di immagini sullo schermo (non solo di quelle violente) di cui tratta sartori in homo videns.

    poi, calmo lupog: se leggi bene il mio post, quello che hai citato, forse noterai che non ho mai parlato de "la massa dei genitori", ma solo dei genitori in massa. "la massa", e più ancora "la gran massa", è locuzione che indica una maggioranza, e naturalmente chi la usa è tenuto dalla buona creanza scientifica ed argomentativa a fornire statistiche a controprova. "in massa", invece, significa che si fa qualcosa in gran numero, e non necessariamente in maggioranza. questo, almeno mi pare, è l'uso corrente in lingua italiana dei due modi di usare il termine "massa". " i miei concittadini sono andati in massa a vedere la partita" non significa che la maggioranza dei mei concittadini è andata allo stadio, come invece significherebbe la locuzione "la massa dei miei concittadini è andata a vedere la partita".
    scusa la prolissità, ma se un malinteso linguistico o un'inaccurata lettura di quanto un altro ha scritto aprono una controversia fittizia, anche la grammatica e la sintassi italiana tornano ad essere, pur se noiose, importanti.

    comunque, non ci sono statistiche attendibili, almeno per quanto ne so, sulla percentuale di genitori italiani che lasciano i figli davanti alla tv per ore fin da piccoli. tuttavia, per quanto bassa possa essere tale percentuale (e l'impressione diffusa è che non sia tanto bassa), se c'è il pericolo che si teme ci sia è comunque sempre una percetuale troppo alta. se qualcosa danneggia, non è degno di consderazione solo se danneggia più del 50%: basterebbe già che danneggiasse il 5% della popolazione, non trovi? e sarebbe bene cominciare ad occuparsene anche se esiste il fondato sospetto ma non ancora l'assoluta certezza scientifica.
    e se anche fossero una minoranza i genitori che non controllano l'uso del telecomando da parte dei figli bambini, continuo a pensare che non sia colpa loro, ma colpa del bombardamento mediatico a cui sono stati sottoposti per decenni, e che urla ad ogni angolo "qui c' è gioia e bellezza, e la tv ve lo mostra e dimostra" (si diceva che non pochi albanesi clandestini riferivano di aver voluto venire in italia perché equiparavano il nostro paese al paradiso televisivo che osservavano dai loro teleschermi sull'altra sponda dell'adriatico).
    insomma, mi sembra difficile condividere la tesi "se la troppa tv danneggia la mente dei figli bambini, è colpa di quella percentuale di genitori (alta o bassa che sia) che non li controlla, dunque se la sbrighino loro".
    se c'è un pericolo per la salute mentale e fisica della popolazione, e ancor più se questo pericolo assume proporzioni epidemiche, credo che l'intervento del legislatore sia dovuto. proprio come nel caso del fumo di tabacco.
     
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  12. lupog
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    a scanso di equivoci oea non intendevo aprire alcuna controversia. si stava semplicemente discutendo
    tu hai l'impressione che ci sia un gran numero di genitori che utilizza la tv come sostituto della baby sitter ( impressione che in assenza di statistiche è difficile definire quanto sia diffusa). Io non ho questa impressione ma poco importa: non ho capito quali provvedimenti legislativi dovrebbero essere presi per limitare l'invadenza della televisione in quelle famiglie che non sono in grado di controllare l'abuso della stessa che fanno i figli.
    in secondo luogo io non parlo di colpa riferendomi a quei genitori che non adempiono al loro ruolo, ma di responsabilità. La responsabilità nasce dalla capacità di esercitare quel ruolo e dalla libertà su come meglio esercitarlo nell'interesse dei figli. La mi sensazione è che simile provvedimento legislativo intaccherebbe questa sfera di responsabilità partendo dal presupposto ( gravemente sbagliato ) che un genitore è incapace di gestire i propri figli davanti alla tv e intaccando quella sfera di libertà educativo dei genitori che nessun legisaltore può permettersi di intaccare. Esiste un altro problema: poiché un provvedimento legislativo ha per forza carattere generale esso finirebbe per avere effetti punitivi ma in senso opposto verso quei genitori che riescono ad adempiere il loro ruolo e che dovrebbero subire l''imposizione dei modelli che non sentono propri. Da che il mondo esiste sono sempre esistiti genitori più capaci e e responsabili e genitori che lo sono stati meno. Come possa un provvedimento legislativo sopperire alle carenze di questi ultimi senza fare più danni dei problemi che vorrebbe risolvere mi riesce difficile da capire in concreto. Infine è per me ugualmente arduo intendere come una legge possa attenuare se non annullare la responsabilità individuale in qualsiasi campo della vita, sopratutto in un campo come quello dell'educazione dei figli in cui i genitori coinvolgono necessariamente al 100% le loro persone.
     
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  13. oea
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    lupog, io pensavo ingenuamente a provvedimenti legislativi semplici concettualmente, anche se forse difficili da attuare praticamente.
    ad esempio, regolari e quotidiani spot televisivi che dicano "lasciare i vostri figli bambini davanti alla tv per più di due ore al giorno potrebbe interferire negativamente con lo sviluppo del loro carattere, indipendentemente dallo spettacolo". proprio come le scritte imposte per legge sui pacchetti di sigarette. un altro caso di pericolo segnalato come tale sul veicolo stesso del pericolo.
    o ancora ad esempio, disposizioni agli insegnanti fin dalla scuola materna perché ricordino ai genitori, quando vanno a parlare con loro, che sarebbe bene a limitare l'esposizione agli schermi dei loro figli ad un massimo di due ore al giorno.
    oppure, l'offerta ripetuta durante ogni anno scolastico, in tutte le scuole della repubblica, di brevi conferenze sull'argomento per tutti i genitori interessati.

    sarei anche favorevole all'idea di maggiori sforzi volti a proibire immagini violente o erotizzate nelle trasmissioni per bambini, inclusi i cartoons (le fasce orarie protette si sono rivelate una barzelletta), con multe salatissime ai gestori dei canali tv che contravvengano. aumenterei gli addetti al controllo, estenderei il divieto alla pubblicità, e proporrei in generale di frenare gli inviti al consumismo sfrenato: ma qui cominciamo ad avvicinarci al discorso sulla "patente" per chi fa televisione, come già detto difficile da realizzare.

    come vedi, lupog, a questo pensavo quando dicevo "aiutare i genitori". poi, so che siamo d'accordo sulla necessità di aiutare i genitori con adeguati servizi (asili nido, sostegno economico ove necessario, luoghi di incontro per i figli che si affianchino ai vecchi oratori, etc.). servizi già operanti da anni assai meglio che da noi in altri paesi europei (che infatti non hanno il nostro problema di denatalità).
    ma il punto fondamentale è che il problema si ponga seriamente ed in maniera coordinata come un aspetto dell'azione di governo, altrimenti non si va oltre il già operante, ed assai poco utile rispetto al problema, "si consiglia la visione ad un pubblico adulto".
     
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  14. lupog
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    CITAZIONE (oea @ 15/6/2008, 23:04)
    lupog, io pensavo ingenuamente a provvedimenti legislativi semplici concettualmente, anche se forse difficili da attuare praticamente.
    ad esempio, regolari e quotidiani spot televisivi che dicano "lasciare i vostri figli bambini davanti alla tv per più di due ore al giorno potrebbe interferire negativamente con lo sviluppo del loro carattere, indipendentemente dallo spettacolo". proprio come le scritte imposte per legge sui pacchetti di sigarette. un altro caso di pericolo segnalato come tale sul veicolo stesso del pericolo.
    o ancora ad esempio, disposizioni agli insegnanti fin dalla scuola materna perché ricordino ai genitori, quando vanno a parlare con loro, che sarebbe bene a limitare l'esposizione agli schermi dei loro figli ad un massimo di due ore al giorno.
    oppure, l'offerta ripetuta durante ogni anno scolastico, in tutte le scuole della repubblica, di brevi conferenze sull'argomento per tutti i genitori interessati.

    sarei anche favorevole all'idea di maggiori sforzi volti a proibire immagini violente o erotizzate nelle trasmissioni per bambini, inclusi i cartoons (le fasce orarie protette si sono rivelate una barzelletta), con multe salatissime ai gestori dei canali tv che contravvengano. aumenterei gli addetti al controllo, estenderei il divieto alla pubblicità, e proporrei in generale di frenare gli inviti al consumismo sfrenato: ma qui cominciamo ad avvicinarci al discorso sulla "patente" per chi fa televisione, come già detto difficile da realizzare.

    su questi provvedimenti sono d'accordo: si tratta di misure che vanno nella direzione di responsabilizzare i genitori stimolandoli a una maggiore consapevolezza del loro ruolo educativo e comunque di proteggere i bambini da immagini violente nelle ore c.d di fascia protetta. Anche se non mi farei grosse illusioni sul fatto che tali azioni possano avere miracolistici effetti positivi. E in ogni caso esse sarebbero efficaci spratutto su dei genitori già propensi a comprendere la necessità di un utilizzo più coscienzioso della televisione ^_^
     
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  15. Lorindel
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    Bè , tenterò di dare una risposta che potrà sembrarvi molto probabilmente un sermone di un vecchio moralista , ma è solo la forte impressione che purtroppo percepisco man mano che la mia crescita intellettuale e sociale prende strada .
    Quel che l'arte , le mode e gli usi delle comunità hanno sempre rappresentato è stato un vastissimo specchio di quel che la società voleva , a volte imponeva . Nel nostro caso , a parer mio , siamo nella seconda ipotesi .
    Non si tratta ormai di intrattenimento o svago o passione o addirittura professione . La massificazione della notizia , del prodotto , il mito della " velocità futurista " , del ribaltamento del sistema etico (causa una cieca fede nel dio moneta) in tv è piu' forte che mai . Questo i legislatori lo sanno ; e i legislatori sono inevitabilmente coinvolti in questo circolo di S.p.A. , cosa che , come ha ben detto Lupog , impedisce ad ogni parte politica di affrontare la questione Rete 4 e l'aggiornamento decisamente necessario del sistema televisivo , il tutto ingarbugliato in finte liti e sbraiti , che tanto rimandano alle famose lacrime di coccodrillo . Alchè tentare di difendere il proprio fanciullesco tesoro del domani diventa (soltanto oggi) sconveniente per il grande e potente Sig. libero mercato .
    Si è vero , sono anti-capitalista tanto quanto sono anti-comunista , quindi probabilmente un problema di base è ampliato dalla mia formazione politico-culturale . Ma se oggi , dopo il 13 e il 14 Aprile , abbiamo un ministro che fu una calendarista ed una letterina , tanto alto non credo di aver sparato .
     
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14 replies since 8/6/2008, 13:58   453 views
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