La Spedizione a Salè da parte di Alfonso X di Castiglia nel 1260

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  1. Cornelio Scipione.
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    La spedizione del 1260 contro la città di Salè, sulla costa atlantica del Marocco , è stata la prima impresa di uno stato Iberico che abbia raggiunto una città della costa atlantica.
    La spedizione era voluta e organizzata da Alfonso X di Castiglia che però fallì nell'impresa e ne ricavò esclusivamente il bottino , frutto del saccheggio della città.
    L'avvio dell'impresa era stata intrapresa da Alfonso X grazie all'aiuto del nipote del Sultano Abu Yusuf Ya' Qub(della dinastia dei merinidi) che si era ribellato allo zio e invitò Castiglia a partecipare con le proprie truppe alla ribellione, ma quest'ultima aveva come intento la conquista e voleva sfruttare la situazione offertagli dal nipote del Sultano.
    L'Impresa ebbe una conclusione solo parzialmente positiva , perchè si rilevò soltanto un'azione di razzìa e non una conquista.
    L'intento di Alfonso era l'attuazione di una politica espansionistica in Africa che doveva procedere parallelamente alle conquiste nel Mediterraneo; e molto probabilmente lo scopo di conquistare Salè , non era altro che un'importante tappa per poi giungere alla conquista della ricca e trafficata(per i traffici commerciali) città di Ceuta che racchiudeva al suo interno il più importante giro d'affare commerciale di tutto il Magreb e di tutta l'Africa occidentale visto che tutti le vie carovaniere commerciali avevano come destinazione tutte la città di Ceuta che poi riversava i suoi ricchissimi prodotti, in primis l'Oro( estratto nelle miniere del Sudan Occidentale di appartenenza all'Impero del Ghana) nei mercati Europei grazie alle navi mercantili Aragonesi e Genovesi in primis.
    Era molto tempo che i i mercanti castigliani operavano nella zona dello stretto di Gibilterra e nella costa magrebina del Mediterraneo e nella costa atlantica del Marocco, ma una maggior affluenza di mercanti ci fu con la conquista di Siviglia (tolta ai Musulmani di Granada) nel 1248 che era una città molto vicina allo stretto e situata in una zona estremamente strategica per quanto riguarda i traffici commerciali.

    La Flotta allestita da Alfonso X nell'estate del 1260 , per raggiungere Salè era composta da 37 vascelli che avevano al comando l'ammiraglio Juan Garcia de Vilamoyor.
    L'assalto prese di sorpresa gli abitanti di Salè che solo all'ultimo si accorsero che era un attacco; questo perchè per gli abitanti della città Marocchina erano abituati a vedere navi cristiane che entravano nel loro porto per commerciare.
    Il 10 settembre si procedette al saccheggio della città che avvenne senza che gli fosse opposta una forte resistenza; ma il combattimento per la città fu vinto dalle truppe del Sultano che riuscirono a far scappare i castigliani dal loro accampamento e se ne tornarono in Spagna con però il loro bottino dovuto al saccheggio( che consisteva in tutte le mercanzie che riuscirono a portare via , più 3000 persone fatte schiave).
    Il combattimento durò solo 2 giorni.
    Il 22 settembre la flotta castigliana lasciava Salè con le navi cariche per tornare in Andalusia.
    Alfonso X considerò la disfatta molto negativa , a tal punto da punire l'ammiraglio che aveva condotto l'assalto; e addirittura 20 cavalieri castigliani non tornarono in patria per paura di essere puniti e offrirono i loro servigi al Sultano che li accolse tra le sue truppe.

    Passarono 2 anni e Alfonso X ci riprovò, ma su questo secondo assalto non sappiamo nulla, non conosciamo neanche il punto di sbarco delle navi castigliane.
    Nel 1263 le mire espansionistiche verso l'Africa si spensero per dare più impulso alle lotte nella propria penisola Iberica contro Granada e per le battaglie sul mare, Alfonso si servi di navi costruite dai genovesi e si servì anche di un ammiraglio genovese , Ugo Vento.


    Prima del 1260 la Chiesa di Roma con il Papa Innocenzo IV, aveva cercato di impadronirsi della città di Salè non con la guerra ma diplomaticamente; l'annessione prevedeva l'accordo con il sultano che si sarebbe convertito al Cristianesimo e il territorio sarebbe passato nelle mani dello Stato Della Chiesa.
    Per motivi che non conosciamo, la conquista tramite la diplomazia intrapresa dal Pontefice non ebbe esito positivo, anche se inizialmente sembrasse andare tutto bene per La Chiesa Di Roma.
    Importante di questa vicenda è che anche lo Stato Pontificio aveva delle mire espansionistiche verso questa zona dell'Africa, proprio a sottolineare l'importanza e la ricchezza dei traffici presenti in quel determinato territorio.

    Vorrei precisare che non c'è nessun legame tra la spedizione diplomatica della Chiesa a Salè e l'impresa Castigliana di Alfonso X che non aveva giustificato il suo intervento militare sulla città atlantica dando motivazioni religiose.
     
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