Gli U-boote del Terzo Reich (U-boot)

qualche accenno

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    La Germania, dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, aveva il divieto assoluto di fabbricare una flotta. Tuttavia già durante la Repubblica di Weimar i tedeschi ricominciarono a costruire delle navi da guerra. Con l'avvento del Terzo Reich i preparativi si intensificarono e nel 1935, anno in cui la Germania nazista denunciò il trattato di Versailles e venne stipulato il primo accordo navale anglo-germanico, fu costruita la prima flottiglia di U-Boote.
    Karl Doenitz, allora capo dei sommergibili della Kriegsmarine, la marina tedesca, era conscio dell'importanza che avrebbero potuto ricoprire i sommergibili in una futura guerra, ben più dell'allora Grand'ammiraglio Raeder. Nei successivi anni Doenitz e il suo Stato maggiore elaborarono della avanzatissime tattiche di guerra che avrebbero causato moltissimi danni agli Alleati nella seconda guerra mondiale.
    Alle tattiche fu affiancata la produzione su vasta scala di quello che fu probabilmente il miglior sottomarino di tutto il secondo conflitto bellico mondiale, noto come U-Boote tipo "VII", famoso specie nella sua versione "C". Il "VII C" non aveva alcuna caratteristica particolare che lo rendesse migliore degli altri; era piuttosto la combinazione delle sue qualità ne che facevano un mezzo eccezionale.
    Il VII C dislocava 769 tonnellate, era lungo poco più di 66 metri, superava i 17 nodi di velocità in superficie e arrivava a quasi 8 in immersione. Poteva contare su 5 tubi lanciasiluri, un pezzo da 88/45 e due mitragliere, una da 37 e una da 20 millimetri. L'equipaggio era di 44 uomini.
    Il primo settembre del 1939, allo scoppio della guerra, la Kriegsmarine poteva contare su soli 57 sottomarini, di cui solo 19 di tipo "VII". Proprio per questo prima della conquista della Francia la marina del Reich non ottenne risultati di grandissimo rilievo; poi però la situazione degli U-Boote migliorò notevolmente; era l'inizio della vera "battaglia dell'Atlantico".
    In realtà il numero dei sottomarini aumentò molto lentamente nel tempo, ma la vicinanza delle stazioni di riparazione e rifornimento ampliò moltissimo il raggio di azione degli U-Boote di Doenitz, che scatenarono l'inferno sulle navi anglo-americane, soprattutto su quelle mercantili.
    Furono silurate migliaia di navi alleate, per un computo di milioni di tonnellate di naviglio andato perduto e di diverse di migliaia di marinai morti; gli U-Boote furono il terrore delle profondità dei mari almeno fino a tutto il 1942.
    I sottomarini superarono anche le più rosee previsioni della vigilia, anche se il prezzo pagato in termini di perdite fu piuttosto elevato.
    Nel 1943, quando pure il totale delle unità sottomarine di Doenitz, privilegiate nella produzione rispetto a quelle di terra anche perché il loro leader era divenuto Grand'ammiraglio al posto di Raeder, raggiunse le 300 unità, iniziò il rapido declino degli U-Boote, battuti da dei nuovi radar capaci di individuarli anche a moltissimi metri di profondità e non di meno dalla decifrazione da parte degli Alleati del codice criptato di comunicazione tedesco, il famoso "Enigma".
    La disfatta degli U-Boote significò la caduta di una linea difensiva fondamentale per il Terzo Reich e l'inizio della fine dell'Europa hitleriana.

    BIBLIOGRAFIA
    Sugli U-Boote la letteratura è vasta; il mio pezzo si basa su alcuni approfondimenti dello storico Giorgio Giorgerini che si trovano nella "Storia del Terzo Reich" di William Shirer (edizione Fabbri del 1978).

    Edited by Oskar - 15/3/2011, 14:02
     
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