La fonte della giovinezza

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  1. Paul the Templar
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    Il nome di Juan Ponce de Leon,navigatore,soldato ed esploratore spagnolo,è legato indissolubilmente alla leggenda della Fonte della giovinezza,una delle storie più intriganti apprese dagli spagnoli sin dalla colonizzazione del territorio americano.

    De Leon dovrebbe essere ricordato però più che per la leggendaria Fonte,per aver esplorato per primo la Florida,terra che scoprì per primo la domenica di Pasqua del 27 marzo 1513, e che chiamò così per la straordinaria varietà di vita animale e vegetale che la zona aveva all’epoca della sua scoperta.

    Juan Ponce De Leon era nato a San Servas nel 1460;discendeva da una famiglia nobile,e ben presto decise di seguire l’ammiraglio Colombo che aveva scoperto nel 1492 l’America.
    Così,nel 1493,entrò a far parte dell’equipaggio del genovese,che aveva intenzione di esplorare con più attenzione il nuovo continente,che credeva ancora essere le Indie.
    Non era l’unico aristocratico;con lui c’erano numerosi rampolli dell’aristocrazia,alla ricerca di facili guadagni,oltre che spinti dallo spirito d’avventura. Nel 1502 il giovane e ambizioso De Leon si rese molto utile nell’imporre la disciplina ad Hispaniola,l’isola caraibica che conobbe la spietata repressione spagnola,a cui partecipò il giovane avventuriero,ben raccontata da Bartolomeo de Las Casas:

    “L'isola Hispaniola fu la prima in cui penetrarono i Cristiani dando inizio all'immensa strage e alla distruzione di queste popolazioni. Incominciarono a maltrattare le mogli e i figli degli Indiani e a divorare i frutti delle loro fatiche, non contentandosi di ciò che questi davano spontaneamente in quanto essi non producono mai più di quanto serve loro per un giorno. (�) I Cristiani penetravano nelle loro terre e non lasciavano vivi né bambini né vecchi né donne incinte: li sgozzavano e li sventravano come se assaltassero degli agnellini. Di solito uccidevano i nobili in questo modo: preparavano alcune graticole di legno e ve li legavano sopra; sotto accendevano un fuoco lento, per cui a poco a poco, elevando grida disperate gli Indiani mandavano fuori l'anima. (�) Li mandarono nelle miniere a cavare oro; alle donne facevano coltivare i terreno. Non davano da mangiare né agli uni né alle altre, se non erbe e cibi non nutrienti. Si seccava il latte nelle mammelle delle donne che avevano appena partorito e così i neonati morirono tutti in poco tempo”

    La solerzia di De Leon venne premiata,e l’uomo fu nominato tenente.
    Durante la repressione dei nativi,De Leon apprese da alcuni indigeni dell’esistenza di una miracolosa Fonte della giovinezza,in grado di eliminare le sofferenze del corpo,oltre che di restituire vigore alle membra e ridare la giovinezza. Accanto a questi racconti,sentì parlare di smisurate ricchezze che giacevano a Bimini,isola o località situata a nord di Hispaniola.

    Così,grazie a i servizi resi,chiese ed ottenne dal re Carlo V un brevetto che lo nominava governatore delle terre che avrebbe scoperto;armate tre navi,in dieci giorni raggiunse Guanahani,probabile posto in cui Colombo per la prima volta vide il nuovo continente.

    Il 2 aprile del 1513 De Leon sbarcò in Florida,prendendone formalmente possesso;si reimbarcò immediatamente,per cercare quella che oramai era diventata la sua ossessione,la Fonte della giovinezza.
    Ecco com’è raccontata la versione degli avvenimenti in una cronaca dell’epoca:

    "Juan Ponce de Leon si dimesse dal comando di Porto Rico; con indifferenza la perdita del governo di un isola selvaggia era cosa di poco momento allora che aveasi in prospettiva un mondo intero da conquistare e dividersi nelle cui vaste ed incognite contrade un ardito soldato come egli era colla spada e lo scudo poteva bilanciare prontamente le perdute fortune Oltracciò Ponce de Leon aveva omai ammassate bastanti ricchezze per effettuare i suoi disegni e pari a molti de primi scopritori la sua testa era feconda delle più romantiche imprese s era fitto nella mente che vi fosse ancora un terzo mondo da scoprire più bello e più ricco di quelli in lino allora conosciuti sicché sperava di essere il primo ad approdare alle fortunate spiagge di esso ed assicurarsi cosi fama uguale a quella del Colombo Ventre riandava questi pensieri e pensava da qual parte delle region non esplorate all’ intorno di lui dovesse avviarsi s imbatté in alcuni vecchi Indiani i quali gli diedero notizia di una contrada che prometteva non solo di appagare le brame della sua ambizione ma di realizzare ancora i sogni i più stravaganti dei poeti Essi lo accertarono che in un paese lontano dalla parte di settentrione esisteva un luogo ricco d oro ed abbondante d ogni sorta di dovizie ma in cui soprattutto era un fiume di tale meravigliosa virtù che chiunque si bagnasse nelle sue acque venia restituito a giovanezza Aggiungevano che tempi addietro, prima dell’arrivo degli Spagnuoli una quantità degli indigeni di Cuba erano partiti per quivi in cerca di quella regione felice e di quel fiume di vita o che non essendo mai ritornati conchiudevasi che essi vi prosperavano nella loro rinnovata gioventù o che vi erano ritenuti da delizie seducenti Qui era realizzato il sogno famoso degli alchimisti. Non rimaneva che trovare questa terra felice e abbandonarsi, inebbriarsi nel godimento di illimitati piaceri e di perenne giovinezza Di più alcuni vecchi Indiani dicevano che non era necessario andare tanto lontano in traccia di quelite acque che restituivano alla gioventù perche in una certa isola del gruppo di Bahama detta Bimini era anche lì una fonte che possedeva le medesime qualità meravigliose ed inestimabili E Juan Ponce de Leon ascoltava queste novelle con esultante credulità egli era innanzi cogli anni ed il termine ordinario della vita pareva breve ai suoi grandi disegni perciò su egli avesse potuto bagnarsi in quella meravigliosa sorgente o in quel fiume ed uscirne col suo corpo ormai consunto dalle fatiche della guerra restituito al vigore alla freschezza alla flessibilità della gioventù e se la sua testa conservar poteva tuttavia la saggezza e la conoscenza delle quali intraprese non avrebbe egli compite nell’ accresciuto corso di anni vigorosi e fatti sicuri Sembrerà incredibile che un uomo di età e di esperienza potesse accordare qualche fede ad una storia che somiglia alle fantastiche finzioni di una novella Araba ma le meraviglie o le novità che affasinavano il inondo in quel secolo di scoperte realizzavano quasi le illusioni della favola sicché l immaginazione dei viaggiatori Spagnuoli era divenuta così fervida che essi erano suscettibili di qualunque credulità II degno vecchio cavaliere e nocchiero era talmente persuaso dalla esistenza della contrada che eragli stata descritta che allestì subito tre bastimenti a proprie spese per farne la scoperta né gli fu difficile di trovare avventurieri in buon numero pronti ad accompagnarlo In traccia di questa regione meravigliosa.


    Così Juan Ponce De Leon,accecato dal miraggio di ritornare giovane e forte,parti alla ricerca di Bimini e della sua magica Fonte;ma il suo viaggio era destinato a un clamoroso insuccesso.
    Ecco un breve resoconto dello stesso,preso sempre da una cronaca dell’epoca:


    "Addi 5 marzo del 1514 Juan Ponce fece vela con i suoi tre navigli dal Porto di San Germano nell’ isola di Porto Ricco Egli costeggiò per alcune ore la Hispaniola e poi allontanandosene a settentrione si diresse alle isole di Bahama e trovò quasi subito la prima di quel gruppo Tempo propizio e placido mare lo favorirono sicché costeggiò dolcemente a seconda del vento e della corrente le isolette di quel verdeggiante arcipelago visitandole tutte ad una ad una finché arrivò addi 14 marzo a Guanahani o isola di San Salvador ove Cristoforo Colombo aveva il primo posto il piede sulle spiaggie del Nuovo Mondo Le sue ricerche intorno all’ isola di Bimini furono tutte inutili in quanto alla fonte di gioventù sebbene egli avesse bevute l’ acque d ogni fontana fiume e lago di quell arcipelago infino agli stagni salati dell’ isola Turca non era ancora ringiovanito Tuttavia egli non si scoraggiò Restaurati i suoi navigli prese nuovamente il mare e drizzò le prore verso maestrale La domenica del 27 di Marzo giunse in vista di una terra che suppose isola sebbene non sia, ma il tempo contrario gli impedì di sbarcarvi Continuò a girare attorno ad essa per parecchi giorni maltrattato dagli elementi finché la notte del 2 Aprile gli riuscì di gettar l’ancora vicino a terra. Il paese era nel colmo della primavera gli alberi in piena germinazione ed i campi coperti di fiori per questa circostanza come pure per aver scoperta quella terra la Domenica di Pasqua florida degli Spagnuoli le dette il nome di Florida nome che conserva anche al presente Il nome Indiano della contrada era Cautio

    Juan Poncé sbarcò e prese possesso del paese nel nome dei Sovrani di Castiglia e continuò poscia per parecchie settimane a scorrer le coste di questa regione piena di fiori ed a lottare contro le correnti del golfo Girò intorno al capo Canaveral ed esplorò le spiagge meridionali ed orientali della contrada scoperta senza sospettare che questa fosse una parte di Terra Ferma In tutti i suoi tentativi per esplorare la contrada egli incontrò risoluta ed implacabile ostilità per parte degl Indigeni i quali parevano di una schiatta feroce e bellicosa Le sue speranze andarono esaurandosi deluse circa il trovarvi oro né alcun fiume o fonte da esso visitati trovò che possedesse la virtù di ringiovanire Sicché convinto che questa non era la terra promessa della tradizione Indiana rivolse la prora verso la Hispaniola addi 14 giugno con la intenzione però strada facendo di riprovarsi a trovare l’ isola di Bimini Nel principio del suo ritorno scoprì un gruppo di isolette abbondanti di uccelli marini e di altri marini animali in una di esse i suoi compagni presero in una sola notte 170 testuggini e ne potevano aver prese molte di più se avessero voluto presero parimenti quattordici lupi marini ed uccisero gran quantità di pellicani e di altri uccelli .Juan Ponce diede a questo gruppo il nome di Tortugas o isole delle Testuggini nome che tuttavia conserva Procedendo nel suo corso approdò ad un altro gruppo d isolette presso le Lucaie al quale diede il nome di La Vieja o gruppo della Vecchia perciocché non vi trovò altri abitanti che una vecchia Indiana.

    Prese questa vecchia sibilla a bordo del suo naviglio perché lo guidasse nel labirinto dell’ isole in cui egli entrava e forse non poteva avere guida più adatta nella strana ricerca che egli faceva Con tutto ciò malgrado di un tale piloto ci fu deluso ed imbarazzato nel suo ritorno tra le isole di Bahama avvegnaché dovette per così dire aprirsi la via contro l’ordine della natura e lottare con le correnti che scorrono all’occidente lungo queste isole e con i venti costanti che le accompagnano Combatte per lungo tempo con ogni sorta di difficoltà e di perigli e fu costretto di rimanere oltre un mese in una delle isole per rimediare ai guasti fatti al suo naviglio da una tempesta Scoraggiato finalmente dai perigli e dai cimenti per cui pareva che natura avesse inibito l’accesso della pretesa Bimini simile ad incantata isola da romanzo egli abbandonò la ricerca “


    Lo scoraggiato De Leon fu costretto a tornare indietro;della fonte della giovinezza non c’era traccia,non aveva trovato ne oro ne altro,e alla fine dovette balenargli il sospetto che i nativi lo avessero volontariamente inviato lontano per mitigare l’asprezza del suo comando sull’isola.

    Cosa che probabilmente avvenne,com’era avvenuto per Coronado quando si era imbarcato nell’impresa più folle progettata dagli spagnoli sul suolo americano,la ricerca delle sette città d’oro di Cibola.
    Lasciamo ancora spazio al racconto degli ultimi giorni di vita di Ponce de Leon,ancora una volta resi drammaticamente reali da questa splendida cronaca:


    “Rimase in Porto Ricco come governatore Ma diventato fastidioso ed irritabile per le sofferte delusioni e molestie danneggiò assai e cagionò molte dispute nell’isola per dispotiche e violenti misure riguardanti le distribuzioni degli Indiani Continuò a soggiornare parecchi anni in quell’ isola in uno stato d inquieto riposo finché lo destarono le valorose gesta di Hernando Cortes che minacciavano di eclissare le imprese di tutti i veterani scopritori del Nuovo Mondo Sdegnoso di essere in sua vecchiezza condannato alla oscurità decise d imprendere un altra spedizione ed avendo inteso che la Florida da esso scoperta e che egli aveva fino allora considerata isola era veramente parte di Terra Ferma e aveva in se vaste e sconosciute regioni pensò che quello fosse ampio campo di nobili imprese nel quale facilmente poteva fare scoperte e conquiste da emulare perfino se non sorpassare la tanto celebre conquista del Messico Laonde apprestò nell’anno 1521 due navigli nell’ isola di Porto Ricco ed impegno quasi tutti i suoi beni in questa impresa Il suo viaggio fu malagevole e fortunoso ma arrivò finalmente alla terra desiderata Sbarcò sulla costa con gran parte de suoi ma gli Indiani uscirono da boschi con insolito valore per difendere le loro spiaggie e ne seguì un sanguinoso combattimento nel quale parecchi Spagnuoli furono uccisi e Juan Ponce rimase ferito da una freccia in una coscia Portato a bordo del suo vascello e vistosi incapace a nuovi fatti d arme fece vela per Cuba ove giunse ammalato di corpo ed abbattuto d animo”

    In realtà la freccia dei nativi era avvelenata, poco dopo il suo ritorno a Cuba morì.

    Era il 1521 e Ponce de Leon aveva compiuto 61 anni;il miraggio della ricchezza e dell’eterna giovinezza lo avevano divorato,e probabilmente aveva finito per sfogare sugli Indios la frustrazione per l’insuccesso delle sue ricerche.
    Venne sepolto nella cattedrale della Vecchia San Jean.

    Fonte:
    Storia generale delle Indie,di Gonzalo Fernández de Oviedo
    By Paul Templar
    www.misteriemisteri.splinder.com

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