Problemi riguardanti lo Studio delle fonti sulle popolazioni studentesche nel Medioevo

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  1. Cornelio Scipione.
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    La ricerca e lo studio sulle fonti riguardanti le Università Italiane non hanno raggiunto un livello ottimale, anzi, a confronto con il lavoro svolto dagli storici tedeschi e Inglesi, la nostra ricerca è quasi nulla.
    Le fonti utilizzate sono praticamente la documentazione che ci permette di ricostruire una lista degli studenti e dei graduati.
    A differenza degli altri paesi, la ricerca sulle fonti in questo ambito non può essere generalizzata a livello nazionale, perchè nella nostra penisola erano presenti molte realtà politiche autonome e indipendenti l'una dall'altra, e quindi ogni città Comunale, o meglio, ogni Università è completamente differente dall'altra sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista dei dati fornitoci dalle fonti.
    Le maggiori informazioni le prendiamo dai registri delle matricole e dagli acta graduum.
    Lo stato delle fonti però non è sempre delle migliori, molti infatti sono stati i fattori che hanno determinato una cattiva conservazione: ad esempio degli incendi nell'archivi comunali e universitari, o lo spostamento delle sedi di archiviazione, o più semplicemente, sono andati persi i registri di archiviazione....ecc...
    ma il punto non sta sulle ondizioni delle fonti arrivate sino a noi, ma su quano sono dettagliate e formali le fonti che oggi possiamo studiare; non era raro che i registri , a causa di rinnovi delle matricole, si riempivano di cancellature e si riscrivevano i nomi degli studenti su nuovi registri, creando una confusione , perchè così risultano i nomi degli stessi studenti in più registri di immatricolazione.
    Il motivo della scarsa conservazione dei registri delle matricole, sta proprio nel suo utilizzo, ovvero servivano per un tempo relativamente breve e quindi non serviva all'epoca ricontrollare e archiviare.
    Gli acta graduum, ovvero i registri di laurea avevano il compito di registrare e quindi di testimoniare la riuscita o meno del titolo di laurea da parte di uno studente. Questa fonte però, nonostante è stata conservata meglio, non è di grande aiuto per lo studio delle Popolazioni Studentesche, perchè ci esclude la maggior parte degli studenti , che invece di arrivare al titolo di Laurea , si fermavano prima seguendo solo i 4 anni di corso.

    Come ho detto prima, le Università dell'Italia, non hanno un grande lavoro di studio delle fonti alle spalle, ma un discorso diverso è per l'Università Bolognese; perchè quest'ultimo è un caso a se, visto che , essendo l'Università più antica del Mondo, ha riscontrato interesse per moltissimi storici anche tedeschi e inglesi soprattutto, ed il lavoro sullo studio delle fonti è molto avanti rispetto alle altre università delle città Comunali Italiane.

    Bisogna anche dire però che per tutto il medioevo, mancavano quei sistemi di registrazione che invece si sono ben sviluppati durante la prima metà dell'età Moderna.
    Nonostante questa problema, si è cercato per di ricavare le fonti e le informazioni per vie alternative, come per esempio per i Memorialia Communis, ovvero dei registri notarili in cui erano trascritti moltissimi dati riguardanti gli studenti del tempo.
    Insieme a queste fonti "alternative" , abbiamo gli archivi della Curia Podestarile e gli atti dei collegi dottorali.

    Il vero problema delle fonti nel Medioevo in questo ambito, è la discontinuità delle fonti: non abbiamo infatti registri completi, non abbiamo archivi simili agli annales degli antichi Romani ,ma l'archiviazione delle informazioni sugli studenti e sulle Università in generale è molto saltuaria... cosa che nell'età Moderna risulta completa e quindi più facile da studiare e da ricostruire.
     
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0 replies since 6/7/2008, 21:26   289 views
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