Italia-Libia: un accordo da 5 miliardi di dollari

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    Accordo Italia-Libia
    "dopo 40 anni di malintesi"Un 'Accordo di amicizia e cooperazione' tra i due Paesi, ha confermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, permetterà di "voltare pagina rispetto al passato coloniale" italiano in Tripolitania e Cirenaica con una serie di compensazioni di "diversi miliardi dollari". "L'accordo si baserà su una somma di 200 milioni di dollari all'anno per i prossimi 25 anni sotto forma di investimenti in progetti infrastrutturali in Libia". Berlusconi ha riportato in Libia anche la 'Venere di Cirene', statua trafugata da archeologi italiani nel 1913. Il premier conta poi di far diventare l'Italia il partner di riferimento della Libia in campo energetico-commerciale, con l'Eni già al centro delle relazioni petrolifere.

    BASTA CON I MALINTESI. L'accordo tra Italia e Libia "deve mettere fine a 40 anni di malintesi: c'è un riconoscimento completo e morale dei danni inflitti alla Libia da parte dell'Italia durante il periodo coloniale". Lo ha affermato lo stesso Berlusconi arrivando in Libia. L'Italia verserà così alla Libia cinque miliardi di dollari nei prossimi 25 anni a titolo di risarcimento."L'accordo si baserà su una somma di 200 milioni di dollari all'anno per i prossimi 25 anni sotto forma di investimenti in progetti infrastrutturali in Libia", ha detto il presidente del Consiglio, le cui affermazioni venivano tradotte in arabo.

    STRADE, CASE E PENSIONI. I risarcimenti per cinque miliardi di dollari che l'Italia verserà alla Libia nei prossimi 25 anni a titolo di compensazione per i danni coloniali prevedono investimenti anche per un' autostrada costiera che attraversi tutta la Libia, dall'Egitto alla Tunisia. Lo ha confermato il premier Silvio Berlusconi arrivando in Libia.L'intesa, ha spiegato ancora il presidente del Consiglio, prevede inoltre la costruzione di alloggi nel Paese nordafricano, borse di studio per studenti libici e pensioni di invalidità per quei mutilati vittime delle mine anti-uomo poste dall'Italia su territorio libico durante il periodo coloniale. Altro punto dell'intesa, ha concluso Berlusconi, è la cooperazione bilaterale nella lotta contro l'immigrazione clandestina.

    CONTRASTO AI CLANDESTINI. Italia e Libia combatteranno insieme "contro i commercianti di schiavi" nel contrasto all'immigrazione clandestina. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi.A fronte degli indennizzi per 5 miliardi di dollari che l'Italia stanzierà per "voltare pagina" rispetto al periodo dell'occupazione coloniale, Roma si attende infatti la piena collaborazione da parte della Libia nel contrasto all'immigrazione clandestina e l'attuazione dell'accordo già firmato nel dicembre 2007 per il pattugliamento congiunto delle coste libiche dalle quali salpano fiumi di migranti verso Lampedusa.

    I rimpatriati italiani:
    E i beni confiscati da Gheddafi?

    Si dicono increduli e sdegnati i superstiti e gli eredi della ex collettività italiana di Tripoli dopo l'accordo raggiunto tra Italia e Libia. Lo riferisce in una nota l'Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia che da 38 anni si batte per ottenere una legge che chiuda il contenzioso per i beni confiscati agli italiani, sempre rinviata "per mancanza di fondi". "Avrà Berlusconi, di ritorno da Bengasi, un sussulto di dignità, di umanità e di rispetto, riuscendo a dare una risposta personale ai ventimila cittadini italiani che fino ad ora hanno invano reclamato un idoneo stanziamento da parte del loro Governo, a chiusura del contenzioso per i beni confiscati da Gheddafi in violazione di un accordo internazionale?", si chiedono gli italiani rimpatriati. "Berlusconi ci ha dimostrato che quando si vuole, o meglio quando si è costretti, tutto è possibile, anche far saltare fuori dalle poste di un bilancio critico come il nostro cifre enormi - ha dichiarato Giovanna Ortu, presidente dell'Associazione - ma bisogna trovare in contemporanea il coraggio di dare riscontro a chi ha pagato, per conto del Governo italiano, il più pesante degli acconti ed è in credito da quasi quarant'anni". "Giustizia dove sei?" ha concluso amaramente Giovanna Ortu.

    Da: http://unionesarda.ilsole24ore.com

    Come vedete questo accordo? Il fine, dichiarato e importante, di combattere l' immigrazione clandestina vale una tale mastodontica cifra? E ci si può fidare di un essere come Gheddafi, non certo un santo?
     
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  2. lupog
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    ho il sposetto che non basterebbe tutto l'oro del mondo a fare di Gheddafi un alleato affidabile.....
     
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  3. alexandrom
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    I dollaroni di gheddafi fan gola a tante imprese italiane...
     
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  4. lupog
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    a proposito delle relazioni economiche Italia-Libia e dell'evoluzione dei rrapporti bilaterali vi propongo questo interessante Paperdell'ISPI
    nel paper si evidenzia come la stabilizzazione delle relazioni internazionali da parte di Tripoli ha comportato come inevitabile conseguenza l'indebolimento del rapporto privilegiato con l’Italia. le importazioni dell’Italia dalla Libia sono passate, in termini percentuali dal 42,8 del totale nel 2002 al 37,4 nel 2006, mentre le esportazioni sono anch’esse diminuite passando dal 25% al 14% . Infatti mentre nel passato a causa dell'isolamento la Libia trovava nell'italia un partner economico indispensabile, oggi il petrolio e il gas della Libia sono oggetto di grande attenzione da parte di altri paesi, quasi totalmente nuovi al mercato libico come la Cina, o nuovamente coinvolti dopo un lungo periodo come la Russia, la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna e gli Stati Uniti .
    Il contenzioso relativo alle responsabilità coloniali italiane che ora è stato risolto con la concessione di investimenti per 5 miliardi di dollari nei prossimi 25 anni si trascinava dal 1998 quando ci fu un comunicato congiunto tra l'allora ministro degli esteri Dini e il suo omologo Muntasser contenente l'impegno italiano a correggere gli errori del passato. Da allora la questione si è trascinata da una parte con atteggiamenti dilatori italiani, dall'altra con un gioco al rialzo da parte di Gheddafi.
    Sarà interessante vedere se l'accordo con Berlusconi sbloccherà durano gli insoluti di pagamento sofferti da circa 100 imprese italiane per complessivi 600 milioni di dollari.Vi sono poi questioni relativeai visti di ingresso richiesti dagli italiani costretti dal regime di Gheddafi a fare ritorno in Italia nel 1970abbandonando in Libia beni immobili e imprese solo parzialmente risarciti secondo l’Associazione degli italiani rimpatriati dalla Libia.
    Le recenti evoluzioni nella politica economica libica sono volte a favorire il passaggio da un economia basata sulla redistribuzione della rendita prodotta dagli introiti di petrolio e gas a un sistema più differenziato. Nonostante sia presumibile un ridimensionamento dellle grandi commesse civili a causa della concorrenza di paesi come la Cina che possono contare su costi della manodopera ben più contenuti l'Italia potrebbe giocare un ruolo importante in questa evoluzione se venisse stimolata l'azione di investimento in loco delle nostre piccole e medie imprese che sino ad oggi hanno avuto difficoltà a penetrare in quel mercato a causa delle complesse regole per gli investimenti in Libia, alla difficile protezione dei propri crediti, alle frequenti controversie. Purtroppo in questo senso non è chiaro quale ruolo sia destinato alle PMI nell'accordo appena sottoscritto, anzi per la verità non è chiaro neppure quali opere verranno concretamente realizzate da ditte italiane.

    Edited by lupog - 1/9/2008, 13:20
     
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  5. Muet1979
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    finchè i soldi non sono i suoi.....
     
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  6. alexandrom
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    SUEDDEUTSCHE ZEITUNG, ESEMPIO DI ROMA DA SEGUIRE PER TUTTI

    Una pietra miliare nei rapporti per gli Stati con un passato coloniale ed un esempio da seguire per tutti. La riconciliazione tra Italia e Libia siglata da Silvio Berlusconi con il colonnello Gheddafi viene oggi salutata come un'impresa storica dalla progressista 'Sueddeutsche Zeitung', il piu' grande quotidiano tedesco. "La storica riconciliazione tra Libia e Italia e' un modello per gli altri Stati", titola il quotidiano di Monaco di Baviera, secondo il quale i 5 miliardi di euro di riparazioni decisi dal governo italiano "non indennizzano solo per i crimini del passato, ma sono anche un investimento per il futuro", in quanto "l'Italia affamata di energia si assicura l'accesso al petrolio ed al gas libici". La 'SZ' sottolinea che l'aver instaurato nuovi rapporti di amicizia con la Libia e' un fatto che "deve rallegrare l'Europa intera", poiche' la riconciliazione tra Roma e Tripoli e' stata resa possibile grazie ad "una formula che finanziariamente non esige troppo dall'Italia ed aiuta a lungo termine la Libia". Il giornale sottolinea che "in aggiunta a cio', Berlusconi ha pronunciato chiare parole di scusa e per le vittime di un'ingiustizia storica queste ammissioni sono ancora piu' importanti di una compensazione materiale". (AGI) - Berlino, 1 settembre -

     
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    Alla luce dei nuovi sviluppi, delle dispute con con l' ONU e dei primi stop ai barconi di migranti, cosa ne pensate dell' accordo italo-libico?
     
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6 replies since 31/8/2008, 15:33   283 views
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