Le immagini, la comunicazione nel mondo romano e i Sepolcri

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  1. Cornelio Scipione.
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    L'Immagine in età Romana era uno dei principali mezzi di comunicazione.
    Anche il luogo in cui venivano situate determinate statue poteva dare un significato e una comunicazione diversa.
    Dall'età tardo Repubblicana in poi le città Romane e in particolare Roma, pullulava di immagini comunicative di vario genere(prevalentemente di stampo politico).
    L'apparenza a a Roma era estremamente importante, perchè chi era un uomo libero lo manifestava come meglio poteva , oppure un Liberto(schiavo liberato) ci teneva ad apparire come un cittadino libero, e non come uno schiavo.
    Come forse non molti sanno, gli Imperatori non avevano il potere assoluto e cercavano di ottenere il consenso del popolo e doveva comportarsi in modo da rispettare e osservare òle tradizioni repubblicane Romane, e per accontentare il popolo e quindi anche di legittimarsi, doveva ,l'Imperatore, gloriarsi di conquiste militari e nuove strutture pubbliche di un prestigio assoluto.
    I monumenti erano ricchi di immagini.
    Gli Imperatori che andavano oltre ,scavalcando le tradizioni Romane Repubblicane, spesso ebbe un regno breve.
    L'arma degli Imperatori era l'iconografia, perchè gli permetteva di diffondere quello che era il suo pensiero e quello che volevano comunicare al popolo.
    Diciamo pure che gli Imperatori cercavano sempre più di puntarsi i riflettori addosso e cercavano sempre di curare la propria immagine.
    Alcuni tra i simboli più usati erano la corona civica e i 2 alberi di alloro(usati per la prima volta da Augusto), e per rappresentare la forza di Roma, veniva rappresentato un barbaro sottomesso sconfitto in battaglia e fatto schiavo(immagine importantissima in età Imperiale).
    Roma era una città che parlava a se stessa.
    Importanti erano le rappresentazioni sulle tombe, che vedevano spesso protagonisti i corpi nudi dal bel fisico muscoloso degli dei con la testa e il viso del defunto.
    Gli edifici più grandi sepolcrali raggiungevano a volte la grandezza dei Templi o in alcuni casi interi giardini con un guardiano che doveva tenere lontani i ladri ti oggetti e sculture presenti nelle tombe.
    Non rare sono le immagini sempre sepolcrali di coppie di sposi per manifestare il loro amore anche dopo la morte.
    Anche le tombe familiari erano presenti.
    Le raffigurazioni sulle tombe, non trascuravano le virtù civiche Romane.
    Le mogli nella maggior parte delle volte veniva raffigurata con il corpo di venere e il viso della defunta.
    Le tombe e i sepolcri anche giganti, venivano costruiti lungo gli argini delle strade consolari che portavano a Roma, con la speranza che i passanti diretti a Roma o che escono da Roma, si fermino a leggere e a vedere la Tomba del defunto.
    Molto spesso nelle epigrafi Sepolcrali alla fine dell'epitaffio c'era scritto "Vale", che vuol dire arrivederci, perchè intendevano che dopo il passante avesse letto la sua frase sulla tomba, bisogna pur congedarlo il passante, e così c'è come una comunicazione tra il defunto e il passante, in cui il defunto dicendo "vale" (che vuol dire arrivederci ) lo saluta terminando la conversazione.
    Le domus degli aristocratici mostravano sfacciatamente la loro ricchezza, abbellendo la propria casa, cpon mosaici, statue pitture e giardini e fontane lussuosissime.
    Il manifestare la propria appartenenza sociale , era possibile farlo anche in strada, infatti bastava vedere l'abbigliamento di una persona per capire immediatamente se era un senatore, un aristocratico, un liberto, o un semplice cittadino Romano, non solo dalla toga e dal colore della toga, ma anche dal sandalo, che più il laccio del sandalo girava introno alla caviglia salendo il polpaccio e più si era un ceto sociale alto; un esempio concreto: i senatori avevano i sandali che avevano i lacci che incrociandosi arrivavano fino al ginocchio(noi li chiamiamo i sandali alla schiava, anche se in età imperiale era esattamente il contrario, perchè gli schiavi non avevano neanche un giro di laccio che andasse sopra la caviglia.
    L'arco diventa soprattutto in età Imperiale un simbolo del tronfo, del successo militare.
     
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