Gregor Strasser, il rivale di Hitler

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    Gregor Strasser è forse il protagonista dell’ epoca nazista più dimenticato.
    Nato a Geisenfeld, in Baviera, solo tre anni dopo Hitler (nel 1892), Strasser si distinse nel primo conflitto bellico mondiale e, divenuto tenente, fu decorato con la Croce di Ferro, la stessa onorificenza che ricevette il Führer. Finita la guerra ritornò in Baviera, a Landshut, dove aprì una farmacia.
    Conobbe Hitler nel 1920 e divenne subito membro del partito nazista, uno dei primissimi in assoluto, uno dei partecipanti alle riunioni del partito quando questo contava poco più dei "soliti sette" elementi, che Hitler spesso ricordava con rammarico, per riferirsi alla difficoltà del partito nazista di trovare nuovi adepti nei suoi primi mesi. Partecipò alla stesura dei Principi programmatici dello NSDAP ma, da vero socialista, non ne condivise alcuni punti.
    Poco tempo dopo fu nominato capo regionale della Bassa Baviera del partito, e si distinse come una delle pochissime personalità naziste a opporsi alla leadership assoluta dell’ austriaco Hitler.
    Era un uomo dall’ aspetto vagamente inquietante, tarchiato ed energico, più diplomatico ma infinitamente meno carismatico di Hitler. Compensava la sua carenza dialettica rispetto al Führer con la sua personalità forte e volitiva.
    Nel corso del 1924 lo NSDAP attraversò il suo periodo più difficile: Hitler era nella prigione di Landsberg a seguito del fallito putsch di Monaco del novembre dell’ anno precedente; con lui c’ erano Hess e molti altri leader nazisti. Goering e Röhm erano fuggiti all’ estero e molti altri nazisti si erano dispersi. Gregor Strasser si adoperò anima e corpo per la sopravvivenza del partito, tanto che arrivò addirittura a vendere la sua farmacia per devolverne il ricavato allo NSDAP.
    Insieme al ‘filosofo ufficiale’ del Reich, Rosenberg, e al generale della Prima guerra mondiale Ludendorff, che aveva partecipato al putsch ed era stato assolto solo per la sua leggendaria fama, Strasser organizzò un movimento nazionalista nazionale, nonostante l’ esplicita opposizione di Hitler. Esso affrontò le elezioni del 1924 in alleanza con altre formazioni di destra ed ebbe un buon risultato, tanto che ottenne ben trentadue seggi al Reichstag, uno dei quali fu di Strasser. Nello stesso periodo Gregor fondò con il fratello Otto un quotidiano e un periodico.
    In quegli anni Strasser scoprì alcuni dei gerarchi più importanti del Terzo Reich, su tutti il futuro capo delle SS, Himmler, e il futuro ministro della propaganda, Goebbels.
    Poco dopo Hitler uscì di prigione e, anche se sopportava sempre meno Strasser, si adoperò perché questi rientrasse nell' ovile dello NSDAP, per evitare dannose spaccature. Lo nominò così responsabile dello NSDAP nella Germania del nord, dove il partito era debole. Strasser accettò principalmente perché era ansioso di non avere sempre Hitler alle calcagna. Inoltre aveva il fatto di essere un parlamentare dalla sua, cosa che gli dava l’ immunità e gli forniva gratuitamente i costosi trasporti ferroviari.
    Durante i successivi sette anni il testardo Gregor guidò la corrente autenticamente socialista del partito, mettendosi in una, fino a un certo punto implicita, contrapposizione con Hitler e con la sua linea politica.
    Nel dicembre del 1932, dopo che i nazisti avevano raccolto consensi sempre più enormi, Strasser ruppe definitivamente con Hitler, quando il Führer lo accusò infine di tradimento. Strasser in quel periodo aveva avuto contatti, non autorizzati da Hitler, con il cancelliere della Repubblica di Weimar, von Schleicher, che gli aveva offerto la carica di suo vice, sotto la regia del presidente della Repubblica tedesca, Hindenburg, che evidentemente voleva dividere i nazisti, facendo entrare l’ antagonista di Hitler nel governo. Il capo nazista, che non avrebbe accettato alcun accordo governativo se non quello di avere il potere nelle sue mani, lo costrinse a rinunciare. Ma la frattura tra i due era ormai insanabile.
    Strasser fu escluso dai vari gabinetti che Hitler compose dopo che ottenne la carica di cancelliere del Reich, il 30 gennaio del 1933. Gregor Strasser fu abbandonato da tutti quelli che un tempo erano i suoi fedelissimi, fatta eccezione per il fratello Otto. Continuò però la sua battaglia persa per uno NSDAP che desse voce alla parte socialista del suo nome. Si affiancò alla lotta portata avanti dal leader delle SA, Röhm, per una ‘seconda rivoluzione’ nazista; Strasser puntava alla statalizzazione di molti enti tedeschi, mentre all’ omosessuale capo delle rozze e degenerate SA interessava molto di più il suo progetto di integrazione tra SA ed esercito, progetto che faceva ribrezzo ai vertici delle forze armate.
    Sotto la pressione degli ambienti militari, preziosi ai nazisti, e di gerarchi come Goering e Himmler, Hitler ordinò lo sterminio di tutti coloro che potevano rappresentare una minaccia per il suo potere; nessuno però, va sottolineato, stava realmente complottando contro il Führer.
    Quella purga passò alla storia come la "notte dei lunghi coltelli" (30 giugno 1934). Nelle ore di buio tutti i capi della SA furono uccisi, a partire da Röhm e dal suo fedelissimo, Ernst. Prima dello sterminio notturno, a mezzogiorno di quello stesso giorno, Gregor Strasser fu arrestato e poche ore dopo ucciso nella prigione della Gestapo di Berlino. Otto, invece, riuscì a riparare in Canada e anni dopo riferì delle perversioni sessuali di Hitler, non si sa con quanta sincerità.
    Così si compì la sorte del valido e instancabile camerata Gregor Strasser, una sorte che era scritta da quando egli decise che non voleva essere un burattino nelle mani di Hitler.
    Se avesse prevalso lui nello NSDAP forse la storia sarebbe stata diversa.

    FONTI:
    -William L. Shirer, "Storia del Terzo Reich", Fabbri Editori, Milano, 1978;
    -Enzo Collotti, "Hitler e il nazismo", Giunti, Firenze-Milano, 1994-1996.

    Edited by Oskar - 4/5/2009, 13:19
     
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