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Paul the Templar.
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Lui,lei,l’altro.
Il classico triangolo amoroso,uno dei tanti,reso immortale dal sommo poeta,Dante.
Lui è Giovanni Malatesta,di nobile famiglia,handiccapato dalla nascita da una malformazione alla gamba;lei è Francesca ,donna di Rimini,della quale ignoriamo praticamente tutto,se non che veniva da Rimini;l’altro è Paolo Malatesta,fratello più giovane e cognato quindi di Francesca.
Giovanni e Francesca avevano dei figli,una femmina e un maschio,morto in tenera età.
Francesca andò sposa a Giovanni quando non aveva ancora 15 anni.
E' probabile che non amasse affatto quel marito poco attraente,lei che era bellissima e altera,e dopo il matrimonio rivolse le sue attenzioni al cognato Paolo.
Dobbiamo a Dante e a Boccaccio i particolari sulla loro tragica vicenda d’amore;il primo si limita a ricordare come il marito scoprì la tresca tra i due amanti e uccise,in un impeto d’ira,prima la moglie adultera e poi il fratello.
Boccaccio aggiunge molti particolari,alcuni dei quali dubbi,ma che concordano sul risultato finale.
Secondo messer Boccaccio,un servo scoprì la relazione tra i due giovani amanti,relazione incestuosa,peraltro,essendo i due legati da vincoli di parentela.
L’uomo corse ad avvisare Giovanni,che corse verso la camera dove giacevano i due amanti;preso dalla collera colpì,forse con una spada,forse con un pugnale,la povera Francesca.
Subito dopo tentò di avventarsi su Paolo,che riuscì a sfuggire.
Ma l’uomo,sempre stando a Boccaccio,rimase impigliato ad un chiodo che spuntava del muro,venne raggiunto dal fratello e ucciso.
La storia venne messa a tacere dalla potente famiglia Malatesta,e Giovanni,il marito tradito,non subì alcun processo,essendo comprovato la flagranza dell’adulterio.
Dante colloca i due tragici amanti all’inferno,nel girone dei lussuriosi;
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui.
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.
Nel corso dei secoli successivi,la tragica storia dei due amanti diventò un monito sugli amori adulterini,e i due divennero sinonimo di lussuria e peccato.
Furono molti gli scrittori che dedicarono libri,sonetti e poesie a Paolo e Francesca;
alcuni,come Jacopo della Lana si limitarono a confermare il acconto:
Or questa istoria si fu che Jhoanni Ciotto, figliuolo di Messer Malatesta d’Arimino, avea una sua mogliera [di] nome Francesca et figliuola di messer Guido da Polenta da Ravenna, la quale Francesca giacea con Polo, fratello di suo marito, ch’era suo cognato. Correptane più volte del suo marito, non se ne casticava. Infine trovolli in sul peccato, prese una spada et conficcolli insieme in tal modo che abbracciati ad uno morirono.
Il luogo del delitto rimase misterioso;alcuni dicono che avvenne a Gradara,il solito Boccaccio dice che avvenne nella camera da letto di Francesca,a Rimini.
La leggenda vuole che la figlia di Francesca,Concordia,si sia fatta suora dopo gli avvenimenti.
Una storia d’amore tragica,e in fondo commovente.
Immortalata dal massimo poeta italiano,che ha reso leggendari i nomi dei protagonisti
Fonti:
Paolo e Francesca, di Giannetta Alberoni Rosa
La Divina Commedia, di Dante Alighieri
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Eccellente lavoro, ma io lo sposterei nella sezione LETTERATURA, dove ci sono diversi topic dedicati alla Divina Commedia. .