I PAPI ADRIANO VI E CLEMENTE VII

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  1. Cornelio Scipione.
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    IL PAPA ADRIANO VI (1522-1523)

    Il Papa Adriano VI è il successore di Leone X, e ottenne la carica di pontefice nel 1522 (fino al settembre del 1523).
    Era originario di Utrecht ed era stato precettore di Carlo V Imperatore del Sacro Romano Impero.
    Era amico di Erasmo e aveva conosciuto di persona Lutero.
    Lodevole fu il discorso che il neo-Papa fece all'inaugurazione della sua elezione, dicendo:"Il vizio è diventato talmente una cosa naturale che coloro che ne sono macchiati, non sentono più il lezzo del peccato".
    Adriano VI si rende perfettamente conto della situazione che si era venuta a creare proprio dopo la Dieta di Worms, e sente necessaria più che mai una riforma della Chiesa , e cerca di metterla in atto ma dice anche che "non si può eliminare tutto di un colpo, ma è un lungo lavoro fatto giorno per giorno".
    Il Papa pose fine alla vita principesca del Clero e della sua stessa figura, chiuse i teatri, chiuse la Magliana(zona di caccia dei pontefici), e combattè ogni forma di comportamento mondano degli ecclesiastici.
    Il suo intento di una vera svolta per la Curia Romana e le sue buone e sincere iniziative non vennero capite dalla Germania, infatti in controrisposta, il fronte tedesco istituì il concilio nel proprio territorio: "I Centum Gravamina", ovvero i cento pesi che la Chiesa di Roma ha imposto alla Germania.
    L'operazione iniziata da Adriano VI per riprendere la strada della Sacra Scrittura come principio fondamentale dell'Istituzione Pontificia,fu un insuccesso perchè non fu portata a termine e perchè non fu capita dal fronte tedesco.
    Per concludere la sua disfatta, Adriano VI morì dopo appena un anno e mezzo da quando ottenne la carica di Pontefice nel 1522, lasciando incompiuta la sua opera di riconversione della Chiesa ad un ritorno all'origine per un cristianesimo più puro.


    IL PAPA CLEMENTE VII (1523-1534)

    Dopo la morte di Adriano VI, fu eletto Papa Clemente VII(Giulio de'Medici), che annullò tutto l'operato fatto dal suo predecessore e ricominciò "l'andazzo di sempre".
    Era un figlio illegittimo, e aveva un carattere timido ed era particolarmente indeciso, e questi aspetti della sua personalità segnarono in maniera indelebile il pontificato.
    Clemente VII voleva liberare lo Stato della Chiesa dall'accerchiamento territoriale della potenza degli Asburgo, ma le sue mosse politiche furono terribilmente infelici, così disastrose da portare come conseguenza al sacco di Roma nel 1527 da parte dei Lanzichenecchi imperiali che danneggiarono e profanarono del tutto la città di Roma.
    Il sacco alla ex Capitale dell'Impero Romano, fu dovuto all'intromissione del nuovo Papa nel conflitto tra Carlo V e Francesco I di Francia,dicendo ad entrambi che lui sarebbe stato l'unico alleato del loro regno; ma quando l'Imperatore degli Asburgo e il Sovrano Francese scoprirono l'inganno, la punizione fu esemplare.
    Un fatto che ci fa comprendere a pieno la personalità estremamente indecisa e insicura di Clemente VII, è quando disse ai suoi ecclesiastici e consiglieri che se venisse richiesta la convocazione di un Concilio dovevano comportarsi in questo modo:<"Non offrire mai il concilio, mai respingerlo direttamente, piuttosto mostrarsi ben disposto di fronte alla richiesta di un concilio, porre però sempre in evidenza la difficoltà che si oppongono alla convocazione, in modo da evitarlo">.
    Tali incertezze probabilmente contribuirono ad accelerare lo scisma anglicano, perchè con Enrico VIII il Papa assunse un comportamento ambiguo che portarono a numerosi rinvii per analizzare il problema e affrontarlo.
    Così nel 1534 arrivò a Roma l'atto di supremazia del sovrano d'Inghilterra che stava a significare lo scisma definitivo dalla Chiesa di Roma.

    Edited by Cornelio Scipione. - 1/12/2008, 21:14
     
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