GLI ATTACCHI DI MUMBAI NEL MOSAICO DELLA GUERRA AL TERRORE

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  1. lupog
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    Rimangono irrisolti molti interrogativi riguardo al background e alla stesa nazionalità dei terroristi che hanno compiuto gli attentati in India. Per realizzare un'azione tipo commando come quella effettuata è richiesto un lungo periodo di addestramento con una l preparazione militare anche di guerriglia . Mumbai ( il nuovo nome di Bombay) è un simbolo della rinascita economica e politica dell'India: questi elementi ( oltre al fatto che siano stati presi di mira luoghi frequentati da occidentali ed ebrei) fanno ritenere che Al Qaeda abbia avuto comunque un ruolo rilevante nell'organizzazione dell'atto terroristico.
    L’Afghanistan è il fiume che alimenta rigoglioso lo jihadismo , il quale poi trova nel Pakistan terra fertile e nell’India l’ambita terra promessa. Ciò premesso appaiono più nitidi gli scopi che hanno mosso i fanatici combattenti di Mumbai: 1) mettere in crisi le relazioni India-Pakistan che negli ultimi mesi erano in fase di distensione 2) alzare il livello di provocazione nei confronti dell'India in modo da mettere in crisi e costringere a risposte violente e irrazionali il governo guidato dal partito del Congresso , laico e multiculturale. India che tra l'altro sta fornendo consistenti aiuti all'Afghanistan di Karzai.
    Sotto quest’aspetto la strategia destabilizzante dei terroristi ha prodotti degli effetti tangibili. Nuova Dehli ha formalmente accusato il governo di Islamabad di non essere stato capace di sconfiggere la piaga del terrorismo che si annida nel territorio pachistano. L’unico terrorista catturato vivo ha ammesso di essere pakistano e di di essersi addestrato per mesi in un campo del Kashmir gestito da estremisti islamici, Non siamo ancora alla rottura diplomatica ma è chiaro che un interruzione del processo di pace tra i due paesi relativa all’annosa questione del Kashmir avrebbe conseguenze imprevedibili nella lotta contro al Qaeda. In questo senso si muovono gli Stati Uniti che cercano un opera di mediazione per fare da pacieri con il neo presidente Obama già attivo: non è un mistero che egli voglia rilanciare la campagna contro al Qaeda in Afghanistan ( e per questo è indispensabile il Pakistan) chiedendo un maggior contributo alla Nato non tanto in termini di uomini quanto in termini finanziari. Resta da vedere dove si troveranno le risorse in tempo di crisi. E' probabile che Petraeus voglia fare in Afghanistan quello che ha già fatto in Iraq: dare più responsabilità alle forze locali. Infatti in Afghanistan il controllo del territorio, attualmente molto problematico, non lo si può fare senza essere particolarmente collaborativi con le forze locali.
     
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  2. Sauer
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    Ottimo resoconto.

    Pare che il conflitto fra India e Pakistan ( che era alla fine lo scopo fondamentale di questo gruppo terroristico) sia stato definitivamente scongiurato, dapprima tramite l'intervento di mediazione USA e successivamente con l'arresto della presunta mente del piano, avvenuto ad opera delle forze militari Pakistane nel loro stato.

    Questo è un nemico sordido e invisibile, che combatte uccidendo civili e spargendo odio.

     
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  3. lupog
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    grazie dell'apprezzamento, Sauer :)

    effettivamente stando a notizie dell'ultima ora parlano della cattura di uno dei presunti organizzatori dell'attentato, il che confermerebbe l'ipotesi di un matrice islamica degli indipendentisti del kashmir legati ad al Qaeda.

    ( Fonte: agi) L'intelligence pakistana ha messo le mani sull'organizzatore degli attentati di Mumbai. Dopo la pressione esercitata su Islamabad dall'India e dagli Stati Uniti, le forze di sicurezza hanno catturato Zaki-ur-Rehman Lakhvi, indicato dall'unico sopravvissuto del commando autore delle stragi come la mente dell'offensiva terroristica costata la vita a 188 persone. Lakhvi e' stato catturato insieme ad altre 14 persone durante un blitz in un campo di addestramenti di fondamentalisti islamici in Kashmir. Appena ieri Condoleezza Rice aveva detto che ci sono le prove che i miliziani responsabili dell'attacco abbaiano utilizzato il Pakistan come base organizzativa. Il campo in cui sono stati catturati e' gestito da Jamaat-ud-Dawa, una fondazione caritatevole legata a Lashkar-e-Taiba, il gruppo su cui si concentrano i sospetti. A capo di Jamaat-ud-Dawa c'e' Hafiz Saeed, fondatore nel 1989 di Lashkar-e-Taiba, abbandonata nel 2001 dopo che il movimento fu messo fuorilegge perche' sospettato di essere responsabile di un sanguinoso attacco contro il parlamento indiano a New Delhi.
    Lashkar-e-Taiba ("l'esercito dei pii") fu creato per combattere il dominio indiano in Kashmir ed ha avuto legami sia con l'intelligence pachistana che con Al-Qaeda. Saeed ha criticato gli arresti e ha accusato il governo di Islamabad di "debolezza". "L'India vuole schiacciare i movimenti indipendentisti kashmiri usando come pretesto gli attacchi di Mumbai", ha detto. Il segretario di Stato americano aveva chiesto a Islamabad i intervenire al piu' presto e con forza, ma sia la Rice che il ministero degli Esteri pachistano hanno smentito che Washington e New Delhi abbiano imposto un termine di 48 ore per colpire i responsabili degli attentati.
     
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  4. Sauer
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    Ignoravo del presunto " Ultimatum" di 48 ore.

    Comunque a mio modo di vedere, il Pakistan è un alleato abbastanza inaffidabile.
    Ha permesso che l'attacco a Mumbai accadesse, e ha impiegato poco tempo a colpire le menti dell'attentato.

    Se avesse fatto prevenzione avremmo scongiurato le vittime di Mumbai.
     
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3 replies since 7/12/2008, 21:56   110 views
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