Cristoforo Colombo e i suoi 2 viaggi in America (1492 e 1493); le fasi della Colonizzazione

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  1. Cornelio Scipione.
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    Cristoforo Colombo giunse casualmente in Portogallo, dopo aver perso un combattimento navale con delle navi Francesi davanti la costa del Portogallo e riuscì a raggiungere le spiagge della Corona Lusitana .
    Collaborò con il Portogallo in alcuni viaggi(viaggio a Madeira e viaggio a "La Mina de Ouro) dediti a spingersi sempre più a sud costeggiando la costa africana e l'Ammiraglio rimase estasiato e meravigliato della bellezza della vegetazione presente lungo l'Africa Tropicale-equatoriale, e scoprì sulla propria pelle che una delle tante convinzioni medievali non erano vere, come il fatto che nelle zone tropicali era impossibile viverci.
    Le idee dell'Ammiraglio genovese si sposavano alla perfezione con la strategia politica e commerciale che il Portogallo aveva adottato già dall'inizio del XIV secolo, ma gli studiosi lusitani ritennero che l'idea di Colombo di raggiungere le indie orientali(l'attuale Giappone) navigando verso Occidente ed affrontare l'Oceano non era fisicamente possibile e i dati e i calcoli del Genovese vennero ritenuti errati.
    La voglia degli altri stati Europei di provare a contrastare la super-potenza Portoghese era tanta, e la Spagna era una di quelle nazioni che avrebbe accolto con un estremo piacere idee e proposte per cercare di arricchirsi tramite il commercio e tramite l'acquisizione di nuovi mercati prosperi di oro.
    Colombo passò così il confine Lusitano e si stabilì presso la Corona Spagnola che aveva accettato di finanziare l'impresa che l'Ammiraglio Genovese voleva fare.
    Il 4 aprile del 1492 Isabella di Castiglia e Federico d'Aragona annunciarono insieme l'autorizzazione alla partenza con la finalità di trovare l'oro una volta arrivate nelle indie e di tornare in patria con le navi stracolme di metallo giallo.
    La partenza dei tre vascelli (2 caravelle e una Nao, ovvero una nave da carico ideale per il trasporto di grandi quantità di prodotti) avvenne il 3 agosto 1492 e il tutto fu caratterizzato dalla certezza del successo della missione.
    Colombo, raggiunte le "indie" esclamò:< "La Hispaniola è una meraviglia!! le catene di monti, le montagne , le campagne e le terre così belle ed ampie per piantare e seminare, per allevare bestiame di ogni tipo, per edificare paesi e villaggi >.
    Il Genovese fu coinvolto dalla straordinarietà della natura , dalle tante novità , dai costumi e dagli indigeni.
    Ma le tante emozioni che la natura e il luogo provocarono a Colombo sono comunque non di distrazione per l'obbiettivo principale della missione: cercare l'oro, le fonti aurifere e venire a conoscenza di luoghi lì vicino dove prelevarlo con l'aiuto degli indigeni facendo caso anche alle decorazioni che la popolazione locale aveva addosso.
    Cristoforo Colombo doveva , oltre che cercare l'oro, raggiungere l'isola più grande di Cipango e nella città di Quinsai consegnare al "Gran Can"(Imperatore Giapponese) una lettera dei re Spagnoli e tornare in patria con la risposta.
    La convinzione che si era fatto l'Ammiraglio prima di sbarcare a Hispaniola, era quella di comunicare con gli indigeni e chiedere loro dove poter trovare le zone aurifere di estrazione; ma queste idee fantasiose compromisero il suo atteggiamento che lo allontanarono dalla reale comprensione dei fatti.
    I primi tentativi di Colombo erano direzionati verso la localizzazione del metallo senza piuttosto stabilire la quantità.
    Il Genovese lasciò lo studio del territorio e la ricerca di zone di estrazione del metallo giallo ad un secondo viaggio, perchè dovette ritornare in patria per portare la notizia ai Re cattolici Spagnoli che era riuscito ad arrivare in una terra lontana mai scoperta prima dove secondo lui i quantitativi d'oro sarebbero stati immensi, e per dimostrare questo consegnò quantitativi d'oro alla Corona Spagnola che non era altro che l'oro che era stato regalato dagli indigeni a Colombo.
    La scoperta di Colombo fece immediatamente il giro di tutta l'Europa, soprattutto per il tipo di carico con cui il viaggiatore era tornato!
    Il secondo viaggio(la partenza ci fu il 25 settembre del 1493) per una vera e propria colonizzazione in quel luogo scoperto non tardò ad arrivare e la missione fu finanziata usando anche una buona percentuale delle ricchezze provenienti dalla vendita dei beni confiscati agli ebrei che vennero banditi dalla Spagna insieme agi "mori".
    A far parte della seconda missione erano 1200 uomini di vari livelli sociali: 500 erano marinai, i lavoratori( anche artigiani , agricoltori e allevatori) e i hidalgos erano 700; le navi erano 17, di cui 14 caravelle e 3 caracche; vennero portati anche animali da pascolo e allevamento e da lavoro.
    La regina Isabella aveva ordinato a Colombo di trovare il metallo giallo sia con il consenso degli indigeni sia con la forza!
    Una testimonianza di estrema importanza e interesse è il diario di bordo del medico-fisico Diego Alvarez Chanca,perchè ci illustra in maniera primaria i fatti con una particolare e apprezzatissima razionalità: il primo aspetto che il medico di bordo responsabile nel suo ambito della missione, nota i costumi degli indigeni e sottolinea la nudità di questa popolazione che non era affatto evoluta, e con amarezza constata che la necessità di trovare popolazioni più evolute è una priorità per stipulare accordi commerciali.
    Dopo una prima descrizione dedita allo stupore che gli suscitò la natura del luogo, il Medico non nasconde una certa inquietudine nei confronti dei pericoli del luogo che invece Colombo non nota preso troppo dall'entusiasmo; infatti la narrazione si fa sempre più cupa e preoccupata particolarmente nei confronti degli indigeni che scrive che hanno una bestiale usanza di mangiare carne umana; una testimonianza del cannibalismo della popolazione locale è provato dal fatto che nel loro villaggio sono stati trovati teschi di uomini e moltissime ossa, in particolare in una abitazione fu trovato un collo d'uomo che cuoceva in una pignatta!
    L'usanza di cibarsi di carne umana da parte degli indios non riguardava solo i loro nemici, ma anche i figli avuti dalle donne prigioniere catturate e usate come amanti.
    Alvez ci dice anche Colombo molto spesso non si rendeva conto della realtà dei fatti e continuava ad avere fiducia degli indios, nonostante alcuni episodi eclatanti come per esempio quello quando gli indigeni avevano attaccato e mangiato la guarnigione di uomini lasciati al forte della Navidad per tutelarlo.
    Alvez Chanca ci fa capire quindi che gli indios che erano creduti inizialmente amici , non erano affidabili.
    Non passò molto che molti uomini colonizzatori vennero colpiti da una forte epidemia e da vari malanni causati anche dal clima estremamente umido e caldo che faceva sì che il cibo andava a male prima del previsto.
    Il Medico, di fronte a questi avvenimenti non poteva che non essere preoccupato, ma anche stavolta Colombo da parte sua minimizzò l'accaduto.
    Nonostante tutto l'accaduto, di Alvez Chanca è si razionale e preoccupato, ma allo stesso tempo appoggiava in tutto e per tutto la missione di Colombo esaltandola, aspettando i frutti dell'impresa del Genovese che come dice quest'ultimo faranno si che i quantitativi d'oro saranno così prosperi che i re spagnoli potranno considerarsi i Principi del Mondo.
    Le conclusioni del medico erano quindi di un'attesa di eventi più favorevoli.
    Grazie ad una indicazione data dagli indigeni, Colombo trovò una certa quantità di oro nella zona di Niti.
    La maggior parte dell'oro trovato veniva ricavato dal letto dei fiumi di quelle isole, ma Colombo voleva trovare dove questi fiumi passavano , per capire dove si trovavano le rocce contenenti filoni d'oro.
    Per il mantenimento della colonia, Colombo chiese alla Corona spagnola, di inviare ogni anno dei carichi di rpima necessità, come cibo e medicinali, in cambio Il Genovese mandava schiavi prelevati dagli indios, che per volontà dell'ammiraglio ruppe l'incanto di quell'amicizia.
    Le ostilità e la violenza con i nativi cominciarono a fare le prime vittime e a fare una marea di stragi fu la legge che Cristoforo Colombo decise di impostare: ovvero che per ogni cristiano ucciso, dovranno morire 100 indios.
    Nonostante tali eventi, la ricerca e l'organizzazione dedita al ritrovamento di ingenti quantità di metallo giallo aveva fatto sorgere numerosi forti in molti luoghi e isole della zona, per far in modo che l'oro raccolto veniva immediatamente trasportato in in posti sicuri per poi essere imbarcato verso la madre-patria.
    Bisogna però specificare che l quantità di oro trovato non era un gran che... o almeno non era quanto Colombo e i re Spagnoli si aspettavano di trovare, e il Genovese, invece di mandare navi cariche di oro fino all'orlo della stiva, mandava si un pò di oro, ma anche schiavi e altri prodotti di quella zona.
    La situazione tra gli Spagnoli e le tribù locali divenne intollerabile nel periodo in cui le navi di Colombo esploravano e perlustravano le isole di Cuba e di Giamaica; uno dei motivi principali che spinsero gli indios ad essere così aggressivi fu il fatto che gli spagnoli sottraevano ai nativi le loro donne, e per stroncare gli attacchi delle popolazioni locali, Cristoforo Colombi si macchiò di numerose stragi ai danni della popolazione locale.
    Il processo di colonizzazione di quelle nuove terre, fu estremamente difficile; ma la grandezza e la maestosità di tale evento fu di un'importanza tale, che cambiò il Mondo per sempre!

    Edited by Oskar - 13/2/2021, 12:32
     
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    come noto, la scoperta di Colombo, andata e ritorno, è quella che ha cambiato il mondo ma i veneziani erano arrivati prima di lui ma dopo i vichinghi...

    https://video.repubblica.it/mondo/alaska-s...o/376169/376781
     
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    Non direi: che le perle siano di produzione veneziana non significa che le abbiano portate lì i veneziani. È assai più provabile che siano giunte in Alaska alla fine di una lunga catena di scambi. Io ho a casa, tra le tante cose, una bottiglia di birra tibetana di legno, ma nessun tibetano è mai venuto a casa mia, né io sono stato in Tibet (e la bottiglia l'ho comperata, guarda caso, proprio a Venezia ;)).

    Edited by dceg - 12/2/2021, 23:59
     
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    giuste considerazioni...anche perchè i veneziani nell'atlantico naufragarono...

    https://www.tagliapietrasrl.com/blog/pietr...rvegia-venezia/

    ...e importarono lo stoccafisso
     
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    Qui l'articolo di American Antiquity. L'abstract è accessibile gratuitamente.
    E qui un articolo con foto delle perle di vetro.
     
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    nell'aprile del 1492 Isabella di Castiglia e Federico d'Aragona annunciarono insieme l'autorizzazione alla partenza di Colombo verso le Indie...
    purtroppo gli affibiarono natanti malconci e marinai galeotti e questo spiega perchè lasciò in america una caravellaccia sfasciata da usarne il legname per allestire un fortino e delinquenti...che vennero massacrati dai nativi.
     
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    Mi sembra una lettura riduttiva.
    Tra l'altro che l'unità maggiore della piccola squadra fosse una caravella(ccia) non mi torna un granché, come del resto non mi torna nemmeno che fosse una nau, come invece mi pare si affermi nel post iniziale (a mia memoria mi parrebbe che Colombo negli scritti pervenuti usasse quest'ultimo termine tecnico esclusivamente per un'altra delle tre, ma purtroppo non mi è facile controllare).

    Va poi tenuto conto che i regni uniti di Spagna uscivano proprio in quei mesi da un lungo e delicato conflitto: non solo le risorse economiche ma persino le disponibilità di materiali erano quelle che erano. In un certo senso la spedizione può addirittura essere letta come una sorta di postbellico "piano Marshall" (o persino vero e proprio piano keynesiano) per cercare di rivitalizzare un po' l'economia rispetto al contraccolpo costituito dai rischi economicamente depressivi della improvvisa pace e rilanciando nuove sfide anche di tipo cantieristico prima che di semplice scambio commerciale.

    Comunque tutte erano state lungamente riaddobbate prima della partenza (e saranno ulteriormente riarmate quantomeno dal punto di vista velico alla prima tappa alle Canarie, se ben ricordo).

    Quanto alla possibilità dell'arruolamento anche di qualche galeotto ad eventuale integrazione dei ruoli più tipicamente professionistici non ci deve stupire in nessun modo: l'etimologia stessa della parola dovrebbe aprirci gli occhi rispetto alla ovvietà della cosa per quei tempi.
     
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