IL PIANO ANTI CRISI DI OBAMA

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  1. lupog
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    Senza entrare nei dettagli Obama in un discorso alla George Mason University di Fairfax, in Virginia, ha tracciato le linee del suo programma di interventi per arrestare la crisi economica

    -raddoppiare nell’arco di tre anni la produzione di energia alternativa negli Stati Uniti. si prevedono investimenti per 150 miliardi con l'obiettivo di creare in questo settore di tre milioni di posti di lavoro.
    -riduzione delle imposte per 1.000 dollari per il 95% della famiglie americane:
    -sgravi fiscali per le imprese ( questi due punti dovrebbero comportare un investimento di 300 miliardi di dolllari
    - investimenti in opere pubbliche ( costruzione di strade, scuole, ponti)
    -sostegno alle industrie in difficoltà. partendo dal settore auto
    -aiuti alla banche ma con una maggior e vigilanza


    lo stesso Obama ha ammesso che questo dovrebbe comportare all'inizio un incremento del deficit ( si parla di una cifra complessiva oscillante tra gli 800 e i 1200 miliardi di dollari, pari all'8% del PIL nazionale), ma senza di esso, secondo Obama non ripartirebbero i consumi necessari a riattivare il ciclo economico.

    Fonte: Corriere della sera (9 gennaio)

    Edited by lupog - 9/1/2009, 18:12
     
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  2. aioiamai
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    Non mi sembra che abbia inventato l'Acqúafresca con questi punti. Sostegno ai costruttori d'automobili e alle banche dovrebbero essere controllato. Per l 'investimento nell'energia alternativa sono contento. Di Bush antiecologista ne avevo proprio abbastanza.
     
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    Mi sembra un piano ottimo. Il deficit per una volta deve passare in secondo piano. Non si può rischiare una stagnazione decennale come quella post '29, finita solo con la guerra.
    Confermo che Obama mi sembra l' uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.
     
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  4. gigio84br
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    si ho visto un servizio molto interessante su yalp tratto dalla "7", credo che però sia importante andarci coi piedi di piombo... obama rappresenta una meravigliosa svolta ideologica, ma aspettiamo prima di esultare, deve lavorare ancora molto, poi faremo un bilancio più preciso
     
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  5. Nicolegend
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    Il problema è dove troverà i soldi per l'intervento economico? Su questo argomento ho scritto un intervento nel mio forum " L'angolo dei Giovani" http://angolodeigiovani.forumfree.net/ nella sezione Economia.
    Per chi è interessato provi a leggerlo: penso lo possa trovare interessante.

    Io sono Nicolegend, nonchè amministratore del Forum sopracitato. Fate un salto e commentate: siete tutti i benvenuti!
     
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  6. onestobender
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    Nic, va bene citare ogni tanto una discussione del proprio forum, ma farlo sistematicamente è un altro discorso... :)
     
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  7. Nicolegend
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    Ok tranquillo...Negli ultimi due o tre interventi che ho scritto non ho messo link.:)
     
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  8. lupog
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    (AGI) - New York, 26 feb. - Piu' tasse sui redditi alti per una riforma sanitaria che dovra' essere finanziata con 634 miliardi di dollari (498 miliardi di euro) per i prossimi 10 anni. E' questo il piano di Barack Obama, anticipato ldal "New York Times" alla vigilia della presentazione della prima proposta di legge di bilancio. Una somma, quella messa sul piatto dall'Amministrazione Obama, che secondo gli esperti equivale a meta' di quella necessaria per garantire l'assistenza sanitaria a tutti gli americani. La ricetta del presidente americano e' un mix di riduzioni fiscali per il ceto medio (redditi inferiori ai 250mila dollari l'anno) e un aumento della pressione fiscale per i piu' abbienti. Il "New York Times" non ha pero' precisato l'ammontare di questi interventi. E' prevista anche un'estensione oltre il 2010 dello sconto fiscale di 400 dollari all'anno previsto dal piano di stimolo approvato due settimane fa. Obama nei giorni scorsi ha assicurato che la sua manovra ridurra' il deficit americano di quasi due terzi nell'arco di quattro anni, portandolo dagli attuali 1.500 miliardi di dollari a 533 miliardi di dollari nel 2013
     
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  9. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 26/2/2009, 16:02)
    (AGI) - New York, 26 feb. - Piu' tasse sui redditi alti per una riforma sanitaria che dovra' essere finanziata con 634 miliardi di dollari (498 miliardi di euro) per i prossimi 10 anni. E' questo il piano di Barack Obama, anticipato ldal "New York Times" alla vigilia della presentazione della prima proposta di legge di bilancio. Una somma, quella messa sul piatto dall'Amministrazione Obama, che secondo gli esperti equivale a meta' di quella necessaria per garantire l'assistenza sanitaria a tutti gli americani. La ricetta del presidente americano e' un mix di riduzioni fiscali per il ceto medio (redditi inferiori ai 250mila dollari l'anno) e un aumento della pressione fiscale per i piu' abbienti. Il "New York Times" non ha pero' precisato l'ammontare di questi interventi. E' prevista anche un'estensione oltre il 2010 dello sconto fiscale di 400 dollari all'anno previsto dal piano di stimolo approvato due settimane fa. Obama nei giorni scorsi ha assicurato che la sua manovra ridurra' il deficit americano di quasi due terzi nell'arco di quattro anni, portandolo dagli attuali 1.500 miliardi di dollari a 533 miliardi di dollari nel 2013

    Alzare le tasse è sempre un rischio, un arma a doppio taglio perchè si rischia che aumentino i prezzi e quindi a farne le spese sarebbero ancora i poveretti.
    Io credo che la sanità negli Usa sia paradossale e non mi capacito su come uno stato così evoluto non possa renderla libera per tutti almeno nei servizi essenziali, evidentemente spedono quei soldi in altre cose che reputano più importanti, come per esempio l'enorme arsenale che hanno... :giveup:

     
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    CITAZIONE (lupog @ 26/2/2009, 16:02)
    (AGI) - New York, 26 feb. - Piu' tasse sui redditi alti per una riforma sanitaria che dovra' essere finanziata con 634 miliardi di dollari (498 miliardi di euro) per i prossimi 10 anni. E' questo il piano di Barack Obama, anticipato ldal "New York Times" alla vigilia della presentazione della prima proposta di legge di bilancio. Una somma, quella messa sul piatto dall'Amministrazione Obama, che secondo gli esperti equivale a meta' di quella necessaria per garantire l'assistenza sanitaria a tutti gli americani. La ricetta del presidente americano e' un mix di riduzioni fiscali per il ceto medio (redditi inferiori ai 250mila dollari l'anno) e un aumento della pressione fiscale per i piu' abbienti. Il "New York Times" non ha pero' precisato l'ammontare di questi interventi. E' prevista anche un'estensione oltre il 2010 dello sconto fiscale di 400 dollari all'anno previsto dal piano di stimolo approvato due settimane fa. Obama nei giorni scorsi ha assicurato che la sua manovra ridurra' il deficit americano di quasi due terzi nell'arco di quattro anni, portandolo dagli attuali 1.500 miliardi di dollari a 533 miliardi di dollari nel 2013

    Era ora. Spero con tutto il cuore che Obama riesca dove Clinton ha fallito, cioè a sanare lo scandalo della sanità americana.
     
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  11. lupog
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    MA GEITHNER NON SCIOGLIE IL NODO DEI PREZZI

    Il Tesoro americano ha reso pubblici i contorni generali dell’iniziativa tesa alla stabilizzazione del sistema bancario. Essenzialmente l’idea è quella di usare capitale pubblico e privato per comprare i cosiddetti ‘toxic assets’ - gli attivi tossici che il Tesoro americano sta cercando di ribattezzare ‘legacy assets’ - che attualmente infestano i bilanci delle banche.

    IL TESORO USA HA DUE PIANI

    Ci sono due piani distinti. Il primo, chiamato Legacy Loans Program, userà tra 75 e 100 miliardi di dollari dei fondi Tarp, quelli che vennero allocati per il bailout l’autunno scorso, cercando al tempo stesso di mobilitare capitale privato e i fondi dell’ente di assicurazione dei depositi, un ente pubblico che si finanzia con i premi che le banche pagano per l’assicurazione, la cui sigla è Fdic. Questo piano è destinato all’acquisto di prestiti ipotecari attualmente posseduti dalle banche e che al momento risultano altamente illiquidi. In breve, e per quel che è dato capire finora, il sistema funziona come segue. Primo, le banche, assistite dalla Fdic, identificano i prestiti ipotecari che vogliono vendere e l’ente stabilisce quanto desidera dare a prestito a chi compra tali attivi. Secondo, gli attivi vengono messi all’asta tra diversi possibili acquirenti e viene determinato un prezzo. Gli acquirenti che competono nelle aste, e che quindi determinano i prezzi, sono investitori privati. Terzo, il Tesoro e la Fdic danno agli investitori una grossa parte dei soldi con cui comprare tali asset. Nell’esempio fatto sul sito del Tesoro, la Fdic decide di finanziare sei a uno, ossia sei dollari di finanziamento a mezzo debito per ciascun dollaro di equity, l’acquisto di una obbligazione con valore facciale 100. Se il prezzo che si determina all’asta è 84, allora la parte di equity, ossia il capitale che viene effettivamente rischiato dagli investitori, è un settimo, ossia 12. I rimanenti 72 li mette la Fdic come prestito. In realtà i privati devono mettere solo metà dei soldi; l’altra metà la mette il Tesoro. In questo esempio, l’investitore privato mette 6. Ovviamente però questo significa anche che metà della proprietà va al Tesoro. Il vero zuccherino è dato dal fatto che il prestito della Fdic è un cosiddetto “no recourse loan”. Significa che il pagamento del debito è legato al valore dell’attivo che si compra. Se le cose vanno male e il valore dell’attivo va a zero, per esempio, l’investitore privato non deve più pagare nulla del debito.
    Il secondo piano, chiamato Legacy Securities Program, funziona in modo simile, ma con fondi, per ora non è ben chiaro quanti, della Fed, la banca centrale Usa. Ed è indirizzato all’acquisto di obbligazioni basate sulle ipoteche. Anch'esse al momento sono illiquide e pesano come un macigno sui bilanci delle banche. In questo caso, il piano prevede di creare fondi d'investimento con capitale privato aventi l’obiettivo di comprare queste obbligazioni. Per ogni dollaro di capitale privato il fondo riceverà un dollaro di fondi pubblici. In più, riceverà tra un dollaro e due di prestito, sempre con fondi pubblici. Quindi, per ogni dollaro di capitale privato arriveranno tra due e tre dollari di fondi pubblici. Anche in questo caso i prestiti sono “no recourse”. Questi fondi con capitale misto privato e pubblico verranno gestiti in modo autonomo dagli investitori privati, anche se l’aspettativa è che la strategia sia di comprare le obbligazioni e tenerle fino alla loro scadenza.
    L’idea generale, si dichiara, è quella di far ripartire il mercato per questi attivi, oggi completamente bloccato. Per garantire maggiore sprint, si cerca di coinvolgere non solo capitale pubblico, ma anche capitale privato. In tal modo si spera di mobilizzare una massa più grande di capitale, arrivando a ripulire i bilanci delle banche dagli attivi tossici.

    IL NODO DEI PREZZI

    Che giudizio dobbiamo dare del piano? In questi casi i dettagli sono importanti, e siccome alcuni non sono ancora noti, è difficile dare un giudizio definitivo. Vorrei in particolare avere maggiori informazioni su alcuni punti.
    Primo, mediante quale processo verrano scelti gli attivi tossici da mettere in vendita: sembra esistere un ruolo per la Fdic, ma il meccanismo non è completamente chiaro. Secondo, vorrei sapere più esattamente come verrano determinati i prezzi, ossia come verranno organizzate le aste e quanti potenziali compratori vi parteciperanno. Terzo, per capire come viene ripartito il rischio e quali sono i potenziali di guadagno delle diverse parti è ovviamente importante sapere qual è il tasso di interesse a cui la Fdic e la Fed faranno i prestiti.
    Al di là dei dettagli, però, a me pare che il meccanismo sia una riproposizione con qualche abbellimento dell’approccio del piano Paulson, fallito nell’autunno scorso. Il nodo della questione, ora come allora, è il prezzo a cui gli attivi tossici vanno comprati. I manager delle banche insistono nell’affermare che tali attivi valgono molto di più di quello che il mercato desidera pagarli. Ovviamente hanno tutto l’interesse a farlo, ma altrettanto ovviamente le loro affermazioni non sono credibili e infatti non vengono credute. In autunno non venne mai chiarito come determinare tali prezzi e il Tesoro passò a un approccio differente, ossia dare direttamente soldi alle banche. Ora invece si dice che i prezzi vanno determinati mediante asta (ma, di nuovo, vanno chiariti i dettagli) e al tempo stesso si annunciano sostanziali sussidi per gli investitori privati che parteciperanno alle aste.
    Quello che trovo veramente più difficile da digerire è l'affermazione che in tal modo si faranno ripartire i mercati per gli attivi tossici, ora bloccati. Esattamente come dovrebbe succedere questo? I prezzi che si determineranno alle aste saranno ovviamente prezzi drogati dal sussidio pubblico e quindi non saranno utili come prezzi di mercato a cui effettuare ulteriori transazioni.
    Il problema cruciale è quello dell’asimmetria di informazione riguardo agli attivi. I banchieri, possiamo sospettare, sanno quali sono quelli più tossici, i potenziali acquirenti no. Questo è ciò che ha bloccato il mercato. L’unica cosa che fa il piano Geithner al riguardo, per quel che mi è dato capire, è di far partecipare la Fdic alla selezione degli attivi da vendere. Possiamo solo sperare che ciò sia sufficiente, ma è difficile crederci. C’è quindi il grosso pericolo che la pulizia dei bilanci bancari venga fatta a spese del pubblico.

    UN ESEMPIO DI QUELLO CHE POTREBBE ACCADERE

    Per avere un’idea di come le cose possano andar storte, guardiamo a un esempio semplificato. Supponiamo che una banca abbia due ipoteche. Una è ‘buona’, il debitore è solido e ci si può ragionevolmente aspettare che pagherà puntualmente le rate. Il valore di tale ipoteca, se ci fosse informazione perfetta, sarebbe uguale al facciale di 100. L’altra ipoteca invece rischia di finir male, il debitore probabilmente dichiarerà bancarotta e la banca dovrà prendere possesso della casa e venderla a basso prezzo. Diciamo che tale ipoteca, con informazione perfetta, varrebbe 50. Ma non c’è informazione perfetta, quindi chi deve comprare non sa quale ipoteca è buona e quale è cattiva. Immaginiamo ora che un investitore privato offra 84 dollari per ciascuna delle due ipoteche, finanziate nel modo sopra detto: 6 li mette lui, 6 il Tesoro e 72 la Fdic come prestito. La banca fa un affarone, dato che vende ipoteche che valgono in totale 150 a un prezzo di 168. Ma i 18 dollari che guadagna la banca li deve perdere qualcun altro.
    Il primo prestito, quello buono, frutta 100. Di questi, 72 vanno alla Fdic per ripagare il prestito e i rimanenti 28 sono divisi a metà tra l’investitore privato e il Tesoro. Con il secondo prestito, quello cattivo che frutta 50, sia l’investitore privato sia il Tesoro perdono tutto il capitale. I 50 vanno alla Fdic che quindi perde 22. Risultato: in totale l’investitore privato investe 12 dollari e ne riceve 14, guadagnandone 2. Lo stesso vale per il Tesoro. Ma, sfortunatamente, la Fdic perde in totale 22 dollari (ossia la somma dei guadagni degli altri). Se guardiamo al conto consolidato di Tesoro e Fdic la perdita netta è di 20. Questa perdita finanzia il guadagno di 18 della banca e di 2 dell’investitore privato.
    Anche se è semplificato, credo che l’esempio chiarisca perché le banche sembrano contente del piano Geithner e anche perché sarà probabilmente possible trovare investitori privati che accetteranno di parteciparvi. Chiarisce anche perché il piano è invece assai rischioso per chi fornisce i prestiti ‘no recourse’, si tratti della Fdic o della Fed.
    Va detto che almeno il piano sembra credibile, per cui elimina incertezza sul comportamento futuro del Tesoro. Questo, di per sé, è un bene. Il piano è anche probabilmente meglio che non far nulla e aspettare e sperare che la situazione si risolva da sola, mantenendo nel frattempo bloccato il sistema creditizio con conseguenze nefande per l’economia. Ma c’è il grosso rischio che la pulizia dei bilanci bancari e la riattivazione del credito avvengano a un costo enorme per i contribuenti.
    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001020.html
    ---------
    ricapitolando: i titoli tossici che le banche non riescono a piazzare vengono acquistati per lo più con i soldi del contribuente americano. Il rischio graverà in gran parte sulle spalle del pubblico, mentre il private se va male perde una quota minima dell'investimento, a fronte della possibilità di fare grossi profitti. E le banche riescono a liberarsi dalla spazzatura. Sarà anche un modo per far riacquisire la fiducia nel sistema finanziario, ma deve essere questo il modo? e sopratutto come nota giustamente l'analista sembra una riedizione delle politiche anticrisi di Bush. Il nobel per l'economia Krugman è stato durissimo con il piano Geithner: Obama sta perdendo tempo e non concentra le risorse sul rilancio dell'economia reale.
     
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  12. lupog
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    UN REGALO DI OBAMA ALLE BANCHE
    di Jeffrey D. Sachs 27.03.2009

    Il piano Geithner-Summers implica un enorme trasferimento di ricchezza, forse per centinaia di miliardi di dollari, dai contribuenti agli azionisti delle banche. Ne sono una prova i rialzi dei prezzi dei titoli bancari già nella settimana che ha preceduto l'annuncio. Il valore di questo salvataggio di massa è di gran lunga superiore al bonus destinato ad Aig e Merrill. Ma il meccanismo è molto meno ovvio e la reazione dell'opinione pubblica è stata debole, almeno finora. Per ripulire i bilanci delle banche esistono alternative molto più efficaci e più eque.

    Timothy Geithner e Larry Summers hanno annunciato il loro piano: depreda la Federal Deposit Insurance Corporation e la Federal Reserve per garantire credito agli investitori che acquistano dalle banche attivi tossici a prezzi esagerati. Se il piano sarà attuato, il risultato sarà un enorme trasferimento di ricchezza, forse per centinaia di miliardi di dollari, dai contribuenti (su cui ricadranno le perdite di Fdic e Fed) agli azionisti delle banche. Il rialzo dei prezzi dei titoli bancari nella mattina dell'annuncio, e anche nella settimana di indiscrezioni e allusioni che l'ha preceduto, sono un'indicazione del salvataggio di massa in atto. Ci sono modi molto più equi e molto più efficaci per raggiungere l'obiettivo di ripulire i bilanci delle banche.

    COME FUNZIONA

    Ecco come funziona una parte importante del piano. Sarà creato un gigantesco fondo di investimento (o forse più di uno) per acquistare attivi tossici dalle banche. I bilancio dei fondi di investimento sarà così organizzato: per ogni dollaro di attivi tossici che acquistano dalle banche, la Fdic garantirà un prestito fino a 85,7 centesimi (i 6/7 di un dollaro), il Tesoro e gli investitori privati metteranno ciascuno 7,15 centesimi di capitale. Il prestito della Fdic sarà “non recourse”, ovvero se il valore degli attivi tossici acquistati dagli investitori privati scenderà al di sotto dell'ammontare del prestito Fdic, i fondi di investimento non lo restituiranno e la Fdic si ritroverà con gli attivi tossici.

    IL REGALO DEL CONTRIBUENTE SPIEGATO CON UN ESEMPIO NUMERICO

    Per comprendere come funziona il regalo agli azionisti bancari, è utile ricorrere a una spiegazione numerica.
    Consideriamo un portafoglio di attivi tossici con un valore nominale di mille miliardi. Assumiamo che abbia il 20 per cento di probabilità di ripagare interamente il suo valore nominale e l'80 per cento di probabilità di ripagare soltanto 200 miliardi. Il valore attuale di mercato degli attivi tossici è dato dal loro rendimento atteso, che è il 20 per cento di mille miliardi più l'80 per cento di 200 miliardi, ovvero 360 miliardi. Di conseguenza, gli attivi si scambiano a un prezzo che è il 36 per cento del loro valore nominale.
    I fondi di investimento dovranno fare un'offerta per questi attivi tossici. A prima vista, si direbbe che l'offerta dovrebbe essere di 360 miliardi, ma non è la risposta giusta. Gli investitori ne faranno una nettamente superiore a 360 miliardi, a causa del massiccio sussidio implicito nel prestito Fdic. In effetti, quello che la Fdic propone agli investitori privati è una scommessa del tipo “testa vinci tu, croce perde il contribuente”.
    In particolare, la Fdic presta denaro a un basso tasso di interesse e sulla base della formula “non recourse” nonostante sia probabile una massiccia inadempienza degli impegni relativi ai prestiti da parte dei fondi di investimento. Il sussidio nascosto prende la forma di un prezzo di offerta per gli attivi tossici nettamente superiore ai 360 miliardi. In sintesi, la Fdic trasferisce centinaia di miliardi di dollari di ricchezza del contribuente alle banche.

    CALCOLO SUL RETRO DELLA BUSTA: 276 MILIARDI

    Basta un piccolo esercizio di aritmetica per calcolare l'entità del trasferimento. Nel nostro scenario gli investitori privati, che gestiscono il fondo di investimento, saranno pronti a offrire 636 miliardi per i 360 miliardi di reale valore di mercato degli attivi tossici, trasferendo così 276 miliardi in più dalla Fdic (i contribuenti) alle banche. Ecco perché.
    Secondo le regole del piano Geithner-Summers, gli investitori e il Tarp mettono ciascuno il 7,5 per cento del prezzo di acquisto di 636 miliardi, pari a 45 miliardi. La Fdic darà un prestito di 546 miliardi (tutti i numeri sono arrotondati). Se gli attivi tossici ripagano interamente i mille miliardi, ci sarà un profitto di 454 miliardi, pari al pagamento dei mille miliardi meno il rimborso del prestito Fdic di 546 miliardi. Gli investitori privati e il Tarp prenderanno ciascuno metà del profitto, 227 miliardi di dollari.
    Ma questo risultato si verifica solo nel 20 per cento dei casi, dunque i profitti attesi degli investitori privati sono il 20 per cento di 227 miliardi, ovvero 45 miliardi, esattamente quello che hanno investito. Anche per il Tarp i profitti sono esattamente uguali all'investimento. Così, sia il Tarp sia gli investitori privati sono in pareggio: come partecipanti all'asta, hanno offerto il prezzo massimo che consente loro di ottenerlo.
    Gli azionisti delle banche, invece, chiudono il gioco con in tasca 276 miliardi in più, mentre la Fdic si sobbarca 276 miliardi di perdite attese. Il trasferimento avviene a causa delle inadempienze sul prestito Fdic quando gli attivi tossici pagano solo 200 miliardi, un risultato che si verifica nell'80 per cento dei casi. Quando ciò accade il fondo di investimento si ritrova in rosso: ha più debito verso la Fdic di quanto abbia ricevuto dagli attivi tossici. Ma a quel punto, il fondo di investimento non ripaga il suo debito alla Fdic. E l'ente ottiene 200 miliardi invece della restituzione di 546 miliardi, con una perdita netta di 346 miliardi. E poiché questo risultato si verifica nell'80 per cento dei casi, la perdita attesa per il contribuente è l'80 per cento di 346 miliardi, ovvero 276 miliardi. Che corrisponde esattamente al guadagno in eccesso delle banche.
    I prezzi alle stelle dei titoli bancari nella settimana che lo ha preceduto e nel giorno stesso dell'annuncio del piano svelano il salvataggio: tra il 9 e il 20 marzo l'indice bancario Kbw è salito del 33 per cento, mentre il Dow per l'industria solo dell'11 per cento, il che indica quanto fossero favorevoli alle banche le indiscrezioni sul piano. La mattina dell'annuncio, Citibank ha triplicato il suo valore rispetto al minimo dell'inizio di marzo. Il valore del salvataggio è di gran lunga superiore al bonus destinato ad Aig e Merrill, ma poiché il primo è molto meno ovvio del secondo, la reazione dell'opinione pubblica è stata debole, almeno all'inizio.

    UN PIANO MIGLIORE

    Il piano non dovrebbe andare avanti su queste basi così poco eque. Nel rispetto della legge, il Congresso dovrebbe applicare il Federal Credit Reform Act del 1990, che richiede un accantonamento di bilancio a copertura delle perdite attese nei programmi di prestito pubblico: si presume che le perdite attese della Fdic sulla base del piano Geithner-Summers dovrebbero rientrarvi. Con una corretta contabilità, l'intera operazione descritta nel nostro esempio richiederebbe un accantonamento di bilancio di 276 miliardi, pari alle perdite attese di Fdic e Tesoro. Se l'amministrazione chiedesse al Congresso un accantonamento simile, la risposta sarebbe un secco “no”: l'opinione pubblica non accetterebbe un pagamento eccessivo degli attivi tossici a spese del contribuente. Così, è molto probabile che l'amministrazione cerchi di evitare un controllo del Congresso sul piano e faccia affidamento sulla confusione e sulla “buona notizia” dei rialzi dei corsi azionari per giustificare le proprie azioni.
    I piani Geithner-Summers per la Fdic non sono gli unici trasferimenti fuori-bilancio agli azionisti delle banche. Altri punti del piano suffragano prestiti agevolati del Tesoro e ancor di più della Fed. La Fed sta già acquistando centinaia di miliardi di attivi tossici con scarso, se non nessun, controllo o accantonamento compensativo. E poiché alla fine guadagni e perdite della Fed sono iscritti a bilancio, anche l'acquisto degli attivi tossici dovrebbe ricadere sotto il Federal Credit Reform Act e dovrebbe essere esplicitamente finanziato.
    Esistono innumerevoli alternative preferibili e più trasparenti. Gli attivi tossici potrebbero essere venduti a prezzi di mercato, non a prezzi esagerati, facendo sopportare agli azionisti delle banche i costi delle perdite. Se a quel punto le banche avessero bisogno di maggior capitale, il governo potrebbe acquistare direttamente le loro azioni: questo permetterebbe di salvare il sistema bancario senza salvare gli azionisti delle banche. Il processo sarebbe più corretto, meno costoso e più trasparente per il contribuente.
    Nelle banche già ora insolventi dovrebbe intervenire direttamente la Fdic, in una forma di amministrazione controllata temporanea. Il ritorno per l'azionista sarebbe completamente cancellato, eccetto forse per qualche residuo diritto nel caso che gli attivi tossici superino largamente le loro attuali aspettative di mercato.

    FONTE: LA VOCE.INFO
     
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  13. _SmokY_
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    E' passato così poco tempo ed è già una delusione Obama?
     
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  14. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 27/3/2009, 22:24)
    E' passato così poco tempo ed è già una delusione Obama?

    beh non esageriamo...... fare analisi critiche non significa aver emesso giudizi definitivi ;)
     
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  15. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 27/3/2009, 22:33)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 27/3/2009, 22:24)
    E' passato così poco tempo ed è già una delusione Obama?

    beh non esageriamo...... fare analisi critiche non significa aver emesso giudizi definitivi ;)

    Si è per questo che ho posto una domanda :P
    In ogni caso vedo che si sta ridimensionando come personaggio non credete?
     
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16 replies since 9/1/2009, 13:32   274 views
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