Leggende metropolitane su Adolf Hitler e sul Terzo Reich

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,446
    Reputation
    +1,456
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    Questo topic è pensato per raccogliere tutte le leggende metropolitane riguardanti Adolf Hitler ed il Terzo Reich. Dato che non ho tratto le leggende metropolitane che verranno qui presentate da un testo unico ma da conversazioni faccia a faccia, documentari e libri vari, so che non posso aver raccolto tutte le dicerie che circolano riguardo all'epoca nazista. Per questo invito chiunque ne conoscesse altre a segnalarle qui di seguito. Provvederò a inserire i contributi, se pertinenti, nel topic principale, al fine di mantenerne l'unitarietà; ovviamente specificherò a quale utente va il merito dell'informazione. Grazie.

    Adolf Hitler non si è suicidato il 30 aprile 1945.
    Questa è la 'madre' di tutte le leggende metropolitane riguardanti il Terzo Reich. Da quando è finita la seconda guerra mondiale si sono sentite le congetture più varie sulla presunta mancata morte di Hitler nell'aprile 1945. Il dittatore nazista, anche ammesso che fosse riuscito a eludere l'accerchiamento di Berlino e avesse deciso di scappare senza il suo fidato Goebbels, verso la fine della guerra soffriva di moltissime gravi malattie ed era sull'orlo di una morte naturale, per cui non sarebbe mai stato in grado di fuggire, tanto più in Sud America come sostengono alcuni storici ciarlatani. La realtà è che si sono volute inventare, senza alcuna prova, delle teorie per lucrare su un fatto che non ha nulla di misterioso. Il corpo di Hitler è stato bruciato secondo il rito germanico da Goebbels e Bormann e, nell'inferno della Berlino bombardata, è più che normale che non si sia potuto stabilire con certezza quale fosse lo scheletro del Führer. Ciò non toglie che Hitler si è suicidato con Eva Braun nel suo bunker il 30 aprile 1945.

    L'Olocausto è stato gonfiato nelle dimensioni.
    Questa è invece la leggenda metropolitana riguardante il Terzo Reich più odiosa. In questi ultimi anni decine di sedicenti storici hanno cercato di dimostrare, anche con calcoli elaborati, che gli ebrei eliminati dai nazisti sono stati molti meno dei sei milioni 'canonici'. Altri, nemici di Israele, hanno invece semplicemente negato l'esistenza dell'Olocausto, senza neppure cercare di fornire false prove. La realtà è evidente, grazie alle testimonianze orali, scritte e visive raccolte dai pochi sopravvissuti dei campi e da chi li ha liberati, così come erano chiari gli intenti di sterminio scientifico dei nazisti (si vedano le conclusioni della conferenza di Wannsee del gennaio 1942). Chi si ostina a negare l'innegabile è in malafede e va condannato.

    Hitler non era a conoscenza dei crimini perpetrati nei campi di sterminio.
    Questa teoria negazionista ha avuto un certo impatto, ma non ha alcun senso. Hitler delegò i macabri compiti organizzativi del massacro ad alcuni suoi importanti subalterni, Himmler in testa, ma era pienamente a conoscenza del genocidio in atto, anche se, a differenza del capo delle SS, non si recò mai nei campi e non firmò un documento che ordinava esplicitamente lo sterminio. E' semplicemente impensabile che l'uccisione su vasta scala degli ebrei, estremamente dispendiosa in termini di uomini e mezzi, fosse ignota a colui che comandava tutto nella Germania nazista. Ed è anche assurdo pensare che Hitler, che fece dell'antisemitismo la sua bandiera, dovesse essere per qualche motivo tenuto all'oscuro dell'Olocausto: egli lo aveva sempre auspicato, fin dal suo Mein Kampf.

    Hitler aveva la sifilide.
    Questa è una leggenda metropolitana piuttosto diffusa che però non ha nessun fondamento. Alcuni si spingono a dire che la prova che Hitler fosse affetto da sifilide risiede nel fatto che il Führer scelse come suo medico personale Theodor Morell, un esperto di malattie infettive. Anche questo è falso: Morell aveva sì lavorato in un laboratorio che si occupava di malattie veneree, ma aveva la qualifica di medico generico e si guadagnò la fiducia di Hitler alla fine del 1936 per essere stato l'unico che riuscì a curarlo. Proprio i diari e i referti delle analisi di Morell, riscoperti all'inizio degli anni '80 e pubblicati a cura dello storico David Irving, dimostrano che Hitler non aveva la sifilide. Gli stessi documenti confermano invece che il Führer soffriva di molte malattie gravi, dalla sclerosi coronarica al parkinsonismo.

    Hitler era gay/impotente.
    Altra leggenda piuttosto diffusa ma assurda. Hitler probabilmente aveva comportamenti sessuali strani, ma ciò non toglie che non fosse omosessuale, né tanto meno impotente. Quest'ultima ipotesi è smentita dalle analisi fattegli dal suo dottore.
    Hitler era attratto dalle donne e aveva rapporti con molte ragazze, giovani e atletiche come piacevano a lui, comprese le mogli di alcuni gerarchi, i quali non potevano dire nulla contro il loro capo supremo.

    Hitler aveva problemi fisici ai caratteri sessuali secondari (era monorchide).
    Leggenda di cui abbiamo già discusso nel topic sulle donne di Hitler. La realtà anche in questo caso esce dal completo quadro sulla salute di Hitler fornitoci dai diari del suo medico, Theodor Morell. Dalle sue analisi, e anche da quelle di un altro dottore riportate nel libro di Irving citato nelle fonti, risulta chiaramente che il Führer nazista aveva dei caratteri sessuali secondari normalmente sviluppati. Fine della storia.

    Hitler aveva un nonno (o un altro parente) ebreo (o slavo).
    Questa è una delle leggende metropolitane su Hitler più diffuse e, in un certo senso, più interessanti. Hitler si trovò a fronteggiare queste dicerie già in vita e rispose pubblicando il suo albero genealogico. Esso era composto da figure spesso strane e bizzarre ma tutte ariane. Non c'è niente che possa provare che l'albero genealogico di Hitler fosse falso e ricostruendo le origini del capo nazista nulla indica con certezza che egli avesse sangue ebreo o slavo. Va detto però che il padre di Hitler fu riconosciuto come figlio di un austriaco solo in età avanzata e alcuni sostengono che fosse figlio naturale di un ebreo. In ogni caso, stando ai fatti e non alle dicerie, questa è a tutti gli effetti una leggenda metropolitana.

    Il padre di Hitler era un rozzo birraio.
    Di questa leggenda non so trovare l'origine. L'ho sentita in più di un'occasione, con sconcerto: il padre di Hitler, Alois, era un funzionario di dogana. E' vero che era un burbero e che era violento con il figlio, ma è semplicemente assurdo che lo si ricordi come un birraio o come qualunque cosa non sia un funzionario statale.

    Le SA furono eliminate perché tramavano contro Hitler.
    Questa più che una leggenda metropolitana è una falsità storica. I vertici delle SA avevano idee in parte diverse da quelle di Hitler ma le 'prove' contro di loro furono fabbricate ad arte dai rivali del capo delle SA, Röhm, ovvero Goering ed Himmler. In realtà tutto lascia supporre che nessuno tra i capi delle SA costituisse una minaccia per Hitler.

    Hitler nella prima guerra mondiale aveva disertato o era stato poco coraggioso.
    Questa leggenda metropolitana, diffusa ancora oggi, venne creata dagli Alleati negli anni della guerra ma è semplicemente assurda. Hitler non disertò, anzi combatté con fanatica dedizione, secondo le testimonianze dei commilitoni e di tutti gli storici. Inoltre le onorificenze militari a lui tributate dall'imperatore tedesco, nonostante fosse austriaco, sono la prova del suo valore in battaglia.

    Hitler fu mandato dall'esercito a spiare i nazisti ma si unì a loro e questo cambiò la storia.
    Questa non è in realtà una leggenda metropolitana, ma una versione ingigantita della realtà che ho sentito anche di recente in un telefilm. I fatti sono questi: il futuro dittatore nazista, subito dopo la prima guerra mondiale, sbandato e deluso, rimase in Baviera e svolse alcuni incarichi per conto dell'esercito. Nel settembre del 1919 gli fu ordinato di monitorare le attività del Partito dei lavoratori tedeschi (che ancora non si chiamava nazionalsocialista), uno dei numerosissimi partitini di estrema destra che si formavano e si scioglievano continuamente in Baviera, sospettato di coltivare idee socialiste. Hitler andò a una riunione e rimase colpito negativamente dalla loro inconsistenza organizzativa e numerica, ma iniziò a simpatizzare con le idee di alcuni membri, come Gottfried Feder, Dietrich Eckart e Anton Drexler, il fondatore. Drexler ammise Hitler nel partito senza che il futuro dittatore ne avesse fatto richiesta. Hitler era deciso a creare una propria formazione politica e non a unirsi a un gruppo sgangherato, ma alla fine si convinse, proprio perché vedeva nella disorganizzazione del movimento un'occasione per lui, giovane povero e senza istruzione ma brillante oratore, di emergere.
    Senza Hitler il Partito dei lavoratori tedeschi non sarebbe mai uscito dai retrobottega in cui si riuniva, non avrebbe mai assunto il nome di Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi e si sarebbe probabilmente sciolto in pochi mesi. Senza il Partito dei lavoratori tedeschi Hitler invece avrebbe quasi certamente trovato un altro movimento per esprimere e portare avanti le proprie criminali idee politiche. Per questi motivi l'importanza dell'incontro fortuito tra il minuscolo partitino e il futuro Führer non va sopravvalutata.

    Il nazionalsocialismo aveva una natura socialista per certi versi simile al comunismo sovietico.
    Questa è semplicemente una baggianata che solo chi non conosce neanche un po' il Terzo Reich può sostenere. Il nazionalsocialismo non conservò nulla della parte socialista del suo programma per preciso volere di Hitler. Gli unici punti di tangenza tra il nazismo e il comunismo sovietico stanno nella natura totalitaria e sanguinaria dei due regimi; dal punto di vista economico, invece, niente li accomuna.

    La scelta di Hitler degli ebrei come capro espiatorio ha alla base ragioni personali del Führer nazista.
    Questa è una cosa che ho sentito dire a scuola per spiegare la ragione per cui il capo nazista scelse di perseguitare proprio gli ebrei. In realtà le motivazioni di Hitler non sono un mistero. L'antisemitismo era diffuso da secoli; in Germania grazie alla tradizione del pangermanesimo riprese vigore nel corso del XIX secolo. Hitler lesse i testi pangermanici nel suo giovanile periodo viennese e sposò l'ideologia antisemita, importandola nel suo Reich.

    Diverse disfatte militari tedesche sono state causate dall'incompetenza di Hitler.
    Questa più che una leggenda metropolitana è una realtà parziale. Hitler non era certo un esperto militare e in più non voleva delegare alcun potere decisionale, cosa che causava malintesi e lentezze. Inoltre si ostinava a non voler mai indietreggiare, anche a costo di perdere intere armate. Tuttavia va detto, per correttezza storica, che se molte disfatte, come quella immane di Stalingrado, sono ascrivibili a errori di Hitler, è anche vero che altre non sono state causate da suoi errori; è il caso, ad esempio, della disastrosa inazione di Dunkerque, la cui colpa ricade soprattutto su Goering. Parallelamente va anche riconosciuto che molti dei travolgenti successi nazisti su tutti i fronti furono dovuti ad intuizioni geniali del Führer.

    Hitler era un tifoso sportivo.
    Questa è una diceria uscita da una recente classifica del Times che ha scelto Hitler come il peggior tifoso della storia (nella classifica compariva anche Mussolini, insieme a Bin Laden ma anche a personaggi ben diversi come Robbie Williams). Per la cronaca si diceva che Hitler fosse tifoso dello Schalke 04. Hitler disprezzava lo sport per fini ludici e, quindi, va almeno chiarito che egli non era un tifoso nel senso tradizionale del termine.

    Nel Terzo Reich esisteva un forte movimento di resistenza.
    Questa è una falsità storica frutto di una ricostruzione storiografica che definirei 'migliorista', ovvero che desidera migliorare la realtà dei fatti. Il regime hitleriano godette di un consenso oceanico e la resistenza fu portata avanti solo da singoli individui. Questa realtà, riconosciuta da autorevoli storici come Giorgio Galli, è dimostrata dall'efficienza e dall'entusiasmo con cui i tedeschi appoggiarono Hitler e il suo regime.

    Colui che si presentò al Processo di Norimberga come Rudolf Hess in realtà non era il vecchio collaboratore di Hitler che nel 1941 volò in Gran Bretagna.
    Questa è la leggenda metropolitana riguardante il Terzo Reich forse più interessante e anche quella che, in un certo senso, lascia più spazi di discussione. In ogni caso è probabile che si tratti comunque di una leggenda, anche se ci sono vari passaggi della vita del fedelissimo di Hitler nei quali la versione ufficiale cozza con la realtà evidente. Ma per tutto questo vi rimando al mio primissimo approfondimento sul forum; lo trovate qui.

    Il Berghof e il Nido dell'Aquila sono lo stesso luogo.
    Questo errore storico è inspiegabilmente molto diffuso. L'ho visto addirittura in un documentario, per il resto ben fatto, chiamato "La storia del Terzo Reich" distribuito da Digital Adventure. Il Nido dell'Aquila, luogo che, insieme a ciò che resta del Berghof, ho visitato nell'estate del 2008, era una casa per il tè che Hitler non amava particolarmente, eretta per il cinquantesimo compleanno del Führer dai gerarchi nazisti e situata a circa 1830 metri di altitudine; il Berghof, ubicato ben più in basso sulla stessa montagna delle Alpi bavaresi, era invece la tenuta in cui Hitler amava soggiornare e che usava per importanti riunioni politiche. A differenza del Nido dell'Aquila, il Berghof fu quasi completamente distrutto durante la guerra.

    Hitler andò al potere in Germania perché democraticamente eletto dalla maggioranza dei tedeschi.
    Questa versione dei fatti è estremamente diffusa e credo che molti dei lettori l'abbiano sentita a scuola o in discorsi storico-politici formali e non. In effetti non la si può definire una leggenda; dopo la crisi del 1929 il partito nazista conobbe successi elettorali sempre più entusiasmanti e divenne il primo partito in Germania. Tuttavia i numeri raccontano che lo NSDAP non raccolse mai in un'elezione democratica più del 40% delle preferenze. Nelle ultime elezioni presidenziali della Repubblica di Weimar Hitler prese un numero enorme di voti, ben oltre i dieci milioni, ma fu battuto da von Hindenburg. Nelle ultime elezioni per il Reichstag, svolte dopo la presa del potere di Hitler e già profondamente viziate, i nazisti comunque non raggiunsero il 50% dei suffragi. Tutto ciò sta a significare che Hitler non ebbe mai davvero la maggioranza del popolo tedesco dalla sua parte prima della sua presa del potere. Il consenso oceanico che si guadagnò arrivò più tardi e con mezzi tutt'altro che democratici.

    Hitler era un burattino creato dagli americani per scatenare una guerra che fosse la soluzione alla decennale recessione.
    Mi sono imbattuto in questa teoria su internet; essa fa parte delle cosiddette teorie del complotto, le teorie cioè che vedono macchinazioni e menzogne in ogni passaggio significativo della storia globale, dallo sbarco sulla Luna all'11 settembre fino a fatti meno importanti come la morte di Elvis. Senza entrare nel dettaglio delle teorie del complotto, mi limito a dire che quella su Hitler è poco diffusa perché priva di qualunque tipo di prova a suo supporto. Quello che i complottisti hanno fatto è stato semplicemente inventarsi una storia alternativa per spiegare alcuni fondamentali eventi. Il loro 'metodo storico' consiste nel negare arbitrariamente le prove, i documenti e gli eventi storici accertati, sostenendo al contempo tesi non comprovabili. E' lo stesso metodo non scientifico dei negazionisti.

    Il motivo per cui la riunione di guerra del 20 luglio 1944 si tenne nella baracca all'aperto fu che c'era caldo e ciò salvò Hitler dall'attentato del colonnello Stauffenberg.
    A questa curiosa leggenda metropolitana ho già fatto cenno nel topic sul film "Operazione Valchiria". Ovviamente si tratta di un errore storico non grave, ma va comunque chiarito. La sola idea è illogica: se la giornata fosse stata davvero troppo calda Hitler e i suoi generali si sarebbero recati nel bunker per trovare refrigerio, non nella ben più soffocante baracca esterna. Questa, rinforzata adeguatamente, era il luogo abituale delle conferenze di guerra (infatti si chiamava "baracca delle conferenze") nel quartier generale orientale del Führer a Rastenburg, in Prussia Orientale, ed è più che normale che la fatidica conferenza si sia tenuta lì. Certamente nel bunker la bomba di Stauffenberg sarebbe stata letale per Hitler visto che la mancanza di finestre ne avrebbe amplificato la forza esplosiva, ma è comunque scorretto parlare di un colpo di sfortuna dei congiuranti. La vera casualità che salvò il capo nazista fu il fortuito spostamento della valigetta di Stauffenberg sotto un grosso tavolo che attutì gli effetti dell'esplosione su Hitler.

    BIBLIOGRAFIA
    -Hitler, Adolf, Il “Mein Kampf” di Adolf Hitler, a cura di Giorgio Galli, Milano, Kaos Edizioni, 2006.
    -Irving, David, I diari segreti del medico di Hitler, Marina di Massa, Edizioni Clandestine, 2007.
    -Shirer, William L., Storia del Terzo Reich, Milano, Fabbri Editori, 1978.

    Edited by Oskar - 8/5/2022, 09:36
     
    Top
    .
  2. skajd
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    L' Olocausto è stato gonfiato nelle dimensioni.
    Questa è invece la leggenda metropolitana riguardante il Terzo Reich più odiosa. In questi ultimi anni decine di sedicenti storici hanno cercato di dimostrare, anche con calcoli elaborati, che gli ebrei eliminati dai nazisti sono stati molti meno dei sei milioni 'canonici'. Altri, nemici di Israele, hanno invece semplicemente negato l' esistenza dell' Olocausto, senza neppure cercare di fornire false prove. La realtà è evidente, grazie alle testimonianze orali, scritte e visive raccolte dai pochi sopravvissuti dei campi e da chi li ha liberati, così come erano chiari gli intenti di sterminio scientifico dei nazisti (si vedano le conclusioni della conferenza di Wannsee del gennaio 1942). Chi si ostina a negare l' innegabile è in malafede e va condannato.

    Forse questa è la diceria più diffusa in assoluto...
    Hai parlato di storici ciarlatani...ma il problema che ci sono molte persone (più di quanto io immaginassi) che credono a questi storici delle pigne. L'altra sera ho parlato con un ragazzo conosciuto su un altro forum...un bravo ragazzo, non immaginatevi un anti-qualcosa...assolutamente no...a me è sembrato in "buona fede" quando mi ha detto di credere a storici che riportano dati sull'olocausto molto diversi: praticamente a coloro che sostengono che ci siano stati al massimo un milione di morti.
    Ovvio...son rimasta basita, perchè io invece fortemente credo e son convinta sui sei milioni di morti...e lui mi ha spiegato perchè pensava ciò...mi ha detto qualcosa sul gas che usavano, le varie tipologie di mettere a morte, ecc...
    Insomma tirandola breve....quello che voglio dire è che questi storici, vabbè chiamiamoli così, hanno un "seguito" molto ampio...


    CITAZIONE
    Hitler aveva un nonno (o un altro parente) ebreo (o slavo).
    Questa è una delle leggende metropolitane su Hitler più diffuse e, in un certo senso, più interessanti. Hitler si trovò a fronteggiare queste dicerie già in vita, e rispose pubblicando il suo albero genealogico. Esso era composto da figure spesso strane e bizzarre, ma tutte ariane. Non c' è niente che possa provare che l' albero genealogico di Hitler fosse falso e ricostituendo oggettivamente le origini del capo nazista nulla indica con certezza che egli avesse sangue ebreo o slavo. Va detto però che il padre di Hitler fu riconosciuto da un austriaco solo in età molto avanzata e alcuni sostengono che egli fosse figlio naturale di un ebreo. In ogni caso, stando ai fatti e non alle dicerie, questa è a tutti gli effetti una leggenda metropolitana.

    Allora...questa è una diceria non molto diffusa...da quello che ho constatato io nei miei studi e ricerche...
    Ho letto parecchio a riguardo...non abbiamo dati di fatto, oggettivi...di conseguenza la cataloghiamo lapalissianamente come diceria...
    Non posso dire comeio lapensi...perchè sono indecisa...non riescoa dire: si è secondo me diceria...no secondo me non lo è...
    Certo sarebbe paradossale una cose del genere...ma mica tanto impossibile.
    Ho lettoche Hitler fece bruciare e radere al suola la cittadina natale di suo padre (non chiedetemi la città...non mela ricordo proprio)...per farne un grande campo di addestramento militare...
    Perchè? E qui gli storici hanno fatto la varie congetture...
    Molti affermano che Hitler avesse fatto questa scelta perchè odiava a morte suo padre(cosa accertata) e che avesse voluto fargli una specie di "dispetto", diciamo così in parole povere...
    Ipotesi abbastanza sensata....
    Altri invece ritengono che avesse fatto questa scelta per eliminare ogni traccia di un suo eventuale passato oscuro...Hitler era amante di cose belle, ha sempre cercato di valorizzare le città più belle della Germania...perchè radere al suolo una meravigliosa cittadina?
    Beh anche questa ipotesi non è mica tanto strampalata...

    Ah...Hitler fece vedere tutto il suo albero genealogico...ma molti studiosi sono sicuri del fatto che tutti i documenti fossero andati persi nella distruzione di questa cittadina...

    Inoltre prese questa decisione anche in seguito a informazioni che dicevano che molti(tra cui anche i suoi "amici" gerarchi) andavano lì facendo domande e ricerche su di lui...

    CITAZIONE
    Hitler era un tifoso sportivo.
    Questa è una diceria uscita da una recente classifica del Times che ha scelto Hitler come il peggior tifoso della storia (nella classifica compariva anche Mussolini, con Bin Laden ma anche con personaggi ben diversi come Robbie Williams). Per la cronaca si diceva che Hitler fosse tifoso dello Schalke 04. Hitler disprezzava lo sport per fini ludici e, quindi, va almeno chiarito che egli non era un tifoso nel senso tradizionale del termine.

    In effetti non lo era...anche se valorizzò molto lo sport...perchè aveva capito che attraverso di esso la Germania si compattava...e anche perchè piaceva vincere contro gli altri anche sullo sport...basti pensare alle olimpiadi di Berlino. La fece diventare una manifestazione sfarzosa...
     
    Top
    .
  3. segretario_90
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sulla questione delle origini di Hitler vi riporto una "Stanza" di Montanelli, pubblicata sul "Corriere" del 19 settembre 1999

    L' aggrovigliato puzzle delle origini di Hitler


    Caro Montanelli, Le scrivo perche' vorrei che lei mi aiutasse a risolvere un dubbio: e' vero che il vero nome di Hitler era Hans Rudolf Huttler? E che lo stesso decise di cambiarlo in Hitler per cancellarne le origini ebraiche? Credo di aver letto questo particolare in una biografia di Joachim Fest. Sono un tassista romano interessato alla storia di Hitler e la saluto cordialmente a nome di tutti i tassisti romani.

    Egidio Maranca, Roma


    Caro Maranca, Invece lei ricorda bene, anche se semplifica un po' troppo questo complicato problema genealogico. Joachim Fest, di cui sono amico, mi racconto' che aveva perso parecchi mesi per ricostruirlo anche perche' si basa su documenti incerti e difficili da reperire in una contrada dell' Alta Austria al confine con la Baviera, abitata da una popolazione la cui arretratezza puo' fare il paio con quella delle valli bergamasche di cent' anni fa, magistralmente descritta da Ermanno Olmi nel suo indimenticabile "Albero degli zoccoli". Li' una contadina analfabeta, Anna Schicklgruber - un nome che fa ridere gli austriaci pressapoco come da noi, per esempio, fa ridere quello di Cacace -, per sfuggire alla fame, ando' al servizio dell' unica famiglia benestante di quella zona, i Frankenberger, ebrei. Poco dopo si licenzio' perche' era rimasta incinta, non si sa di chi. Ma siccome il vecchio padrone continuo' a passarle un piccolo sussidio, corse voce che fosse stato lui, o un suo giovane rampollo, a metterla in quelle condizioni. Al bambino che nacque poco dopo essa diede il nome di Alois e naturalmente il proprio buffo cognome, Schicklgruber. Poco dopo sposo' il garzone mugnaio Johann Georg Hiedler definito allo stato civile "disoccupato nullatenente". E siccome evidentemente i due erano alla fame o poco meno, essa affido' il bambino al fratello del marito che non so per quale inghippo araldico non si chiamava Hiedler, ma Johann Nepomuk Huttler. E non finisce qui. Trent' anni dopo la morte per tisi di Anna Schicklgruber, e venti dopo quella di suo marito Johann Georg, Nepomuk Huttler, si presento' , insieme con tre testimoni, al parroco che teneva i registri dello stato civile, per rivelargli che il vero padre di Alois era stato proprio suo fratello Georg Hiedler, il quale non lo aveva riconosciuto solo perche' non aveva di che mantenerlo. Il parroco ci credette, o finse di crederci. E fu cosi' che Alois, futuro padre del futuro Fuhrer, cambio' il suo impalatabile cognome di Schicklgruber in quello piu' facile e normale di Hiedler, poi diventato nell' uso Hitler, facendo dire al mio vecchio amico e storico austriaco Adam Wandruszka: "Vedi un po' quanto il caso influisce sul corso della Storia. Se il padre di quello li' continuava a chiamarsi Schicklgruber, col cavolo che il figlio diventava Fuhrer. Provati un po' a gridare: Heil, Schicklgruber!". Ecco, secondo il piu' serio e meglio informato storico tedesco, Fest, la genealogia dell' uomo destinato a sconvolgere il mondo. Egli stesso riconosceva che nella sua ricostruzione rimanevano zone oscure e interrogativi inevasi specie sul vero padre del padre di Hitler. "Io non credo - mi disse una volta - che Alois fosse figlio di un ebreo Frankenberger. Ma sono convinto che la maggior parte degli storici non rinunzieranno mai all' ipotesi che il furioso antisemitismo di Hitler derivi proprio dalla sua condizione di ebreo bastardo afflitto da un complesso di colpa razziale e in cerca di rivalse contro le umiliazioni sofferte da bambino. Egli stesso d' altronde ha fatto del suo meglio per avallare questa ipotesi distruggendo tutti i documenti relativi alle sue origini, e facendo financo uccidere chi mostrava di averne memoria. Ma credo che lo abbia fatto non per nascondere le sue ascendenze ebraiche, ma per accreditare la propria qualita' di Messia venuto dal Mistero e per effetto di una Genesi diversa da quella dei comuni mortali". Io non ho elementi per orientarmi in questo aggrovigliatissimo puzzle delle origini di Hitler. Ma di Fest mi fido. E dica ai suoi amici tassisti, dei quali sono un affezionato cliente anche perche' non so guidare, che ricambio i loro saluti.

    Sulla questione di una eventuale anomalia nei genitali di Hitler, ho letto su "Storia in rete" (è il numero di questo mese) una notizia riportata dal "Sun", secondo il quale il dottor Johan Jambor, medico dell'esercito tedesco, avrebbe salvato la vita al futuro dittatore sul campo di battaglia della Somme, e racconta che Hitler, oltre a gridare "come un ossesso" (sono le parole del medico, che raccontò il tutto negli anni Sessanta a un prete, Franciszek Pawlar, che lo riportò nel suo diario, ora scoperto) era rimasto gravemente ferito, le gambe e l'addome completamente coperti di sangue, e aveva perso un testicolo, tanto che il futuro Fuhrer chiese al medico "Dottore, potrò ancora avere figli?". Jambor (morto a 94 anni nel 1985) raccontò al prete che aveva gli incubi e faticava ad addormentarsi, a causa del rimorso per aver salvato la vita al feroce tiranno. Sempre secondo il "Sun", il diario sarebbe stato visto e letto da Blassius Hanczuch, un amico del dottor Jambor.
     
    Top
    .
  4. skajd
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Jambor (morto a 94 anni nel 1985) raccontò al prete che aveva gli incubi e faticava ad addormentarsi, a causa del rimorso per aver salvato la vita al feroce tiranno.

    Poverino...posso capire i sensi di colpa...
    Ma per me non ha nessuna colpa...anzi...ha salvato un uomo da bravo medico...
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,446
    Reputation
    +1,456
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    CITAZIONE (segretario_90 @ 12/1/2009, 18:39)
    Sulla questione delle origini di Hitler vi riporto una "Stanza" di Montanelli, pubblicata sul "Corriere" del 19 settembre 1999

    L' aggrovigliato puzzle delle origini di Hitler


    Caro Montanelli, Le scrivo perche' vorrei che lei mi aiutasse a risolvere un dubbio: e' vero che il vero nome di Hitler era Hans Rudolf Huttler? E che lo stesso decise di cambiarlo in Hitler per cancellarne le origini ebraiche? Credo di aver letto questo particolare in una biografia di Joachim Fest. Sono un tassista romano interessato alla storia di Hitler e la saluto cordialmente a nome di tutti i tassisti romani.

    Egidio Maranca, Roma


    Caro Maranca, Invece lei ricorda bene, anche se semplifica un po' troppo questo complicato problema genealogico. Joachim Fest, di cui sono amico, mi racconto' che aveva perso parecchi mesi per ricostruirlo anche perche' si basa su documenti incerti e difficili da reperire in una contrada dell' Alta Austria al confine con la Baviera, abitata da una popolazione la cui arretratezza puo' fare il paio con quella delle valli bergamasche di cent' anni fa, magistralmente descritta da Ermanno Olmi nel suo indimenticabile "Albero degli zoccoli". Li' una contadina analfabeta, Anna Schicklgruber - un nome che fa ridere gli austriaci pressapoco come da noi, per esempio, fa ridere quello di Cacace -, per sfuggire alla fame, ando' al servizio dell' unica famiglia benestante di quella zona, i Frankenberger, ebrei. Poco dopo si licenzio' perche' era rimasta incinta, non si sa di chi. Ma siccome il vecchio padrone continuo' a passarle un piccolo sussidio, corse voce che fosse stato lui, o un suo giovane rampollo, a metterla in quelle condizioni. Al bambino che nacque poco dopo essa diede il nome di Alois e naturalmente il proprio buffo cognome, Schicklgruber. Poco dopo sposo' il garzone mugnaio Johann Georg Hiedler definito allo stato civile "disoccupato nullatenente". E siccome evidentemente i due erano alla fame o poco meno, essa affido' il bambino al fratello del marito che non so per quale inghippo araldico non si chiamava Hiedler, ma Johann Nepomuk Huttler. E non finisce qui. Trent' anni dopo la morte per tisi di Anna Schicklgruber, e venti dopo quella di suo marito Johann Georg, Nepomuk Huttler, si presento' , insieme con tre testimoni, al parroco che teneva i registri dello stato civile, per rivelargli che il vero padre di Alois era stato proprio suo fratello Georg Hiedler, il quale non lo aveva riconosciuto solo perche' non aveva di che mantenerlo. Il parroco ci credette, o finse di crederci. E fu cosi' che Alois, futuro padre del futuro Fuhrer, cambio' il suo impalatabile cognome di Schicklgruber in quello piu' facile e normale di Hiedler, poi diventato nell' uso Hitler, facendo dire al mio vecchio amico e storico austriaco Adam Wandruszka: "Vedi un po' quanto il caso influisce sul corso della Storia. Se il padre di quello li' continuava a chiamarsi Schicklgruber, col cavolo che il figlio diventava Fuhrer. Provati un po' a gridare: Heil, Schicklgruber!". Ecco, secondo il piu' serio e meglio informato storico tedesco, Fest, la genealogia dell' uomo destinato a sconvolgere il mondo. Egli stesso riconosceva che nella sua ricostruzione rimanevano zone oscure e interrogativi inevasi specie sul vero padre del padre di Hitler. "Io non credo - mi disse una volta - che Alois fosse figlio di un ebreo Frankenberger. Ma sono convinto che la maggior parte degli storici non rinunzieranno mai all' ipotesi che il furioso antisemitismo di Hitler derivi proprio dalla sua condizione di ebreo bastardo afflitto da un complesso di colpa razziale e in cerca di rivalse contro le umiliazioni sofferte da bambino. Egli stesso d' altronde ha fatto del suo meglio per avallare questa ipotesi distruggendo tutti i documenti relativi alle sue origini, e facendo financo uccidere chi mostrava di averne memoria. Ma credo che lo abbia fatto non per nascondere le sue ascendenze ebraiche, ma per accreditare la propria qualita' di Messia venuto dal Mistero e per effetto di una Genesi diversa da quella dei comuni mortali". Io non ho elementi per orientarmi in questo aggrovigliatissimo puzzle delle origini di Hitler. Ma di Fest mi fido. E dica ai suoi amici tassisti, dei quali sono un affezionato cliente anche perche' non so guidare, che ricambio i loro saluti.

    Sulla questione di una eventuale anomalia nei genitali di Hitler, ho letto su "Storia in rete" (è il numero di questo mese) una notizia riportata dal "Sun", secondo il quale il dottor Johan Jambor, medico dell'esercito tedesco, avrebbe salvato la vita al futuro dittatore sul campo di battaglia della Somme, e racconta che Hitler, oltre a gridare "come un ossesso" (sono le parole del medico, che raccontò il tutto negli anni Sessanta a un prete, Franciszek Pawlar, che lo riportò nel suo diario, ora scoperto) era rimasto gravemente ferito, le gambe e l'addome completamente coperti di sangue, e aveva perso un testicolo, tanto che il futuro Fuhrer chiese al medico "Dottore, potrò ancora avere figli?". Jambor (morto a 94 anni nel 1985) raccontò al prete che aveva gli incubi e faticava ad addormentarsi, a causa del rimorso per aver salvato la vita al feroce tiranno. Sempre secondo il "Sun", il diario sarebbe stato visto e letto da Blassius Hanczuch, un amico del dottor Jambor.

    La storia del padre e dello zio di Hitler corrisponde integralmente con quella riportata da Shirer per cui credo che la sua veridicità sia accertata. Come si può facilmente notare, tutto ciò che riguarda la presunta discendenza ebrea di Hitler è una diceria; ovviamente ciò non esclude che qualcosa di vero possa esserci, ma nulla è certo. Va sottolineato che probabilmente Hitler volle distruggere ciò che riguardava il proprio passato per gli antenati singolari che aveva, poveri e spesso non certo persone distinte, oltre che per l' odio che covava verso il padre.
    Si noti inoltre che quel Nepomuk nel nome dello zio è una delle prove che Hitler avesse sangue ceco, visto che Nepomuk è il nome del santo patrono dei cechi. Prova si fa per dire, si intende.

    Sull' anomalia dei genitali di Hitler sono propenso a credere ai diari di Morell, il medico di Hitler dal 1936 all' aprile 1945, che parla degli organi sessuali secondari del capo nazista come normalmente sviluppati, senza menzionare anomalie come la mancanza di un testicolo.

    P.S.: grazie mille skajd e segretario, non osavo sperare in una partecipazione così buona nei contenuti e nelle argomentazioni.
     
    Top
    .
  6. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Oskar @ 13/1/2009, 12:56)
    CITAZIONE (segretario_90 @ 12/1/2009, 18:39)
    Sulla questione delle origini di Hitler vi riporto una "Stanza" di Montanelli, pubblicata sul "Corriere" del 19 settembre 1999

    L' aggrovigliato puzzle delle origini di Hitler


    Caro Montanelli, Le scrivo perche' vorrei che lei mi aiutasse a risolvere un dubbio: e' vero che il vero nome di Hitler era Hans Rudolf Huttler? E che lo stesso decise di cambiarlo in Hitler per cancellarne le origini ebraiche? Credo di aver letto questo particolare in una biografia di Joachim Fest. Sono un tassista romano interessato alla storia di Hitler e la saluto cordialmente a nome di tutti i tassisti romani.

    Egidio Maranca, Roma


    Caro Maranca, Invece lei ricorda bene, anche se semplifica un po' troppo questo complicato problema genealogico. Joachim Fest, di cui sono amico, mi racconto' che aveva perso parecchi mesi per ricostruirlo anche perche' si basa su documenti incerti e difficili da reperire in una contrada dell' Alta Austria al confine con la Baviera, abitata da una popolazione la cui arretratezza puo' fare il paio con quella delle valli bergamasche di cent' anni fa, magistralmente descritta da Ermanno Olmi nel suo indimenticabile "Albero degli zoccoli". Li' una contadina analfabeta, Anna Schicklgruber - un nome che fa ridere gli austriaci pressapoco come da noi, per esempio, fa ridere quello di Cacace -, per sfuggire alla fame, ando' al servizio dell' unica famiglia benestante di quella zona, i Frankenberger, ebrei. Poco dopo si licenzio' perche' era rimasta incinta, non si sa di chi. Ma siccome il vecchio padrone continuo' a passarle un piccolo sussidio, corse voce che fosse stato lui, o un suo giovane rampollo, a metterla in quelle condizioni. Al bambino che nacque poco dopo essa diede il nome di Alois e naturalmente il proprio buffo cognome, Schicklgruber. Poco dopo sposo' il garzone mugnaio Johann Georg Hiedler definito allo stato civile "disoccupato nullatenente". E siccome evidentemente i due erano alla fame o poco meno, essa affido' il bambino al fratello del marito che non so per quale inghippo araldico non si chiamava Hiedler, ma Johann Nepomuk Huttler. E non finisce qui. Trent' anni dopo la morte per tisi di Anna Schicklgruber, e venti dopo quella di suo marito Johann Georg, Nepomuk Huttler, si presento' , insieme con tre testimoni, al parroco che teneva i registri dello stato civile, per rivelargli che il vero padre di Alois era stato proprio suo fratello Georg Hiedler, il quale non lo aveva riconosciuto solo perche' non aveva di che mantenerlo. Il parroco ci credette, o finse di crederci. E fu cosi' che Alois, futuro padre del futuro Fuhrer, cambio' il suo impalatabile cognome di Schicklgruber in quello piu' facile e normale di Hiedler, poi diventato nell' uso Hitler, facendo dire al mio vecchio amico e storico austriaco Adam Wandruszka: "Vedi un po' quanto il caso influisce sul corso della Storia. Se il padre di quello li' continuava a chiamarsi Schicklgruber, col cavolo che il figlio diventava Fuhrer. Provati un po' a gridare: Heil, Schicklgruber!". Ecco, secondo il piu' serio e meglio informato storico tedesco, Fest, la genealogia dell' uomo destinato a sconvolgere il mondo. Egli stesso riconosceva che nella sua ricostruzione rimanevano zone oscure e interrogativi inevasi specie sul vero padre del padre di Hitler. "Io non credo - mi disse una volta - che Alois fosse figlio di un ebreo Frankenberger. Ma sono convinto che la maggior parte degli storici non rinunzieranno mai all' ipotesi che il furioso antisemitismo di Hitler derivi proprio dalla sua condizione di ebreo bastardo afflitto da un complesso di colpa razziale e in cerca di rivalse contro le umiliazioni sofferte da bambino. Egli stesso d' altronde ha fatto del suo meglio per avallare questa ipotesi distruggendo tutti i documenti relativi alle sue origini, e facendo financo uccidere chi mostrava di averne memoria. Ma credo che lo abbia fatto non per nascondere le sue ascendenze ebraiche, ma per accreditare la propria qualita' di Messia venuto dal Mistero e per effetto di una Genesi diversa da quella dei comuni mortali". Io non ho elementi per orientarmi in questo aggrovigliatissimo puzzle delle origini di Hitler. Ma di Fest mi fido. E dica ai suoi amici tassisti, dei quali sono un affezionato cliente anche perche' non so guidare, che ricambio i loro saluti.

    Sulla questione di una eventuale anomalia nei genitali di Hitler, ho letto su "Storia in rete" (è il numero di questo mese) una notizia riportata dal "Sun", secondo il quale il dottor Johan Jambor, medico dell'esercito tedesco, avrebbe salvato la vita al futuro dittatore sul campo di battaglia della Somme, e racconta che Hitler, oltre a gridare "come un ossesso" (sono le parole del medico, che raccontò il tutto negli anni Sessanta a un prete, Franciszek Pawlar, che lo riportò nel suo diario, ora scoperto) era rimasto gravemente ferito, le gambe e l'addome completamente coperti di sangue, e aveva perso un testicolo, tanto che il futuro Fuhrer chiese al medico "Dottore, potrò ancora avere figli?". Jambor (morto a 94 anni nel 1985) raccontò al prete che aveva gli incubi e faticava ad addormentarsi, a causa del rimorso per aver salvato la vita al feroce tiranno. Sempre secondo il "Sun", il diario sarebbe stato visto e letto da Blassius Hanczuch, un amico del dottor Jambor.

    La storia del padre e dello zio di Hitler corrisponde integralmente con quella riportata da Shirer per cui credo che la sua veridicità sia accertata. Come si può facilmente notare, tutto ciò che riguarda la presunta discendenza ebrea di Hitler è una diceria; ovviamente ciò non esclude che qualcosa di vero possa esserci, ma nulla è certo. Va sottolineato che probabilmente Hitler volle distruggere ciò che riguardava il proprio passato per gli antenati singolari che aveva, poveri e spesso non certo persone distinte, oltre che per l' odio che covava verso il padre.
    Si noti inoltre che quel Nepomuk nel nome dello zio è una delle prove che Hitler avesse sangue ceco, visto che Nepomuk è il nome del santo patrono dei cechi. Prova si fa per dire, si intende.

    Sull' anomalia dei genitali di Hitler sono propenso a credere ai diari di Morell, il medico di Hitler dal 1936 all' aprile 1945, che parla degli organi sessuali secondari del capo nazista come normalmente sviluppati, senza menzionare anomalie come la mancanza di un testicolo.

    P.S.: grazie mille skajd e segretario, non osavo sperare in una partecipazione così buona nei contenuti e nelle argomentazioni.

    In effetti Hitler ottenne l'onoreficienza denominata Distintivo Nero per Feriti, che non include nella sua versione la perdita di una parte del corpo... però non saprei, anche le croci di ferro ogni tanto venivano conferite per danni corporei seguiti ad azioni eroiche e lui le ricevette tutte e 2...
     
    Top
    .
  7. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Oskar @ 11/1/2009, 03:14)
    Hitler andò al potere in Germania perché democraticamente eletto dalla maggioranza dei tedeschi.
    Questa versione dei fatti è estremamente diffusa e credo che molti dei lettori l' abbiano sentita a scuola o in discorsi storico-politici formali e non. In effetti non la si può definire una leggenda; dopo la crisi del 1929 il partito nazista conobbe successi elettorali sempre più entusiasmanti e divenne il primo partito in Germania. Tuttavia i numeri raccontano che lo NSDAP raccolse al massimo in un' elezione democratica poco più del 33% delle preferenze. Nelle ultime elezioni presidenziali della Repubblica di Weimar Hitler prese un numero enorme di voti, ben oltre i dieci milioni, ma fu battuto da von Hindenburg. Nelle ultime elezioni per il Reichstag, svolte dopo la presa del potere di Hitler e già profondamente viziate, i nazisti comunque non raggiunsero il 50% dei suffragi. Tutto ciò sta a significare che Hitler non ebbe mai davvero la maggioranza del popolo tedesco dalla sua parte prima della sua presa del potere. Il consenso oceanico che si guadagnò arrivò più tardi e con mezzi tutt' altro che democratici.

    Questo è un elemento decisivo su cui occorre fare chiarezza. E per farlo bisogna suddividere le considerazioni di Oskar in due domande. La prima: Hitler andò al potere perché fu eletto dalla maggioranza dei tedeschi? Se si intende come maggioranza l'ottenimento del 50%+1 dei voti validi è evidente che il partito nazionalsocialista non ottenne mai questo numero di voti. Ma non mi risulta che nessuno storico serio sostenga questa tesi anche perché verrebbe facilmente smentito dalle evidenze dei risultati elettorali. Il partito nazista ottenne nelle elezioni al Reichstag del luglio 1932 più del 37% dei voti acquisendo la maggioranza relativa. In un ordinamento democratico-parlamentare è sufficiente avere questo tipo di maggioranza, se i tuoi avversari non sono in grado di costruire aggregazioni numericamente più consistenti . E Infatti il resto delle forze politiche era talmente diviso da rendere Hitler il vero imprescindibile ago della bilancia per la formazione di un governo.
    La seconda domanda che bisogna farsi é: Hitler conquistò il potere democraticamente? Qui non ci sono dubbi: la risposta non può essere che affermativa. Egli ottenne l'incarico di cancelliere dal presidente della repubblica Hindenburg nel pieno rispetto della costituzione di Weimar. E guidò non un esecutivo di minoranza, ( ciò che con linguaggio di oggi definiremo governo del Presidente) ma un governo che poteva contare su una maggioranza parlamentare precisa derivante dall'alleanza dei nazisti con i nazionalisti e con il partito del Centro. E Il tutto corrispondeva perfettamente alla strategia di Hitler: per fare una rivoluzione occorreva allearsi con le forze conservatrici per poi spodestarle una volta preso il potere. Il tutto avvenne con la complicità delle forze di sinistra poiché come sottolinea puntualmente Shirer i comunisti seguendo ottusamente le indicazioni di Mosca vedevano come loro principale avversario la socialdemocrazia, alleata della borghesia contro il proletariato, e non il nazismo ( che nella loro concezione ideologica non rappresentava altro che l'ultimo stadio del capitalismo in agonia).
    La presa del potere di Hitler mette in evidenza quale differenza ci sia tra procedure democratiche e i valori insiti in un a democrazia . Se le prime non sono accompagnate da un interiorizzazione dell'importanza dei secondi, il loro rispetto diviene una variante tattica finalizzata alla mera conquista del potere. Questo obiettivo fu comune sia ai comunisti ( in vista della dittatura del proletariato) che ai nazisti. La differenza sta nella lucida determinazione con cui lo perseguì Hitler.

    Edited by lupog - 25/3/2009, 17:26
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,446
    Reputation
    +1,456
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    CITAZIONE (lupog @ 25/3/2009, 16:51)
    CITAZIONE (Oskar @ 11/1/2009, 03:14)
    Hitler andò al potere in Germania perché democraticamente eletto dalla maggioranza dei tedeschi.
    Questa versione dei fatti è estremamente diffusa e credo che molti dei lettori l' abbiano sentita a scuola o in discorsi storico-politici formali e non. In effetti non la si può definire una leggenda; dopo la crisi del 1929 il partito nazista conobbe successi elettorali sempre più entusiasmanti e divenne il primo partito in Germania. Tuttavia i numeri raccontano che lo NSDAP raccolse al massimo in un' elezione democratica poco più del 33% delle preferenze. Nelle ultime elezioni presidenziali della Repubblica di Weimar Hitler prese un numero enorme di voti, ben oltre i dieci milioni, ma fu battuto da von Hindenburg. Nelle ultime elezioni per il Reichstag, svolte dopo la presa del potere di Hitler e già profondamente viziate, i nazisti comunque non raggiunsero il 50% dei suffragi. Tutto ciò sta a significare che Hitler non ebbe mai davvero la maggioranza del popolo tedesco dalla sua parte prima della sua presa del potere. Il consenso oceanico che si guadagnò arrivò più tardi e con mezzi tutt' altro che democratici.

    Questo è un elemento decisivo su cui occorre fare chiarezza. E per farlo bisogna suddividere le considerazioni di Oskar in due domande. La prima: Hitler andò al potere perché fu eletto dalla maggioranza dei tedeschi? Se si intende come maggioranza l'ottenimento del 50%+1 dei voti validi è evidente che il partito nazionalsocialista non ottenne mai questo numero di voti. Ma non mi risulta che nessuno storico serio sostenga questa tesi anche perché verrebbe facilmente smentito dalle evidenze dei risultati elettorali. Il partito nazista ottenne nelle elezioni al Reichstag del luglio 1932 più del 37% dei voti acquisendo la maggioranza relativa. In un ordinamento democratico-parlamentare è sufficiente avere questo tipo di maggioranza, se i tuoi avversari non sono in grado di costruire aggregazioni numericamente più consistenti . E Infatti il resto delle forze politiche era talmente diviso da rendere Hitler il vero imprescindibile ago della bilancia per la formazione di un governo.
    La seconda domanda che bisogna farsi é: Hitler conquistò il potere democraticamente? Qui non ci sono dubbi: la risposta non può essere che affermativa. Egli ottenne l'incarico di cancelliere dal presidente della repubblica Hindenburg nel pieno rispetto della costituzione di Weimar. E guidò non un esecutivo di minoranza, ( ciò che con linguaggio di oggi definiremo governo del Presidente) ma un governo che poteva contare su una maggioranza parlamentare precisa derivante dall'alleanza dei nazisti con i nazionalisti e con il partito del Centro. E Il tutto corrispondeva perfettamente alla strategia di Hitler: per fare una rivoluzione occorreva allearsi con le forze conservatrici per poi spodestarle una volta preso il potere. Il tutto avvenne con la complicità delle forze di sinistra poiché come sottolinea puntualmente Shirer i comunisti seguendo ottusamente le indicazioni di Mosca vedevano come loro principale avversario la socialdemocrazia, alleata della borghesia contro il proletariato, e non il nazismo ( che nella loro concezione ideologica non rappresentava altro che l'ultimo stadio del capitalismo in agonia).
    La presa del potere di Hitler mette in evidenza quale differenza ci sia tra procedure democratiche e i valori insiti in un a democrazia . Se le prime non sono accompagnate da un interiorizzazione dell'importanza dei secondi, il loro rispetto diviene una variante tattica finalizzata alla mera conquista del potere. Questo obiettivo fu comune sia ai comunisti ( in vista della dittatura del proletariato) che ai nazisti. La differenza sta nella lucida determinazione con cui lo perseguì Hitler.

    Il tuo discorso, lupog, è impeccabile e di alto profilo, per cui mi congratulo. Apprezzo soprattutto l' ultima parte. Tuttavia ci tengo anche a puntualizzare il senso del mio intervento che tu hai giustamente integrato. Lo scopo del topic e di tutte le leggende che raccoglie è semplicemente quello di segnalare delle cose che si sentono comunemente dire sull' epoca nazista e che non corrispondono al vero, se non al massimo parzialmente. Ovviamente molte di queste, se non tutte, non hanno sostenitori tra gli storici seri, ma solo tra la chi ha una conoscenza approssimativa di quei fatti. La mia segnalazione voleva solo specificare che, a differenza di quanto ho sentito dire da molti, lo NSDAP ottenne sì la maggioranza relativa di voti ma non quei plebisciti elettorali che spesso, senza conoscere i dati, gli sono attribuiti.
    Comunque, in ottica di un dibattito più completo sulla questione, che non voleva essere il centro della mia segnalazione ma che sono contento di affrontare, non posso che essere d' accordo con la tua analisi.
     
    Top
    .
  9. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    grazie oskar e ricambio i complimenti per l'apprezzabile lavoro volto a fare luce sulle leggende metropolitane riguardanti il terzo reich :)
     
    Top
    .
  10. onestobender
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Va bene Oskar, era un modo per vedere se il troll continuava sulla sua strada. Ora cancello i messaggi precedenti.
     
    Top
    .
  11. skajd
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Scusate se riprendo questa discussione, in particolar modo di questo:

    CITAZIONE
    Hitler aveva un nonno (o un altro parente) ebreo (o slavo).
    Questa è una delle leggende metropolitane su Hitler più diffuse e, in un certo senso, più interessanti. Hitler si trovò a fronteggiare queste dicerie già in vita, e rispose pubblicando il suo albero genealogico. Esso era composto da figure spesso strane e bizzarre, ma tutte ariane. Non c' è niente che possa provare che l' albero genealogico di Hitler fosse falso e ricostituendo oggettivamente le origini del capo nazista nulla indica con certezza che egli avesse sangue ebreo o slavo. Va detto però che il padre di Hitler fu riconosciuto da un austriaco solo in età molto avanzata e alcuni sostengono che egli fosse figlio naturale di un ebreo. In ogni caso, stando ai fatti e non alle dicerie, questa è a tutti gli effetti una leggenda metropolitana.

    Leggete qua: www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo489335.shtml

    Secondo voi (lo chiedo soprattutto ad Oskar che è l'espero :) ) è attendibile questa notizia e queste ricerche che son state fatte?!
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,446
    Reputation
    +1,456
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    CITAZIONE (skajd @ 27/8/2010, 20:25)
    Scusate se riprendo questa discussione, in particolar modo di questo:

    CITAZIONE
    Hitler aveva un nonno (o un altro parente) ebreo (o slavo).
    Questa è una delle leggende metropolitane su Hitler più diffuse e, in un certo senso, più interessanti. Hitler si trovò a fronteggiare queste dicerie già in vita, e rispose pubblicando il suo albero genealogico. Esso era composto da figure spesso strane e bizzarre, ma tutte ariane. Non c' è niente che possa provare che l' albero genealogico di Hitler fosse falso e ricostituendo oggettivamente le origini del capo nazista nulla indica con certezza che egli avesse sangue ebreo o slavo. Va detto però che il padre di Hitler fu riconosciuto da un austriaco solo in età molto avanzata e alcuni sostengono che egli fosse figlio naturale di un ebreo. In ogni caso, stando ai fatti e non alle dicerie, questa è a tutti gli effetti una leggenda metropolitana.

    Leggete qua: www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo489335.shtml

    Secondo voi (lo chiedo soprattutto ad Oskar che è l'espero :) ) è attendibile questa notizia e queste ricerche che son state fatte?!

    Prima cosa: ska, i topic sono qui per essere usati per discutere, quindi hai fatto benissimo a riprendere questo.
    Al di là di questo, entrando nel merito: questo potrebbe essere un caso di una leggenda metropolitana sul Terzo Reich confermata dai fatti. Dalla lettura dell'articolo linkato mi sembra che comunque la notizia delle origini ebraiche di Hitler sia molto probabile ma non certa (si parla di un cromosoma trovato nelle analisi sui suoi discendenti comune tra ebrei e nordafricani e "raro" tra gli occidentali, non inesistente). Resta ovviamente l'apertura mia e di tutto il forum al riconoscimento di prove che possono portarci a vedere la storia sotto un'altra luce.
     
    Top
    .
  13. -Renji Abarai
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ok quì posso parlare delle mie teorie, allora iniziamo dal fatto che Adolf Hitler ha capito di aver perso la guerra subito dopo la sconfitta di Stalingrado.
    Hitler però non vuole finire nelle mani dei russi poichè Stalin vuole la sua vendetta per il suo tradimenti (patto Ribentrop/Molotov).
    Hitler allora decide un piano di fuga, il suo piano di fuga in Argeninta dove è ben visto dal suo presidente.

    Non tutti credettero alla sua morte.Non ci credette del tutto Stalin,e non ci credette l'allora primo ministro inglese Clement Attlee,il quale lo dichiaro' in una conferenza stampa.Il corpo era carbonizzato,e quindi non di facile identificazione.Allora fu fatta la prova del calco dentario,e corrispondeva a quella del cadavere.E se Hitler,sapendo che la guerra era persa,fece fare un calco dentario al sosia per far si che fosse riconosciuto come il vero Fuhrer quando avrebbero trovato il cadavere.Gli storici obbiettano che la fuga non era possibile anche perche' la dottrina nazista riteneva disonorevole la fuga e la resa,infatti Goebbels,Himmler e piu' tardi Goering si suicidarono con il cianuro.Ma,ed e' una mia idea,il capo e' sempre l'ultimo ad uccidersi e vuole che lo siano i suoi adepti per dimostrare la fedelta'.Insomma,Goebbels era uno che ci credeva nel nazismo,mai sarebbe scappato,ma era sempre il numero due.

    Hitler riparo' probabilmente in Argentina dove la dittatura era a favore dei nazisti,per poi spostarsi in Paraguay negli anni sessanta.In Argentina alloggio' nella fattoria di un fedelissimo di Peron,restando in contatto con due agenti tedeschi di stanza in Sudamerica,gli Eickhorn,che lo chiamavano con l'appellativo di zio.Hitler poi mori',ma prima resto sempre in contatto con questi amici.

    Ma come arrivo' in Sudamerica?Probabilmente con un sottomarino,piu' altri due di scorta,con il tacito aiuto degli USA(un documento segreto FBI parlerebbe delle testimonianze di chi ha parlato con il Fuhrer dopo il 1945),arrivando nella baia di Caleda de Los Loros,nella provincia sud del Rio Negro.


    Lo scrittore Basti scrisse:"Grazie all'ausilio di apparature speciali, in quest'angolo della costa della Patagonia siamo riusciti a registrare la presenza di tre sommergibili tedeschi a 30 metri di profondita', l'affondamento dei quali non viene menzionato in nessun archivio ne' della Marina ne' del ministero della Difesa argentini, e tale scoperta sta a testimoniare il fatto che, durante la Seconda guerra mondiale, i sommergibili tedeschi facevano regolarmente il loro ingresso nelle acque territoriali argentine"


    Un'altra prova della non morte di Hitler,riguardava un dono fatto da alcuni monaci tibetani al Fuhrer,che avrebbe visitato quel paese dopo il 30 Aprile 1945,che riportavano una data post mortem.Questo lo lessi tempo fa,ma non sono riuscito a ritrovare la fonte.


    Come gia' scritto un paio di anni fa,Hitler era solo un burattino da far sparire al momento opportuno.Manovrato da forze esterne conosciute come Ariani.Che probabilmente raggiunsero i loro veri scopi e permisero ad altri di spodestare il nazismo,facendo pero' salvare il dittatore.Le stesse forze dietro ad un futuro Nuovo Ordine Mondiale.Hitler sognava il grande impero Europeo e Mondiale.L'Europa Unita e' ormai fatta,a quando l'Unione del Mondo?Cambiano i comprimari,ma i protagonisti,cioe' quelle entita' che governano il mondo realmente,restano sempre gli stessi.


    Un'ultima cosa,Hitler sfuggi a tantissimi attentati in maniera miracolosa,quando era in trincea nella Prima Guerra Mondiale senti una voce dirgli "spostati!"e in quel momento una bomba cadde dove si trovava poco prima uccidendo i suoi commilitoni.Inoltre le sue origini sono enigmatiche.Non seppe mai chi fosse veramente suo nonno,Maria Anna Schicklgruber sarebbe rimasta incinta del padre di Adolf mentre era al servizio di una famiglia ebrea a Graz, in Austria.il datore di lavoro non fu mai identificato,ma si tratterebbe di un barone della famiglia Rothschild,una delle famiglie che controllano il Mondo secondo i cospiratori.Hitler fu da grande finanziato da diverse banche con sede in America,che ne favorirono la scalata al potere,come se si sapesse fin dagli Anni Venti che cosa sarebbe diventato.Lui era solo un povero pittore.


    E viene in mento che cosa disse Dietrich Eckardt,mentore del futuro Fuhrer e personalita' di spicco del gruppo esoteristico Thule(faceva parte di questo gruppo anche il futuro viceFuhrer Rudolf Hess): "Seguite Hitler. Egli danzerà, ma sono stato io a creare la melodia. Gli abbiamo dato i mezzi per comunicare con Loro... non state in lutto per me: io ho influenzato la storia più di qualsiasi altro tedesco..."
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,446
    Reputation
    +1,456
    Location
    Verona

    Status
    Offline
    Dunque Renji, ho letto con attenzione quello che hai scritto. Non prendere male la mia replica, ma mi sento in dovere di dirti quello che penso. Quelle che hai riportato sono delle pure e semplici congetture, prive di qualsivoglia fondamento documentario.
    Hai messo moltissima carne al fuoco, mischiando manipolazione dietrologica di fatti avvenuti e dichiarazioni, ipotesi campate per aria e semplici supposizioni non provate e non provabili in alcun modo. Ovviamente non desidero censurare alcuna delle tue idee, ma solo affermare che sono per l'appunto idee e non fatti.
    Mi interessa infine discutere un punto in particolare che hai toccato, ovvero quello secondo cui Hitler sarebbe stato un burattino in mano a delle non meglio precisate "foze esterne conosciute come Ariani". Altre volte mi sono imbattutto in questa teoria, che forse dovrò aggiungere alle leggende metropolitane di questo topic. Io veramente non riesco a capire su cosa possa basarsi, se non su una lettura della storia del tutto ipotetica, a mio avviso completamente irrealistica e priva di basi non dico certe ma almeno verosimili; con questo metodo campato per aria, che consiste in pratica nell'inventarsi una storia diversa da quella "ufficiale", si può sostenere qualunque cosa, anche che Hitler fosse un alieno, o un'allucinazione collettiva.
    Insomma, attenzione a non spacciare per dati acquisiti teorie così prive di fondamento.
     
    Top
    .
  15. -Renji Abarai
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bè il post è proprio Leggende metropolitane su Adolf Hitler, io non ho mai detto che è vero, dico solo che la sua morte è circondata da un mistero, come la ragazza ebrea che si è ritrovata Hitler in Argentina mentre lavava la pompa di benzina, o la villa dove i nostalgici o gli storici si recano per testimoniare la presenza di Hitler.
    Sono leggende, poi quello sulla manovra Ariana si dice che Hitler fosse soggetto ad altre potenze ma anche questa è una leggenda.
     
    Top
    .
64 replies since 11/1/2009, 03:14   12739 views
  Share  
.