LA DIFFUSIONE DELLE ERESIE A MODENA; IL VESCOVO NUNZIO MORONE

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  1. Cornelio Scipione.
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    Il Vescovo di Modena , Giovanni Morone(1509-1580) uomo di altissimo rango essendo stato il Presidente del Concilio di Trento , disse<" Modena infetta dal contagio di diverse eresie come Praga">.
    Questa città era vivace sotto tutti i punti di vista e attiva sia culturalmente sia per quanto riguarda la circolazione di nuove idee.
    Il Vescovo Morone non risiedeva a Modena, a in Germania, e per svolgere il suo incarico aveva lasciato nella città Emiliana un suo fidatissimo segretario che era efficientissimo e che in una lettera scrisse al suo Vescovo:" Pessimi principi di eresia si insinuano nella città!".
    Gli Eretici contestavano: l'esistenza del purgatorio, il principio della messa, l'intercessione dei santi(ma non la loro venerazione, bensì il ruolo di protagonisti di cui venivano vestiti),l'autorità del Papa, il libero arbitrio (l'uomo per la salvezza non può fare nulla, è un dono di Dio), e ovviamente le indulgenze.
    Il segretario disse anche al Vescovo che la protesta e le zizanie provengono anche dal Clero.
    Ma l'ignoranza degli ecclesiastici e dei vescovi era tale da giudicare un canonico un Luterano perfetto(in senso negativo) solo perchè spiegava le lettere di Paolo.
    Anche Bernardino Ochino era presente per un periodo a Modena e predicava il vangelo , e la mattina di domenica, la gente per sentire la sua messa andava in chiesa ore prima solo per prendere i posti più avanti e sentire meglio le spiegazioni di Ochino.
    Nel 1542, il Morone rientra a Modena e tentò un dialogo con gli accademici(medici, avvocati ecc...) per ottenere una Confessio Fidei come quella augustea , ma fu un insuccesso e esclamò era difficile trattare con arroganti e Ignoranti.
    A Modena non fu possibile il Nicodemismo.
    Il vescovo della città emiliana che era un intollerante incominciò la sua politica di pulizia religiosa, testimonianza è la cacciata di Salmeron per il semplice sospetto di essere aderente al pelagianesimo.
    Dopo non molto però Morone rinunciò al suo incarico di vescovo nella sua città perchè non riusciva a gestire la situazione(questa è la vera versione, anche se non quella ufficiale).
    Nel 1550 divenne Vescovo al posto del precedente Egidio Foscarari che era contrario all'inquisizione e riuscì ad evitare le estradizioni a Modena nonostante i numerosi processi.
    Morone fu processato dal Papa Paolo IV per aver letto libri protestanti; ma in realtà lui contrario ai riformisti, stava leggendo le opere di Lutero con un consenso ottenuto dalla stessa Curia di Roma, semplicemente per la questione del Concilio di Trento; Paolo IV capisce l'errore e fa liberare l'ex vescovo di Modena dalla prigione di Castel sant'Angelo, ma Morone non volle uscire finchè non otteneva le scuse dal Papa in persona,che non ebbero luogo, e Morone decise di rimanere in carcere , ed uscì solo 2 anni dopo quando Paolo IV morì.
     
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