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Cornelio Scipione.
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Il vescovo Dionigi Zanetti, chiamato "Il Greghetto"(perchè proveniva dalla Grecia), vedeva eresie dappertutto e nel 1546 scrive a Trento che:"Ormai è infecta tuta la Italia e facta Lutheranain secreto".
Il vescovo di Verona , Alvise Lippomano, era un intransigente e affermava che tutti i predicatori dovevano essere esaminati sulla propria fede e continuamente vigilati.
Molti erano casi isolati, ma la caratteristica è che erano numerosi e che accadevano in tutta l'Italia.
Agostino Mainardi predica per tutta l'Italia e viene accusato di aver sposato la dottrina di Lutero per aver detto che la chiesa doveva adeguarsi al vangelo, e si ritrova costretto a scappare a Ginevra per evitare il processo che lo avrebbe portato a morire sul rogo.
Ambrogio Cavalli viene impiccato a Campo de' Fiori a Roma; Giulio Della Rovere viene accusato di essere un eterodosso per il ritrovamento nella sua casa di libri di Erasmo e Lutero.
Bartolomeo Fonzio tradusse in Italiano l'opera di Lutero intitolata:"Totum Lutherum in ventre absconditum"; e per questo viene processato a Venezia e fatto annegare nella laguna; era considerato il Principe dell'Eresia.
Pietro Manelfi venne condannato per aver detto che il Papato è un invenzione satanica; dello stesso parere era Giovanni Battista Scotti che disse che il Papa era l'anticristo.
La circolazione di idee eretiche Luterane nella nostra penisola fu opera principalmente delle confraternite che si erano create e nello stesso tempo dell'opera di molti librai commercianti e artigiani che portarono in Italia gli scritti di Lutero , nonostante il Concilio di Trento avesse proibito che nel nostro territorio potessero entrarvi testi Luterani e di altri eretici.
Le Idee Riformiste erano entrate in Italia nonostante i divieti e i controlli che il Papato svolgeva per evitare la divulgazione di idee che minavano alla sua autorità.
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LA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE LUTERANE NELLA PENISOLA ITALIANA |
