Durban conference 2009

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  1. alexandrom
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    Conferenza Onu sul razzismo, dopo il ritiro usa , si ritira anche l'Italia: «Frasi antisemite in bozze».

    Frattini: «La decisione sarà revocata se modificati due punti inaccettabili». No anche da Stati Uniti e Canada.

    Link articolo:
    http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_05/...44f02aabc.shtml

    Le frasi incriminate:
    La politica nei territori palestinesi, si legge nel testo anticipato sul sito di Haaretz, costituisce «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid».

    IMHO
    Io non capisco sinceramente cosa ci sia di inaccetabile. Sè il governo di Israele e i governi "amici" credono che queste frasi siano inaccetabili , che argomentino al mondo la loro versione dei fatti.Con i fatti.
    La conferenza mi sembra il luogo piu' adatto.
    Altrimenti non accettando nn fanno altro che far crescere forte il sospetto che nn abbiano nulla da argomentare e che le famose frasi di cui sopra siano semplicemente la verità.
    In effetti 1400 vittime civili di cui 1/3 BAMBINI , cioè 400 BAMBINI AMMAZZATI possono sono essere piuttosto imbarazzanti.
    IMHO
     
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  2. _SmokY_
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    Concordo con te Alex
     
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  3. lupog
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    per la cronaca nel documento Israele viene definita "una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza"

    La politica compiuta da Israele nei confronti dei palestinesi è per certi aspetti sicuramente in violazione del diritto umanitario. Così come quella operata da Hamas e da molti stati arabi nei confronti di Israele.
    la definizione di crimini contro l'umanità non dovrebbe invece appartenere a un'assemblea politica come quella delle Nazioni Unite. Sono le corti internazionali a dover essere chiamata a giudicare i crimini contro l'umanità. Nel momento in cui si vuole trasformare l'assembla ONU in un aula di tribunale in cui uno Stato pretende di ergersi a giudice uno stato quella stessa riunione finisce automaticamente per squalificarsi. E hanno fatto bene dunque Israele a non prestarsi a questo gioco e gli Stati Uniti, il canda e l'Italiad appoggiarla.

    Quanto alla definizione di apartheid applicata alla situazione palestinese si tratta semplicemente una colossale stupidaggine che rivela i bassi intenti non immuni dall'antisemitismo di chi fa questo paragone.

    I numeri riportati da Alessandro descrivono le conseguenze di una guerra. Tragica e tremenda come la maggior parrte delle guerre. Le guerre non bisogna farle cominciare. Usare i morti per accusare la parte avversa di razzismo è nell'interessa di coloro che portano avanti la logica del martirio per mostrare quanto i nemici sono cattivi. Nelle guerre africane ci sono stati molti più morti. E a Timor Est c'erano veramente le condizioni per parlare di razzismo e di segregazione su base etnico-religiosa. Ma come mai gli stati arabi non hanno usato i paroloni razzismo e apartheid? Forse perché l'Indonesia è uno stato islamico e gli abitanti di Timor erano per gran parte cristiani.....

    ma d'altronde non vi è nulla da stupirsi visto che questa assemblea non è altro che il degno proseguimento della pantomima messa in scena nel 2001 a Durban in cui si paragonò il razzismo e il sionismo. L'Onu è ridotto proprio male...... :(

    Edited by lupog - 6/3/2009, 19:33
     
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  4. alexandrom
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    CITAZIONE (lupog @ 6/3/2009, 15:04)
    I numeri riportati da Alessandro descrivono le conseguenze di una guerra.

    Come già sai Fabrizio abbiamo "vedute" opposte della situazione Palestina-Israele.

    Sul sionismo sto' approfondendo nel pochissimo tempo libero.Chissà magari prima o poi apriremo un bel topic , sempre che nn ci sia già

     
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  5. lupog
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    CITAZIONE (alexandrom @ 6/3/2009, 20:46)
    CITAZIONE (lupog @ 6/3/2009, 15:04)
    I numeri riportati da Alessandro descrivono le conseguenze di una guerra.

    Come già sai Fabrizio abbiamo "vedute" opposte della situazione Palestina-Israele.

    Sul sionismo sto' approfondendo nel pochissimo tempo libero.Chissà magari prima o poi apriremo un bel topic , sempre che nn ci sia già

    opposte non so Alessandro, certamente vedute molto diverse questo si
    sul sionismo è ugualmente legittimo dividersi, lo si può considerare più o meno opportuno. Ma associarlo al razzismo è puro antisemitismo.
     
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  6. alexandrom
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    CITAZIONE (lupog @ 6/3/2009, 15:04)
    nel 2001 a Durban in cui si paragonò il razzismo e il sionismo. L'Onu è ridotto proprio male...... :(

    Queste sono le frasi incriminate:

    - “ Non devono mai essere dimenticati l’olocausto e la pulizia etnica perpetrata ai danni della popolazione araba e palestinese nelle terre storiche della Palestina, nella Bosnia e in Kosovo”

    - “ L’occupazione straniera fondata sulle colonie di popolamento, con le sue leggi discriminatorie finalizzate al mantenimento di questo dominio sui territori occupati attraverso un blocco militare totale, sono in contraddizione con i principi della Carta Onu e costituiscono una nuova forma di di apartheid, un crimine contro 1’umanit, una violazione grave del diritto internazionale umanitario, oltre che una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”

    - “Esprimiamo una profonda inquietudine di fronte alla discriminazione razziale che i palestinesi subiscono nei territori arabi occupati e che ha gravi incidenze su molti aspetti della loro vita quotidiana. Chiediamo che sia stabilito un termine alle pratiche razziste cui sono sottoposti i palestinesi e gli altri abitanti dei territori arabi occupati da Israele”

    - “La conferenza mondiale constata con inquietudine l’aumento delle pratiche razziste del sionismo e dell’antisemitismo in parecchie regioni del mondo, e la diffusione di modi di pensare di movimenti discriminatori come il sionismo fondato sulla superiorità razziale”
    (Il Tempo 4-09-2001, pag. 10; giornalista: Nicol Degli Innocenti)
    (Il Tempo 5-09-2001, pag. 10; giornalista: Andrea di Leo)
    (Repubblica 4-09-200 1, Prima pagina e pagg. 2,3; giornalista: Stefania di Lellis)

    Tratte da "http://www.focusonisrael.org/2008/02/20/durban-2001-per-rinfrescarci-la-memoria/"
     
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  7. alexandrom
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    IMHO
    Non credo che all'ONU se le siano inventate quelle constatazioni.

    Di sicuro gli osservatori ONU raccontano quello che vedono con i loro occhi o che raccolgono dai testimioni che hanno vissuto certe situazioni.
    Non credo certo che le loro constatazioni nascano da qualche commentatore di giornale italiano o occidentale o da qualche telegiornale montato ad arte.

    Io personalmente ho avuto modo di parlare con persone che hanno vissuto in Palestina e con mio cugino che vive a Tel aviv e certe situazioni nn mi scandalizzano per nulla anzi...

    Qualcuno ha scritto che la verità è come una luce forte e diffusa che illumina tutto , mentre la menzogna al contrario è una luce piccola che non illumina tutto ma soli certe parti.

    Il modo in cui possiamo cercare di avere una versione obiettiva delle situazioni nn è certo quello di evitare di illuminare certe zone che possono essere scomode o imbarazzanti , al contrario sè siamo dalla parte della verità e in buona fede dobbiamo illuminarle a piena luce affinchè tutti i dubbi che nascono possano nn essere piu' tali.

    Continuo a credere che sia piu' facile abbandonare il discorso piuttosto che affrontarlo.In nome magari di entità astratte come l'accusa di razzismo o l'essere eterne vittime e quindi automaticamente in salvo da qualsiasi accusa e processo sia essa fondata o infondata.

    Sè Israele è in buona fede e non ha applicato politiche di fatto discriminatorie nei territori occupati in contaddizione con la carta ONU nn ha niente da temere.

    L'ONU avendo come fine il conseguimento della cooperazione internazionale in ambito di sviluppo economico, progresso socioculturale, diritti umani e sicurezza internazionale ha il compito di far luce su' tutte quelle situazioni antitetiche al suo fine.

    La pubblicazione di quelle contestazioni aventi come principale soggetto Israele , attore rilevantissimo economicamente e socialmente a livello mondiale dimostra a mio avviso la bontà dell'ONU.

    Era scontato il comportamento dell'America visto che cmq il partito democratico in America è finanziato per la maggiore da associazioni e organizzazioni filo-Israeliane.

    Con questo nn voglio prendere parti , mà mi piacerebbe semplicemente , ribadisco , che si rispondesse a queste contestazioni con i fatti che come dicono gli inglesi sono "ostinati/inflessibili" e nn possono essere contestati in nome di astratti principi. Le uniche cose che possano raccontare la verità.

    Riporto a questo proposito una frase di uno dei padri dell'America:

    Facts are stubborn things; and whatever may be our wishes, our inclinations, or the dictates of our passion, they cannot alter the state of facts and evidence.

    John Adams, 'Argument in Defense of the Soldiers in the Boston Massacre Trials,' December 1770
    US diplomat & politician (1735 - 1826)

    IMHO



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  8. lupog
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    CITAZIONE (alexandrom @ 9/3/2009, 09:10)
    IMHO
    Non credo che all'ONU se le siano inventate quelle constatazioni.

    Di sicuro gli osservatori ONU raccontano quello che vedono con i loro occhi o che raccolgono dai testimioni che hanno vissuto certe situazioni.
    Non credo certo che le loro constatazioni nascano da qualche commentatore di giornale italiano o occidentale o da qualche telegiornale montato ad arte.

    Io personalmente ho avuto modo di parlare con persone che hanno vissuto in Palestina e con mio cugino che vive a Tel aviv e certe situazioni nn mi scandalizzano per nulla anzi...

    Qualcuno ha scritto che la verità è come una luce forte e diffusa che illumina tutto , mentre la menzogna al contrario è una luce piccola che non illumina tutto ma soli certe parti.

    Il modo in cui possiamo cercare di avere una versione obiettiva delle situazioni nn è certo quello di evitare di illuminare certe zone che possono essere scomode o imbarazzanti , al contrario sè siamo dalla parte della verità e in buona fede dobbiamo illuminarle a piena luce affinchè tutti i dubbi che nascono possano nn essere piu' tali.

    Continuo a credere che sia piu' facile abbandonare il discorso piuttosto che affrontarlo.In nome magari di entità astratte come l'accusa di razzismo o l'essere eterne vittime e quindi automaticamente in salvo da qualsiasi accusa e processo sia essa fondata o infondata.

    Sè Israele è in buona fede e non ha applicato politiche di fatto discriminatorie nei territori occupati in contaddizione con la carta ONU nn ha niente da temere.

    L'ONU avendo come fine il conseguimento della cooperazione internazionale in ambito di sviluppo economico, progresso socioculturale, diritti umani e sicurezza internazionale ha il compito di far luce su' tutte quelle situazioni antitetiche al suo fine.

    La pubblicazione di quelle contestazioni aventi come principale soggetto Israele , attore rilevantissimo economicamente e socialmente a livello mondiale dimostra a mio avviso la bontà dell'ONU.

    Era scontato il comportamento dell'America visto che cmq il partito democratico in America è finanziato per la maggiore da associazioni e organizzazioni filo-Israeliane.

    Con questo nn voglio prendere parti , mà mi piacerebbe semplicemente , ribadisco , che si rispondesse a queste contestazioni con i fatti che come dicono gli inglesi sono "ostinati/inflessibili" e nn possono essere contestati in nome di astratti principi. Le uniche cose che possano raccontare la verità.

    Riporto a questo proposito una frase di uno dei padri dell'America:

    Facts are stubborn things; and whatever may be our wishes, our inclinations, or the dictates of our passion, they cannot alter the state of facts and evidence.

    John Adams, 'Argument in Defense of the Soldiers in the Boston Massacre Trials,' December 1770
    US diplomat & politician (1735 - 1826)

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    Alessandro credi che all'ONU abbiano descritto la verità pura e semplice? e che per distinguere la verità dalla menzogna come tu dici occore rifarsi alle conclusioni di quel documento? :wacko: Non so che idea abbia tu dell'ONU, ma ti ricordo che l'ONu non è altro che un organizzazione che riunisce degli stati la maggior parte dei quali non ha alcun rispetto per le regole che si è dato, in primis per quelle in tema di diritti umani.
    e nello specifico in quella conferenza vennero messe al margine le organizzazioni più serie, da quei paesi interessati a utilizzare quella sede come tribuna per la proprie rivendicazioni politiche. Trattandosi di rivendicazioni politiche non si può certo parlare di constatazioni, termine che tu ami utilizzare riferendoti alle conclusioni di quel documento.
    La constatazione è la presa d'atto di un fatto. In quel documento la definizione di razzismo, di crimine contro l'umanità non possono essere certo definirsi un fatto ma un'interpretazione di parte. E non sono affatto considerazioni astratte, ma hanno lo scopo di fare politicamente ciò che quelli stati non riuscivano a fare militarmente: isolare ed emarginare Israele. Sottovalutarne le implicazioni è un grave errore
    Se uno fa passare quel tipo di considerazioni come fatti mostra di dare più rilevanza all'interpretazione che da le responsabilità preminenti o esclusive a Israele. E dunque non propende per i fatti ma per assumere le posizioni di una parte.
    Se non si vuole essere di parte occorre invece prendere atto dell'altra faccia della medaglia che ovviamente nel documento non è minimamente citata: e cioè che le misure come la costruzione del Muro, i continui checkpoint presenti nel territorio della Cisgiordana e le altre misure che rendono molto critica la vita dei palestines possono essere criticabili ma non hanno alcun che di razzista e partono dai continui attacchi subiti dalla popolazione israeliana. Offensive che erano in pieno svolgimento durante quella conferenza nel 2001 e che prima dell'adozione di quelle misure definite razziste, i civili israeliani morivano a centinaia.
     
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  9. alexandrom
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    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 13:20)
    Alessandro credi che all'ONU abbiano descritto la verità pura e semplice? e che per distinguere la verità dalla menzogna come tu dici occore rifarsi alle conclusioni di quel documento? :wacko: Non so che idea abbia tu dell'ONU, ma ti ricordo che l'ONu non è altro che un organizzazione che riunisce degli stati la maggior parte dei quali non ha alcun rispetto per le regole che si è dato, in primis per quelle in tema di diritti umani.
    e nello specifico in quella conferenza vennero messe al margine le organizzazioni più serie, da quei paesi interessati a utilizzare quella sede come tribuna per la proprie rivendicazioni politiche. Trattandosi di rivendicazioni politiche non si può certo parlare di constatazioni, termine che tu ami utilizzare riferendoti alle conclusioni di quel documento.
    La constatazione è la presa d'atto di un fatto. In quel documento la definizione di razzismo, di crimine contro l'umanità non possono essere certo definirsi un fatto ma un'interpretazione di parte. E non sono affatto considerazioni astratte, ma hanno lo scopo di fare politicamente ciò che quelli stati non riuscivano a fare militarmente: isolare ed emarginare Israele. Sottovalutarne le implicazioni è un grave errore
    Se uno fa passare quel tipo di considerazioni come fatti mostra di dare più rilevanza all'interpretazione che da le responsabilità preminenti o esclusive a Israele. E dunque non propende per i fatti ma per assumere le posizioni di una parte.
    Se non si vuole essere di parte occorre invece prendere atto dell'altra faccia della medaglia che ovviamente nel documento non è minimamente citata: e cioè che le misure come la costruzione del Muro, i continui checkpoint presenti nel territorio della Cisgiordana e le altre misure che rendono molto critica la vita dei palestines possono essere criticabili ma non hanno alcun che di razzista e partono dai continui attacchi subiti dalla popolazione israeliana. Offensive che erano in pieno svolgimento durante quella conferenza nel 2001 e che prima dell'adozione di quelle misure definite razziste, i civili israeliani morivano a centinaia.

    Fabrizio provero' a spiegarti la mia contestazione e il mio ragionamento con un semplice esempio:

    E' come sè ci accusassero di furto ad una conferenza sulla criminalità.
    Cosa faremo? Rifiuteremo di partecipare alla conferenza anche sè innocenti ? Rifugiandoci magari dietro un complotto contro la nostra persona?

    Io probabilmente vorrei vedere le "accuse" e sè fossi innocente le contesterei con la mia versione dei fatti.
    Mi sembra la cosa piu' giusta in questi casi.Certo sè fossi colpevole mi comporterei diversamente...


    Nella fattispecie poi le constatazioni sono constatazioni/osservazioni/report di osservatori ONU e ONG.Sono quasi sempre persone straniere che descrivono delle situazioni che accadono in altri paesei a rischio. L' unico modo per stabilire la correttezza delle loro versioni è il confronto.

    Trovi qualcosa in italiano qui:
    http://www.radioradicale.it/durban-confere...2001-interviste



    IMHO



    Allora senza ritirarsi dalla discussione e rifugiarsi
     
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  10. lupog
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    CITAZIONE (alexandrom @ 9/3/2009, 14:31)
    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 13:20)
    Alessandro credi che all'ONU abbiano descritto la verità pura e semplice? e che per distinguere la verità dalla menzogna come tu dici occore rifarsi alle conclusioni di quel documento? :wacko: Non so che idea abbia tu dell'ONU, ma ti ricordo che l'ONu non è altro che un organizzazione che riunisce degli stati la maggior parte dei quali non ha alcun rispetto per le regole che si è dato, in primis per quelle in tema di diritti umani.
    e nello specifico in quella conferenza vennero messe al margine le organizzazioni più serie, da quei paesi interessati a utilizzare quella sede come tribuna per la proprie rivendicazioni politiche. Trattandosi di rivendicazioni politiche non si può certo parlare di constatazioni, termine che tu ami utilizzare riferendoti alle conclusioni di quel documento.
    La constatazione è la presa d'atto di un fatto. In quel documento la definizione di razzismo, di crimine contro l'umanità non possono essere certo definirsi un fatto ma un'interpretazione di parte. E non sono affatto considerazioni astratte, ma hanno lo scopo di fare politicamente ciò che quelli stati non riuscivano a fare militarmente: isolare ed emarginare Israele. Sottovalutarne le implicazioni è un grave errore
    Se uno fa passare quel tipo di considerazioni come fatti mostra di dare più rilevanza all'interpretazione che da le responsabilità preminenti o esclusive a Israele. E dunque non propende per i fatti ma per assumere le posizioni di una parte.
    Se non si vuole essere di parte occorre invece prendere atto dell'altra faccia della medaglia che ovviamente nel documento non è minimamente citata: e cioè che le misure come la costruzione del Muro, i continui checkpoint presenti nel territorio della Cisgiordana e le altre misure che rendono molto critica la vita dei palestines possono essere criticabili ma non hanno alcun che di razzista e partono dai continui attacchi subiti dalla popolazione israeliana. Offensive che erano in pieno svolgimento durante quella conferenza nel 2001 e che prima dell'adozione di quelle misure definite razziste, i civili israeliani morivano a centinaia.

    Fabrizio provero' a spiegarti la mia contestazione e il mio ragionamento con un semplice esempio:

    E' come sè ci accusassero di furto ad una conferenza sulla criminalità.
    Cosa faremo? Rifiuteremo di partecipare alla conferenza anche sè innocenti ? Rifugiandoci magari dietro un complotto contro la nostra persona?

    Io probabilmente vorrei vedere le "accuse" e sè fossi innocente le contesterei con la mia versione dei fatti.
    Mi sembra la cosa piu' giusta in questi casi.Certo sè fossi colpevole mi comporterei diversamente...


    Nella fattispecie poi le constatazioni sono constatazioni/osservazioni/report di osservatori ONU e ONG.Sono quasi sempre persone straniere che descrivono delle situazioni che accadono in altri paesei a rischio. L' unico modo per stabilire la correttezza delle loro versioni è il confronto.

    Trovi qualcosa in italiano qui:
    http://www.radioradicale.it/durban-confere...2001-interviste



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    Allora senza ritirarsi dalla discussione e rifugiarsi

    scusa Alesandro ma il paragone che fai con una presunta confernza sulla criminalità non solo non è pertinente, ma addrittura insidioso.
    parli di "accuse", di dimostrare l'innocenza e la colpevolezza. Torniamo al discorso iniziale: eravamo in una conferenza in cui fare un esame sulla situazione relativo al razzismo o in una aula di tribunale? e chi ha l'autorità per ergersi a giudice? e chi invece deve assumere lo status di imputato?

    quanto agli interventi da te postati, se li hai letti bene sai benissimo che non si tratta di interventi solo di membri di ONG ma vi sono vi sono molti interventi di politici. Quella conferenza è stata trasformata in un arena politica in cui avanzare delle rivendicazioni per torti veri o presunti subiti nel passato e nel presente.

    Quanto alle ONG vorrei ricordare una cosa: non tutte le ONG sono autorevoli, e per di più molte di esse, appartenenti ai paesi in cui le libertà sono una chimera, sono ONG solo di nome e hanno in realtà collegamenti con le realtà politiche degli Stati di rifermento.
    non è facile capire se ONG che tratta di diritti umani è seria o meno: bisogna capire chi sono le persone che la compongono, se la loro struttura è organizzata e collaudate per garantire la necessaria indipendenza , come agiscono e organizzano le loro campagne, occorre spulciarsi i loro rapporti, vedere se nella redazione, nelle metodologie di indagine e nel reperimento delle fonti seguono criteri di al di fuori di coloriture poltiche ecc.....

    Edited by lupog - 9/3/2009, 15:44
     
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  11. alexandrom
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    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 15:14)
    scusa Alesandro ma il paragone che fai con una presunta confernza sulla criminalità non solo non è pertinente, ma addrittura insidioso.

    Il concetto è identico. In entrambi i casi un membro della stessa comunità si rifiuta di rispondere alla stessa, mettendosi di fatto aldisopra di essa...


    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 15:14)
    Torniamo al discorso iniziale: eravamo in una conferenza in cui fare un esame sulla situazione relativo al razzismo o in una aula di tribunale? e chi ha l'autorità per ergersi a giudice? e chi invece deve assumere lo status di imputato?

    L'Onu è formato dagli stati membri che hanno accettato il suo statuto.
    Quando gli stati membri denunciano un comportamento anomale presunto , commesso da un membro dello stesso , questo ha il dovere IMHO di rispondere , altrimenti nn avrebbe senso l'appartenenza dello stesso all'onu.
    Sono gli stati stessi membri che possono essere sia giudici , che imputati , che accusatori di loro stessi.
    E a loro stessi inteso come comunità devono rispondere. Rispondere e non rifiutarsi di rispondere in nome di presunti complotti.

    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 15:14)
    quanto agli interventi da te postati, se li hai letti bene sai benissimo che non si tratta di interventi solo di membri di ONG ma vi sono vi sono molti interventi di politici. Quella conferenza è stata trasformata in un arena politica in cui avanzare delle rivendicazioni per torti veri o presunti subiti nel passato e nel presente.

    Quanto alle ONG vorrei ricordare una cosa: non tutte le ONG sono autorevoli, e per di più molte di esse, appartenenti ai paesi in cui le libertà sono una chimera, sono ONG solo di nome e hanno in realtà collegamenti con le realtà politiche degli Stati di rifermento.
    non è facile capire se ONG che tratta di diritti umani è seria o meno: bisogna capire chi sono le persone che la compongono, se la loro struttura è organizzata e collaudate per garantire la necessaria indipendenza , come agiscono e organizzano le loro campagne, occorre spulciarsi i loro rapporti, vedere se nella redazione, nelle metodologie di indagine e nel reperimento delle fonti seguono criteri di al di fuori di coloriture poltiche ecc.....

    E' proprio per questo che l'unico modo per smascherare questi rapporti ,qualora fossero falsi , sono i fatti.Solo i fatti concreti.

    Sè Israele non ha applicato politiche discriminatorie nei territori occupati , Israele nn avrà nessuna difficoltà a dimostrarlo con i fatti.
     
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  12. lupog
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    le conferenze internazionali non sono organizzate per chiamare uno Stato a rispondere di un qualcosa. ci si può girare quanto si vuole ma tu attribuisce loro una funzione che non possono e non debbono avere; sono i tribunali ad avere questo compito.
    proprio per questo gli stati membri non possono essere giudici di nulla. perché manca ad essi un attributo fondamentale di chi deve giudicare: la terzietà.
    Quanto a ciò che si deve dimostrare o meno si fa un singolare capovolgimento dei ruoli: non è l'accusato a dovere dimostrare di non aver commesso i fatti, ma l'accusatore ad avere il compito di provare che tali fatti corrispondono alle fattispecie di reato. Tutto il resto appartiene alle categorie della politica non a quelle del diritto e alla corrispondente rilevazione delle responsabilità.
     
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  13. alexandrom
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    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 16:53)
    le conferenze internazionali non sono organizzate per chiamare uno Stato a rispondere di un qualcosa. ci si può girare quanto si vuole ma tu attribuisce loro una funzione che non possono e non debbono avere; sono i tribunali ad avere questo compito.

    Non si chiamerebbero conferenze internazionali sè fossero dei tribunali. Cio' non toglie che nell'opinione internazionale ci sono tanti dubbi sulla "umanità" delle politiche e azioni israeliane applicate nei territori occupati.
    Il comportamento di Israele nn fà altro che alimentare questi dubbi. E di questi tempi nn abbiamo certo bisogno dell'esacerbarsi di certi umori abbastanza diffusi...


    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 16:53)
    Quanto a ciò che si deve dimostrare o meno si fa un singolare capovolgimento dei ruoli: non è l'accusato a dovere dimostrare di non aver commesso i fatti, ma l'accusatore ad avere il compito di provare che tali fatti corrispondono alle fattispecie di reato. Tutto il resto appartiene alle categorie della politica non a quelle del diritto e alla corrispondente rilevazione delle responsabilità.

    Quelle frasi che equiparano le politiche israeliane in palestina all'apartheid sono a quanto riportano i loro autori documentate da fatti e prove.
    Frasi che compaiono nel testo ufficiale della conferenza.
    Era proprio per questo che avrei voluto sentire la controparte.

     
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  14. lupog
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    CITAZIONE (alexandrom @ 9/3/2009, 17:08)
    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 16:53)
    le conferenze internazionali non sono organizzate per chiamare uno Stato a rispondere di un qualcosa. ci si può girare quanto si vuole ma tu attribuisce loro una funzione che non possono e non debbono avere; sono i tribunali ad avere questo compito.

    Non si chiamerebbero conferenze internazionali sè fossero dei tribunali. Cio' non toglie che nell'opinione internazionale ci sono tanti dubbi sulla "umanità" delle politiche e azioni israeliane applicate nei territori occupati.
    Il comportamento di Israele nn fà altro che alimentare questi dubbi. E di questi tempi nn abbiamo certo bisogno dell'esacerbarsi di certi umori abbastanza diffusi...

    mi pare che sull'umanità di alcune politiche di Israele siamo d'accordo. ciò che ci divide riguarda le responsabilità delle classi dirigenti palestinesi eil ruolo da attribuire alle conferenze. ugualmente dubbio è il fatto che l'opinione pubblica debba essere il giudice a cui fare appello. perchè in questo modo si passa dal tribunale delle conferenze dei politici a quelle delle piazze. Quanto agli umori, per definizione non possono essere certo il prodotto di valutazioni razionali, né sono necessariamente il prodotto di nobili intendimenti.


    CITAZIONE
    CITAZIONE (lupog @ 9/3/2009, 16:53)
    Quanto a ciò che si deve dimostrare o meno si fa un singolare capovolgimento dei ruoli: non è l'accusato a dovere dimostrare di non aver commesso i fatti, ma l'accusatore ad avere il compito di provare che tali fatti corrispondono alle fattispecie di reato. Tutto il resto appartiene alle categorie della politica non a quelle del diritto e alla corrispondente rilevazione delle responsabilità.

    Quelle frasi che equiparano le politiche israeliane in palestina all'apartheid sono a quanto riportano i loro autori documentate da fatti e prove.
    Frasi che compaiono nel testo ufficiale della conferenza.
    Era proprio per questo che avrei voluto sentire la controparte.

    il fatto che il documento finale della conferenza sia stato approvato non significa che tutti gli Stati ne condividessero in totto gli assunti. quella parte del testo della conferenza è stata sostenuta e approvata da stati ( e sottolineo Stati!!!) all'avanguardia nei diritti umani come il Sudan, Iran , Libia, Cina e Arabia Saudita che invece si rifiutavano di approvare la mozione che escludeva l'inserimento delle accuse di razzismo contro Israele. Quest'ultima invece era approvata da Stati notoriamente meno avanzati sul tema come svizzera, francia, norvegia, Sveiza, Finlandia,Canada, Olanda. Se dev'essere la maggioranza composta dalla prima categoria di Stati "illuminati" a dare ad altri stati la patente di razzista siamo freschi.......

    Edited by lupog - 9/3/2009, 22:22
     
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  15. lupog
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    L'UE potrebbe ritirarsi dalla conferenza Onu di Ginevra se non verrà modificato il testo sul razzismo

    BRUXELLES - L'Unione Europea presenterà a Ginevra un nuovo testo, messo a punto dall'Olanda, per la conferenza dell'Onu Durban II. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine del consiglio europeo che ha chiamato a raccolta i ministri degli esteri dei 27 Stati della Ue, rilevando che questa iniziativa potrebbe modificare la posizione italiana che aveva deciso di abbandonare i lavori preparatori della conferenza per alcune frasi «antisemite» contenute nella bozza. In particolare, non erano piaciuti i riferimenti ad Israele e alla politica che Gerusalemme conduce nei territori palestinesi, definita nel testo originario «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid».

    L'AUT AUT DELLA UE - La posizione espressa dall'Italia è stata condivisa anche da altri Paesi al punto che Karel Schwarzenberg, il ministro degli esteri della Repubblica Ceca che detiene la presidenza di turno della Ue, ha spiegato che se la prima bozza non verrà ritirata «l'Unione europea si ritirerà». - «Daremo dei suggerimenti per modificare il documento di preparazione di Durban - ha aggiunto Schwarzenberg - ma se esso non sarà modificato ci sarà un forte appello per ritirarsi dalla conferenza. Oggi in consiglio in molti hanno espresso profondo scetticismo sulla direzione che ha preso la preparazione della conferenza».

    Sono stati i tedeschi a spiegare il merito delle obiezioni europee: "Il documento preparatorio - ha detto il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier - per il momento suggerisce che all'ordine del giorno non cia solo il razzismo, ma che la conferenza potrebbe essere sviata, con prese di posizione parziali sul conflitto in Medio Oriente, o con l'obiettivo di condannare alcune posizioni europee o americane a proposito del mondo arabo-musulmano". I francesi hanno battuto su un tema a loro caro, la libertà d'espressione, insistendo che dai documenti preparatori debbano sparire "riferimenti alla diffamazione delle religioni - ha detto il ministro Bernard Kouchner - perché questo concetto non è compatibile con quelli di libertà d'espressione e di coscienza", oltre che "ogni stigmatizzazione di Israele in quanto tale".

    VENTI PARAGRAFI - Il nuovo documento illustrato dagli olandesi è lungo una ventina di paragrafi e dovrebbe sostituire quello di oltre 250 attualmente in discussione e che ha portato all’astensione dalla partecipazione alla conferenza da parte di Stati Uniti, Canada e, appunto, l'Italia. Il nuovo testo, ha spiegato ancora il ministro Frattini, «non menziona temi offensivi e controversi come approcci antisemiti o limitativi della libertà di espressione». Frattini a Bruxelles ha spiegato che «i colleghi Ue hanno concordato su quel testo, e se diverrà il testo negoziale della conferenza l'Italia sarà pronta a rientrare» nei preparativi della conferenza. Il ministro comunque ha spiegato di non essere «nè sicuro nè ottimista», ma si è detto soddisfatto che «il gesto dell'Italia è quello che più ha smosso le torbide acque del negoziato». Frattini ha sottolineato che alcuni Paesi, oltre all'Italia, come la Danimarca, l'Olanda, l'Estonia, la Polonia, la Germania hanno detto che se non passerà il nuovo testo come base negoziale «si ritireranno prima della conferanza di Ginevra. Per loro è questa la red line europea». Altri invece, ha riferito ancora, «hanno detto di non sapere se abbandoneranno la conferenza o se invece diranno di no». Certo è, ha sottolineato ancora il capo della diplomazia italiana, che «nessuno ha detto di sì al testo attualmente sul tavolo».
     
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30 replies since 6/3/2009, 09:16   344 views
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