Piano Casa

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  1. Lorindel
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    Piano casa, martedi l'ok Berlusconi alle Regioni: non c'è nessuna frenata

    Roma - Qualche giorno per fare il punto con le Regioni, poi il via libera al piano per rilanciare l'edilizia. L'esito della prima prova del fuoco per il piano casa, l'incontro con i governatori, si è risolto con un rinvio. Alla conferenza unificata i rappresentanti delle Regioni hanno bocciato il piano e l'esecutivo ha puntato subito su «una nuova soluzione condivisa» da raggiungere «entro martedì». Poi verrà convocata un'altra conferenza Stato-Regioni e quindi il Consiglio dei ministri per il varo del provvedimento.

    Già al consiglio dei ministri di domani qualcosa vi dovrebbe essere. «Non c'è nessuna frenata le Regioni non potranno sottrarsi. C'è un'aspettativa fantastica sul piano». E quindi «qualcosa andrà al consiglio dei ministri, in accordo con le Regioni». Tramonta l'ipotesi di un decreto legge, «l'urgenza resta - ha spiegato il premier Silvio Berlusconi - ma non è detto che il decreto legge sia lo strumento più opportuno».

    A dissuadere il governo nell'andare avanti e varare il provvedimento d'urgenza è stata la netta contrarietà delle Regioni, nonché le perplessità della Lega che ieri con Bossi aveva invitato il premier a riflettere: «Bisogna evitare scontri con le Regioni, meglio trattare con loro», aveva affermato il leader del Carroccio. Le Regioni hanno accolto con favore il rinvio. «Adesso si apre un lavoro. Abbiamo avuto difficoltà nei rapporti fra istituzioni. Oggi la questione è stata posta su un binario giusto», ha detto Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna e della conferenza delle Regioni. Già oggi ci sarà un primo tavolo tecnico politico.

    Il premier ha detto chiaramente che non intende depotenziare il provvedimento. Anche se limitato alle ville mono e bifamiliari, il piano - ha spiegato Berlusconi - riguarderà «quasi il 50 per cento delle abitazioni, che sono monofamiliari o bifamiliari. Dalle ultime notizie che abbiamo sono il 25-28 per cento delle monofamiliari e il 13-15 per cento le bifamiliari».

    Quindi «non c'è stata nessuna frenata, nessuna marcia indietro del governo. Procede intanto spedito l'altro troncone del piano casa, quello da 550 milioni di euro e destinato alla realizzazione di abitazioni low cost di edilizia pubblica, soprattutto per i giovani, che vedrebbe ora un'accelerazione da parte del governo, per approdare al più presto all'esame del Cipe.

    FONTE: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=339033

    Vedersi strapazzare il percorso di quasi tutto il corrente Anno Accademico dedicato a progettazione, calcolo strutturale ed urbanistica è veramente nauseante.
    Berlusconi prevede di incentivare l'aumento delle cubature per abitazioni che, solo a tiro corretto in un secondo momento, esclusivamente villini e ville potranno concedersi. Dovrebbe aggiungersi altresi' che secondo la legge 1150/42, unico testo attualmente vigente in tema di urbanistica e pianificazione, esistono numerosi indici (tra cui il calcolo planivolumetrico con relativo vincolo edificatorio) che impediscono , fortuna nostra, ogni forma di speculazione edilizia; e considerando le nuove norme in materia di calcolo strutturale (aumentare la cubatura significa imporre un nuovo carico all'edificato che andrà ad impattare direttamente sulle fondazioni attraverso una semplicissima analisi fisico-numerica) e l'elevata sensibilità del nostro Paese al rischio sismico, soltanto i vecchi proprietari potranno divertirsi con terrazzi e nuove sale biliardi. E l'incentivo alla proprietà? Roba da gettare nel cesso.
    Caro Silvio, va bene che i sostenitori di Forza Italia sono per l'80% grandi imprenditori e/o detentori di copiose ricchezze, però ogni tanto pensare a quel concetto , forse non cosi astratto, del " bene comune " non farebbe male a nessuno. Puoi credermi.
     
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  2. _SmokY_
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    Non sono nemmeno io particolarmente contento di questo piano...
     
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  3. lupog
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    stimolare l'edilizia attraverso un provvedimento che semplifichi le procedure per il restauro e l'ampliamento delle casa mono e bifamiliari è una buona idea. si tratterebbe di interventi che farebbero girare soldi in tempi brevi consentendo di dare un segnale in controtendenza rispetto alla recessione attuale. ovviamente questo non va fatto per decreto e nemmeno si devono scavalcare le competenze regionali. quest'ultimo aspwtto sarebbe incostituzionale oltretutto. D'altro canto gli enti locali dovrebbero entrare nell'ordine delle idee di andare incontro al cittadino alleggerendo la burocrazia.


    GUARDATE ANCHE QUESTO INTERESSANTE VIDEO ( LA REPUBBLICA TV)

    Edited by lupog - 27/3/2009, 16:21
     
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    Credo che il piano casa del governo sia sicuramente migliore dopo la precisazione che si riferisce solo a mono e bi-familiari. Detto questo non sono certo che abbia impatti ambientali trascurabili. Comunque la mia idea di fondo è simile a quella di lupog, per cui mi rifaccio alle sue parole.
     
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  5. Lorindel
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    Un buon piano casa dovrebbe incentivare la proprietà a discapito dell'affitto.
    Un buon piano casa, ed un ottimo legsislatore, dovrebbe sapere che aumentare le cubature significa rivedere l'intero progetto della singola abitazione, e permettersi un ampliamento (per di piu' violando i relativi indici prima citati) è oggetto dei soli benestanti. Quindi incentiviamo il mercato per scavalcare i vari Piani Regolatori Generali e concedere ai villini di trasformarsi in ville?
    Chiamiamolo allora " Piano Hilton & Co. " .
    Grazie Lupog per la segnalazione. Gli intervenuti hanno di fatto centrato il problema urbanistico e della pianificazione forzata che Berlusconi pensa di imporre alle costruzioni.
    L'edilizia non si incentiva aumentando le cubature, ma ri-pianificando ed ideando nuovi, radicali assetti urbani.
     
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4 replies since 27/3/2009, 10:33   74 views
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