I LONGOBARDI E LE CITTA' ITALIANE: PROCESSO DI RURALIZZAZIONE DELLE CITTA'

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  1. Cornelio Scipione.
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    I Longobardi arrivarono in Italia solcando le Alpi-Giulie nel 568 d.C guidate dal loro Re Alboino.
    Questa popolazione, proveniente dalla Pannonia , non aveva una cultura cittadina, e quando arrivarono nella nostra penisola , trovarono una fitta presenza di città , che utilizzarono come castrum, ovvero come luoghi in cui far risiedere una guarnigione, e vi insediarono Duchi e gastaldi.
    All'inizio il rapporto tra i Longobardi e i Romani nelle città non fu affatto facile, perchè l'arretratezza in ambito culturale e tecnologico dei nuovi governatori dell'Italia, che erano ariani, a differenza dei Romani che erano cattolici, era tale che non sapendo come utilizzare tutte quelle strutture amministrative , la burocrazia Romana e il suo sistema politico-amministrativo, la ignorarono fino a quando la più complessa e forte cultura Romana attuò quel processo di acculturazione che vide costretti i Longobardi ad imparare dai romani e riprenderne alcuni caratteri come per esempio la scrittura, visto che questo popolo barbaro non conoscevano la scrittura e non utilizzavano leggi scritte.
    Le città con i Longobardi si ridimensionarono ancor più notevolmente per via del loro inutilizzo in tutti i campi soprattutto amministrativo, e pensare che la città era usata in età Romana come il centro del potere amministrativo e politico di una regione.
    Col tempo all'interno delle città si vennero a creare delle attività agricole , segno questo dello spopolamento di massa delle città; e i metodi utilizzati in campo agricolo erano estremamente rozzi e primitivi rispetto a quelli Romani.
    Le sepolture in città divennero un abitudine e molto frequenti e si usavano come cimiteri le strutture romane abbandonate.
    In questo periodo le città divennero talmente piccole da entrare addirittura in alcuni casi in un anfiteatro che veniva riempito all'interno di case abitative e veniva sfruttata la forma dell'anfiteatro come muro difensivo.

    Cividale , che in età romana si chiamava Forum Iulii, fu la prima sede ducale dei Longobardi e il nucleo più importante dell'Italia nord-Orientale che col tempo aveva soppiantato il ruolo di Aquileia che era stata gravemente danneggiata da Attila. Questa città acquistò subito importanza per la sua posizione strategica del controllo dei varchi Alpini.

    Verona è stata la sede in cui risiedeva Alboino , precisamente nel palatium costruito da Teodorico; la città fu utilizzata come castrum; un grosso incendio nel 589-590 danneggiò gravemente l'organizzazione urbana di almeno una parte della città.

    Milano: con l'arrivo dei Longobardi il vescovo Milanese fu costretto a rifugiarsi a Genova e solo quando anche la Liguria cadde per mano Longobarda , allora la sede vescovile tornò nella sua città. Una costruzione Longobarda fu il monastero femminile di Santa Maria d'Aurora edificata nel 740.

    Brescia: la corte ducale longobarda occupò il palatium e uso come castrum l'area pubblica del Capitolium e del Foro. Anche qui ci fu la fondazione di un Monastero, di San salvatore, e anche la costruzione di alcune Chiese.

    Pavia, fu utilizzata come capitale e qui l'edilizia si concentrò molto su ambito ecclesiastici di vario tipo. Ma nonostante questa città era la capitale del regno Longobardo, anche qui troviamo zone all'interno della cinta muraria dedite all'agricoltura: processo di ruralizzazione delle città.
     
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