LE CITTA' DEL REGNUM ITALIAE FINO AL X SECOLO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Cornelio Scipione.
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    I Longobardi cercarono di unificare la penisola Italiana sotto un unico governo, compresa Roma, che era ancora sotto il dominio Bizantino.
    Quando Gregorio Magno si rese conto che i Bizantini non erano più in grado di poter difendere la città Eterna, decise di cercarsi un nuovo alleato forte militarmente che potesse contrastare i Longobardi nel loro intento e di difendere Roma, così si alleò con i Franchi, con precisione non il sovrano in persona ma con dei signori franchi, funzionari del Re franco, e poi anche con l'Imperatore Franco.
    Nel 774 Pavia , la capitale Longobarda cadde per mano dei Carolingi e l'Italia settentrionale entrò sotto l'influenza carolingia e Roma si staccò dall'Impero Bizantino per diventare autonoma, grazia anche alla concessione di alcuni territori da parte dell'Imperatore Franco; Nell'800 Carlo Magno venne incoronato dal papa Leone III affermando maggiormente questa alleanza strategica per entrambi.
    Ma nell'875 , le lotte per la successione portarono alla fine dell'Impero Carolingio, e in questo periodo di nuovi assestamenti nelle città Settentrionali , vennero coinvolti anche i vescovi , i conti e tutti gli altri potenti delle città.
    Il regno d'Italia prima dei Longobardi, poi dei carolingi, ora era conteso e non tra i signori carolingi, ma dai signori delle città italiane, che cercavano ognuno consensi dando in cambio privilegi territoriali.
    Il primo Re d'Italia fu Berengario, figlio di Everardo, marchese del Friuli, coronato a Pavia nel 888 d.C. ma la sua vita da re fu niente affatto tranquilla e continua, infatti è stato un susseguirsi di deposizioni a favore di altri e reintegrazioni, fino al 924 quando morì.

    Dall'899 al 955 ci fu il periodo delle terribili incursioni Ungare che costrinsero le città a restaurare o a costruire le mura per difendersi dai velocissimi attacchi di questa cavalleria composta da 5000 cavalieri appunto.
    Moltissime sono le testimonianze delle loro incursioni anche in Italia e le città che non avevano una conta muraria vennero distrutte e saccheggiate fino all'osso, mentre chi aveva costruito o restaurato grandi mura si salvava , ma tutto quello che era fuori le mura veniva annientato lasciando un paesaggio che non era tanto diverso dal passaggio di uno sciame di cavallette su un campo coltivato.
    Le mura molto spesso non abbracciavano tutta la città, e quello che restava fuori le mura era destinato, in caso di attacco Ungaro, ad essere cancellato dalla loro ferocia.
    nello stesso periodo anche i saraceni si resero protagonisti di varie incursioni , lungo le coste del Mar Tirreno, ne sà qualcosa Roma che un attacco saraceno distrusse le basiliche che erano fuori le mura saccheggiandole , ma Roma si salvò grazie alle Mura Aureliane che venivano costantemente ristrutturate.

    Le varie scorrerie modificarono il paesaggio Italiano, trasformando le città in delle vere e proprie roccaforti inespugnabili e ben munite di grandi e possenti mura: divennero il luogo sicuro per eccellenza.

    Nel X secolo i Vescovi piano piano cominciarono ad acquisire anche il potere temporale della città diventando il punto di riferimento della società cittadina; ed è una testimonianza che le città in cui non vi era la sede vescovile , le città morirono.
    Questa situazione delle città Italiane , fece sì che al suo interno, qualcosa stava cambiando, una nuova società stava nascendo, e una ripresa economica lenta ma costante porterà le città Italiane del centro-nord al centro della nuova economia cittadina che stava nascendo.
     
    Top
    .
0 replies since 18/5/2009, 13:42   362 views
  Share  
.