STORIA DELLE CITTA': DALLA NASCITA DEI PRIMI VILLAGGI FINO ALLE CITTA' MEDIEVALI

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  1. Cornelio Scipione.
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    In Antichità , l'Uomo primitivo si stanziava o in un luogo sacro, o in un luogo in memoria degli antenati.
    Le prime città erano quelle dei morti, i cimiteri, in cui i cadaveri venivano seppelliti in uno stesso luogo che viene poi abitato anche dalle persone che vogliono stare vicino agli antenati e in questo caso anche ad un luogo sacro.
    La Donna è estremamente importante e viene considerata un gradino in più dell'uomo perchè è colei che porta la prole e alleva poi i figli per continuare la specie. E' quindi la Donna che costituisce il primo punto di villaggio: ovvero il luogo dove allevare la specie umana e difendersi dai pericoli esterni.

    Si sviluppa successivamente la Piazza, un luogo centrale del villaggio, con un Consiglio degli anziani.
    L'Uomo da cacciatore diventa protettore della propria famiglia e della comunità che comprende anche la sua famiglia.
    Diventando protettore , l'uomo diventa poi soldato a pagamento del villaggio, e diventa Re colui che sarà responsabile della sicurezza di tutte le famiglie comandando l'esercito del villaggio.
    E' in questa fase che la donna perderà la sua importanza rispetto all'uomo, perchè sarà quest'ultimo che governerà la città.
    Le più antiche città sono mesopotamiche.
    La parte sacra diventa la dimora del Re.
    Le città Greche non avevano mura, ma con l'iniziare delle guerre tra Atene e Sparta molte si munirono di una conta muraria.
    Una caratteristica delle città è la sua rotondità, le mura con una forma circolare abbracciano tutti gli edifici dando un senso di protezione agli abitanti: è nella indole dell'uomo di costruire le mura circolari, ma i Romani che nel loro apogeo avevano nel loro Impero più di 2000 città, avevano stravolto l concetto e le forme della città: non utilizzavano più mura circolari , ma rettangolari o quadrate, con strade interne ortogonali, tutte le città fondate dai romani avevano una base standard, erano tutte costruite seguendo sempre gli stessi parametri.
    I Romani utilizzavano la città per portare la lingua, la cultura , il potere , gli usi e i costumi, la loro sacralità nei territori conquistati.
    Le città erano i centri amministrativi di una regione.

    Le città medievali sono invece molto più complesse, e spesso senza un piano urbanistico. basti pensare a Venezia che nasce su degli isolotti e si adatta alla forma delle isole, oppure le altre città come Roma si trasformano a seconda delle esigenze e molti edifici vengono utilizzati per scopi differenti, le strade vengono a volte mangiate dall'abusivismo e si creano vie più piccole senza rispettare una geometria come era quella in età Romana.
    le città medievali furono molto dinamiche e riuscirono ad adattarsi alla situazione e alla crisi economica utilizzando per la costruzione e restaurazione degli edifici, materiali di riuso , di scarto o materiali locali( gli edifici Romani vennero smantellati per ricavarne materiali edili).
    Le città arabe avevano la caratteristica di creare vicoli che non portavano da nessuna parte, senza una logica urbanistica, e solo il proprietario della casa sapeva come arrivare alla sua abitazione, perchè le strade e i vicoli creavano dei labirinti che un forestiero si sarebbe disorientato e perso. Ne abbiamo testimonianza a Palermo.
    Il Labirinto di strade sta nella concezione religiosa Islamica.

    Il Cristianesimo si insedia ufficialmente nel 313 d.C nelle città trasformandole, con la costruzione di edifici ecclesiastici e la sede del Vescovo divenne col tempo il centro delle città fino all'X-XI secolo.
    Costantino a Roma fa costruire le Basiliche fuori le mura aureliane, ma dopo il 380 d.C le strutture ecclesiastiche vengono costruite sopra quelle pagane all'interno della Città.
    Il Cristianesimo è un fenomeno urbano.
    Le Cattedrali sono il punto di riferimento delle città nell'Alto medioevo

    I barbari non avendo una cultura cittadina , quando entrano nell'Impero romano quasi non sanno che farci delle città che venivano viste solo come l'insieme di tante ricchezze raccolte in un ammasso di edifici: così con gli ostrogoti e i Longobardi soprattutto le città italiane subiscono un duro colpo e alcune scomparvero definitivamente.

    Anche Carlo Magno si occupa delle città e le munisce di cinte murarie in grado di contrastare le incursioni di vari popoli dediti al saccheggio.
    Risaldare le città , voleva dire fare un passo importante per la restaurazione del vecchio Impero Romano, anche dal punto di vista ideologico.
    Carlo si fa promotore delle città; ed è in questo periodo che la Chiesa acquisisce Roma e il suo contado.

    Con l'arrivo dell'XI secolo le città rinascono e si da il via a quel processo di autonomia caratteristico dell'Italia centro-settentrionale.

    Molte città possono essere considerate figlie dalla via Francigena come per esempio Siena e san Gimignano.
    La via Francigena è la via seguita dai pellegrini che dalla Spagna(Santiago de Compostela) , passava per Roma fino ad arrivare ad Otranto dove continuava fino a Gerlusalemme via mare.

    La pavimentazione delle città avvenne tra il XII e il XIII secolo in Italia e nei secoli successivi nelle città Europee.
    Nasce un attenzione all'igiene delle città, all'abbellimento e si inizia una corsa alla costruzione di edifici pubblici e maestosi che comporterà l'esaurimento dei luoghi di costruzione all'interno delle mura e così si è costretti a costruire anche sulla Piazza della città e anche fuori le mura: le città si allargano e le città che possiamo definire capitali prendono il sopravvento sulle loro vicine più deboli; è il caso di Firenze, Milano e Venezia.

    Edited by Cornelio Scipione. - 22/5/2009, 11:01
     
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