I CARATTERI ESTRINSECI DEL DOCUMENTO MEDIEVALE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Cornelio Scipione.
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Individuare i caratteri estrinseci ed intrinseci , ovvero quegli elementi che posti concretamente davanti al lettore, fanno capire il modo in cui ogni documento si è formato, permettendo quindi di ricostruire il processo genetico caso per caso e consentendo anche un analisi comparativa.

    Visto che non esistono delle ostanti sulle documentazioni, ogni caso va analizzato nel dettaglio e il tutto potrà essere messo in luce soltanto da un'indagine sistematica, ovvero dalla Diplomatica speciale.

    Si chiamano caratteri estrinseci quelli che si riferiscono alla fattura materiale del documento e ne costituiscono l'apparenza esteriore esaminando il documento indipendentemente dal contenuto. A prestarsi a questa analisi sono solo gli originali e non le copie degli originali.

    Nei Documenti pubblici i caratteri estrinseci assumono una rilevanza maggiore , in cui esaminare la particolarità dell'inchiostro e del suo colore, della materia scrittoria, dello spessore del sigillo..ecc..

    La Materia scrittoria: visto che la Diplomatica si riferisce tradizionalmente alla documentazione dell'Europa Occidentale medievale, le materie scrittorie saranno il papiro, la pergamena e la carta; anche se quest'ultima verrà utilizzata a pieno solo nel XVIII secolo sostituendo tutte le altre; questo perchè non è che la carta non vi era nel medioevo, anzi, nel mondo Arabo Islamico era diffusissima, ma in Occidente non veniva utilizzata molto perchè si preferiva la consistenza del papiro o pergamena che davano affidabilità, è il caso infatti di Federico II di Svevia che bocciò l'uso della carta perchè appunto non la riteneva affidabile per scriversi i documenti perchè era più fragile e c'era i rischio che si strappasse, e quindi utilizza il papiro che era molto più spesso e difficilmente si rompeva e poi resisteva nel tempo.
    Della materia scrittoria vanno analizzati la consistenza, la preparazione, la disposizione delle strisce se parliamo di papiri, oppure si analizza la provenienza e il tipo di pelle di animale, e il tipo di di concia nella pergamena, l'impasto della carta che spesso è facile risalire alla fabbricazione perchè viene inciso il marchio di fabbrica sul foglio, poi si analizza il formato: foglio singolo o più fogli che formano un rotolo e la presenza o meno delle rigature.
    Tutto questo è analizzabile sui documenti pubblici perchè questi presentano caratteri standard perchè provenienti dalle cancellerie Imperiali o Papali che assumono sempre le stesse norme, e non possimao dire lo stesso per i vari notai che stilano documenti per uso privato.

    Un altro carattere estrinseco è La Scrittura: la diplomatica studia la disposizione della scrittura sul tipo di materia scrittoria; la presenza di una o più mani sul documento e quindi individuare scritture diverse e distinguere lo scritto di una mano da un'altra; i segni di punteggiatura e le abbreviazioni; si analizzano poi gli inchiostri, i segni di cancellatura, le correzioni sul testo ed è importante scoprire se quelle correzioni fanno parte della stessa mano che ha scritto il documento o di un'altra.

    Alla categoria dei caratteri estrinseci fanno parte anche i Segni Speciali: ovvero sono elementi che che se rientrano nel componimento del documento allora fanno parte della categoria degli elementi intrinseci.
    Questi segni si dividono in Segni del rogatorio e dei sottoscrittori , e Segni di cancelleria: i primi rappresentano il distintivo personale di chi redige il documento o di chi interviene alla stesura e vanno dal segno di croce nelle sue numerose varianti a disegni più complessi: si dice Croce latina Piana quella semplice, poi vi è la croce greca potenziata, la croce decussata pomellata e la croce latina ancorata.
    La croce è il "signum" più comune dei sottoscrittori ed è praticamente il marchio del Notai, che spesso personalizza la croce con elementi decorativi.I Notai utilizzano segni parlanti, ovvero a disegni che rappresentano l'oggetto a cui eventualmente si collega il loro nome.
    Le cancellerie utilizzano un determinato signum che viene lievemente modificato dal notaio per renderlo proprio, di solito aggiungendo qualche piccolo tratto(monogramma firmatum).
    Fino al XII-XIII secolo si aggiungeva alla doppia SS [S(ub) S(cripsi)] note tachigrafiche che col tempo divennero degli splenditi elementi decorativi senza più senso.

    Un particolare elemento estrinseco è il Sigillo: ebbe un notevole sviluppo oltr'Alpe, e in Italia non molto, ma veniva utilizzato esclusivamente in ambito pubblico e a volte semipubblico. Il Sigillo è l'impronta positiva su materia plastica(cera o metallo fuso) di una matrice incisa in negativo. La materia più comune è la cera, vergine o colorata(bianca, rossa, verde, bruna e anche nera), ma si incontrano pure sigilli metallici, di piombo, di argento e anche di oro; essi prendono il nome di bolle.
    I Sigilli possono essere circolari(i più comuni ), ovali, a scudo, a losanga, esagonali e ottagonali.
    Le misure variano da caso a caso, come anche lo spessore.
    Sui sigilli vi è una raffigurazione, un invocazione e e il nome del personaggio, come un papa o un Imperatore.

    SIGILLO AUREO DI FEDERICO II :image

    SIGILLO TEMPLARE: image

    SIGILLO PAPALE: image

    SIGILLO IN CERA: image
    L'ultimo elemento estrinseco sono le note di cancelleria: assumono un significato diverso a seconda della cancelleria, spesso indicano contenuti geografici o riferimenti personali o note archivistiche.
     
    Top
    .
0 replies since 1/7/2009, 11:43   2564 views
  Share  
.