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Cornelio Scipione.
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Si chiamano caratteri intrinseci quelli che si riferiscono al contenuto del documento, studiando le forme del documento.
Il protocollo è la parte introduttiva del documento e si divide nelle seguenti parti:
- Invocazione: consiste nella menzione della Divinità , che con l'insegnamento di San Paolo di menzionarlo in tutti i documenti all'inizio , nel medioevo possiamo affermare che nei documenti in forma epistolare l'invocazione fu sempre presente.
Può sembrare strano ma nei documenti pontifici l'invocazione non vi era quasi mai menzionata perchè semplicemente per la santa Sede non vi era bisogno visto che la santità risiedeva nelle cancellerie pontificie.
Si distinguono due tipi di invocazioni: una più antica chiamata Simbolica, espressa con un simbolo di croce, o con le iniziali I C che stanno per Iesus Cristus; l'altra è detta verbale e di solito comincia con le parole "in nomine" e prosegue menzionando la Divinità sia in generale sia in riferimento alla Trinità, o anche alla seconda persona Gesù Cristo.
-Intitolazione: è costituita dall'enunciazione del nome, titoli e qualità della persona da cui è emanato il documento.Molto presente nei documenti pubblici e soprattutto semipubblici e poco presente in quelli privati.
-Iscrizione: è data dal nome, titoli e qualità del destinatario.
-Saluto: è proprio dei documenti pubblici in forma di lettera, conclude l'intitolatio; esempio di Saluto:Salutatem et sinceram in Domino caritatem; oppure nelle cancellerie pontificie: Salutatem et apostolicam benedictionem.
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Finita la parte introduttiva inizia la parte centrale del Documento , chiamato Testo, ed è quella più importante dal punto di vista storico e giuridico. Il Testo si può dividere nelle seguenti parti:
-Arenga o Preambolo: è la parte introduttiva del testo , in cui si esprime, per lo più con richiami a sentenze, proverbi o passi biblici, in pratica viene emanato il principio etico.L'Arenga viene spesso ripresentata uguale nei documenti relativi allo stesso tipo di azione giuridica.
-Notificazione: è la formula dichiarativa con la quale si afferma che tutti gli interessati devono essere a conoscenza del contenuto dispositivo del documento..
-Narrazione o parte espositiva: Consiste nel racconto delle circostanze immediate che hanno indotto l'autore a compiere l'azione giuridica
-Disposizione è il nucleo del documento in quanto contiene la dichiarazione dell'atto giuridico compiuto o che si compie ed è la parte più importante del documento.
-Sanzione: consiste in una formula che ha lo scopo di garantire l'osservanza della disposizione attraverso la minaccia di pena contro chi non rispetta gli obblighi che vengono a crearsi con l'azione giuridica o anche la promessa di ricompense a chi fedelmente li rispetti.
-Corroborazione(o Roboratio): è una formula con la quale si enunciano le formalità messe in atto per garantire l'autenticità dello scritto; è molto frequente nei documenti pubblici ad eccezione della cancelleria pontificia che non ne ha mai fatto uso.
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La parte conclusiva del documento è chiamata Escatocollo e anche questa si divide in parti:
-Sottoscrizioni: è una componente varia che assume varianti diversi da ufficio a ufficio.Ci sono 3 tipi di sottoscrizioni:
1=quelle degli autori nei documenti pubblici e dei contraenti
2=quelle dei testimoni, che nei documenti pubblici sono inserite soltanto per dare più solennità al documento.
3=quelle dei redattori, o più precisamente del cancelliere.
-Datazione( o Datatio): Consiste nell'indicazione del tempo e del luogo in cui fu redatto il documento; nei documenti pubblici si trova sempre in fondo la foglio, mentre nei documenti privati la troviamo di solito dopo il Protocollo.
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Armilio .
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Continua così eh scipione, che anche se non posto leggo tutto 
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Cornelio Scipione. .
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oK Armilio 
mi fa tanto piacere che leggi i miei post
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toscano-salentino .
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Questo è il Pratesi mi sembra o mi sbaglio? . -
Cornelio Scipione. .
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è lui è lui
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toscano-salentino .
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è un bel manuale, peccato che ormai sia un poco datato (mi sembra era del 1901?).
Dovrebbero aggionarlo parla ancora del Liber Diurnus come formulario della cancelleria pontificia, e sinceramente sono trent'anni che è stato verificato che non è più così.
Ma bisogna dire che è un manuale sempre valido, anzi. Forse la cosa che mi preoccupa è la questione che da noi la paleografia è una materia che è ferma al 1901, seppure un grande come il Cencetti ha pubblicato fino a poco tempo fa, mentre l'area germanica e boema è in continua evoluzione la materia.. -
Cornelio Scipione. .
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no la mia edizione è la terza ed è del 1999..è ben aggiornato... . -
samburke .
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@ toscano-salentino: quello a cui te ti riferisci è il manuale del Paoli, oggettivamente molto più approfondito di quello del Pratesi che sorvola su molte questioni e ne semplifica largamente altre. ora non ce l'ho sotto mano ma il manuale del Pratesi, datato mi pare 1970 (I ed.), doveva sostituire il comunque buon manuale del Paoli, poi però per ragioni a noi sconosciute l'operazione non è andata a buon fine; così il Pratesi ha optato per un manuale di introduzione allo studio della diplomatica, dove sostanzialmente si fa un'introduzione alla materia e si vanno a coprire le lacune del Paoli (se non erro c'è un capitolo dedicato alla storia della diplomatica in italia). . -
winnie90 .
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bravissimo!!!Hai ftt 1 lavoro mlt bello ed utile!!!Grax. 
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Anche io ho studiato sul Pratesi... anacronistico su certe cose (ovvero la bipartizione "documento pubblico-privato", che dovrebbe essere "cancelleresco-notarile"), ma molto valido. .
I CARATTERI INTRINSECI DEL DOCUMENTO MEDIEVALE |
