LA LINGUA NEI DOCUMENTI MEDIEVALI

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  1. Cornelio Scipione.
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    Il documento medievale è redatto in lingua latina, ma è un latino che si allontana dal modello classico originale e il divario aumenterà col formarsi di volgarismi e sonorità popolari.
    In Francia e in Spagna la volgarizzazione del latino è molto più veloce rispetto all'Italia che invece quest'ultima resta più tempo legata alle regole grammaticali latine dell'età Romana.

    Nel campo fonetico il dittongo "AE" spesso lo possiamo trovare anche solo con "E".
    Moltissimi sono i casi in cui l'incapacità di intendere il valore dell'"H" aspirata ne provoca la caduta.
    Si scambia spesso la "b" per la "v" soprattutto in area iberica ; e la trasformazione da "qu" in "c" esempio: quondam----> condam; e anora molte sono le variazione e modifiche che il tempo a portato ...

    Queste modifiche al latino classico trasformeranno col tempo il latino in delle lingue volgari differenti da regione a regione a seconda del dialetto prevalente.

    Con la rinascita Carolingia e poi nell'XI secolo nei documenti italiani si riscontrano documenti scritti in latino corretto privo di barbarismi.

    Ma contemporaneamente all'uso più corretto del latino , sotto l'influenza delle Summae si affaccia nei documenti l'uso del volgare e nel XIV-XV secolo compaiono documenti(ricevute ) commerciali mercantili completamente in volgare.

    In Italia le cancellerie e i notai continueranno ad utilizzare il latino nei documenti fino al XVII secolo, mentre negli altri paesi d'oltre Alpe si era già sviluppata una lingua volgare nazionale che aveva sostituito il latino, ma nella nostra penisola la mancanza dell'unità politica e dell'assenza di una entità nazionale portò alla conservazione del latino causa questo di un atteggiamento conservatore.
     
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