"Italia fuori dal G8, vertice caos". Berlusconi: "Una grande cantonata"

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  1. Cornelio Scipione.
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    Il Guardian: "Agenda inesistente gli Usa hanno fatto tutto il lavoro
    La Spagna sarebbe un miglior membro". Frattini: "Una buffonata".

    La Farnesina: "Confusione con il G20". La direzione del quotidiano: "Confermiamo tutto"
    Il "Financial Times": Kofi Annan ha scritto a Berlusconi, furioso per i mancati aiuti per l'Africa



    LONDRA - Un summit che sta "discendendo nel caos", su cui è meglio avere "basse aspettative" e che potrebbe addirittura produrre, oltre al rischio di nuove "gaffe di Berlusconi" e controversie sulla sua vita privata, proposte per "espellere l'Italia dal G8" e sostituirla con la Spagna. Sono le indiscrezioni raccolte dalla stampa estera tra le delegazioni degli altri paesi invitati al vertice che si apre domani all'Aquila e i commenti e le previsioni che alcuni dei più autorevoli giornali del mondo, dal Financial Times al Wall Street Journal, fanno sull'appuntamento internazionale che richiama i grandi della terra, e le luci dei riflettori, sul nostro paese.

    "Crescono le pressioni all'interno del G8 per espellere l'Italia, mentre i preparativi per il summit scendono nel caos", è il titolo del Guardian di Londra. Nell'assenza di qualsiasi iniziativa sostanziale da parte italiana per organizzare l'agenda del vertice, scrive il quotidiano della capitale britannica, "gli Stati Uniti hanno assunto il controllo", con un giro di conferenze telefoniche effettuate dai loro "sherpa", come si chiamano in gergo gli alti funzionari che pianificano i temi e le iniziative del G8, per "iniettare all'ultimo momento qualche significato" nell'incontro dell'Aquila. "Che sia un altro paese a organizzare le telefonate degli sherpa è un fatto senza precedenti", dice al Guardian un alto esponente della delegazione di un paese del G8. "Gli italiani sono stati semplicemente terribili. Non c'è stata organizzazione e non c'è stata pianificazione".

    La reazione del governo. "Una grande cantonata di un piccolo giornale" dirà Silvio Berlusconi ma fin dalla mattina immediata e durissima era stata la reazione del governo. "Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini da Bucarest. Il ministro ha poi definito una "buffonata" la notizia che gli Usa abbiano dovuto prendere in mano l'organizzazione del summit con una videoconferenza tra gli sherpa. Fonti della Farnesina sottolineano che sulla notizia c'è "un evidente fraintendimento" perché in effetti una videoconferenza tra gli sherpa c'è stata, ma è stata organizzata da Washington in vista del G20 di Pittsburgh. Più tardi, il ministro si sfoga su Twitter: "Che topica il Guardian! Scambia l'italia per l'Uk. Dice che gli Usa hanno preso in mano l'organizzazione del G8 dirigendo una conference call e non si accorge che si trattava invece del G20... Un caso di friendly fire (fuoco amico, ndr). Se fossero così onesti dal riconoscerlo...". Un portavoce della Farnesina precisa poi un altro punto dell'articolo, e cioè che "L'iniziativa food è un'iniziativa del nostro Paese, non degli Usa, come dimostra il policy paper che l'Italia aveva fatto circolare nel 2008 fra i partner G8".

    "Una sciocchezza", commenta secco il ministro della Difesa La Russa. "Basta non comprare il quotidiano inglese. Io non leggo i giornali stranieri, né le notizie riprese dai giornali stranieri".

    La replica dei quotidiani. Da parte sua, il quotidiano inglese rilascia una breve nota in tarda serata. "Confermiamo quanto scritto nell'articolo di oggi del nostro corrispondente diplomatico Julian Borger e respingiamo sentitamente qualsiasi affermazione che l'articolo in questione sia infondato".

    Una dura replica arriva anche dal Sunday Times. Il direttore John Witherow scrive: "E' stupido parlare di una campagna (orchestrata dai giornali del gruppo Murdoch contro Berlusconi, ndr.). Il Sunday Times, insieme ad altri svariati giornali britannici, ha dedicato un'ampia copertura alle storie su Berlusconi perché crediamo che siano sia interessanti che divertenti. Il nostro corrispondente è stato a Bari, in Sardegna e a Roma, conducendo indagini per settimane. Ha citato di tanto in tanto i giornali italiani ma ha sempre controllato direttamente le proprie fonti".

    "Meglio la Spagna". Torniamo all'articolo del Guardian. Un altro diplomatico europeo coinvolto nei preparativi del vertice dice: "Il G8 è un club e per far parte di un club ci sono le quote d'iscrizione. L'Italia non ha pagato la propria". Le proteste dietro le quinte del summit sono arrivate al punto, prosegue l'articolo del Guardian, da far circolare suggerimenti di espellere l'Italia dal G8 o da un gruppo che ne diventi il successore. Una possibilità che circola nelle capitali europee, secondo il giornale, è che la Spagna, che ha un reddito pro capite più alto e versa in aiuti al Terzo Mondo una percentuale più alta del pil, "prenda il posto dell'Italia".

    Il ministero degli Esteri italiano, afferma Julian Borger, corrispondente diplomatico del Guardian e autore dell'articolo, non ha risposto a richieste di commentare simili critiche. Oltre alle fonti anonime, il giornalista riporta il parere di Richard Gowan, un analista del Centre for International Cooperation presso la New york University: "I preparativi italiani per il vertice sono stati caotici dall'inizio alla fine", dice il politologo. "Già in gennaio gli italiani dicevano di non avere una visione per il summit e che se l'amministrazione Obama aveva delle idee loro erano pronti a seguire le istruzioni degli americani". Il giornale conclude che l'Italia ha cercato di coprire la mancanza di sostanza aumentando la lista degli ospiti, che secondo una stima saranno ben 44. "Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore è allargare l'agenda al massimo in modo da oscurare il fatto che non hanno un'agenda", dice ancora il professor Gowan.

    "Obama non ha bisogno di Roma". Giudizio analogo è espresso da un editoriale non firmato, dunque espressione della direzione del giornale, sul Financial Times. "Da settimane", scrive il quotidiano finanziario, "le notizie sulla vita privata del 72enne leader italiano sono stato un totale imbarazzo, ma la sua reputazione è calata per ragioni che vanno al di là dei recenti titoli di giornale". Il Ft afferma che Berlusconi è sempre stato giudicato all'estero come una figura controversa e imprevedibile. Durante il suo precedente governo, dal 2001 al 2006, Bush "aveva bisogno di corteggiarlo" perché Washington era in conflitto con Chirac e Schroeder, "ma oggi tutto è cambiato, Francia e Germania hanno leader fortemente pro-americani, sicché Obama non ha bisogno di essere tollerante verso Berlusconi come il suo predecessore". Il giornale cita le questioni che hanno irritato gli Usa e gli altri membri del G8: l'inadempienza dell'Italia sugli aiuti all'Africa, lo scarso interesse del premier italiano sull'impegno per combattere il cambiamento climatico, la sua ambizione di mediare sull'Iran e sulla Russia. "Le previsioni non sono buone", conclude il Financial Times, ricordando che la prima volta che Berlusconi presiedette un summit del G8 gli fu inviata una comunicazione giudiziaria (Napoli, 1994), la seconda volta il summit fu rovinato dalle proteste e dagli scontri (Genova 2001): meglio tenere "le aspettative basse" per la terza volta.

    La lettera di Annan. Sempre sul Financial Times, un secondo articolo, firmato dal columnist più autorevole di affari internazionale Quentin Peel, rivela che l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan, noto per essere uno dei diplomatici più tranquilli e posati della scena internazionale, ha perso la pazienza e ha scritto "una dura lettera personale" a Berlusconi, rimproverandolo per non avere mantenuto gli impegni da lui presi al precedente G8 sugli aiuti all'Africa. In proposito, un corsivo del Guardian ironizza che il premier italiano potrebbe venire ribattezzato "mister 3 per cento", come lo ha chiamato Bob Geldof, il cantante paladino degli aiuti ai paesi poveri, nel senso che Berlusconi "mantiene solo il 3 per cento delle promesse fatte".

    La ministra "in topless". A Berlusconi dedica la prima e la terza pagina anche il Daily Telegraph, il più diffuso quotidiano "di qualità" britannico. In prima pubblica una gigantografia di una giovane donna con una maglia traforata sotto la quale non indossa niente: "Quale leader europeo porta il suo ministro pieno di glamour al G8?" è il titolone che l'accompagna. La donna è Mara Carfagna, rivela un articolo a pagina 3, e il leader ovviamente è Berlusconi: "la modella in topless che è diventata ministro riceve il compito di intrattenere le moglie al G8", afferma il servizio all'interno, a causa dell'assenza di Veronica Lario che ha chiesto il divorzio accusando il marito di avere "rapporti con minorenni" dopo la sua partecipazione alla festa per il 18esimo compleanno di Noemi Letizia.

    La Merkel e gli scatti con Silvio. Altri articoli sulle difficoltà logistiche e politiche del summit, che si sommano agli scandali sulla vita privata del premier, appaiono sull'Independent, sul Times e su giornali di altri paesi. Il Wall Street Journal scrive che un politologo dell'influente European Council on Foreign Relations ha avvertito Angela Merkel di stare attenta a come verrà fotografata accanto a Berlusconi durante il summit: un'immagine ridicola o offensiva, ha detto alla cancelliera tedesca, potrebbe costarle la rielezione.




    DAL SITO DE LA REPUBBLICA: ---LINK ARTICOLO ---
     
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  2. lupog
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    Cornelio ho motivo di credere che la notizia del Guardian sia molto gonfiata :)
    Nel caso specifico l'indiscrezione, che oltretutto cita fonti anonime e indirette, va letta tenendo conto dell'incrociarsi di due tendenze: un'indubbio scarso appeal riscosso all'estero dalla figura di Berlusconi e una tendenza più di fondo presente in settori della stampa e delle lobby anglosassoni che guarda con una certa sufficenza alle nostre politiche da tempo immemorabile e che aveva fatto accuse simili alla nostra diplomazia sin dai tempi remoti della prima repubblica.

    Nello specifico Ciò che mi fa ritenere in maniera decisa che stavolta il Guardian l'abbia sparata grossa è che sia stato riportato che le lamentele delle delegazioni abbiano come oggetto il modo con cui sono stati allestiti i lavori preparatori del summit. Ebbene, la nostra diplomazia ha una grande tradizione di serietà con funzionari di lunga e provata affidabilità, le cui prestazioni e competenze tecniche non sono certo influenzabili dal variare del colore politico dei governo nè tantomeno dalla figura del presidente del Consiglio, ed escludo in maniera categorica che essi si siano fatti trovare impreparati per l'organizzazione del g8.

    Quindi sono abbastanza certo che l'Italia non rischi assolutamente l'uscita dal G8 :)

    Edited by lupog - 8/7/2009, 00:51
     
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    A mio avviso ci sono due piani da scindere: il primo riguarda Berlusconi. Il premier sta facendo dell'Italia, con le sue performance politiche e private, lo zimbello del G8 (significativo l'ultimo passaggio dell'articolo riportato da Cornelio sulla Merkel e, ancro di più, le reazioni di Annan alle ennesime false promesse di Silvio).
    Il secondo tutta l'Italia: anch'io ritengo ridicole le voci del nostro paese fuori dal G8, fermo restando il primo punto sui disastri di Berlusconi, e condivido l'analidi di lupog.
     
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  4. alexandrom
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    La cosa preoccupante sono "i luoghi comuni internazionali" nei confronti degli italiani , che inevitabilmente intaccheranno le aziende nuove che si affaccieranno nel mercato europeo ed internazionale.

    Un danno non da poco.

     
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  5. lupog
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    Lo "sherpa" Froman smentisce il Guardian: «Tutti noi abbiamo apprezzato l'organizzazione italiana»

    Lo sherpa americano Mike Froman, chiamato in causa dal Guardian per aver condotto riunioni preparatorie del G8 in sostituzione dello sherpa italiano Giampiero Massolo, il segretario Generale della Farnesia, ha smentito con fermezza di aver mai organizzato delle «conference call in modo autonomo» per sostituirsi alle inadeguatezze italiane, come sosteneva il Guardian.

    «Francamente non capisco da cosa nascano voci di questo genere» ha detto Froman. «Giampiero Massolo ha fatto un ottimo lavoro ed ha sempre tenuto saldamente in mano il timone del coordinamento... ripeto, per me questo resta un mistero».

    Froman ha detto di avere in effetti organizzato una conference call «ma è stata per la preparazione del prossimo G20 che si terrà a Pittsburgh sotto la presidenza americana –ha aggiunto– forse qualcuno ha fatto confusione... è un peccato perché gli italiani hanno organizzato in pochissimo tempo una struttura logistica imponente partendo da zero, e noi tutti abbiamo apprezzato quel che hanno fatto».

    Lo sherpa americano ha anche spiegato che nel corso della preparazione dei lavori ciascuno dei partecipanti cerca di spingere per inserire o togliere qualcosa dai documenti che saranno portati all'attenzione dei leader. Sono gli sherpa a doversi occupare dei dettagli e a negoziare direttamente il linguaggio preciso. Ma ci sono delle istanze in cui, su questioni particolarmente delicate, il lavoro viene delegato ai leader, come nel caso della dichiarazione sull'Iran: «per quella dovremo aspettare questa sera e l'esito della cena», ha detto Froman.

    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...5&DocRulesView=

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    LA VISITA AL QUIRINALE - Prima di arrivare a L'Aquila, al termine della visita al Quirinale, il presidente americano Obama ha voluto offrire un vero attestato di stima e fiducia all'Italia e al suo esecutivo. «Il governo italiano è un vero, grande amico degli Stati Uniti su tanti temi importanti e Italia e Usa lavorano fianco a fianco» ha detto Obama. L'Air Force One proveniente da Mosca e con a bordo il presidente americano, la moglie e le loro figlie Malia e Sasha è atterrato a Pratica di Mare intorno alle 10, 30. La famiglia Obama si è subito diretta in elicottero a Roma per incontrare al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la moglie Clio. Sui temi del G8 «il governo italiano ha dimostrato una forte leadership» ha ribadito più volte il presidente americano, sgombrando di fatto il campo dalle polemiche sollevate dal New York Times. Lo stesso sherpa americano del G8 Mike Froman ha voluto specificare che la presidenza italiana ha fatto «uno splendido lavoro» nella preparazione del vertice sia sull'agenda politica che per la logistica. E il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso, rispondendo a una domanda dei giornalisti su una possibile fuoriuscita dell'Italia dal club dei grandi ha spiegato che si tratta di una ipotesi «assolutamente non credibile»

    http://www.corriere.it/politica/09_luglio_...44f02aabc.shtml

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    Direi che si scrive la parola fine sull'ipotesi dell'Italia fuori dal G8 :)

     
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4 replies since 7/7/2009, 21:10   121 views
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