OCSE: IL CALCIO A RISCHIO INFILTRAZIONE CRIMINALE

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  1. lupog
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    «Cosa rende il settore del football attraente per i criminali? Perchè scegliere il calcio?». È la domanda che si è posta l'Ocse, che ha pubblicato un rapporto sui punti deboli del mondo del calcio e sulle infiltrazioni malavitose in questo settore, nel quale «aumentano i rischi del riciclaggio di denaro sporco».

    I punti di debolezza sono accorpati in tre grandi aree: quelle collegate alla struttura del settore, ai suoi metodi di finanziamento ed alla cultura collegata. Nel primo caso, siamo di fronte a «un mercato facile da penetrare», in cui spesso ci sono incontri fra «funzionari governativi e societari» e «opportunità di collusione fra mondo onesto e criminale». Le «complicate reti di azionisti», la «mancanza di professionalità del management» e la «diversità delle strutture legali» fanno il resto, così come «l'assenza di regole e controllo sui football club che li rendono facili da acquisire».

    Le preoccupazioni maggiori arrivano però sul fronte finanziario: «Nonostante la tremenda crescita del mercato nel suo insieme - scrive l'Ocse - molti club sono in pesante crisi finanziaria e le loro difficoltà li potrebbe costringere ad accettare fondi da soggetti di dubbia provenienza: ci sono molti rischi che club indebitati non facciano molte domande quando si presenta un nuovo investitore».

    L'Ocse punta il dito anche contro i «prezzi per i giocatori che possono sembrare irrazionali e difficili da controllare», con «trasferimenti effettuati in tutto il mondo, con ampie opportunità favorevoli al riciclaggio». Il rapporto fa riferimento a «un tentativo di riciclare il denaro sporco attraverso l'acquisto di un famoso club italiano» nel 2006 (si parla della Lazio, n.d.r.) , con le indagini che hanno evidenziato che il denaro utilizzato per acquistare le azioni della società era fornito da un'associazione criminale operante in Italia centrale.

    Infine, l'aspetto culturale. «Il calcio ha uno status a cui molte persone vorrebbero essere associate», scrive l'Ocse, secondo il quale «i criminali spesso cercano uno status al di fuori del loro mondo e il calcio può offrire l'opportunità di ottenerlo grazie al sostegno di un club, a prescindere dalla provenienza del denaro» utilizzato per farlo. Il calcio, infatti, è uno sport «con forti benefici non materiali per chi ci investe. I club sono profondamente radicati nella società» e quindi rappresentano «un modo allettante per entrare nell'establishment».

    L'Ocse, infine, non dimentica il mondo delle scommesse, quello del doping, l'evasione fiscale fino addirittura al traffico di esseri umani, in alcune realtà dell'America meridionale o dell'Est europeo. Tutti settori che, dimostrano i vari casi illustrati dal rapporto, da tempo attraggono l'attenzione della criminalità organizzata.


    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero
     
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  2. lupog
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    A proposito delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel calcio leggete quà

    CITAZIONE
    Soldi dei Casalesi per la Lazio

    Torna sulle prime pagine il tentativo di acquisizione della Lazio, con l'ex bomber biancoceleste Giorgio Chinaglia in qualità di "sponsor", da parte del clan dei Casalesi. E' scattata l'operazione congiunta di Polizia e Guardia di Finanza, chiamate a notificare i provvedimenti di custodia cautelare a sette degli indagati, tra cui proprio Chinaglia (tutt'ora ricercato dal momento che si trova all'estero). A coordinare l'operazione è la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

    IL QUADRO Il via libera agli arresti (gli stessi effettuati il 22 luglio 2008) è arrivato dal Tribunale del Riesame che aveva annullato i provvedimenti in prima istanza, salvo poi accettarla quando a reiterarla è stata la Corte di Cassazione. Gli inquirenti stanno cercando, oltre a Giorgio Chinaglia, anche il finanziere ungherese Szlivas Zoltan, che già ha patteggiato la pena di fronte al Gup, e il commercialista Bruno Errico, ufficialmente a Roma per affari.

    GLI ARRESTATI
    Già in custodia da parte delle forze dell'ordine Giuseppe Diana (titolare di una impresa di commercializzazione del gas), a Guido Carlo Di Cosimo, ritenuto il luogotenente romano dei Casalesi, insieme all'avvocato Arturo Ceccherini e all'ex calciatore Giancarlo Benedetti. Accertamenti in corso anche per altri come Giuseppe Bellantonio, indicato come portavoce ufficiale di Chinaglia e il bancario Mario Pascolino ma già in autunno dovrebbe esserci la notifica di fine indagini.

    L'ACCUSA
    Il Tribunale del Riesame ha quindi accettato l'impianto accusatorio: i Casalesi puntavano a riciclare 21 mln di euro con l'acquisizione di un pacchetto azionario importante nella Lazio. Il denaro, depositato in istituti di credito tedeschi e ungheresi, sarebbe poi dovuto confluire in una banca romana per completare la transazione. Nel frattempo, per convincere Lotito a cedere le sue quote, sarebbero state attuate intimidazioni ai danni del n.1 biancoceleste, nello stile per cui la camorra è tristemente nota: mai però, prima del 2006, aveva provato a mettere le mani sul pallone.

    http://roma.repubblica.it/dettaglio/soldi-...cattura/1691542
     
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1 replies since 6/8/2009, 14:13   169 views
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