MUSSOLINI, AGENTE SEGRETO DI SUA MAESTÀ BRITANNICA?

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  1. lupog
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    Il giornale inglese Guardian scrive che nuovi documenti evidenziano che Benito Mussolini fu nel 1917 al soldo dell'MI5, il controspionaggio britannico. Il fatto era in parte già conosciuto ma ora sono resi noti i particolari, tra i quali quello dell'entità della retribuzione. Mussolini riceveva un salario di 100 sterline settimanali. Il pagamento venne effettuato per sostenere la propaganda a favore della guerra con gli Alleati che il futuro duce allora svolgeva presso il Popolo d'Italia, il Giornale di cui era direttore.

    http://www.guardian.co.uk/world/2009/oct/1...uited-mi5-italy


    CITAZIONE
    History remembers Benito Mussolini as a founder member of the original Axis of Evil, the Italian dictator who ruled his country with fear and forged a disastrous alliance with Nazi Germany. But a previously unknown area of Il Duce's CV has come to light: his brief career as a British agent.

    Archived documents have revealed that Mussolini got his start in politics in 1917 with the help of a £100 weekly wage from MI5.

    For the British intelligence agency, it must have seemed like a good investment. Mussolini, then a 34-year-old journalist, was not just willing to ensure Italy continued to fight alongside the allies in the first world war by publishing propaganda in his paper. He was also willing to send in the boys to "persuade'' peace protesters to stay at home.

    Mussolini's payments were authorised by Sir Samuel Hoare, an MP and MI5's man in Rome, who ran a staff of 100 British intelligence officers in Italy at the time.

    Cambridge historian Peter Martland, who discovered details of the deal struck with the future dictator, said: "Britain's least reliable ally in the war at the time was Italy after revolutionary Russia's pullout from the conflict. Mussolini was paid £100 a week from the autumn of 1917 for at least a year to keep up the pro-war campaigning – equivalent to about £6,000 a week today."

    Hoare, later to become Lord Templewood, mentioned the recruitment in memoirs in 1954, but Martland stumbled on details of the payments for the first time while scouring Hoare's papers.

    As well as keeping the presses rolling at Il Popolo d'Italia, the newspaper he edited, Mussolini also told Hoare he would send Italian army veterans to beat up peace protesters in Milan, a dry run for his fascist blackshirt units.

    "The last thing Britain wanted were pro-peace strikes bringing the factories in Milan to a halt. It was a lot of money to pay a man who was a journalist at the time, but compared to the £4m Britain was spending on the war every day, it was petty cash," said Martland.

    "I have no evidence to prove it, but I suspect that Mussolini, who was a noted womaniser, also spent a good deal of the money on his mistresses."

    After the armistice, Mussolini began his rise to power, assisted by electoral fraud and blackshirt violence, establishing a fascist dictorship by the mid-1920s.

    His colonial ambitions in Africa brought him into contact with his old paymaster again in 1935. Now the British foreign secretary, Hoare signed the Hoare-Laval pact, which gave Italy control over Abyssinia.

    "There is no reason to believe the two men were friends, although Hoare did have an enduring love affair with Italy," said Martland, whose research is included in Christopher Andrew's history of MI5, Defence of the Realm, which was published last week.

    The unpopularity of the Hoare-Laval pact in Britain forced Hoare to resign. Mussolini, meanwhile, built on his new colonial clout to ally with Hitler, entering the second world war in 1940, this time to fight against the allies.

    Deposed following the allied invasion of Italy in 1943, Mussolini was killed with his mistress, Clara Petacci, by Italian partisans while fleeing Italy in an attempt to reach Switzerland two years later.

    Martland said: "Mussolini ended his life hung upside down in Milan, but history has not been kind to Hoare either, condemned as an appeaser of fascism alongside Neville Chamberlain."



    Edited by lupog - 15/10/2009, 11:52
     
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  2. Armilio
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    La prima cosa a cui ho pensato sono i famosi ma molto fumosi buoni rapporti tra Mussolini e Churchill...magari non c'entrare niente, sono il primo a cui non piacciono i collegamenti fatti senza prove, però...
     
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  3. _SmokY_
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    Siccome io non bazzico molto l'inglese vi faccio questa domanda che magari trova gia risposta nel testo qui sopra...: fino a quanto è durato in termini di tempo questo rapporto documentato?
     
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  4. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 14/10/2009, 17:48)
    Siccome io non bazzico molto l'inglese vi faccio questa domanda che magari trova gia risposta nel testo qui sopra...: fino a quanto è durato in termini di tempo questo rapporto documentato?

    nell'articolo non c''è una data precisa: si parla di "almeno un anno a partire dall'autunno 1917" :) Visto anche lo scopo del reclutamento la "collaborazione" dovrebbe essere durata all'incirca per quel lasso di tempo
     
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  5. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 14/10/2009, 17:59)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 14/10/2009, 17:48)
    Siccome io non bazzico molto l'inglese vi faccio questa domanda che magari trova gia risposta nel testo qui sopra...: fino a quanto è durato in termini di tempo questo rapporto documentato?

    nell'articolo non c''è una data precisa: si parla di "almeno un anno a partire dall'autunno 1917" :) Visto anche lo scopo del reclutamento la "collaborazione" dovrebbe essere durata all'incirca per quel lasso di tempo

    Fino alla fine della guerra praticamente.
    Cmq dai, per una sorta di correttezza storica è un bene che questi documenti vengano resi pubblici.
     
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  6. toscano-salentino
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    Quello che mi colpisce è che ha preso quasi 4800 sterline in un anno e poi si mangiò anche i soldi per la sottoscrizione a favore dell'impresa di D'Annunzio a Fiume...
     
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    Non lo so, il tutto mi puzza parecchio, anche se non esprimo alcun giudizio definitivo. In ogni caso non ci trovo nulla di particolarmente sconvolgente se devo essere onesto.
     
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  8. lupog
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    CITAZIONE (Oskar @ 15/10/2009, 11:27)
    Non lo so, il tutto mi puzza parecchio, anche se non esprimo alcun giudizio definitivo. In ogni caso non ci trovo nulla di particolarmente sconvolgente se devo essere onesto.

    a me le fonti e la ricostruzione paiono molto attendibli. cosa ti puzza oskar? :)

    Edited by lupog - 15/10/2009, 14:08
     
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    i finanziamenti britannici sono una novità almeno per me, mentre sono più noti quelli francesi, il famose "oro francese" che avrebbe permesso la nascita del "Popolo d'Italia". Se fosse così un problema ci sarebbe stato :il giornale nacque nel novembre 1914 , qunado l' italia era si non belligerante , ma tutt'ora alleata della Germania e dell' Austria e la Francia era in guerra con i nostri "alleati"-
    In realtà sembra che i finanziamenti francesi siano arrivato solo in contemporanea con il cambio di alleanze del 1915.
    Questa è la versione anche accettata su Wikipedia

    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Popolo_d'Italia

    Quando avevo l' età di alcuni di voi ,( molti anni fa, il presidente USA era Nixon) pur facendo Giurisprudenza riuscii a mettere nel piano di studi Storia contemporanea e il corso era sulla nascita del fascismo. Ricordo che il tema era trattato in "Mussolini il rivoluzionario" di De Felice , solo che non ricordo bene i particolari ( il mio quasi vicino di casa Francesco Guccini cantava cose molto tristi sui "vecchi" e "l'ingiuria degli anni", ma non voglio esagerare con il pessimismo) , non è che qualcuno di voi ha sotto mano il volume e ci da un occhiata ?
     
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    Una altra cosa che mi colpisce è l' affermazione nel testo del guardian :""Britain's least reliable ally in the war at the time was Italy after revolutionary Russia's pullout from the conflict. " l' alleato meno affidabiledei Britannici in quel periodo era l' Italia dopo l' uscita della Russia rivoluzionaria dal conflitto.
    Qui probabilmente non si tratta del solito problema di non fidarsi dei Savoia usi a cambiare spesso alleanza , anche durante una guerra , l' inaffidabilità è forse legata alla crisi dopo caporetto. Tanto è vero che poi si parla di mandare i veteran a picchiare i gli sciperanti pacifisti, una prova generale ( dry run) delle camicie nere
     
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  11. lupog
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    CITAZIONE (lucrezio52 @ 16/10/2009, 00:01)
    i finanziamenti britannici sono una novità almeno per me, mentre sono più noti quelli francesi, il famose "oro francese" che avrebbe permesso la nascita del "Popolo d'Italia". Se fosse così un problema ci sarebbe stato :il giornale nacque nel novembre 1914 , qunado l' italia era si non belligerante , ma tutt'ora alleata della Germania e dell' Austria e la Francia era in guerra con i nostri "alleati"-
    In realtà sembra che i finanziamenti francesi siano arrivato solo in contemporanea con il cambio di alleanze del 1915.
    Questa è la versione anche accettata su Wikipedia

    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Popolo_d'Italia

    Quando avevo l' età di alcuni di voi ,( molti anni fa, il presidente USA era Nixon) pur facendo Giurisprudenza riuscii a mettere nel piano di studi Storia contemporanea e il corso era sulla nascita del fascismo. Ricordo che il tema era trattato in "Mussolini il rivoluzionario" di De Felice , solo che non ricordo bene i particolari ( il mio quasi vicino di casa Francesco Guccini cantava cose molto tristi sui "vecchi" e "l'ingiuria degli anni", ma non voglio esagerare con il pessimismo) , non è che qualcuno di voi ha sotto mano il volume e ci da un occhiata ?

    ti confermo che il tema è trattato nella biografia su Mussolini di De Felice, il quale riprende le ricerche dell'opera di Gaetano Salvemini "Mussolini diplomatico". Confermo anche che il periodo in cui De felice ritiene che il finanziamento sia iniziato è il maggio -giugno 1915 anche se non si può escludere, data la scarsità del materiale documentale,una data precedente. è accertato che Mussolini cercò dei contatti con l'ambasciatore francese a Roma ma si presume che i soldi provenissero dagli ambienti socialisti belgi e francesi.
    ciò conferma come l'episodio dei soldi ricevuti dagli inglesi sia perfettamente coerente con la linea seguita da Mussolini in quegli anni di ricevere finanziamenti dall'estero.

    centrale comunque rimane l'attendibilità delle fonti: il già noto libro " Nine troubled years" di Sir Samuel Hoare, promotore del finanziamento, ma sopratutto ex ministro degli esteri e amico del Duce, a cui si aggiungerebbero ora ( ed è la vera novità storica) i maggiori dettagli ricavati dall'archivio Templewood
     
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    ok grazie lupo
     
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  13. lupog
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    CITAZIONE (lucrezio52 @ 17/10/2009, 16:42)
    ok grazie lupo

    Figurati, lucrezio ^_^ :ok:
     
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