La crisi ottomana da Unkiar-Skelessi alla Convenzione degli Stretti (1833-1841)

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  1. lupog
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    IL TRATTATO DI UNKIAR-SKELESSI: L'IMPERO OTTOMANO SOTTO IL CONTROLLO RUSSO

    L’Egitto di Mehmet Ali formalmente vassallo di Costantinopoli, decise di soddisfare le proprie mire espansionistiche rivoltandosi contro il sultano per strappargli il controllo della Siria.
    Il figlio Ibrahim sconfisse i turchi, occupò la Siria e marciò verso Costantinopoli. Ciò spinse le potenze internazionali a sostenere l’Impero ottomano nel timore che il pascià d'Egitto potesse sconvolgere gli equilibri dell’area balcanica e del mediterraneo orientale.
    In particolare furono i russi ad appoggiare la Sublime Porta limitando le brame di Mehmet Ali che con il trattato di Kuhtaya ottenne il controllo della Siria in cambio della formale sottomissione al sultano .
    A sua volta lo zar, nel 1833, come contropartita dell'aiuto prestato, fa firmare ai turchi il trattato di Unkiar-Skelessi (o Hünkiar-Iskelesi) che di fatto pone l’Impero ottomano sotto la protezione della Russia; inoltre in base ad un'alleanza difensiva segreta di otto anni il trattato garantisce che gli Stretti vengano chiusi in caso di guerra alle navi da guerra straniere ostili alla Russia.

    Edited by lupog - 18/10/2009, 12:26
     
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    Lupo ci ha ricordato un episodio non molto studiato dell’ 800, ma che insieme a quelli che seguirono ebbe conseguenze molto importanti anche nell’ Europa occidentale, è una storia che mi ha sempre affascinato

    Ricordiamo il contesto, il sultano Mahmud II regnò fra il 1808 e il 1839, qualcuno forse lo ricorda anche per i fortunati e molto godevoli gialli storici di Jason Goodwin ( Il serpente di pietra e l’ albero dei giannizzeri) si svolgono sotto il suo regno.
    Fu un sultano che cercò di frenare la decadenza dell’ impero ottomano, con mano ferma . Salì al trono dopo il tentativo di Selim III ,di abolire i Giannizzeri che da difesa dell’ impero ne erano diventati una casta parassitaria. Ma i giannizzeri lo detronizzaro e dopo in un periodo di torbidi (molto avventurosi, quasi salgariani, con assedi e contro assedi nei palazzi imperiali, sultani per pochi mesi e poi strangolati, generali che danno fuoco alle polveri per non farsi prendere…) prevalsero i “riformatori” che misero sul trono Mahmud
    Cercando di frenare le tendenze centrifughe provò a ridurre il potere dei potentati locali , Mahmud si scontro ben presto con il più potente Pascià dì Europa Alì Telepeni , di Janina nell’ Epiro che arrivò a controllare gran parte dei Balkani occidentali . Fu visitato da Byron e colpì la fantasia dei romantici occidentali tanto che se parla anche nel Marchese di Montecristo di Dumas
    Dello scontro ne approfittarono i patrioti Greci che insorsero, La reazione di Mahaud fu energica Alì fini decapitato, ma i Greci, malgrado la feroce repressione resistevano
    Mahmud chiamo in aiuto un altro potentissimo vassallo Il Walì d’ Egitto Mehemet Alì. Questi, un albanese, era stato mandato da Selim in Egitto dopo la ritirata dei francesi insieme ad un corpo mercenario sempre di albanesi a fianco dell’ esercito ottomano regolare per rioccupar e il paese .Il buon Mehemet fece fuori il comandante dell’esercito ufficiale e si proclamò governatore. Il sultano non potè che ratificare il fatto compiuto. Mehemet riuscì a liberarsi dei Mamelucchi, discendenti di schiavi guerrieri che da mezzo millennio governavano l’ Egitto , prima come stato indipendente , poi come vassalli della Sublime porta. Se ne liberò massacrandoli tutti. Su incarico del Sultano scacciò i wahabiti ( possiamo ritenerli gli antenati degli integralisti islamici, dai suaditi ad al queda ) dall’ area di La mecca e Medina

    Mehemet Alì inizio una politica di riforma dall’ alto , migliorando l’ esercito, commissionando all’ estero una flotta moderna, tentando la nascita di industrie di stato, riformando l’ agricoltura, ma costringendo i contadini a corvee per le opere infrastrutturali. La Francia della monarchia borghese fornì una assistenza tecnica molto adeguata. Mehemet , comunque, usò una mano talmente pesante che i contadinisi mutilavano pur di evitare la leva o scappavano in Siria.
    A capo dell’ esercito mise il figlio Ibrahim pascià che si rivelò un buon militare.

    Come è noto dopo i primi successi della repressione turco egiziana , l’ intervento delle potenze e la distruzione delle flotta turco egiziana a navarrino ( Mehemet fu costretto dal sultano ad rischiare lo scontro) la Grecia divenne indipendente .1829
    Nel frattempo Mahamud riusciva a liberarsi dei Giannizzeri , massacrandoli in una battaglia campale in mezzo a Istanbul (la vicenda è descritta in maniera assai avvincente nel citato “alberi dei giannizzeri” di Goodwin)


    La Francia l’ anno dopo aver partecipato alla liberazione della Grecia , pensò bene di sottomettere l’ Algeria.

    Mahmud a questo punto tentò di ridurre l’ autonomia di Mehemet , ma quest’ ultimo consapevole della propria meglior preparazione militare ordinò a Ibrahim di passare il confine e invadere la Siria , tra l’altro con la scusa di riprendersi le migliaia di contadini fuggiti. L’ invasione del Libano , con il suo fragile equilibrio interreligioso, le violenza dell’ esercito invasore sono descritte in alcune pagine piuttosto drammatiche di “il fucile del console americano” di Amin Malouf , scrittore franco libanese , la cui meravigliosa opera a favore della tolleranza spero potremo approfondire in seguito.
    Senza neppure la flotta Mahaud non riuscì a fermare l’ invasione che proseguiva in Anatolia sino a Konia dove fu sbaragliato un ennesimo esercito del Sultano il 21 dicembre 1832.

    A questo punto intervennero le potenze , che portarono come ha ricordato Lupo alla pace di Kuthaia e al successivo trattato Unkiar-Skelessi

    Fermiamoci a osservare la situazione in tre anni il dogma su cui si era fondata la santa alleanza (Non cambiare gli equilibri in Europa) era sconvolto. L’ impero ottomano spaccato , la Francia fortemente presente in oriente come sponsor del governo più dinamico fuori dalla Cristianità, la Russia con un rovesciamento delle alleanze protettrice della porta con gli stretti governati in propria difesa e non come ostacolo.
    La Gran Bretagna escluso , con solo la Grecia come premio di consolazione .

    Quando le ostilità fra Mahmud e Mehemet ripresero nel 1839, la Gran Bretagna si schierò apertamente con gli ottomani, Ibrahim riportò nuove vittorie e penetrò nell’ anatolia, a questo punto fra padre e figlio iniziarono alcuni contrasti, il giovane avrebbe voluto liberarsi definitivamente degli ottomani e sostituirli con la propria famiglia, il padre era più prudente.
    Nel frattempo moriva Mahmud e gli succedevo il figlio Abdul Megid
    La Gran Bretagna corse ai ripari convinse Austria Russia e Prussia alla dichiarazione di Londra che ingiungeva a Mehemet di rinunciare alla proprie conquiste, la Francia tento di resistere creando anche tensione sul Reno, ma alla fine dovettero desistere, la flotta Britannica bloccò le coste egiziane.
    Ibrahim fu richiamato ,mentre la Siria insorgeva a favore del Sultano. L’ esercito turco rifornito da russi e britannici passava a l’ offensivo e a Beirut sconfiggevo gli egiziani 1840.
    Mehemet aderì alla dichiarazione di Londra , fu riconosciuto vicerè (khedivè) d’ egitto, ma rinunciò agli altri possedimenti . Si giunse La Convenzione di Londra sugli Stretti venne conclusa il 13 luglio 1841 : in caso di conflitto, il passaggio di navi da guerra attraverso gli stretti era interdetta anche agli alleati del Sultano.

    Era la vittoria totale della Gran Bretagna, la Russia infastidita tentò la rivincita nel 1854, la Francia
    Che nel frattempo aveva cambiato regime aveva imparato al lezione e evitò di trovarsi isolata, e con la Gran Bretagna diede inzio alla Guerra di Crimea , con le note conseguenze anche a casa nostra.

    Abdul Megid , con le Tazimat (riforme utili) riprendeva i tentativi riformistici del padre e di Selim, per modernizzare lo stato e liberarlo anche dalle pastoie religiose, ma come è noto tutti per questi tentativi fino al 1908 valse lo slogan “troppo poco e troppo tardi” e l’ impero ottomano si avviava all’ epilogo.
     
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  3. lupog
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    ringrazio Lucrezio per l'eccellente contributo che a mia volta integro con la ricostrruzione del panorama internazionale in cui si determinarono quelle vicende

    LA CONVENZIONE DEGLI STRETTI ( 1841)

    La clausola segreta del trattato di Unkiar-Skelessi, ben presto venne a conoscenza delle potenze occidentali, le quali ,in particolare Gran Bretagna e Francia giudicarono intollerabile per i loro interessi nel Mediterraneo orientale l'influenza russa sull' Impero ottomano. Esse però inizialmente si mossero seguendo strade molto diverse. Mentre Parigi decideva di sostenere l’espansionismo del pascià d’Egitto e di suo figlio Ibrahim, sul piano militare il ministro degli esteri inglese Palmerston indusse il sultano a riprendersi la rivincita su Mehmet Ali che pero lo sconfisse di nuovo a Nisip (1839). Pochi giorni dopo il nuovo rovescio, il sultano Mahamud moriva di tubercolosi. Gli succedeva il sedicenne Abdul Magil I. Questa situazione di oggettiva fragilità che metteva l’impero ottomano persino a rischio di sopravvivenza, diede agli inglesi l'occasione per riproporre la questione d'oriente alle altre potenze , Russia compresa, isolando però la Francia che era l'unica a proteggere l’espansionismo del pascià d'Egitto. Nel trattato di Londra del 1840, Austria, Prussia, Russia e Gran Bretagna da una parte e impero ottomano dall’altra chiedevano a Mehmet di ritirarsi dal Libano e dalla Siria , concedendogli come contropartita il titolo ereditario di vicerè d’Egitto. Ciò fece infuriare il ministro francese Thiers che lanciò nel paese un ondata di anglofobia sedata da Luigi Filippo che lo fece sostituire con Soult e con Guizot che acquisiva sempre maggiore peso come ministro degli esteri, riallineando la posizione francese a quella delle altre potenze. Nel frattempo il bombardamento di Beirut da parte della flotta britannica costrinse alla ritirata Ibrahim e indusse a più miti consigli Mehmet che accettava le condizioni già stabilite a Londra. Alla fine si giunse ad un accordo con la c.d Convenzione degli Stretti (13 luglio 1841) sottoscritta a Londra da Austria, Gran Bretagna, Prussia, Russia, Francia,e Turchia . che prevedeva la chiusura del Bosforo e dei Dardanelli alle navi da guerra straniere anche in tempo di pace, chiudendo in pratica la flotta russa nel mar Nero e sancendo il successo diplomatico inglese .
     
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