Corte europea: no al crocifisso in classe

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    STRASBURGO - La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.
    [...]
    La sentenza emessa oggi dalla Corte europea dei diritti dell'uomo sul ricorso presentato da Soile Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese, contro l'esposizione dei crocefissi nelle scuole ha previsto che il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza, rende noto l'ufficio stampa della Corte, è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.
    [...]
    "Per noi è una novità. Prenderemo visione della sentenza poi la scuola prenderà una decisione": questa la posizione espressa dalla dirigenza della scuola media "Vittorino da Feltre", ad Abano Terme (Padova), di fronte al pronunciamento della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla vicenda dei crocifissi nelle classi. Una questione sollevata nel 2002 da Soile Lautsi, una donna finlandese ma residente e sposata in Italia da una ventina d'anni, i cui figli frequentavano all'epoca l'istituto padovano. "Chiaramente - dicono ancora dalla scuola - i figli della signora non sono più qui. Speriamo che adesso siano all'Università. In ogni caso abbiamo tenuto sempre ferma la disponibilità alle decisioni di legge che sono state prese sulla vicenda sollevata dalla madre degli alunni". Un iter giudiziario che il consiglio di Stato nel 2006 aveva in qualche modo chiuso con una sentenza che indicava il valore di simbolo del crocifisso anche su un piano di valori civili.

    NO COMMENT DAL VATICANO
    Il Vaticano vuole leggere la motivazione, prima di pronunciarsi sulla sentenza oggi della Corte europea di Strasburgo che ha condannato la presenza dei crocifissi nelle aule come una "violazione" delle convinzioni religiose dei genitori. "Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare", ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede
    [...]
    CASINI, CONSEGUENZA PAVIDITA' UE
    "La scelta della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea". Lo afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini in un'intervista al Tg2. "Comunque, nessun crocifisso nelle aule scolastiche ha mai violato la nostra libertà religiosa, né la crescita e la libera professione delle fedi religiose. Quel simbolo - conclude - è un patrimonio civile di tutti gli italiani, perché è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e anche dell'Europa".
    [...]


    fonte ed articolo completo: ANSA

    -----------------------



    Sentenza storica quindi.

    Che ne pensate?

    Edited by _SmokY_ - 3/11/2009, 15:16
     
    Top
    .
  2. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    premesso che non sono affatto sorpreso, la sentenza sarebbe esilarante nelle sue motivazioni se non fosse che per chi l'ha pronunciata va presa molto sul serio: a differenza di quanto scrivono i giudici il crocifisso non è solo un simbolo religioso ma è anche un simbolo di un identità culturale. La sua presenza nelle scuole non costituisce alcuna violazione alla libertà religiosa ne impone alcun modello educativo cui identificarsi. Se qualcuno si sente offeso è lui ad essere causa di intolleranza e non il crocifisso.

    Il tratto comune delle istituzioni europee e che sono ancora molto lontane dai cittadini. Nello specifico sembra un giudizio pronunciato da un tribunale di marziani che sceso sulla Terra fa tabula rasa delle culture particolari radicate nel sentire dei popoli che dovrebbero far parte della famiglia europea e impone un principio di astratta indifferenza rispetto al vissuto radicato in millenni di storia. Se questo è il modo di favorire l'integrazione dei popoli nell'Europa siamo proprio a posto:(

    Edited by lupog - 3/11/2009, 16:42
     
    Top
    .
  3. **Nefertiti**
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mah,diciamo che la comprendo ma non la condivido....come dice Lupo il Crocifisso è si un simbolo religioso ma anche e soprattutto uno culturale,per cui non vedo il motivo di toglierlo....e poi non penso che crei grossi problemi di identificazione religiosa,se cosi fosse la propria fede sarebbe vacillante....(insomma non è che solo per il fatto che ce l'ho tutti i giorni davanti agli occhi il mio credo va a farsi friggere!!)
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    15,437
    Reputation
    +1,454
    Location
    Verona

    Status
    Online
    Dunque, andando per ordine, devo dire che rispetto la sentenze della Corte e credo nella necessità della sua esistenza, tuttavia non condivido quanto da essa sentenziato. Le motivazioni dl mio dissenso sono già state perfettamente espresse da lupog nella prima parte del suo intervento.

    In secondo luogo vorrei ribadire quanto io sia convinto della giustezza del non inserire le radici giudaico-cristiane nei trattati europei e quanto non sia questa a mio avviso la ragione della sentenza di ieri.
    Io credo, come fatto notare da lupog, che si sia proprio sbagliato l'approccio al significato del crocifisso in Italia.
    Per quanto non sia una faccenda che mi sta particolarmente a cuore, sono comunque d'accordo sul ricorso che il governo presenterà contro la senetenza, e spero che venga accolto.

    Infine, se mi è consentita una breve aggiunta, desidero esprimere il mio sconcerto per la posizione della Chiesa, che ha parlato di "grave ingerenza". Se c'è qualcuno esperto di ingerenza non è certo la Corte europea, la cui autorità deriva da un trattato liberamente sottoscritto anche dal nostro Stato. Casomai è il Vaticano, che si esprime quotidianamente su leggi dello Stato, disegni di legge o referendum che dovrebbe farsi un esame di coscienza in questo senso.
     
    Top
    .
  5. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Oskar @ 4/11/2009, 11:33)
    In secondo luogo vorrei ribadire quanto io sia convinto della giustezza del non inserire le radici giudaico-cristiane nei trattati europei e quanto non sia questa a mio avviso la ragione della sentenza di ieri.

    resta il fatto che il cristianesimo è alla base della storia e dell'identità europea. in questo caso non bisognerebbe inserire il richiamo ad alcuna radice culturale. e un simile trattato costitutivo è destinato a regolare delle fragili istituzioni rappresentative di una ancora più fragile società.

    Edited by lupog - 4/11/2009, 15:53
     
    Top
    .
  6. endo765
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    io sono d'accordo con questa decisione, perchè lo stato italiano è laico, quindi non si può avere un simbolo cattolico in un ufficio pubblico italiano
     
    Top
    .
  7. Cornelio Scipione.
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Per quanto a me sinceramente non cambi veramente nulla se il crocifisso c'è o non c'è, sono d'accordo con l'Unione Europea!

    Per una questione di serietà sarebbe giusto toglierlo, perchè che senso ha lasciarlo?? per una questione culturale ? di radici cristiane??
    non mi sembra un buon motivo..perchè le nostre radici per chi le vuole esporre le espone a casa sua.. nelle chiese...al Vaticano..a san Pietro..ma che centra a scuola?? nulla! lo stato è laico , le istituzioni sono laiche e allora non è la scuola il posto ideale per appendere un crocifisso.
    Basta restare attaccati sentimentalmente a simboli che per alcuni sono significativi e per altri non rappresentano nulla... per fortuna lo stato ancora è laico, e rendiamolo tale in tutti i suoi aspetti..anche nei dettagli!
     
    Top
    .
  8. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Hmmm ci sono moltissimi stati europei che posseggono la croce cristiana o di Santi adirittura nella loro bandiera, citandone alcuni Inghilterra, Svezia, Danimarca, Norvegia, Islanda, Scozia, Georgia ed altri...
    E la differenza a mio giudizio sta proprio qui e non sul Vaticano che non ha potere decisionale in queste questioni, al massimo da pareri e chi vuole li ascolta.
    La croce è parte integrante della cultura europea.
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    5,064
    Reputation
    +731

    Status
    Offline
    Per Scipione: non so se usavi il termine Unione Europea in senso tecnico , ma la corte europea dei diritti dell' uomo non è un organo dell' unione europea ma del consiglio di europa che , come è noto è formato da tutti gli stati che hanno un territorio europeo, salvo la bielorussia e comprese Russia e Turchia . Ma questa confusione l' hanno fatta gran parte dei media e pure personaggi che dovrebbero avere un consulente diplomatica (come Berlusconi) .
    Sono convinto che quello della permanenza del crocifisso nelle aule non sia il problema più importante per l' italia e neppure per la scuola italiana. Ma se è così non lo è neppure la sua assenza, e le isteriche reazioni di gente come La Russa e Calderoli, l' agitarsi di tanti sindaci forse dimostrano che c'è proprio bisogno di un pò di buon senso europeo in questo nostro disgraziato paese.
    Qualche anno fa nel consiglio regionale delle marche si discuteva dell' inserimento o meno del concetto delle "radici cristiane" nello statuto, la relazione di maggioranza che negava l' inserimento era tenuta dall' assessore Ascoli , dell' allora margherita e il cui cognome indica una chiara ed antica ascendenza Israelitica. Un consigliere di Forza Italia lo interruppe dicendogli che queste cose lui non le poteva dire , perchè era un ospite in italia.
    Ospite perchè non cristiano, Poi seguirono imbarazzate prese di distanze , e infine le scuse. ma è la stessa mentalità che fa scorrazzare folle di fanatici a versare orina di maiale sui terreni destianti a moschea al grido di "Italia cristiana , mai mussulmana". Di fronte a fatti di questo genere credo che il nostro paese abbia proprio bisogno di sentenze del genere
    Ovviamente tutto altra levatura hanno le obiezioni pacate , ad esempio quelle che ci hanno proposto Lupo e Oskar.
    Ma non mi hanno convinto neppure loro.
    Il punto è che la ratio della presenza del crocefisso in uffici pubblici non è un simbolo di tradizione o di carità (come le croci sulle bandiere o l' insegna delle farmacie) , è esattamente quello che molti ambienti cattolici dicono in questi giorni : la certificazione della prevalente adesione al cattolicesimo rispetto ad tutte le altre scelte religiose o filosofiche. E' il simbolo di concetti quali "il cattolicesimo è la religione di stato , gli altri culti sono tollerati".
    Il significato non è culturale , è religioso, non è un caso che i crocifissi nei luoghi pubbli c'erano nell' ancient regime, furono tolti con le repubbliche di napoleone, tornarono con la restaurazione , furono tolti nell' italia unificata dagli scomunicati, tornarono con il fascismo. Cosa diversa è la croce sulla bandiera, come l' aquila in tanti stemmi comunali non è certo un richiamo al sacro romano impero della nazione germanica
     
    Top
    .
  10. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lucrezio52 @ 7/11/2009, 00:09)
    proposto Lupo e Oskar.
    Ma non mi hanno convinto neppure loro.
    Il punto è che la ratio della presenza del crocefisso in uffici pubblici non è un simbolo di tradizione o di carità (come le croci sulle bandiere o l' insegna delle farmacie) , è esattamente quello che molti ambienti cattolici dicono in questi giorni : la certificazione della prevalente adesione al cattolicesimo rispetto ad tutte le altre scelte religiose o filosofiche. E' il simbolo di concetti quali "il cattolicesimo è la religione di stato , gli altri culti sono tollerati".
    Il significato non è culturale , è religioso, non è un caso che i crocifissi nei luoghi pubbli c'erano nell' ancient regime, furono tolti con le repubbliche di napoleone, tornarono con la restaurazione , furono tolti nell' italia unificata dagli scomunicati, tornarono con il fascismo. Cosa diversa è la croce sulla bandiera, come l' aquila in tanti stemmi comunali non è certo un richiamo al sacro romano impero della nazione germanica

    al di là delle contrapposizioni tra clericali e anticlericali tipiche del periodo rivoluzionario prima e napoleonico poi ,ritengo fondamentale operare delle modifiche alla ricostruzione storica di Lucrezio riguardo all'Italia perché è alla sua specifica situazione che la sentenza della Corte si riferisce

    il crocifisso nell'arredamento delle aule scolastiche venne introdotto non dal fascismo ma dalla legge Casati del 1859, quella avente l'obiettivo tutt'altro che clericale di far carico allo Stato dell'ordinamento scolastico sottraendo il monopolio dell'istruzione alla Chiesa. Tale disposizione rimase in vigore anche nel periodo unitario, non venne eliminata dalla legge Coppino del 1877 e venne anzi confermata da un regio decreto del 1908 . Un regio decreto di attuazione del 1914 provvide poi ad allargare l'applicazione della previsione introducendo il crocifisso anche negli asili infantili
    Nell'Italia liberale, pur segnata dal conflitto tra Stato e Chiesa susseguente alla conquista dei territori pontifici, il crocifisso rimase dunque quale segno di una riconquistata unità culturale a testimoniare che non si diede a quel simbolo un significato esclusivamente religioso ne tantomeno confessionale e non si volle portare lo scontro con il Papa su un piano marcatamente ideologico. Meno che mai tale conflitto coinvolse il simbolo del crocifisso, cosa che invece con la tipica politica del passo del gambero dei giorni nostri nel nostro paese si sta proponendo e che la Corte europea ignara del retaggio storico della presenza del crocifisso nelle nostre scuole ha rinfocolato.

    PS: lucrezio ha fornito un importante precisazione su un altro aspetto; la corte europea dei diritti dell'uomo non è un organo dell'UE e inoltre non impone che il crocifisso sia tolto ma stabilisce un risarcimento in denaro ( in questo caso 5000 euro) per chi si sente leso nelle libertà dalla sua presenza nelle scuole

    Edited by lupog - 7/11/2009, 14:44
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    5,064
    Reputation
    +731

    Status
    Offline
    Ringrazio Lupo per la correzione che , con molto tatto :ok: , mi ha proposto.
    Il mio errore derivava dall' aver dato per scontato che ad informazioni che mi derivavano da rocconti familiari (mio padre era del 1910 e mi raccontava che prima del fascismo non si vedavano crocefissi in aula ) corrispondesse una situazione legislativa. Evidentementemente era invece una prassi, almeno nella Roma che frequentava mio padre.
    La cosa è avvalorata dalla interessante documentazione di un sito (dal nome un pò goliardico , ma che mi sembra ben documentato) che sempre grazie all' indicazione di Lupo sono riuscito a recuperare

    http://www.ilbarbieredellasera.com/print.php?sid=17293

    mi soffermo sulla citata circolare del minsitero della P.I. del 22/11/1922 , tre settimane dopo l' insiediamento del governo Mussolini.

    « In questi ultimi anni, in molte scuole primarie del Regno l’immagine di Cristo ed il ritratto del Re sono stati tolti. Ciò costituisce una violazione manifesta e non tollerabile e soprattutto un danno alla religione dominante dello Stato così come all’unità della nazione. Intimiamo allora a tutte le amministrazioni comunali del regno l’ordine di ristabilire nelle scuole che ne sono sprovviste i due simboli incoronati della fede e del sentimento patriottico».

    Da una parte testimonia perchè mio padre non si ricordasse ( ed evidentemente non si ricordavano neppure i suoi amici,) il crocefisso
    dall' altra è molto interessante la motivazione "danno alla religione dominante"
    non avevo letto questo documento quando nel precedente post sostenevo che la presenza del corocefisso è "la certificazione della prevalente adesione al cattolicesimo rispetto ad tutte le altre scelte religiose o filosofiche" ma evidentementemente ne avevo compresa la ratio storica.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    5,064
    Reputation
    +731

    Status
    Offline

    per chi interessa il vergognoso episodio nel consiglio regionale delle marche è ben riportato qui

    http://www.spazioforum.net/forum/index.php...5&mode=threaded
     
    Top
    .
  13. lupog
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lucrezio52 @ 7/11/2009, 17:52)
    Ringrazio Lupo per la correzione che , con molto tatto :ok: , mi ha proposto.
    Il mio errore derivava dall' aver dato per scontato che ad informazioni che mi derivavano da rocconti familiari (mio padre era del 1910 e mi raccontava che prima del fascismo non si vedavano crocefissi in aula ) corrispondesse una situazione legislativa. Evidentementemente era invece una prassi, almeno nella Roma che frequentava mio padre.
    La cosa è avvalorata dalla interessante documentazione di un sito (dal nome un pò goliardico , ma che mi sembra ben documentato) che sempre grazie all' indicazione di Lupo sono riuscito a recuperare

    http://www.ilbarbieredellasera.com/print.php?sid=17293

    mi soffermo sulla citata circolare del minsitero della P.I. del 22/11/1922 , tre settimane dopo l' insiediamento del governo Mussolini.

    « In questi ultimi anni, in molte scuole primarie del Regno l’immagine di Cristo ed il ritratto del Re sono stati tolti. Ciò costituisce una violazione manifesta e non tollerabile e soprattutto un danno alla religione dominante dello Stato così come all’unità della nazione. Intimiamo allora a tutte le amministrazioni comunali del regno l’ordine di ristabilire nelle scuole che ne sono sprovviste i due simboli incoronati della fede e del sentimento patriottico».

    Da una parte testimonia perchè mio padre non si ricordasse ( ed evidentemente non si ricordavano neppure i suoi amici,) il crocefisso
    dall' altra è molto interessante la motivazione "danno alla religione dominante"
    non avevo letto questo documento quando nel precedente post sostenevo che la presenza del corocefisso è "la certificazione della prevalente adesione al cattolicesimo rispetto ad tutte le altre scelte religiose o filosofiche" ma evidentementemente ne avevo compresa la ratio storica.

    è indiscutibile che la ratio storica del dettato fascista sul crocifisso avesse una matrice confessionale. ma lo stesso non può certamente valere per le citate disposzioni sul crocifisso dell'Italia liberale.
    A questo riguardo va detto che è ugualmente assai probabile che la verifica della loro applicazione nel periodo post unitario non fosse tra le priorità degli uomini politici del tempo, . Ma d'altronde la stessa cosa valeva anche per l'altro simbolo di cui si sollecitava l'inserimento nei luoghi pubblici- il ritratto del Re- come testimoniato dalla circolare da te riportata. Per non parlare del fatto che la concreta realizzazione dell'apparato e delle strutture scolastiche veniva demandata con molti limiti ai Comuni. Più che sui limiti della prassi applicativa è dunque a mio parere importante sottolineare il già ricordato approccio che si ebbe nei confronti del crocifisso.
    Per quanto riguarda il periodo repubblicano al di là dei i pronunciamenti non sempre coerenti della nostra giurisprudenza va sottolineato come la stessa posizione non confessionale la possiamo riscontrare in un parere del Consiglio di Stato che nel 1987 c he così si espresse sul crocifisso: "a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendente da specifica confessione religiosa"

    Infine da ricordare le parole dell'ebrea Natalia Ginzburg : “Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente… Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli scolari ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato morto nel martirio come milioni di ebrei nei lager? Nessuno prima di lui aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli.
    A me sembra un bene che i bambini, i ragazzi lo sappiano fin dai banchi di scuola”

    Parole di saggezza che secondo me andrebbero rimeditate alla luce dei conflitti ideologici che ci attanagliano in questo periodo :)

    Edited by lupog - 7/11/2009, 20:35
     
    Top
    .
  14. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lupog @ 7/11/2009, 20:15)
    Infine da ricordare le parole dell'ebrea Natalia Ginzburg : “Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente… Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli scolari ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato morto nel martirio come milioni di ebrei nei lager? Nessuno prima di lui aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli.
    A me sembra un bene che i bambini, i ragazzi lo sappiano fin dai banchi di scuola”

    Parole di saggezza che secondo me andrebbero rimeditate alla luce dei conflitti ideolgici che ci attanagliano in questo periodo :)

    Quoto
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    5,064
    Reputation
    +731

    Status
    Offline

    Certo molto dipende dalla sensibilità individuale, il punto è proprio se una quota rilevante di chi non non fa parte ( a qualsiasi titolo) della religione maggioritaria si sente in qualche maniera escluso da una "marcatura" di edifici pubblici . Qio non si tratta di vedere cosa fa piacere alla maggioranza , in queste materie è necessario tutelare le minoranze, altriemnti si ritorna al concetto delle religioni ufficli e dei culti tollerati. Non a caso lo statuto monarchico aveva conservato quella definizione, e non fu mai trovata una maggioranza che introducese il divorzio.
    Infine, torno a dire, non sottovaluterie la necessità di fermare la deriva che considera l' identità cristiana come identificativa della identità nazionale
     
    Top
    .
80 replies since 3/11/2009, 14:34   2029 views
  Share  
.