FILOLOGIA ROMANZA: LATINO CLASSICO, LATINO VOLGARE, LINGUE ROMANZE, EVOLUZIONE DEL VERBO

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  1. Cornelio Scipione.
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    Le lingue Romanze non derivano dal latino "tout court", ma da quello che chiamiamo Latino Volgare.

    Lo scarto tra latino letterario e latino non letterario emerge da numerose testimonianze; il fenomeno era già stato osservato da alcuni autori latini come Cicerone e Quintiliano.
    Cicerone parla di "Lingua Popolare".
    Questo concetto fu ripreso sia dagli studiosi Umanisti, sia dai grammatici filologi e linguistici del metodo storico-comparativo nell'Ottocento e oggi dagli studiosi moderni.
    Il Latino viene parlato in un arco di tempo che comprende ben 8 secoli, e dal VI secolo in poi il latino diventa una lingua artificiale, visto che in quel periodo dovevano essere già nate le lingue romanze ; questo però non ha bloccato l'evoluzione del latino come molti pensano, un'evoluzione ce l'ha avuta.
    Il termine di latino volgare , designa il registro più basso della lingua, che era parlata da tutti i ceti, dai più bassi ai più alti: era la lingua di uso quotidiano.

    Alcuni testi latini possono essere considerati delle vere e proprie fonti del latino volgare , perchè contengono un certo numero di scorrettezze linguistiche che noi chiamiamo Volgarismi o Romanismi che saranno poi le norme delle lingue romanze.
    Importanti sono le opere letterarie di Terenzio e Plauto , perchè essendo delle commedie teatrali, la lingua usata è quella parlata e non quella scritta; come anche in alcuni tratti il Satyricon di Petronio.

    Importanti sono gli errori che compaiono nei testi notarili, sulle iscrizioni sui muri, perchè ci fanno capire come la lingua muta.

    Il latino classico era molto libero nell'ordine delle parole nella frase, mentre il latino volgare per rendere meno complicata la forma della frase aveva stabilito una forma rigida della frase.

    In tutte le lingue Romanze , a differenza del latino , il verbo segue il soggetto ma precede l'oggetto: parliamo di ordine Verbo-Oggetto, mentre il latino aveva Oggetto-Verbo.

    Le lingue romanze a differenza del latino presentavano un pronome libero e un pronome clitico; il latino era provvisto di una sola serie di pronomi personali .

    Il Latino è una lingua sintetica , e le lingue romanze sviluppano le preposizioni per semplificare e agevolare la costruzione della frase.

    Il verbo : c'è una spinta nelle lingue romanze verso una regolarizzazione dei verbi , e tutti o quasi tutti i verbi irregolari verranno trasformati in regolari.

    Una forma tipica delle lingue romanze è una spinta alla Perifrasi, ovvero ad usare più forme per esprimere la stessa cosa.
    Questo processo alla perifrasi è una semplificazione : ovvero si possono utilizzare più vocaboli per esprimere uno stesso significato.
    Scompaiono i verbi deponenti e i semideponenti e tutti diventano regolari: per costruire la regolarizzazione dei verbi viene utilizza la base del verbo Avere (Habere).
    Si perde anche il passivo organico ( esempio: AMOR: Io sono Amato) ovvero si usano più parole per fare il passivo.

    Si sviluppa il Condizionale usando l'infinito del verbo più il perfetto del verbo avere.

    Non si riesce più a fare una distinzione tra i verbi della seconda coniugazione e quelli della terza, si crea una grande confusione, fino ad arrivare ad unificare le coniugazioni in un unico gruppo.
     
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